Tutto il mercato è poco attivo perché il mercato è già fatto.IBRAHIMOVIC 11 ha scritto:mi son caduti i coglioni a sentire suma prima
"mercato degli esterni poco attivo"
e poi ha fatto capire che rinnoveranno in massa![]()
non impareremo MAI
spero fosse in modalità farsa
I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Obiettivo a centrocampo: il colombiano del Porto, Freddy Guarin. Mentre Berlusconi e Galliani disegnano il futuro del Milan...
La volontà e la priorità di Ambrosini sono quelle di rimanere al Milan. Il contratto di Gattuso verrà rinnovato di un anno. Restano in forse Pirlo, Van Bommel e Seedorf. Ma, indipendentemente dalle scelte della società, quello che appare chiaro è che in mediana ci sia bisogno di un rinnovamento sostanziale. Flamini ha compiuto dal un mese i 27 anni, ma al Milan non è ancora stato in grado di dare le garanzie giuste. E’ il naturale sostituto di Gattuso, ma nonostante la miglior tecnica individuale, non riesce a imporsi nell’undici titolare. Emanuelson, classe ’86, sembra, invece, in prospettiva un ottimo acquisto. E’ giovane e ha ancora molto da imparare, ma già nelle sue brevi apparizioni ha dimostrato tanta corsa e soprattutto un sinistro invidiabile. Non dimentico naturalmente Merkel e Strasser, due splendidi prospetti, capaci di fare la differenza quando il Milan aveva tutti i centrocampisti ai box. C’è però un giocatore che sto ammirando gara dopo gara nel Porto campione di Portogallo. Si chiama Freddy Guarin, nato a Medellin nel 1986. Nella squadra di Vilas Boas si sta imponendo sia come perno del centrocampo dei Dragoni, sia come finalizzatore. Ha segnato 7 gol in questa stagione, tutti nella seconda parte, quando Vilas Boas ha deciso di schierarlo titolare. Nella recente sosta delle Nazionali, Guarin ha segnato anche un gol con la maglia della Colombia che ha vinto 2 a 0 nell’amichevole contro l’Ecuador. E’ un giocatore dotato di grande corsa, di un’ottima visione di gioco e di una tecnica individuale di grande spessore. Aldilà dei nuovi prospetti che si mettono in luce in Europa, c’è poi la boutade di Silvio Berlusconi che avrebbe dato carta bianca a Galliani per acquistare Cristiano Ronaldo. Detto così sembra una follia. Solo immaginarlo diventa una follia. Ma chissà che invece non accada per davvero. Di certo c’è che finalmente siamo tornati a pensare in grande. Addirittura CR9!!! Non esattamente il calciatore più simpatico del mondo, ma di sicuro il secondo più forte del pianeta. Mourinho ha detto che non resterebbe al Real Madrid se Ronaldo dovesse andarsene. Lo Special One però ha abituato tutti ad abbandonare le proprie squadre da vincitore. Quindi non è detto che, magari, vincendo la Champions League non possa decidere di tornare nella sua amata Premier League e, a quel punto, Galliani tra assegni importanti e amicizie longeve (con Perez) potrebbe anche riuscire a realizzare la follia…
La volontà e la priorità di Ambrosini sono quelle di rimanere al Milan. Il contratto di Gattuso verrà rinnovato di un anno. Restano in forse Pirlo, Van Bommel e Seedorf. Ma, indipendentemente dalle scelte della società, quello che appare chiaro è che in mediana ci sia bisogno di un rinnovamento sostanziale. Flamini ha compiuto dal un mese i 27 anni, ma al Milan non è ancora stato in grado di dare le garanzie giuste. E’ il naturale sostituto di Gattuso, ma nonostante la miglior tecnica individuale, non riesce a imporsi nell’undici titolare. Emanuelson, classe ’86, sembra, invece, in prospettiva un ottimo acquisto. E’ giovane e ha ancora molto da imparare, ma già nelle sue brevi apparizioni ha dimostrato tanta corsa e soprattutto un sinistro invidiabile. Non dimentico naturalmente Merkel e Strasser, due splendidi prospetti, capaci di fare la differenza quando il Milan aveva tutti i centrocampisti ai box. C’è però un giocatore che sto ammirando gara dopo gara nel Porto campione di Portogallo. Si chiama Freddy Guarin, nato a Medellin nel 1986. Nella squadra di Vilas Boas si sta imponendo sia come perno del centrocampo dei Dragoni, sia come finalizzatore. Ha segnato 7 gol in questa stagione, tutti nella seconda parte, quando