Around the Whole World: Batigol, Gabriel Batistuta

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Rocks
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Re: Around the Whole World: L'Ottavo Re di Roma, Francesco T

Messaggio da Rocks »

God is Bushwhackers ha scritto: Ahn, perchè il Bayern non è amalgamata, abituata a vincere e con molti fuoriclasse
Quella di Guardiola è una scelta di comodo
Se li va male vincerà lo scudetto (contando che quest'anno è abbastanza superiore al Borussia e che la prossima estate la squadra sarà rafforzata parecchio) e salverà lo stesso la faccia
Comunque, anche se non ha ancora allenato squadre in cui potrebbe fare imprese, non si può dire che sia un allenatore scarso

Okay...COME CAZZO SEI RIUSCITO A CAPIRE MALE ANCHE QUESTA?!
Potevo capire la mezza partita, ma qui davvero mi ridai la prova di essere un CRETINO!
Bah, lasciamo perdere.



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God is Bushwhackers
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Re: Around the Whole World: L'Ottavo Re di Roma, Francesco T

Messaggio da God is Bushwhackers »

Rocks ha scritto:

Okay...COME CAZZO SEI RIUSCITO A CAPIRE MALE ANCHE QUESTA?!
Potevo capire la mezza partita, ma qui davvero mi ridai la prova di essere un CRETINO!
Bah, lasciamo perdere.
Te lo riscrivo lentamente così magari capisci
Tu hai scritto che prima di giudicare definitivamente Guardiola vuoi vederlo in una squadra diversa dal Barcellona che per tua stessa ammissione è ben amalgamata e ha fuoriclasse in ogni ruolo
E io ti ho risposto che il Bayern è una squadra simile al Barcellona nelle qualità che tu in precedenza avevi ritenuto importanti, quindi dovresti aspettare che se ne vada anche dal Bayern per giudicarlo definitivamente seguendo il tuo ragionamento
Non posso proprio permettermi di saltare qualche passaggio, eh :-

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Rocks
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Re: Around the Whole World: L'Ottavo Re di Roma, Francesco T

Messaggio da Rocks »

God is Bushwhackers ha scritto: Te lo riscrivo lentamente così magari capisci
Tu hai scritto che prima di giudicare definitivamente Guardiola vuoi vederlo in una squadra diversa dal Barcellona che per tua stessa ammissione è ben amalgamata e ha fuoriclasse in ogni ruolo
E io ti ho risposto che il Bayern è una squadra simile al Barcellona nelle qualità che tu in precedenza avevi ritenuto importanti, quindi dovresti aspettare che se ne vada anche dal Bayern per giudicarlo definitivamente seguendo il tuo ragionamento
Non posso proprio permettermi di saltare qualche passaggio, eh :-
La differenza sta che Guardiola nel Barcà ci è praticamente cresciuto come allenatore insieme ai giocatori della cantera, mentre nel Bayern Monaco non funziona proprio così. Questo intendevo per amalgamata.
Credo oltretutto che sia impossibile che un allenatore con il palmares di guardiola alle spalle, vada in una squadra di livello inferiore. Al massimo il Chelsea sarebbe stato un ottimo banco di prova per lo stato attuale.

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Mystogan
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Re: Around the Whole World: Pep, Josep Guardiola

Messaggio da Mystogan »

Noto una generale diffidenza su questo allenatore, che, lo riscrivo, ha portato il Barcellona nella leggenda vincendo tutti i sei titoli dell'anno solare (e per poco non lo facevamo anche noi :cry: ). Inoltre se il Barcellona è una macchina completa e perfetta è in gran parte merito suo. I giocatori erano prevalentemente già presenti, ma la struttura (inteso come schemi e meccanismi) della squadra è stata ideata da lui. E sempre con lui è avvenuta l'esplosione di quello che attualmente è forse il miglior giocatore al mondo.

Io credo che Guardiola abbia ben poco da dimostrare, ha riscritto la storia di questo sport, e questo è più che sufficente per inserirlo nel gotha del calcio.
Spoiler:
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God is Bushwhackers
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Re: Around the Whole World: L'Ottavo Re di Roma, Francesco T

Messaggio da God is Bushwhackers »

Rocks ha scritto:
La differenza sta che Guardiola nel Barcà ci è praticamente cresciuto come allenatore insieme ai giocatori della cantera, mentre nel Bayern Monaco non funziona proprio così. Questo intendevo per amalgamata.
Credo oltretutto che sia impossibile che un allenatore con il palmares di guardiola alle spalle, vada in una squadra di livello inferiore. Al massimo il Chelsea sarebbe stato un ottimo banco di prova per lo stato attuale.
Ma per affrontare sfide più impegnative non per forza deve allenare squadre di rango inferiore
Per esempio se fosse andato, per esempio, al Milan e fosse riuscito a risollevare la squadra e portarla magari a vincere qualcosa, colpirebbe molto di più che il solito scudetto vinto dal Bayern

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Re: Around the Whole World: L'Ottavo Re di Roma, Francesco T

Messaggio da Rocks »

God is Bushwhackers ha scritto: Ma per affrontare sfide più impegnative non per forza deve allenare squadre di rango inferiore
Per esempio se fosse andato, per esempio, al Milan e fosse riuscito a risollevare la squadra e portarla magari a vincere qualcosa, colpirebbe molto di più che il solito scudetto vinto dal Bayern
Beh al momento tra Bayern e Milan ci sta la differenza che si trova tra un Barcellona e un Atletico Madrid.
Quindi credo che quella sarebbe stato un impresa molto più grande, vincere con quel milan.
Ma il bayern comunque, già è forte ma soffre molto in europa di complessi da finale. Se riesce a vincere la champions, quella sì sarà un impresa.

