Il luogo di dibattito sugli eventi calcistici... Serie A, Champions League, campionati esteri e tutte le altre competizioni. Se volete dire la vostra sullo sport più famoso in Italia... questo è il luogo giusto!
torno a scrivere dopo un sacco di tempo causa lavoro, studio e vacanza tra l.a. e las vegas, comunque tornato in tempo per andare al derby, dove, avendo leo a 3 metri, ho perso la voce prima che la partita iniziasse!!!...tra le altre cose ero strasicuro di vincere visto il suo ridicolo modo di giocare anni 50. (finalmente ci rendiamo conto un volta di più di quanto sono fenomeni nesta e silva, quando l'anno scorso reggevano il baraccone, avendo come schermo davanti pirlo, non cambiasso!!!).E ora voliamo verso quello che avevo predetto ad agosto..senza snobbare la coppa italia, che la finale a Roma contro l'inter è parecchio succosa
ESCLUSIVA MN - Papastathopoulos verso la cessione all'estero
Non è durata molto l’avventura si Sokratis Papastathopoulos al Milan. Il difensore greco, arrivato in estate dal Genoa in prestito con diritto di riscatto, con il compito di puntellare la fascia destra, non è riuscito a trovare spazio e a giocare con continuità sia come esterno, chiuso da Abate e Oddo, che come centrale, dove la concorrenza è sempre stata molto alta. Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva da MilanNews.it, il jolly difensivo dovrebbe lasciare, a fine stagione, la compagine milanista per cercare di riscattarsi all’estero. Già in inverno c’erano stati dei sondaggi da parte di club di serie A, come Bari e Lecce ma, soprattutto, Napoli con la società rossonera che non ha voluto rafforzare una diretta concorrente al titolo.
Pato: «Io, Barbara, Ganso e il liceo di Milanello»
Il siparietto è simpatico e va raccontato tutto. Pato è alle prese con microfoni e cartelloni pubblicitari, quando gli piomba alle spalle Cassano. Fa la faccia truce Antonio: «Uè, mi hai messo il gel nelle scarpe? Adesso ti sistemo io». E prima di congedarsi gli spettina i riccioli che incorniciano il viso velato di barba del brasiliano. «É proprio un compagnone Cassano, siamo contenti di lui e di come lavora, scherza sempre ma quando c’è da sudare non si tira indietro» chiosa il Papero. Sembra di essere all’uscita di un liceo e invece siamo a Milanello all’ora di pranzo, con le salette interviste tutte occupate da Van Bommel, Thiago e Robinho alle prese con altrettante interviste. Pato è un satanasso di uno, appena intuisce che il quesito volge sul pendio scivoloso della polemica, inserisce un disco, «abbiamo sette partite davanti, non possiamo più sbagliare» e via così fino all’esaurimento degli interrogativi. Anche su quello scontato, più atteso, cancellato dall’agenda di Pippo Sapienza, capo ufficio stampa, il Papero ripropone la faccia di sempre, è come se si divertisse a vederci girare intorno all’argomento.
Caro Pato, è possibile che il suo privato la stia aiutando a migliorare il rendimento?
«Guardi che io sono sempre stato un ragazzo felice, realizzato. L’unico anno disgraziato è stato il 2010 a causa dei molti infortuni che hanno inciso su rendimento e morale».
Molti sostengono che a questo punto Pato non si muoverà più dal Milan...
«Sono in Italia da 4 anni, mi sono trovato bene a Milanello e nel calcio italiano. Adesso sono felicissimo, ho un contratto che scade nel 2014, guardo e sono concentrato sul presente. Ho vissuto con Paolo Maldini e Ronaldo...»
Lei è stato l’eversore del derby, dai suoi gol sono cominciati i guai di Leonardo...
«É stata una serata fantastica, il Milan ha giocato una grande partita. Leonardo è una persona incredibile, mi ha riservato molte attenzioni e affetto, spero che ritrovi la felicità. Gli striscioni dei nostri tifosi appartengono alla rivalità, bisogna rispettare anche i loro sentimenti».