Vilas Boas ha deciso di schierarlo titolare. Nella recente sosta delle Nazionali, Guarin ha segnato anche un gol con la maglia della Colombia che ha vinto 2 a 0 nell’amichevole contro l’Ecuador. E’ un giocatore dotato di grande corsa, di un’ottima visione di gioco e di una tecnica individuale di grande spessore. Aldilà dei nuovi prospetti che si mettono in luce in Europa, c’è poi la boutade di Silvio Berlusconi che avrebbe dato carta bianca a Galliani per acquistare Cristiano Ronaldo. Detto così sembra una follia. Solo immaginarlo diventa una follia. Ma chissà che invece non accada per davvero. Di certo c’è che finalmente siamo tornati a pensare in grande. Addirittura CR9!!! Non esattamente il calciatore più simpatico del mondo, ma di sicuro il secondo più forte del pianeta. Mourinho ha detto che non resterebbe al Real Madrid se Ronaldo dovesse andarsene. Lo Special One però ha abituato tutti ad abbandonare le proprie squadre da vincitore. Quindi non è detto che, magari, vincendo la Champions League non possa decidere di tornare nella sua amata Premier League e, a quel punto, Galliani tra assegni importanti e amicizie longeve (con Perez) potrebbe anche riuscire a realizzare la follia…
Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Gattuso salta Firenze
Allenamento mattutino per il Milan che continua la preparazione in vista del match di Firenze di domenica sera. Lavoro tattico e partitella finale per i ragazzi di Allegri, che per domenica non avrà grossi dubbi di formazione. Solo palestra per Abbiati, ancora alle prese con un affaticamento muscolare: il portiere dovrebbe comunque recuperare in vista di Firenze. Assieme a lui si sono allenati anche Inzaghi, che potrebbe rientrare contro il Brescia, Bonera e Van Bommel. Tanto lavoro con il pallone oggi soprattutto per Gattuso e Ambrosini, che hanno effettuato degli esercizi tecnici: Gattuso è fermo per un problema al flessore e salterà la gara del 'Franchi', mentre per Ambrosini i tempi di recupero sono ancora molto incerti. Esercizi di rapidità e mobilità anche per Pirlo, sempre più vicino al rientro in campo: contro Sampdoria o Brescia potremmo rivederlo.
Allenamento mattutino per il Milan che continua la preparazione in vista del match di Firenze di domenica sera. Lavoro tattico e partitella finale per i ragazzi di Allegri, che per domenica non avrà grossi dubbi di formazione. Solo palestra per Abbiati, ancora alle prese con un affaticamento muscolare: il portiere dovrebbe comunque recuperare in vista di Firenze. Assieme a lui si sono allenati anche Inzaghi, che potrebbe rientrare contro il Brescia, Bonera e Van Bommel. Tanto lavoro con il pallone oggi soprattutto per Gattuso e Ambrosini, che hanno effettuato degli esercizi tecnici: Gattuso è fermo per un problema al flessore e salterà la gara del 'Franchi', mentre per Ambrosini i tempi di recupero sono ancora molto incerti. Esercizi di rapidità e mobilità anche per Pirlo, sempre più vicino al rientro in campo: contro Sampdoria o Brescia potremmo rivederlo.
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Possibile convocazione di Pirlo per la Fiorentina
Possibile convocazione, in vista di Firenze, per Andrea Pirlo. Dopo aver saltato il derby per precauzione, la scelta è stata concordata con l’allenatore, il metronomo bresciano, che sembra aver recuperato del tutto dal suo infortunio, dovrebbe essere convocato da Massimiliano Allegri per la sfida di domenica sera contro la Fiorentina anche se molti parlano di un suo rientro nella gara di Brescia contro le Rondinelle di Iachini. Solo la rifinitura di sabato dirà se Andrea partirà per la toscana o meno.
Possibile convocazione, in vista di Firenze, per Andrea Pirlo. Dopo aver saltato il derby per precauzione, la scelta è stata concordata con l’allenatore, il metronomo bresciano, che sembra aver recuperato del tutto dal suo infortunio, dovrebbe essere convocato da Massimiliano Allegri per la sfida di domenica sera contro la Fiorentina anche se molti parlano di un suo rientro nella gara di Brescia contro le Rondinelle di Iachini. Solo la rifinitura di sabato dirà se Andrea partirà per la toscana o meno.
Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Lazzari, Allegri lo richiede a Galliani
Massimiliano Allegri vuole Andrea Lazzari. Il tecnico del Milan, che ha richiesto il centrocampista mancino del Cagliari sia in estate che a gennaio, avrebbe fatto nuovamente il suo nome ad Adriano Galliani in vista della prossima sessione del calciomercato. Da vincere, come sempre, le resistenze del patron dei sardi, Massimo Cellino, il quale ha sempre valutato il giocatore non meno di 8 milioni di euro. Dal canto suo, il giocatore ed il suo entourage non aspettano altro che una chiamata da via Turati.
Massimiliano Allegri vuole Andrea Lazzari. Il tecnico del Milan, che ha richiesto il centrocampista mancino del Cagliari sia in estate che a gennaio, avrebbe fatto nuovamente il suo nome ad Adriano Galliani in vista della prossima sessione del calciomercato. Da vincere, come sempre, le resistenze del patron dei sardi, Massimo Cellino, il quale ha sempre valutato il giocatore non meno di 8 milioni di euro. Dal canto suo, il giocatore ed il suo entourage non aspettano altro che una chiamata da via Turati.
Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Mark Van Bommel, a detta di tutti i commentatori, è stato una delle chiavi della vittoria nel derby e non solo. Dopo un paio di passaggi a vuoto, è tornato ai suoi livelli – altissimi – e nella stracittadina ha cancellato dal campo l'amico Sneijder, risultando determinante ai fini del risultato. Di questo passo, si guadagnerà certamente la riconferma, non prima di aver raggiunto l'obiettivo però: 8 campionati vinti, infatti, sarebbero quasi un record. Quasi, perché c'è un compagno di squadra che sarebbe imprendibile: “No, Mr Scudetto non sono io, ma Ibra (ride, ndr)”. In effetti, per Zlatan sarebbe il 9' (due però revocati causa Calciopoli, ndr), ma siamo certi che il centrocampista olandese non sarebbe geloso...
Mark, partiamo dall'inizio: quali emozioni il tuo primo giorno a Milanello? “Molto bello. Il Milan è un grande club, uno dei più importanti al Mondo ed essere qui è un grande orgoglio per me. Pensate che da piccolo nella mia camera avevo un adesivo del Bayern, il gagliardetto del Barcellona e il cappellino del Milan, che erano le squadre per le quali tifavo da bambino. E' vero, ho fotografie che lo provano! Strano il destino eh? Poi ci sono andato a giocare. Per me essere qui è come realizzare un sogno”.
Via il dente via il dolore: dunque, fosse per te, resteresti qui anche la prossima stagione? “Certo che sì, io qui sto benissimo. Tutti, dai compagni allo staff e fino ai dirigenti, mi hanno accolto benissimo. Il Milan è davvero come una famiglia e l'ambiente è eccezionale. Non dipende da me però, ma dalla società. Chiaro che se mi dicessero di restare, come potrei dire di no al Milan? Ma questo non è il momento di pensare al futuro, ma piuttosto di restare concentrati perché abbiamo un grande obiettivo, che è quello di vincere il campionato”.
Tu che ne hai vinti 7 in carriera (4 con il Psv, 2 con il Bayern e 1 col Barcellona, ndr), senti vicino l'8°? "No (ride, ndr), non scherziamo. Mancano ancora tante partite e tutte le gare in Italia sono veramente combattute. E' vero che il campionato italiano è molto difficile, tutti giocano in maniera molto attenta, gli avversari sono tutti “smart” (“furbi”, ndr), tutti svegli, attenti, si gioca molto con la testa e l'organizzazione tattica è impressionante. Dunque, io lo trovo un campionato anche molto bello e divertente. La nostra fortuna, però, è che non dipendiamo dagli altri e possiamo fare affidamento su noi stessi. Da qui in avanti noi dobbiamo solo pensare a vincere”.
Ma che cos'ha il Milan in più rispetto alle antagoniste? “Non conosco la realtà delle altre squadre, quindi non posso esprimermi. Posso parlare per il Milan e, qui, il clima dello spogliatoio è davvero eccezionale: tutti lottano per lo stesso obiettivo, mettendo prima le esigenze della squadra e non pensando agli interessi personali. Ci sono tanti grandissimi campioni e alcuni vanno in panchina, eppure tutti incitano i compagni, si aiutano e danno consigli. Credo che lo spogliatoio unito sia un elemento fondamentale per le vittorie di una squadra e il Milan ha questa fortuna”.