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God is Bushwhackers
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Re: Around the Whole World: L'Ottavo Re di Roma, Francesco T

Messaggio da God is Bushwhackers »

Rocks ha scritto:
Beh al momento tra Bayern e Milan ci sta la differenza che si trova tra un Barcellona e un Atletico Madrid.
Quindi credo che quella sarebbe stato un impresa molto più grande, vincere con quel milan.
Ma il bayern comunque, già è forte ma soffre molto in europa di complessi da finale. Se riesce a vincere la champions, quella sì sarà un impresa.
Ma la differenza tra Bayern e Milan esiste nel tasso tecnico della squadra, ma come rango per niente
Poi è ovvio che se con il Bayern riuscirà a vincere la Champions sarà un'impresa, ma mal che vada vincerà lo scudetto e si salverà comunque la faccia (per questo è una scelta di comodo)

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Santino's fan
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Re: Around the Whole World: Pep, Josep Guardiola

Messaggio da Santino's fan »

Mystogan ha scritto:Noto una generale diffidenza su questo allenatore, che, lo riscrivo, ha portato il Barcellona nella leggenda vincendo tutti i sei titoli dell'anno solare (e per poco non lo facevamo anche noi :cry: ). Inoltre se il Barcellona è una macchina completa e perfetta è in gran parte merito suo. I giocatori erano prevalentemente già presenti, ma la struttura (inteso come schemi e meccanismi) della squadra è stata ideata da lui. E sempre con lui è avvenuta l'esplosione di quello che attualmente è forse il miglior giocatore al mondo.

Io credo che Guardiola abbia ben poco da dimostrare, ha riscritto la storia di questo sport, e questo è più che sufficente per inserirlo nel gotha del calcio.
Spoiler:
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Concordo in pieno.
Qui sembra che Guardiola sia solo uno sculato che si è ritrovato a disposizione una macchina perfetta.Ma questa macchina l'ha resa perfetta lui.
Il Barcellona,prima del suo avvento,mica aveva vinto la Champions(sì nel 2006,ma Guardiola è arrivato un paio d'anni dopo),nè tanto meno effettuato il Triplete.
Cosa che invece lui ha fatto,anzi ha vinto TUTTI i trofei per i quali poteva competere.

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Mystogan
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Re: Around the Whole World: El Tractor, Javier Zanetti

Messaggio da Mystogan »

Javier Adelmar Zanetti
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Javier Zanetti ha scritto:Sono cattolico e praticante fin da bambino e credo fermamente che senza Cristo l'uomo non possa vivere pienamente. La benedizione del Papa è uno stimolo in più per farci comprendere il nostro ruolo di testimoni cristiani, in famiglia e nello sport, e il dovere di stare vicino alle persone meno fortunate, soprattutto i bambini.
Javier Zanetti ha scritto:Sinceramente quando ho giocato la mia prima partita con questa maglia non avrei mai pensato che sarebbe potuta essere la prima di 800, giocate con la stessa maglia, con la stessa società. Questo mi riempie di orgoglio, soprattutto all'interno di un grande ambiente e di una grande famiglia come quella nerazzurra. Ho attraversato diversi momenti, ma sempre con la consapevolezza di essere il capitano di una grande squadra.
Ryan Giggs ha scritto:L'avversario più difficile che abbia mai incontrato è stato Javier Zanetti. Lo incontrai per la prima volta nel '99, ai quarti di Champions. Lui terzino destro, io ala sinistra. M'impressionò per le sue qualità: rapido, potente, intelligente, esperto. Ci ho giocato contro altre due volte. È stato l'avversario più duro in assoluto. Un campione completo.
Javier Zanetti, l'uomo dei record, sia con i colori Nerazzurri che con l'Albiceleste. Giocatore con più presenze con la maglia dell'Inter, nonchè straniero con più presenze in Serie A. Dell'Inter è anche il giocatore più vincente, con sedici trofei. Nel 2007 diventa anche il giocatore con più presenze con la Nazionale Argentina, superando Ayala. Nel 2011 entra nella ristretta cerchia dei giocatori con più di 100 presenze tra i professionisti.

El Tractor è cresciuto nella provincia della capitale Buenos Aires, da genitori di origini Friulane. Il secondo nome Adelmar deriva dal nome di un medio che gli salvò la vita quando, ancora neonato, aveva dei problemi respiratori. Mentre ancora giocava nelle fila del Talleres, Zanetti svolse diversi mestieri, dal postino al muratore, per arrotondare i guadagni di famiglia. Anche e soprattutto per venire incontro alle sue esigenze, il Talleres gli propone nel '92 il suo primo contratto da professionista. Quell'anno gli venne dato l'affettuso soprannome di Pupi, per distinguerlo da altri cinque Javier presenti nella squadra. Con la maglia dei Tallarines Zanetti si prende subito il posto da titolare, concludendo l'annata con 33 presenze. L'ottima annata d'esordio gli vale le attenzioni della massima Serie, tant'è che il Banfield lo acquista per 160.000 Dollari. Con il Banfield i conferma titolare, arrivando persino alla Nazionale. Nel '95 Moratti rimane conquistato dalla fisicità del giovane Argentino, tanto da fare di lui il suo primo acquisto, assieme al connazionale Rambert, da Presidente Nerazzurro.

