Edwin Van Der Sar

Nemanja Vidic (Adattato) ha scritto:Penso che per David [De Gea] non sia facile, perchè Edwin van der Sar è stato qui per tanti anni e ha giocato a livelli altissimi, Edwin era un portiere molto esperto e sostituirlo è molto difficile.
Edwin Van Der Sar è il portiere più titolato della storia del calcio, avendo conquistato ben 42 titoli in carriera, di cui 27 di squadra e 14 individuali, precedendo in questa speciale classifica il leggendario Peter Schmeichel (41 titoli) e altre leggende del ruolo come Dino Zoff, Lev Yashin, e Sepp Maier. I suoi record più famosi ed importanti sono quello delle gare ufficiali delle nazionali, che stabilì con l’Olanda tra il 2005 e il 2006 non subendo goal per ben 1013 minuti, quello individuale della UEFA Champions League messo a segno nella stagione 1995/1996 con l'Ajax, ed il record più famoso: quello di 1311 minuti d’imbattibilità in Premier League (messo a segno tra l’8 Novembre 2008 e il 4 Marzo 2009).
Edwin van der Sar è nato il 29 ottobre 1970, nella città costiera di Voohout, Olanda. Fin da giovane non nasconde la sua vocazione per diventare un calciatore, di ruolo portiere, per la sua elevata statura. A 15 anni firma con le giovanili dei dilettanti del VV Nordwijk, per poi rispondere a 20 anni alla chiamata del ben più blasonato Ajax. Il suo esordio avvenne il 23 Aprile del 1991 in una gara del campionato olandese tra Ajax e Sparta, finita 1-0 per i padroni di casa, nella quale entrò a gare in corso per sostituire l’infortunato Stanley Menzo. Giocò dunque tutte le restanti partite di quel campionato, dove mostrò subito grandi doti, ma Van Gaal preferì affidarsi almeno per un'altra stagione all'esperienza di Stanley Menzo, trovando così poco spazio nella stagione successiva, dove riuscì comunque a vincere il suo primo trofeo prestigioso in carriera, la Coppa UEFA, conquistata nella doppia finale contro il Torino. Nel corso della stagione successiva (1992/1993), Van der Sar riuscì a conquistare anche il posto da titolare, collezionando 19 presenze e guadagnandosi la stima dei tifosi Lancieri, che ripagò vincendo la sua prima Coppa d'Olanda battendo in finale l’Heerenveen. La sua affermazione a livello nazionale avvenne la stagione seguente (1993/1994) dove, oltre a laurearsi per la prima volta campione d'Olanda, venne nominato miglior portiere olandese della stagione, premio che poi vinse addirittura per quattro stagioni consecutive.
La stagione successiva per Van der Sar fu quella della definitiva consacrazione anche a livello mondiale. Vinse per la seconda volta consecutiva il campionato olandese, sfornando grandissime prestazioni anche in Champions League, nella quale affrontò per tre volte il Milan di Fabio Capello, campione d’Europa in carica, mantenendo in tutte e tre le occasioni la porta inviolata. Si laureò così campione d'Europa alla sua prima partecipazione in Champions League, grazie ad un goal di Patrick Kluivert nella finale giocata a Vienna il 24 Maggio 1995 giocata contro i Rossoneri. In seguito, venne nominato miglior portiere delle competizioni europee della stagione. Pochi mesi dopo il successo di Vienna, disputò con l’Ajax la Coppa Intercontinentale contro i brasiliani del Grêmio. Nel match conservò ancora una volta la propria imbattibilità, rivelandosi poi decisivo per la vittoria finale ai calci di rigore parando il penalty dello specialista Dinho. Nella stagione corrente stabilì anche il record d'imbattibilità individuale della Champions League non subendo goal per ben 658 minuti. Inoltre, subì solo un goal nelle prime 10 giornate di campionato, mettendo a segno anche una straordinaria striscia d’imbattibilità in Olanda che venne interrotta nella vittoria per 4-2 in trasferta contro il Feyenoord. Alla fine di quella stagione si