Ti ha sorpreso, invece, il crollo dell'Inter in campionato e Champions? Cosa credi che sia successo? “Difficile dirlo da fuori, ma prima del derby ho sentito Sneijder e loro erano veramente fiduciosi di poter fare bene. Si sentivano in un grande momento ed erano convinti di poterci battere e andare avanti in Champions. Ma il calcio è così, arrivano partite che sono per definizione senza pronostico: quando giochi un derby tutto può cambiare, così come in una partita di Champions una squadra che nel suo campionato è a metà classifica, come lo Schalke, può vincere 5 a 2 a San Siro contro i Campioni d'Europa. Devo dire anche che loro sono stati avvantaggiati dall'espulsione di Chivu. Anche l'anno scorso, comunque, l'Inter ha vinto la Champions pur non essendo la squadra più quotata no? Nelle partite secche è così. Ora per loro è dura, perdere in casa è un bruttissimo risultato. Però, può capitare di tutto, anche di vincere 5 a 0 al ritorno”.
Il “tuo” Barcellona vincerà la Champions? “E' possibile, è sicuramente la favorita, ma in Champions tutto può succedere. Tuttavia, in questo momento è la squadra che gioca il miglior calcio, senza alcun dubbio”.
Hai detto che hai sentito Wesley prima del derby: dopo no? “Certo che sì, perché non avrei dovuto? No, non era arrabbiato. In campo si combatte, ma dopo la partita si torna ad essere amici. Non è la prima volta che giocavamo contro, l'abbiamo fatto quando io ero al PSV e lui all'Ajax e anche l'anno scorso in Inter-Bayern. Dunque non è stata una novità, ma è vero che mi piace molto di più quando gioco con lui in Nazionale. L'ho colpito duro? Sì, ma una volta sola... (sorride, ndr)”.
A proposito di Germania, sinceramente ci ha sorpresi il tuo addio al Bayern a gennaio: cos'è successo? Si è parlato di dissidi con Van Gaal... “Sono stato sorpreso anche io, in realtà, è successo tutto molto rapidamente. L'unica cosa che posso dire è che non è molto consueto che un giocatore che è capitano di una squadra venga ceduto durante il mercato invernale, no? Dunque è qualcosa di strano. Però, sinceramente, non vorrei più guardare al passato, anche perché sono molto felice di essere qui. Sono convintissimo di aver fatto la scelta giusta”.
E di Allegri, invece, cosa ci puoi dire? Qui è considerato un tecnico emergente: tu che hai avuto tanti grandi allenatori, credi possa avere una carriera di alto livello? “Questo lo dirà solo il tempo. Quello che posso dire io, è che lui va dritto all'obiettivo. E' molto calmo, ma ha le idee chiarissime e quando deve dire qualcosa, non usa giri di parole. Sa quello che vuole e sa come fare per ottenerlo. Questa è una grande dote per un allenatore”.
Uno che ha vinto tanto come te, ha ancora qualche soddisfazione da togliersi? “Certo che sì. Intanto, resto concentrato sull'obiettivo immediato, che è quello di vincere questo campionato, poi in futuro mi piacerebbe poter vincere qualcosa con la mia Nazionale. Dal Sudafrica, fossimo stati un po' più fortunati, saremmo potuti tornare da Campioni del Mondo. L'Olanda, comunque, resta una squadra fortissima e credo che nei prossimi Europei potremmo davvero toglierci una grande soddisfazione. Manca ancora tanto tempo, ma sono tanto convinto di questo, che ho deciso di continuare: dopo gli Europei, invece, comunque vada, darò l'addio alla Nazionale e mi dedicherò solo al mio club”.
Che, continuando così, potrebbe tranquillamente essere ancora il Milan...
Mark, partiamo dall'inizio: quali emozioni il tuo primo giorno a Milanello? “Molto bello. Il Milan è un grande club, uno dei più importanti al Mondo ed essere qui è un grande orgoglio per me. Pensate che da piccolo nella mia camera avevo un adesivo del Bayern, il gagliardetto del Barcellona e il cappellino del Milan, che erano le squadre per le quali tifavo da bambino. E' vero, ho fotografie che lo provano! Strano il destino eh? Poi ci sono andato a giocare. Per me essere qui è come realizzare un sogno”.