Arrivato nell'anonimato generale, debutta a San Siro a 22 anni, nella vittoria di misura con il Vicenza. La stagione dell'Inter è segnata dai diversi cambi in panchina, da Bianchi a Hodgson, passando per Suarez. Ad accomunare questi allenatori è la fiducia in Zanetti, che gioca stabilmente titolare. La prima annata si conclude con 33 presenze e un deludente settimo posto. Le annate successive portano a Zanetti il primo trofeo: l'Inter stenta ancora in campionato, mentre in Europa riesce a conquistarsi la finale: nella doppia sfida con lo Schalke 04 però s'impongono i Tedeschi ai calci di rigore. Zanetti nella gara di ritorno si rende protagonista di un brutto gesto: sostituito nel finale per far spazio al rigorista Berti, Zanetti la prende malissimo, discutendo animatamente con mister Hodgson. Dopo sconfitta ai rigori Zanetti andò a scusarsi con il tecnico Inglese. L'annata successiva l'Inter si prende la sua rivincita: la squadra guidata da Simoni arriva in finale trascinata dall'asso Ronaldo nella gara tutta Italiana con la Lazio. L'Inter s'impone nettamente per 3-0, con il secondo gol realizzato proprio da Zanetti, con un gran destro sotto l'incrocio. Zanetti può sollevare al cielo il primo dei suoi numerosi trofei. Un finale di campionato acceso e segnato dalle polemiche impedisce all'Inter di conquistare anche lo Scudetto.

Dopo una transitoria (o meglio, disastrosa) stagione conclusa all'ottavo posto, la guida tecnica viene affidata a Marcello Lippi. Il ritiro di Bergomi e la cessione di Pagliuca fanno sì che la fascia di capitano passi al braccio di Zanetti, al tempo 26enne. La sua prima stagione da capitano si conclude amaramente, con la sconfitta in finale di Coppa Italia. La successiva stagione inizia con un infortunio che gli impedisce di scendere in campo nei preliminari di Champion's persi con gli Svedesi dell'Helsingborgs. Dopo l'esonero di Lippi, l'Inter si piazza al quinto posto. L'anno seguente l'Inter ferma la sua corsa Europea nelle storihe semifinali con il Milan, mentre in campionato il tricolore sfuggì nel celebre 5 Maggio, con la sconfitta all'Olimpico contro la Lazio. A fine anno Zanetti viene insignito del Pallone d'Argento, il trofeo consegnato al giocatore più corretto dentro e fuori dal campo. Perchè Zanetti torni a conquistare trofei isognerà aspettare ancora qualche anno.

Dopo due stagioni transitorie, Moratti affida la panchina a Mancini, più volte avversario di Zanetti da giocatore. In quella stagione Zanetti, benchè impegnato con la Nazionale, vince il suo primo trofeo da capitano, la Coppa Italia vinta sulla Roma. L'anno dopo l'Inter continua il suo buon momento vincendo la Supercoppa Italiana al Delle Alpi contro la Juventus, chiudendo il campionato al terzo posto. La stagione di Zanetti è insolitamente segnata da alcuni problemi all'adduttore che lo limitano a 25 presenze in campionato. I verdetti di Calciopoli consegnano all'Inter il suo 14 scudetto e a Zanetti il suo primo scudetto. A completare la stagione Nerazzurra arriva il bis in Coppa Italia, battendo ancora la Roma. L'anno successivo al terremoto portato da Calciopoli l'Inter si riconferma campione d'Italia, battendo ogni record della storia della Serie A. L'Inter continua il suo ciclo vincente prendenendosi anche il campionato 2007/2008, mentre in Europa continua a stentare, eliminata a più riprese agli ottavi di finale. Con l'arrivo di Mourinho in panchina l'Inter vince un'altra Supercoppa Italiana, vincendo ai rigori contro la Roma. Il rigore decisivo è segnato da Zanetti, primo e unico rigore tirato dal Capitano. L'Inter conquista il quarto scudetto di fila, fermandosi ancora agli ottavi di Champion's League. Nell'anno del Triplete Nerazzurro Zanetti fissa il record di 137 partite giocate consecutivamente, fermato solo da una squalifica per diffida. In Champion's League invece partecipa attivamente disputando tutte e 13 le partite che portarono l'Inter nella storia del calcio. Nella finale di Madrid Zanetti gioca la sua 700esima partita con la maglia Nerazzurra.

La stagione post-Mourinho inizia con la vittoria in Supercoppa Italiana, ma continua male con la sconfitta nella Supercoppa Europea, fallendo l'occasione di ripetere l'impresa del Barcellona dell'anno precedente. A 37 anni e 71 giorni, Zanetti segna un altro record, quello di giocatore più anziano a segnare in Champion's League, nella vittoria 4-3 sul Tottenham. Il record dura però solo un giorno, battuto dalla doppietta di Inzaghi nella sfida con il Real Madrid. Nel Mondiale per Club che porta l'nter sul tetto del Mondo, Zanetti firma il secondo gol nella vittoria per 3-0 contro gli Asiatici del Seongnam, in semifinale. Nella partita al San Siro contro il Bologna, Zanetti eguaglia il record di presenze Nerazzurre in Serie A di Bergomi, per poi superarlo quattro giorni dopo, nella vittoria contro il Cesena. Nella semifinale di ritorno con la Roma Zanetti firma la sua 1000° presenza tra i professionisti. Nella celebrazione del Golden Foot 2011 vinto da Ryan Giggs, a Zanetti viene consegnato il Premio alla carriera come Leggenda del calcio Mondiale.

L'annata seguente vede terminare amaramente il ciclo storico di successi e anche la stagione di Zanetti non è delle migliori: in questa stagione si registra la sua prima espulsione in Serie A, per doppia ammonizione, seconda espulsione nel corso della sua lunga carriera
Dopo il secondo posto che aveva chiuso la serie di 5 scudetti vinti di fila, l'Inter ferma anche il record di partecipazioni consecutive alla Champion's League, arrivata a quota 10. Nei preliminari di Europa League con il Vaslui, Zanetti registra l'800 presenza con la maglia dell'Inter. Per l'occasione Zanetti indossa una fascia da Capitano speciale, con la scritta "FC Internazionale-Javier Zanetti 800 storie d'amore insieme". E, conoscendolo, sarebbe pronto a viverne altrettante. Che sia in campo o dietro una scrivania, Zanetti per l'Inter ci sarà sempre.