laureò per la terza volta consecutiva campione d'Olanda, raggiungendo anche la finale di Champions League per la seconda volta di seguito, stavolta contro la Juventus di Marcello Lippi. Van der Sar giocò una grandissima partita e permise all'Ajax di resistere fino ai calci di rigore, che diedero però la vittoria alla Vecchia Signora. Nella stagione successiva (1996/1997) giocò ancora a livelli molto alti, ma stavolta il titolo venne conquistato dai rivali del PSV Eindhoven, mentre in Europa i sogni di gloria dei Lancieri vennero ancora stroncati dalla Juventus, stavolta in semifinale. Il digiuno di trofei durò solo una stagione, l'anno successivo i Lancieri riconquistarono il titolo nazionale e la Coppa d’Olanda. Van der Sar in quella stagione si rese ancora una volta grande protagonista, stavolta però non solo per le sue parate ma anche per un goal messo a segno, su calcio di rigore, nella penultima gara di campionato tra De Graafschap e Ajax. Edwin Van der Sar venne nominato portiere olandese della stagione per il quarto anno consecutivo e, prima volta per un portiere, anche giocatore olandese dell'anno, bissando così un’annata a dir poco eccezionale. La stagione successiva (1998/1999) fu l'ultima per il gigante olandese nell'Ajax, che stavolta non riuscì a conquistare il titolo ma si aggiudicò per la seconda volta consecutiva la Coppa d'Olanda.
Arrivato a Torino per sostituire il partente Angelo Peruzzi, uno dei principali artefici dei successi juventini negli anni ‘90, fu accolto subito dagli elogi e dichiarazioni di stima da parte dei nuovi compagni, del mister Carlo Ancelotti e dei dirigenti. È stato il primo portiere straniero della storia della Juventus. La sua prima stagione in Bianconero partì subito molto bene. Con le sue prestazioni contribuì alla grande fuga della Juventus a metà campionato subendo appena 9 goal nelle prime 20 partite. Già nel girone d’andata andò anche vicino a stabilire il nuovo record d'imbattibilità in Serie A. Anche in Coppa UEFA le sue prestazioni convinsero a pieno critici e tifosi, tanto da ricevere il soprannome di “Van der Sar…acinesca”. In seguito Van der Sar continuò a sfornare grandi prove che aiutarono la squadra di Ancelotti anche nel girone di ritorno. Un calo della formazione Torinese contribuì alla rimonta della Lazio, che si portò a due punti di distanza all'ultima giornata. A togliere a Van Der Sar la gioia del primo scudetto Italiano fu i controverso episodio dii Perugia, che determinò la vittoria del titolo ai Biancocelesti. A livello personale la sua prima stagione in Italia rimase comunque più che ottima, subendo appena 19 goal in 32 presenze in campionato. La stagione seguente (2000/2001) fu quella che comprese il periodo più difficile della sua carriera, tanto da far circolare voci di un suo possibile problema di vista. Un brutto avvio di stagione sembra far venire meno la stima verso il gigante Olandese, ma in seguito, grazie alla fiducia più volta espressa dai compagni si riprese, giocando brillantemente e ridiventando un punto di riferimento per la propria squadra. A contornare questa rinascita furono anche i 372 minuti d’imbattibilità fra Gennaio e Febbraio. Nella gara di ritorno contro la Roma, però, un suo errore costò il goal del pareggio allo scadere da parte dei Romanisti. Nelle ultime gare di campionato la Roma riuscì a mantenere il primo posto e a sconfiggere i Bianconeri nella corsa al titolo. Van der Sar nonostante tutto fu ancora una volta il portiere meno battuto del campionato e chiuse degnamente la stagione, ma data l'insistente pressione di molti tifosi che chiedevano un cambiamento radicale, la dirigenza della Juventus esonerò in estate Carlo Ancelotti e cedette addirittura pilastri come Zinédine Zidane, Filippo Inzaghi e lo stesso Edwin.