Via il dente via il dolore: dunque, fosse per te, resteresti qui anche la prossima stagione? “Certo che sì, io qui sto benissimo. Tutti, dai compagni allo staff e fino ai dirigenti, mi hanno accolto benissimo. Il Milan è davvero come una famiglia e l'ambiente è eccezionale. Non dipende da me però, ma dalla società. Chiaro che se mi dicessero di restare, come potrei dire di no al Milan? Ma questo non è il momento di pensare al futuro, ma piuttosto di restare concentrati perché abbiamo un grande obiettivo, che è quello di vincere il campionato”.
Tu che ne hai vinti 7 in carriera (4 con il Psv, 2 con il Bayern e 1 col Barcellona, ndr), senti vicino l'8°? "No (ride, ndr), non scherziamo. Mancano ancora tante partite e tutte le gare in Italia sono veramente combattute. E' vero che il campionato italiano è molto difficile, tutti giocano in maniera molto attenta, gli avversari sono tutti “smart” (“furbi”, ndr), tutti svegli, attenti, si gioca molto con la testa e l'organizzazione tattica è impressionante. Dunque, io lo trovo un campionato anche molto bello e divertente. La nostra fortuna, però, è che non dipendiamo dagli altri e possiamo fare affidamento su noi stessi. Da qui in avanti noi dobbiamo solo pensare a vincere”.
Ma che cos'ha il Milan in più rispetto alle antagoniste? “Non conosco la realtà delle altre squadre, quindi non posso esprimermi. Posso parlare per il Milan e, qui, il clima dello spogliatoio è davvero eccezionale: tutti lottano per lo stesso obiettivo, mettendo prima le esigenze della squadra e non pensando agli interessi personali. Ci sono tanti grandissimi campioni e alcuni vanno in panchina, eppure tutti incitano i compagni, si aiutano e danno consigli. Credo che lo spogliatoio unito sia un elemento fondamentale per le vittorie di una squadra e il Milan ha questa fortuna”.
Ti ha sorpreso, invece, il crollo dell'Inter in campionato e Champions? Cosa credi che sia successo? “Difficile dirlo da fuori, ma prima del derby ho sentito Sneijder e loro erano veramente fiduciosi di poter fare bene. Si sentivano in un grande momento ed erano convinti di poterci battere e andare avanti in Champions. Ma il calcio è così, arrivano partite che sono per definizione senza pronostico: quando giochi un derby tutto può cambiare, così come in una partita di Champions una squadra che nel suo campionato è a metà classifica, come lo Schalke, può vincere 5 a 2 a San Siro contro i Campioni d'Europa. Devo dire anche che loro sono stati avvantaggiati dall'espulsione di Chivu. Anche l'anno scorso, comunque, l'Inter ha vinto la Champions pur non essendo la squadra più quotata no? Nelle partite secche è così. Ora per loro è dura, perdere in casa è un bruttissimo risultato. Però, può capitare di tutto, anche di vincere 5 a 0 al ritorno”.
Il “tuo” Barcellona vincerà la Champions? “E' possibile, è sicuramente la favorita, ma in Champions tutto può succedere. Tuttavia, in questo momento è la squadra che gioca il miglior calcio, senza alcun dubbio”.
Hai detto che hai sentito Wesley prima del derby: dopo no? “Certo che sì, perché non avrei dovuto? No, non era arrabbiato. In campo si combatte, ma dopo la partita si torna ad essere amici. Non è la prima volta che giocavamo contro, l'abbiamo fatto quando io ero al PSV e lui all'Ajax e anche l'anno scorso in Inter-Bayern. Dunque non è stata una novità, ma è vero che mi piace molto di più quando gioco con lui in Nazionale. L'ho colpito duro? Sì, ma una volta sola... (sorride, ndr)”.
A proposito di Germania, sinceramente ci ha sorpresi il tuo addio al Bayern a gennaio: cos'è successo? Si è parlato di dissidi con Van Gaal... “Sono stato sorpreso anche io, in realtà, è successo tutto molto rapidamente. L'unica cosa che posso dire è che non è molto consueto che un giocatore che è capitano di una squadra venga ceduto durante il mercato invernale, no? Dunque è qualcosa di strano. Però, sinceramente, non vorrei più guardare al passato, anche perché sono molto felice di essere qui. Sono convintissimo di aver fatto la scelta giusta”.
E di Allegri, invece, cosa ci puoi dire? Qui è considerato un tecnico emergente: tu che hai avuto tanti grandi allenatori, credi possa avere una carriera di alto livello? “Questo lo dirà solo il tempo. Quello che posso dire io, è che lui va dritto all'obiettivo. E' molto calmo, ma ha le idee chiarissime e quando deve dire qualcosa, non usa giri di parole. Sa quello che vuole e sa come fare per ottenerlo. Questa è una grande dote per un allenatore”.