Fisicità, corsa e dinamismo, le doti del perfetto Mediano. Ma Zanetti ha sapuro regalare anche prodezze come questa:
[youtube][/youtube]
Dite la vostra su Javier Zanetti.


Next week: Ice Rabbit, Edwin Van Der Sar!

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Re: Around the Whole World: El Tractor, Javier Zanetti

Messaggio da christian4ever »

Campione dentro e fuori.In campo,davvero unico.Una progressione e una forza fisica e nei muscoli fuori dal comune,se in forma è capace di trainare letteralmente un giocatore.In fase difensiva sempre attento,superarlo è quasi impossibile,difende la palla alla grande,ed è in grado di sgaloppare sulla fascia facilmente,senza essere fermato.Centrocampista,esterno,terzino,laterale di fascia...Completo,difetta quando deve passare,ma glielo si perdona.Passano gli anni,cambiano allenatori e giocatori,lui no,Zanetti non cambia.

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Re: Around the Whole World: El Tractor, Javier Zanetti

Messaggio da Mystogan »

E se dovessi giocare anche stasera, lascieresti l'ennesimo segno nella storia del calcio:
http://www.interlive.it/inter-zanetti-d ... nsecutivo/
Leggenda.

Spero vivamente che finisca in festa, ma la vedo nerissima.

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Re: Around the Whole World: El Tractor, Javier Zanetti

Messaggio da Mystogan »

Edwin Van Der Sar
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Nemanja Vidic (Adattato) ha scritto:Penso che per David [De Gea] non sia facile, perchè Edwin van der Sar è stato qui per tanti anni e ha giocato a livelli altissimi, Edwin era un portiere molto esperto e sostituirlo è molto difficile.
Edwin Van Der Sar è il portiere più titolato della storia del calcio, avendo conquistato ben 42 titoli in carriera, di cui 27 di squadra e 14 individuali, precedendo in questa speciale classifica il leggendario Peter Schmeichel (41 titoli) e altre leggende del ruolo come Dino Zoff, Lev Yashin, e Sepp Maier. I suoi record più famosi ed importanti sono quello delle gare ufficiali delle nazionali, che stabilì con l’Olanda tra il 2005 e il 2006 non subendo goal per ben 1013 minuti, quello individuale della UEFA Champions League messo a segno nella stagione 1995/1996 con l'Ajax, ed il record più famoso: quello di 1311 minuti d’imbattibilità in Premier League (messo a segno tra l’8 Novembre 2008 e il 4 Marzo 2009).

Edwin van der Sar è nato il 29 ottobre 1970, nella città costiera di Voohout, Olanda. Fin da giovane non nasconde la sua vocazione per diventare un calciatore, di ruolo portiere, per la sua elevata statura. A 15 anni firma con le giovanili dei dilettanti del VV Nordwijk, per poi rispondere a 20 anni alla chiamata del ben più blasonato Ajax. Il suo esordio avvenne il 23 Aprile del 1991 in una gara del campionato olandese tra Ajax e Sparta, finita 1-0 per i padroni di casa, nella quale entrò a gare in corso per sostituire l’infortunato Stanley Menzo. Giocò dunque tutte le restanti partite di quel campionato, dove mostrò subito grandi doti, ma Van Gaal preferì affidarsi almeno per un'altra stagione all'esperienza di Stanley Menzo, trovando così poco spazio nella stagione successiva, dove riuscì comunque a vincere il suo primo trofeo prestigioso in carriera, la Coppa UEFA, conquistata nella doppia finale contro il Torino. Nel corso della stagione successiva (1992/1993), Van der Sar riuscì a conquistare anche il posto da titolare, collezionando 19 presenze e guadagnandosi la stima dei tifosi Lancieri, che ripagò vincendo la sua prima Coppa d'Olanda battendo in finale l’Heerenveen. La sua affermazione a livello nazionale avvenne la stagione seguente (1993/1994) dove, oltre a laurearsi per la prima volta campione d'Olanda, venne nominato miglior portiere olandese della stagione, premio che poi vinse addirittura per quattro stagioni consecutive.