I critici più severi hanno stabilito che finalmente Pato oltre a fare gol ha cominciato a giocare per e con la squadra. É così?
«Da quando sono arrivato al Milan ho sempre saputo che non si può giocare in uno contro 11 ma che bisogna lavorare con i compagni per avere la meglio. Certo ogni tanto si può sbagliare un gol, si possono fare passaggi imperfetti ma questo non significa che io gioco da solo».
Per la prima volta, dopo il derby, lei ha ringraziato Ariedo Braida definendolo protagonista del suo trasferimento. Ci racconta come andò?
«Ero un ragazzino, avevo 15 o 16 anni, e incontrai Leonardo il quale mi consigliò di restare in Brasile a maturare. “Sei troppo giovane“ mi disse. Poi giunsero le richieste dei club stranieri e allora chiamai i brasiliani del Milan e loro mi convinsero: “vieni qui c’è una famiglia“. A quel punto Braida sbarcò in Brasile, fu abilissimo nel concludere la trattativa dalle 10 del mattino alla mezzanotte. Ecco perchè l’ho ringraziato».
Come giudica il suo rapporto con Ibra e i suoi gol, a Genova e nel derby, senza Ibra?
«Tutti lo sanno che Ibra è un grande campione e che qui al Milan ci ha dato una gran bella mano per vincere molte partite. Io vado d’accordo con lui e Cassano, con Robinho non ho problemi. Cosa sia accaduto l’anno scorso a Barcellona, non so, non ho seguito ».
Nel 2010 una serie di infortuni, poi il consulto negli Usa: da allora è migliorata nettamente la sua salute. Cosa le hanno fatto laggiù?
«Mi hanno spiegato dove sbagliavo nella preparazione, nella postura e nella corsa. Adesso ripeto, durante tutti gli allenamenti, i loro suggerimenti e abuso spesso della pazienza dei preparatori di Milanello».
Ha sentito del possibile arrivo di Ganso, di Kakà, di Cristiano Ronaldo addirittura?
«Questo è calcio-mercato. I grandi campioni fanno gola ai grandi club. Ganso l’ho visto e conosciuto in nazionale contro gli Usa: sarei felicissimo se venisse da noi».
Per Balotelli le porte si chiudono invece...
«Io ho vissuto da solo a Milano e so cosa vuol dire trovarsi in quelle condizioni all’estero. Mario è un ragazzo umile e buono, l’ho conosciuto e dico alle persone che lo seguono: aiutatelo».
Come siete passati dalla delusione di Palermo al derby di fuoco?
«A Palermo abbiamo preso subito gol e non siamo riusciti a rimontarlo, a San Siro abbiamo fatto centro al primo assalto ed è andata bene».
Siamo sicuri che la ricreazione sia finita?
«Abbiamo sette partite per le quali fare sacrifici: questo è il nostro chiodo fisso».
"Il Flamengo può provarci ma non io. Seedorf è un grande amico oltre a essere un eccellente giocatore, sarebbe meraviglioso tornare a giocare con lui ma spetta ai dirigenti decidere". Ronaldinho rifiuta il ruolo di possibile "intermediario" ma prova a suggerire ai 'rubronegros' di entrare nella corsa per il 35enne centrocampista olandese. In scadenza di contratto col Milan, Seedorf è stato contattato da Ronaldo che vuole provare a portarlo al Corinthians ma Dinho, compagno di squadra fino allo scorso gennaio, 'tifa' per il suo Flamengo. "Clarence è legato al Brasile, è sposato con una brasiliana e parla benissimo portoghese - continua l'ex rossonero - E poi ha sempre detto che gli sarebbe piaciuto venire a giocare in Brasile".