Nell'estate del 2001 diversi quotidiani accostarono il suo nome a squadre come Arsenal e Barcelona, ma ad Agosto approdò al meno blasonato Fulham del miliardario egiziano Mohamed Al-Fayed. Van der Sar si ambientò subito bene nel club londinese e giocò una grandissima stagione (2001/2002), guidando la squadra fino alla semifinale di FA Cup, e contribuendo alla sorprendente qualificazione alla Coppa Intertoto. Nella stagione successiva, la 2002/2003, conquistò la Coppa Intertoto e sfornò di nuovo prestazioni di alto livello, ma a metà campionato subì un grave infortunio, che lo tenne fuori per tutte le restanti partite della stagione ed il Fulham risentì molto della sua assenza. Nel 2003/2004 ritornò dall'infortunio e disputò una stagione ancora più eccezionale delle due precedenti. A fine stagione venne nominato miglior giocatore del Fulham dell'anno. Dopo un'altra ottima stagione ricevette l'offerta da parte del Manchester United di Sir Alex Ferguson, che lo volle a tutti i costi come nuovo portiere per risolvere i problemi che i Red Devils hanno spesso avuto nel ruolo di portiere dopo l'addio di Peter Schmeichel. Edwin non ci pensò due volte ed accettò, concludendo così la sua avventura nel Fulham, dove è tutt'ora ricordato come il miglior portiere che abbia mai giocato nei Cottagers.
Trasferitosi ai Red Devils nell'estate del 2005, esordì il 9 Agosto in una gara valevole per il terzo turno dei preliminari di Champions League contro gli ungheresi del Debreceni VSC vinta per 3-0 dagli uomini di Sir Alex Ferguson. In campionato fece il suo esordio il 20 Agosto al Goodison Park contro l'Everton, sfornando una prestazione straordinaria e rendendosi quindi decisivo nella vittoria finale per 2-0 da parte del Manchester United. Nelle prime sei partite della stagione non subì nemmeno un goal. Subì il suo primo goal nell'accesissimo derby contro il Manchester City. La gara finì 1-1, con Edwin che evitò la sconfitta negli ultimi secondi di gara con una grande parata sull'ex di lusso di quella gara, Andy Cole. A metà stagione arrivò un'amara, quanto sorprendente, eliminazione già durante la fase a gironi della Champions League, nonostante per metà girone i Red Devils non subirono nemmeno un goal ma dove pagarono la scarsa forma del proprio attacco in quel periodo. Il 26 Febbraio invece conquistò il suo primo trofeo con il Manchester United, battendo 4-0 il Wigan in finale di Carling Cup al Millennium Stadium. La stagione in seguito si concluderà con un secondo posto in campionato, alle spalle del Chelsea che totalizzò 91 punti. L'annata successiva il Manchester United partì subito molto bene, e Van der Sar fu uno dei protagonisti dell’avvio lampo della propria squadra. Il 4 Febbraio 2007, nella gara giocata al White Hart Lane contro il Tottenham, sulla ribattuta di una sua parata su Robbie Keane, venne involontariamente colpito in pieno volto dallo stesso attaccante irlandese, perdendo conoscenza per alcuni minuti e rischiando di subire un gravissimo infortunio che avrebbe potuto compromettere seriamente la carriera. Van der Sar però contro ogni previsione si riprese molto presto, tornando in campo da titolare dopo solo sedici giorni nella trasferta degli Ottavi di Champions League contro il Lille. Un mese più tardi, lo United affrontò la Roma nei Quarti di finale di Champions League, e dopo la vittoria Giallorossa nella gara d'andata per 2-1, al ritorno i Red Devils vinsero nettamente 7-1. In quella stessa gara Van der Sar parò nel finale un timido cucchiaio tentato dallo stesso Totti, sbeffeggiando il capitano Giallorosso neutralizzando il tiro stoppandolo con il petto, vendicandosi del famoso cucchiaio che gli fece quest'ultimo ad Euro 2000. In un'avvincente corsa er il titolo, il 5 Maggio toccò giocare il durissimo derby contro il Manchester City al City of