La stagione successiva per Van der Sar fu quella della definitiva consacrazione anche a livello mondiale. Vinse per la seconda volta consecutiva il campionato olandese, sfornando grandissime prestazioni anche in Champions League, nella quale affrontò per tre volte il Milan di Fabio Capello, campione d’Europa in carica, mantenendo in tutte e tre le occasioni la porta inviolata. Si laureò così campione d'Europa alla sua prima partecipazione in Champions League, grazie ad un goal di Patrick Kluivert nella finale giocata a Vienna il 24 Maggio 1995 giocata contro i Rossoneri. In seguito, venne nominato miglior portiere delle competizioni europee della stagione. Pochi mesi dopo il successo di Vienna, disputò con l’Ajax la Coppa Intercontinentale contro i brasiliani del Grêmio. Nel match conservò ancora una volta la propria imbattibilità, rivelandosi poi decisivo per la vittoria finale ai calci di rigore parando il penalty dello specialista Dinho. Nella stagione corrente stabilì anche il record d'imbattibilità individuale della Champions League non subendo goal per ben 658 minuti. Inoltre, subì solo un goal nelle prime 10 giornate di campionato, mettendo a segno anche una straordinaria striscia d’imbattibilità in Olanda che venne interrotta nella vittoria per 4-2 in trasferta contro il Feyenoord. Alla fine di quella stagione si laureò per la terza volta consecutiva campione d'Olanda, raggiungendo anche la finale di Champions League per la seconda volta di seguito, stavolta contro la Juventus di Marcello Lippi. Van der Sar giocò una grandissima partita e permise all'Ajax di resistere fino ai calci di rigore, che diedero però la vittoria alla Vecchia Signora. Nella stagione successiva (1996/1997) giocò ancora a livelli molto alti, ma stavolta il titolo venne conquistato dai rivali del PSV Eindhoven, mentre in Europa i sogni di gloria dei Lancieri vennero ancora stroncati dalla Juventus, stavolta in semifinale. Il digiuno di trofei durò solo una stagione, l'anno successivo i Lancieri riconquistarono il titolo nazionale e la Coppa d’Olanda. Van der Sar in quella stagione si rese ancora una volta grande protagonista, stavolta però non solo per le sue parate ma anche per un goal messo a segno, su calcio di rigore, nella penultima gara di campionato tra De Graafschap e Ajax. Edwin Van der Sar venne nominato portiere olandese della stagione per il quarto anno consecutivo e, prima volta per un portiere, anche giocatore olandese dell'anno, bissando così un’annata a dir poco eccezionale. La stagione successiva (1998/1999) fu l'ultima per il gigante olandese nell'Ajax, che stavolta non riuscì a conquistare il titolo ma si aggiudicò per la seconda volta consecutiva la Coppa d'Olanda.

Arrivato a Torino per sostituire il partente Angelo Peruzzi, uno dei principali artefici dei successi juventini negli anni ‘90, fu accolto subito dagli elogi e dichiarazioni di stima da parte dei nuovi compagni, del mister Carlo Ancelotti e dei dirigenti. È stato il primo portiere straniero della storia della Juventus. La sua prima stagione in Bianconero partì subito molto bene. Con le sue prestazioni contribuì alla grande fuga della Juventus a metà campionato subendo appena 9 goal nelle prime 20 partite. Già nel girone d’andata andò anche vicino a stabilire il nuovo record d'imbattibilità in Serie A. Anche in Coppa UEFA le sue prestazioni convinsero a pieno critici e tifosi, tanto da ricevere il soprannome di “Van der Sar…acinesca”. In seguito Van der Sar continuò a sfornare grandi prove che aiutarono la squadra di Ancelotti anche nel girone di ritorno. Un calo della formazione Torinese contribuì alla rimonta della Lazio, che si portò a due punti di distanza all'ultima giornata. A togliere a Van Der Sar la gioia del primo scudetto Italiano fu i controverso episodio dii Perugia, che determinò la vittoria del titolo ai Biancocelesti. A livello personale la sua prima stagione in Italia rimase comunque più che ottima, subendo appena 19 goal in 32 presenze in campionato. La stagione seguente (2000/2001) fu quella che comprese il periodo più difficile della sua carriera, tanto da far circolare voci di un suo possibile problema di vista. Un brutto avvio di stagione sembra far venire meno la stima verso il gigante Olandese, ma in seguito, grazie alla fiducia più volta espressa dai compagni si riprese, giocando brillantemente e ridiventando un punto di riferimento per la propria squadra. A contornare questa rinascita furono anche i 372 minuti d’imbattibilità fra Gennaio e Febbraio. Nella gara di ritorno contro la Roma, però, un suo errore costò il goal del pareggio allo scadere da parte dei Romanisti. Nelle ultime gare di campionato la Roma riuscì a mantenere il primo posto e a sconfiggere i Bianconeri nella corsa al titolo. Van der Sar nonostante tutto fu ancora una volta il portiere meno battuto del campionato e chiuse degnamente la stagione, ma data l'insistente pressione di molti tifosi che chiedevano un cambiamento radicale, la dirigenza della Juventus esonerò in estate Carlo Ancelotti e cedette addirittura pilastri come Zinédine Zidane, Filippo Inzaghi e lo stesso Edwin.

Nell'estate del 2001 diversi quotidiani accostarono il suo nome a squadre come Arsenal e Barcelona, ma ad Agosto approdò al meno blasonato Fulham del miliardario egiziano Mohamed Al-Fayed. Van der Sar si ambientò subito bene nel club londinese e giocò una grandissima stagione (2001/2002), guidando la squadra fino alla semifinale di FA Cup, e contribuendo alla sorprendente qualificazione alla Coppa Intertoto. Nella stagione successiva, la 2002/2003, conquistò la Coppa Intertoto e sfornò di nuovo prestazioni di alto livello, ma a metà campionato subì un grave infortunio, che lo tenne fuori per tutte le restanti partite della stagione ed il Fulham risentì molto della sua assenza. Nel 2003/2004 ritornò dall'infortunio e disputò una stagione ancora più eccezionale delle due precedenti. A fine stagione venne nominato miglior giocatore del Fulham dell'anno. Dopo un'altra ottima stagione ricevette l'offerta da parte del Manchester United di Sir Alex Ferguson, che lo volle a tutti i costi come nuovo portiere per risolvere i problemi che i Red Devils hanno spesso avuto nel ruolo di portiere dopo l'addio di Peter Schmeichel. Edwin non ci pensò due volte ed accettò, concludendo così la sua avventura nel Fulham, dove è tutt'ora ricordato come il miglior portiere che abbia mai giocato nei Cottagers.