Via ai tagli dei senatori! Ecco la strategia della società
Che abbiano inizio i tagli. E’ questo quello che si evince dal pezzo di Monica Colombo per il Corriere della Sera in merito alla nuova politica degli ingaggi che la società rossonera ha deciso di intraprendere per ciò che riguarda i rinnovi dei contratti degli ultratrentenni che vedranno scadere, il loro accordo, il prossimo 30 giugno. Il primo fattore, che è anche quello determinante, è l’istituzione di un tetto anagrafico nelle proposte contrattuali. Pare infatti che, in base alla carta d’identità e alle condizioni fisiche, la società milanista offrirà degli accordi diversi a ciascun giocatore anche perché, i tempi delle “vacche grasse” per gli over 30 sembrano essere finiti e questo è anche un segnale molto importante per ciò che riguarda la voglia, da parte di tutti, di mettere in piedi un Milan fresco dal punto di vista tecnico-tattico e alleggerito nel monte ingaggi. Un primo sentore, in questo senso, lo si è avuto questo inverno quando sono stati proposti a due giocatori abbondantemente sopra la trentina come Mark van Bommel e Nicola Legrottaglie, accordi semestrali con opzione o meno di rinnovo per il prossimo anno. Lo stesso discorso verrà fatto con i senatori ai quali verrà sottoposto un cospicuo taglio dell’attuale ingaggio per cercare di formare una sorta di “scudo fiscale interno” attraverso il quale recuperare liquidità importante da poter reinvestire sul mercato. Nesta, Inzaghi, Roma e Ambrosini sono quelli che hanno le maggiori chance di riconferma, tutti per vari motivi. Chi invece sembra essere alla porta, o prossimi alla stessa, sono Pirlo e Seedorf. Il club di via Turati non ha intenzione di protrarre la loro storia con i colori milanisti sulla pelle per troppo tempo ancora e loro, invece, vorrebbero ampie garanzie sul futuro e non vorrebbero distaccarsi dall’attuale ingaggio. La tattica è stata stilata, i colloqui avverranno a giochi scudetto conclusi e solo li si capirà se nell’estate del 2011 si chiuderà in maniera definitiva un’epopea che ha fatto tornare il Milan in vetta all’Italia, all’Europa e al Mondo.
Che abbiano inizio i tagli. E’ questo quello che si evince dal pezzo di Monica Colombo per il Corriere della Sera in merito alla nuova politica degli ingaggi che la società rossonera ha deciso di intraprendere per ciò che riguarda i rinnovi dei contratti degli ultratrentenni che vedranno scadere, il loro accordo, il prossimo 30 giugno. Il primo fattore, che è anche quello determinante, è l’istituzione di un tetto anagrafico nelle proposte contrattuali. Pare infatti che, in base alla carta d’identità e alle condizioni fisiche, la società milanista offrirà degli accordi diversi a ciascun giocatore anche perché, i tempi delle “vacche grasse” per gli over 30 sembrano essere finiti e questo è anche un segnale molto importante per ciò che riguarda la voglia, da parte di tutti, di mettere in piedi un Milan fresco dal punto di vista tecnico-tattico e alleggerito nel monte ingaggi. Un primo sentore, in questo senso, lo si è avuto questo inverno quando sono stati proposti a due giocatori abbondantemente sopra la trentina come Mark van Bommel e Nicola Legrottaglie, accordi semestrali con opzione o meno di rinnovo per il prossimo anno. Lo stesso discorso verrà fatto con i senatori ai quali verrà sottoposto un cospicuo taglio dell’attuale ingaggio per cercare di formare una sorta di “scudo fiscale interno” attraverso il quale recuperare liquidità importante da poter reinvestire sul mercato. Nesta, Inzaghi, Roma e Ambrosini sono quelli che hanno le maggiori chance di riconferma, tutti per vari motivi. Chi invece sembra essere alla porta, o prossimi alla stessa, sono Pirlo e Seedorf. Il club di via Turati non ha intenzione di protrarre la loro storia con i colori milanisti sulla pelle per troppo tempo ancora e loro, invece, vorrebbero ampie garanzie sul futuro e non vorrebbero distaccarsi dall’attuale ingaggio. La tattica è stata stilata, i colloqui avverranno a giochi scudetto conclusi e solo li si capirà se nell’estate del 2011 si chiuderà in maniera definitiva un’epopea che ha fatto tornare il Milan in vetta all’Italia, all’Europa e al Mondo.