Manchester Stadium. Il Manchester United riuscì a passare in vantaggio grazie ad un rigore, procurato e poi trasformato, da Cristiano Ronaldo ma a dieci minuti dal termine fu concesso un calcio di rigore anche ai citizens. Dal dischetto andò lo specialista Darius Vassell, che non aveva mai fallito un penalty durante la stagione, ma Van der Sar parò il rigore e riportò il titolo nelle mani del Manchester United dopo quattro anni di astinenza. Venne tra l'altro nominato miglior portiere della stagione 2006/2007 della Premier League e fu inserito anche nella "Top 11" dalla Football Association. Il 19 Maggio andò a giocarsi la finale di FA Cup contro il Chelsea, che lui e la sua squadra persero soltanto a pochi minuti dal termine dei tempi supplementari per 1-0. Nella stagione successiva, 2007/2008, disputò quella che, con ogni probabilità, fu la stagione migliore della sua carriera. Il 5 Agosto 2007, nella la finale di Community Shield, il Manchester United sfidò di nuovo l'allora Chelsea di José Mourinho nel leggendario Wembley Stadium. Alla fine dei tempi regolamentari il risultato era di 1-1 (goal di Ryan Giggs e di Florent Malouda) e la gara venne dunque decisa ai calci di rigore. Van der Sar divenne l'eroe di Wembley riuscendo nell'impresa di parare tre rigori su tre, neutralizzando i tiri dal dischetto di Pizarro, Lampard e Wright-Phillips. Si rivelò importantissimo anche nella scalata dei Red Devils alla finale della Champions League, tenendo la porta imbattuta per cinque gare consecutive nella massima competizione europea. L'11 Maggio si laureò poi campione d'Inghilterra per la seconda volta consecutiva, grazie alla vittoria contro il Wigan in trasferta per 2-0. Il 21 Maggio andò a giocarsi la sua terza finale di Champions League della carriera, nella storica finale tutta inglese contro i rivali del Chelsea. Alla fine dei tempi regolamentari, e supplementari, il risultato era di 1-1. La serata si concluse con i calci di rigore, con Edwin Van der Sar ancora eroe, che parando il calcio di rigore decisivo di Nicolas Anelka consegnò la vittoria della Champions League alla propria squadra, dopo che per altro John Terry aveva fallito il rigore della possibile vittoria Blues scivolando e colpendo il palo. Si laureò così campione d'Europa per la seconda volta in carriera e diventando definitivamente una delle più grandi leggende della storia del Manchester United e del calcio Mondiale.
Il 10 Agosto 2008 iniziò la nuova stagione (2008/2009) affrontando, in finale di Community Shield, il Portsmouth. La partita si risolse ai calci di rigore, in cui Van Der Sar ne paro uno dei quattro tirati dagli avversari. Pochi giorni dopo giocò molto bene anche la finale di Supercoppa Europea contro lo Zenit San Pietroburgo il 29 Agosto, non riuscendo però ad impedire la vittoria dei russi per 2-1. In seguito subì un infortunio dopo un’uscita su Florent Malouda che lo tenne fuori per qualche settimana. Dopo essere rientrato, riprese subito le sue eccezionali performance che trascinarono i Red Devils in un momento di difficoltà, rivelandosi decisivo in diverse gare come in quella nel derby contro il Manchester City, salvando la vittoria con un vero e proprio miracolo al 93° minuto su Richard Dunn. Prese parte al Mondiale per Club affrontando in semifinale i giapponesi del Gamba Osaka mettendo a segno altri due grandi miracoli, contribuendo alla vittoria per 5-3 e alla conquista della finale da parte dello United. Il 21 Dicembre 2008 disputò e vinse la sua seconda finale del Mondiale per Club della carriera, contro i Campioni Sudamericani della LDU de Quito, per 1-0. Dopo aver trascinato lo United in testa in campionato, il 27 Gennaio 2009 mise a segno il nuovo record d’imbattibilità della Premier League nella vittoria esterna per 4-0 sul campo del West Bromwich Albion, battendo