Trasferitosi ai Red Devils nell'estate del 2005, esordì il 9 Agosto in una gara valevole per il terzo turno dei preliminari di Champions League contro gli ungheresi del Debreceni VSC vinta per 3-0 dagli uomini di Sir Alex Ferguson. In campionato fece il suo esordio il 20 Agosto al Goodison Park contro l'Everton, sfornando una prestazione straordinaria e rendendosi quindi decisivo nella vittoria finale per 2-0 da parte del Manchester United. Nelle prime sei partite della stagione non subì nemmeno un goal. Subì il suo primo goal nell'accesissimo derby contro il Manchester City. La gara finì 1-1, con Edwin che evitò la sconfitta negli ultimi secondi di gara con una grande parata sull'ex di lusso di quella gara, Andy Cole. A metà stagione arrivò un'amara, quanto sorprendente, eliminazione già durante la fase a gironi della Champions League, nonostante per metà girone i Red Devils non subirono nemmeno un goal ma dove pagarono la scarsa forma del proprio attacco in quel periodo. Il 26 Febbraio invece conquistò il suo primo trofeo con il Manchester United, battendo 4-0 il Wigan in finale di Carling Cup al Millennium Stadium. La stagione in seguito si concluderà con un secondo posto in campionato, alle spalle del Chelsea che totalizzò 91 punti. L'annata successiva il Manchester United partì subito molto bene, e Van der Sar fu uno dei protagonisti dell’avvio lampo della propria squadra. Il 4 Febbraio 2007, nella gara giocata al White Hart Lane contro il Tottenham, sulla ribattuta di una sua parata su Robbie Keane, venne involontariamente colpito in pieno volto dallo stesso attaccante irlandese, perdendo conoscenza per alcuni minuti e rischiando di subire un gravissimo infortunio che avrebbe potuto compromettere seriamente la carriera. Van der Sar però contro ogni previsione si riprese molto presto, tornando in campo da titolare dopo solo sedici giorni nella trasferta degli Ottavi di Champions League contro il Lille. Un mese più tardi, lo United affrontò la Roma nei Quarti di finale di Champions League, e dopo la vittoria Giallorossa nella gara d'andata per 2-1, al ritorno i Red Devils vinsero nettamente 7-1. In quella stessa gara Van der Sar parò nel finale un timido cucchiaio tentato dallo stesso Totti, sbeffeggiando il capitano Giallorosso neutralizzando il tiro stoppandolo con il petto, vendicandosi del famoso cucchiaio che gli fece quest'ultimo ad Euro 2000. In un'avvincente corsa er il titolo, il 5 Maggio toccò giocare il durissimo derby contro il Manchester City al City of Manchester Stadium. Il Manchester United riuscì a passare in vantaggio grazie ad un rigore, procurato e poi trasformato, da Cristiano Ronaldo ma a dieci minuti dal termine fu concesso un calcio di rigore anche ai citizens. Dal dischetto andò lo specialista Darius Vassell, che non aveva mai fallito un penalty durante la stagione, ma Van der Sar parò il rigore e riportò il titolo nelle mani del Manchester United dopo quattro anni di astinenza. Venne tra l'altro nominato miglior portiere della stagione 2006/2007 della Premier League e fu inserito anche nella "Top 11" dalla Football Association. Il 19 Maggio andò a giocarsi la finale di FA Cup contro il Chelsea, che lui e la sua squadra persero soltanto a pochi minuti dal termine dei tempi supplementari per 1-0. Nella stagione successiva, 2007/2008, disputò quella che, con ogni probabilità, fu la stagione migliore della sua carriera. Il 5 Agosto 2007, nella la finale di Community Shield, il Manchester United sfidò di nuovo l'allora Chelsea di José Mourinho nel leggendario Wembley Stadium. Alla fine dei tempi regolamentari il risultato era di 1-1 (goal di Ryan Giggs e di Florent Malouda) e la gara venne dunque decisa ai calci di rigore. Van der Sar divenne l'eroe di Wembley riuscendo nell'impresa di parare tre rigori su tre, neutralizzando i tiri dal dischetto di Pizarro, Lampard e Wright-Phillips. Si rivelò importantissimo anche nella scalata dei Red Devils alla finale della Champions League, tenendo la porta imbattuta per cinque gare consecutive nella massima competizione europea. L'11 Maggio si laureò poi campione d'Inghilterra per la seconda volta consecutiva, grazie alla vittoria contro il Wigan in trasferta per 2-0. Il 21 Maggio andò a giocarsi la sua terza finale di Champions League della carriera, nella storica finale tutta inglese contro i rivali del Chelsea. Alla fine dei tempi regolamentari, e supplementari, il risultato era di 1-1. La serata si concluse con i calci di rigore, con Edwin Van der Sar ancora eroe, che parando il calcio di rigore decisivo di Nicolas Anelka consegnò la vittoria della Champions League alla propria squadra, dopo che per altro John Terry aveva fallito il rigore della possibile vittoria Blues scivolando e colpendo il palo. Si laureò così campione d'Europa per la seconda volta in carriera e diventando definitivamente una delle più grandi leggende della storia del Manchester United e del calcio Mondiale.

Il 10 Agosto 2008 iniziò la nuova stagione (2008/2009) affrontando, in finale di Community Shield, il Portsmouth. La partita si risolse ai calci di rigore, in cui Van Der Sar ne paro uno dei quattro tirati dagli avversari. Pochi giorni dopo giocò molto bene anche la finale di Supercoppa Europea contro lo Zenit San Pietroburgo il 29 Agosto, non riuscendo però ad impedire la vittoria dei russi per 2-1. In seguito subì un infortunio dopo un’uscita su Florent Malouda che lo tenne fuori per qualche settimana. Dopo essere rientrato, riprese subito le sue eccezionali performance che trascinarono i Red Devils in un momento di difficoltà, rivelandosi decisivo in diverse gare come in quella nel derby contro il Manchester City, salvando la vittoria con un vero e proprio miracolo al 93° minuto su Richard Dunn. Prese parte al Mondiale per Club affrontando in semifinale i giapponesi del Gamba Osaka mettendo a segno altri due grandi miracoli, contribuendo alla vittoria per 5-3 e alla conquista della finale da parte dello United. Il 21 Dicembre 2008 disputò e vinse la sua seconda finale del Mondiale per Club della carriera, contro i Campioni Sudamericani della LDU de Quito, per 1-0. Dopo aver trascinato lo United in testa in campionato, il 27 Gennaio 2009 mise a segno il nuovo record d’imbattibilità della Premier League nella vittoria esterna per 4-0 sul campo del West Bromwich Albion, battendo il precedente record appartenente a Petr Čech di 1015 minuti, non subendo goal dalla gara dell’8 Novembre 2008 contro l’Arsenal. L’8 Febbraio 2009, durante la trasferta a Londra contro il West Ham, stabilì anche il record brittanico di sempre superando il precedente record di 1155 minuti appartenente a Bobby Clark, che lo stabiliì nel 1971 con l’Aberdeen, mentre dieci giorni dopo, nel match casalingo contro il Fulham, stabilì anche il record mondiale d’imbattibilità in una singola stagione appartenente all’argentino José María Buljubasich, che stabilì nel Campionato Cileno nel 2005 con 1289 minuti senza subire goal. La straordinaria striscia d’imbattibilità si è poi interrotta il 4 Marzo nella trasferta al St’ James Park contro il Newcastle, per mano della rete di Peter Løvenkrands al 9° minuto di gioco, che fermò il record all’impressionante quota di 1311 minuti consecutivi d’imbattibilità. Anche in Europa il gigante olandese si rese decisivo per le sorti della sua squadra, incassando il suo primo goal stagionale in Champions League addirittura nei Quarti di Finale, dopo essere rimasto imbattuto nella fase a gironi e negli Ottavi di Finale. Dopo un periodo difficile in Premier League, che vide lo United subire due rocambolesche sconfitte contro Liverpool e Fulham, contribuì alla fuga decisiva verso il 18° titolo della storia dei Red Devils mettendo a segno altri eccezionali interventi. In Europa le cose andarono altrettanto bene, infatti lo United batté anche l’Arsenal nel derby inglese in semifinale e approdò per la seconda volta consecutiva in finale di Champions League. La finale si disputò allo Stadio Olimpico di Roma, proprio come la seconda finale consecutiva che giocò con l’Ajax nel 1995/1996. Stavolta trovò il Barcelona del giovane tecnico Guardiola e pur giocando ancora una volta bene perse anche stavolta per 2-0. In seguito venne premiato dall’UEFA come Miglior portiere della Champions League 2008/2009, dopo essere stato anche premiato come Miglior portiere della Premier League 2008/2009.

Nell'annata seguente, mentre stava per guarire da un infortunio, il 23 Dicembre sua moglie Anne-Marie van Kesteren fu colpita da un’emorragia celebrale, mentre la famiglia Van der Sar si preparava a festeggiare il Natale in Olanda, e fu ricoverata d’urgenza in un ospedale a Rotterdam. Edwin Van der Sar ha chiesto ed ottenuto dalla società e da Sir Alex Ferguson il permesso di sospendere momentaneamente la sua carriera per poter star vicino alla moglie e ai suoi figli, Joe e Lynn. Fortunatamente, dopo pochi giorni la situazione della moglie miglioro notevolmente tanto da consentire il rientro all’attività da parte del portierone olandese. Facendo il suo ritorno il 16 Gennaio 2010 nella gara interna di Premier League contro il Burnley, che vide uscire vittoriosi i Red Devils per 3-0. In seguito si è rese protagonista di altri grandi interventi nelle semifinali con il Manchester City, che valsero al Manchester United la qualificazione alla finale e la vittoria per la seconda volta consecutiva di questa competizione, battendo l’Aston Villa per 2-1 al Wembley Stadium. Quello rimane l'unico successo della stagione, in quanto furono eliminati in Champion's League dal Bayern Monaco nei quarti di finale e in campionato chiusero al secondo posto, alle spalle del Chelsea. Il 3 agosto 2011 si è giocata la sua partita d'addio all'Amsterdam ArenA. La sfida si è disputata tra l'Ajax e il Dreamteam di van der Sar guidato da Alex Ferguson, suo allenatore al Manchester United. Terminate le partite, van der Sar ha fatto il giro del campo insieme a moglie e figli per ringraziare il pubblico.

Libero adattamento e riassunto da:
http://manchesterunitedforever.forumfree.it/?t=23560938

Dite la vostra su Edwin Van Der Sar.


Next week: Captain Fantastic, Steven Gerrard!

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Re: Around the Whole World: Ice Rabbit, Van Der Sar

Messaggio da Santino's fan »

Grandissimo portiere,dalla carriera prestigiosa.

Peccato che in Italia i suoi livelli non furono come quelli raggiunti successivamente altrove...
Cioè io non seguivo il calcio,ma da ciò che sento in giro(e anche da qualche immagine di alcune sue papere)apprendo che il suo rendimento sia stato quantomeno altalenante.

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Celticwarrior87
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Re: Around the Whole World: Ice Rabbit, Van Der Sar

Messaggio da Celticwarrior87 »

In Italia ha avuto un cattivo oculista.