il precedente record appartenente a Petr Čech di 1015 minuti, non subendo goal dalla gara dell’8 Novembre 2008 contro l’Arsenal. L’8 Febbraio 2009, durante la trasferta a Londra contro il West Ham, stabilì anche il record brittanico di sempre superando il precedente record di 1155 minuti appartenente a Bobby Clark, che lo stabiliì nel 1971 con l’Aberdeen, mentre dieci giorni dopo, nel match casalingo contro il Fulham, stabilì anche il record mondiale d’imbattibilità in una singola stagione appartenente all’argentino José María Buljubasich, che stabilì nel Campionato Cileno nel 2005 con 1289 minuti senza subire goal. La straordinaria striscia d’imbattibilità si è poi interrotta il 4 Marzo nella trasferta al St’ James Park contro il Newcastle, per mano della rete di Peter Løvenkrands al 9° minuto di gioco, che fermò il record all’impressionante quota di 1311 minuti consecutivi d’imbattibilità. Anche in Europa il gigante olandese si rese decisivo per le sorti della sua squadra, incassando il suo primo goal stagionale in Champions League addirittura nei Quarti di Finale, dopo essere rimasto imbattuto nella fase a gironi e negli Ottavi di Finale. Dopo un periodo difficile in Premier League, che vide lo United subire due rocambolesche sconfitte contro Liverpool e Fulham, contribuì alla fuga decisiva verso il 18° titolo della storia dei Red Devils mettendo a segno altri eccezionali interventi. In Europa le cose andarono altrettanto bene, infatti lo United batté anche l’Arsenal nel derby inglese in semifinale e approdò per la seconda volta consecutiva in finale di Champions League. La finale si disputò allo Stadio Olimpico di Roma, proprio come la seconda finale consecutiva che giocò con l’Ajax nel 1995/1996. Stavolta trovò il Barcelona del giovane tecnico Guardiola e pur giocando ancora una volta bene perse anche stavolta per 2-0. In seguito venne premiato dall’UEFA come Miglior portiere della Champions League 2008/2009, dopo essere stato anche premiato come Miglior portiere della Premier League 2008/2009.
Nell'annata seguente, mentre stava per guarire da un infortunio, il 23 Dicembre sua moglie Anne-Marie van Kesteren fu colpita da un’emorragia celebrale, mentre la famiglia Van der Sar si preparava a festeggiare il Natale in Olanda, e fu ricoverata d’urgenza in un ospedale a Rotterdam. Edwin Van der Sar ha chiesto ed ottenuto dalla società e da Sir Alex Ferguson il permesso di sospendere momentaneamente la sua carriera per poter star vicino alla moglie e ai suoi figli, Joe e Lynn. Fortunatamente, dopo pochi giorni la situazione della moglie miglioro notevolmente tanto da consentire il rientro all’attività da parte del portierone olandese. Facendo il suo ritorno il 16 Gennaio 2010 nella gara interna di Premier League contro il Burnley, che vide uscire vittoriosi i Red Devils per 3-0. In seguito si è rese protagonista di altri grandi interventi nelle semifinali con il Manchester City, che valsero al Manchester United la qualificazione alla finale e la vittoria per la seconda volta consecutiva di questa competizione, battendo l’Aston Villa per 2-1 al Wembley Stadium. Quello rimane l'unico successo della stagione, in quanto furono eliminati in Champion's League dal Bayern Monaco nei quarti di finale e in campionato chiusero al secondo posto, alle spalle del Chelsea. Il 3 agosto 2011 si è giocata la sua partita d'addio all'Amsterdam ArenA. La sfida si è disputata tra l'Ajax e il Dreamteam di van der Sar guidato da Alex Ferguson, suo allenatore al Manchester United. Terminate le partite, van der Sar ha fatto il giro del campo insieme a moglie e figli per ringraziare il pubblico.
Libero adattamento e riassunto da:
http://manchesterunitedforever.forumfree.it/?t=23560938
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Next week: Captain Fantastic, Steven Gerrard!