Il gol di Salas :godimento:

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Re: Around the Whole World: Captain Fantastic, Steven Gerrar

Messaggio da Mystogan »

Steven Gerrard
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Zinedine Zidan (adattato dall'Inglese) ha scritto:Gerrard è il miglior giocatore al mondo? Magari non ha l'attenzione mediatica di Messi e Ronaldo, ma sì, penso che lui possa esserlo. Se non hai giocatori come Steven Gerrard, che è il motore della squadra (Lett:Engine Room, NDR), l'intera squadra ne risente.
Daniele De Rossi (adattato dall'Inglese) ha scritto:Gerrard è stato il mio idolo per 10 anni, ed è tutt'ora tra i migliori al mondo. Lui è l'esempio di ciò che ogni centrocampista vorrebbe essere. Sempre nel mezzo della battaglia, in prima fila per dare l'esempio. Vorrei essere vicino al suo livello.
Steven George Gerrard, per i tifosi Reds, il capitano. Gerrard ha legato la sua storia alla squadra del Merseyside. Centrocampista interno, all'occorrenza trequartista, Gerrard è tra i giocatori più completi del panorama mondiale: recuperatore di palloni, dispensatore di passaggi, ottimo tiratore sia col destro che col sinistro, personalità da vendere. Il vero leader del centrocampo Inglese, di cui è capitanoa seguito delle vicende extra calcistiche di John Terry.

Nato a Whiston, nel Merseyside, viene ben presto notato dagli osservatori della prima squadra della regione, il Liverpool. Dopo 10 anni di trafila nelle giovanili dei Reds, Gerrard inizia la carriera tra i professionisti nel 1998, subentrando nel finale di Liverpool-Blackburn. Tredici presenze alla sua prima stagione, in cui si mette in luce più per il gioco aggressivo. Nella stagione seguente, in cui gioca spesso titolare al fianco di Redknapp, trova il suo primo gol in Premier League, nel 4-1 rifilato allo Sheffield. Nella stagione di inizio millennio il Liverpool, trascinato da un ottimo Gerrard (50 presenze), conquista Carling Cup, FA Cup e anche la Coppa Uefa. Per chiudere un anno solare ricco di soddisfazioni, arriva una doppia vittorie nelle coppe estive, Community Shield e Supercoppa Uefa, ai danni del Bayern. La stagione successiva Gerrard diventa capitano del Liverpool, succedendo a Hyypia, ormai vicino al ritiro. Nonostante l'ancora giovanissima età, il suo spirito agonistico conquista tutti, tifosi e compagni. Il suo primo trofeo da capitano lo solleva proprio quell'anno, una Carling Cup, ai danni dei rivali del Manchester United.

La stagione del trionfo è quella 2004/2005: i Reds compiono un cammino favoloso eliminando agli ottavi di finale i Greci dell'Olympiakos, con il gol vittoria realizzato da Gerrard, la Juventus ai quarti, poi il Chelsea nel derby Inglese valevole per il passaggio in finale, vent'anni dopo la tragica finale di Bruxelles. La finalissima vede davanti ancora un'Italiana, il Milan di Ancelotti, campione d'Italia in carica. In una surreale partita all'Olimpico Ataturk di Istanbul il Liverpool va sotto di tre gol in un tempo. Il Milan spegne il motore, e i Reds compiono la pù incredibile delle rimonte, avviata proprio da un gol di Gerrard. Dopo il pareggio di Xabi Alonso, la parità resiste fino ai calci di rigore. La prestazione dubbia di Dudek, che ipnotizza i tiratori Rossoneri, vale al Liverpool la vittoria della Champion's League, 21 anni dopo il rimo successo. Nei festeggiamenti seguenti, Gerrard blinda il suo futuro, ancora a Liverpool per molti anni:
Steven Gerrard ha scritto:"How can I think of leaving Liverpool after a night like this?
Miglior giocatore del torneo, terzo al mondo nella graduatoria del pallone d'oro. Gerrard è già leggenda.

La stagione da campioni d'Europa inizia bene per Gerrard: nei preliminari di Champion's League (obbligatori, in quanto arrivò quinto in campionato), Gerrard mette a segno cinque reti tra andata e ritorno contro i Gallesi del New Saints. Il Liverpool centra l'appuntamento con la Supercoppa Europea, non quello con il Mondiale per Club. La stagione si conclude con un'altra Coppa di Lega, vinta grazie a due gol di Gerrard che tengono i Reds a galla fino ai rigori. La nuova stagione vede il ritorno del Liverpool in finale, ma questa volta il Diavolo si prende la sua rivincita, vincendo 2-1 nella finale di Atene. Il campionato finisce con un terzo posto, distante dai vertici.

Il momento d'oro del Liverool è ormai prossimo all'epilogo, ma non quello di Gerrard: ad Ottobre 2007 corona la 400esima presenza con un gol all'Arsenal, poi trova il gol in sette partite consecutive, concludendo la stagione con ben 21 gol messi a segno, miglior marcatore della squadra dopo Torres. L'anno successivo firma il suo centesimo gol con la maglia dei Reds, in Champions League contro il PSV. La centesima presenza nelle coppe europee è ornata da una doppietta al Real Madrid, nel 4-0 finale. Il 22 Marco trova la sua prima tripletta in carriera. I suoi 24 gol però non bastano per battere il Manchester United, ancora una volta campione d'Inghilterra. I successivi avvicendamenti in anchina, seguiti all'addio di Benitez, non sono fortunati per il Liverpool. Gerrard viene invece condizionato da numerosi infortuni, che gl impediscono di giocare quasi tutta la stagione 2011/12 e la parte iniziale del campionato seguente. Dopo mesi di inattività, Gerrard torna e decora una stagione difficile con la vittoria della Carling Cup, in un derby privato con il fratello Anthony, calciatore del Cardiff. Dopo la vittoria nelle semfinali con il Manchester City, Gerrard annuncia un altro rinnovo con il Liverpool, per continuare una delle più belle storie calcistiche del calcio mondiale.

Capitano che non molla mai, Gerrard segna il gol del pareggio al 90esimo nella finale di Coppa di Lega contro il West Ham:
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