Uno che ha vinto tanto come te, ha ancora qualche soddisfazione da togliersi? “Certo che sì. Intanto, resto concentrato sull'obiettivo immediato, che è quello di vincere questo campionato, poi in futuro mi piacerebbe poter vincere qualcosa con la mia Nazionale. Dal Sudafrica, fossimo stati un po' più fortunati, saremmo potuti tornare da Campioni del Mondo. L'Olanda, comunque, resta una squadra fortissima e credo che nei prossimi Europei potremmo davvero toglierci una grande soddisfazione. Manca ancora tanto tempo, ma sono tanto convinto di questo, che ho deciso di continuare: dopo gli Europei, invece, comunque vada, darò l'addio alla Nazionale e mi dedicherò solo al mio club”.
Che, continuando così, potrebbe tranquillamente essere ancora il Milan...
Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Abate: "Ho bloccato Cristiano Ronaldo Ora vorrei giocarci insieme"
«Sono a 7 giornate dal sogno: scudetto col Milan. L’assist per Pato? La verità è che volevo tirare»
Ignazio non è il tipo che racconta scemenze. «L’assist per Pato nel derby? Volevo tirare in porta. Però è venuto bene, eh?». Un assist eccellente, quasi quasi vale lo scudetto. E a Ignazio Abate, 24 anni, difensore figlio di portiere, in un momento così non viene in mente nient’altro da desiderare.
Magari la Champions.
«L’anno prossimo lotteremo. Uscire giocando come a Londra ci ha dato consapevolezza. É stata una prova di forza. Ci riproveremo presto».
In Champions si incontrano grandi campioni. E tanti dicono che dopo aver bloccato Cristiano Ronaldo a San Siro lei è diventato un altro giocatore.
«Forse è vero, anche perché prima non giocavo tanto. Lottare con un fuoriclasse del genere mi ha dato fiducia. Ho capito di essere stimato dall’allenatore e dai compagni, e questo è molto importante».
Al Milan ci sono molti adulti e pochi ragazzi. Chi le ha dato una mano a ambientarsi?
«Gattuso, il mio idolo sin da bambino. E poi ho costruito un rapporto bellissimo con Pirlo e Nesta: giocare accanto a Sandro rende tutto semplice».
L’anno prossimo magari giocherà meno.
«Non ci voglio pensare. Nesta è un numero uno. La sua presenza dà tranquillità a tutti».
Suo padre è stato in Serie A. Le ha fatto comodo essere figlio d’arte?
«Zero. Mio padre non mi ha influenzato in niente. Gli chiedevo consigli, ovvio, e mi ha sempre detto che avrei dovuto fare tanti sacrifici. Ed era fissato con la scuola».
Che scuola ha frequentato?
«Il liceo tecnologico».
Le piacerebbe andare all’università?
«Proprio no. So che farei bella figura se dicessi il contrario, ma non ci penso neanche».
Si parla tanto di giovani italiani, ma forse per lei la vita sarebbe più facile se si chiamasse Abatinho.
«Fa parte della nostra cultura. Giocare in un grande club per un ragazzino italiano è complicato, qui si vogliono risultati subito ed è difficile trovare chi ti dà il tempo di sbagliare».
Al Milan l’ha trovato.
«Sì, ma sono stato fortunato. Nella storia recente del Milan non ci sono stati tanti allenatori che lanciavano i giovani».
Si è meravigliato della brutta accoglienza riservata a Leonardo nel derby?
«Me l’aspettavo, si sapeva che sarebbe andata così. Però io a Leonardo dirò sempre grazie: mi ha dato la più grande opportunità della mia vita».
Poi con Allegri è migliorato.
«Ho avuto tempo di imparare a fare il difensore. Con Leo aveva cominciato la stagione da centrocampista. Ora mi sento un difensore e mi piace».
Si sente da Nazionale?
«Ci penso poco. Penso allo scudetto: sono a 7 giornate dal sogno. E abbiamo tutti una tale cattiveria dentro, una tale determinazione...».
Le dà fastidio sentir dire che al Milan servono terzini?
«Se vuoi giocare in una grande squadra ti devi abituare a queste situazioni. E se non ce la fai vuol dire che non sei adatto».
Ma si sente sottostimato?
«No»
Lei è uno di quelli che si arrabbiano per i voti in pagella?
«No. E bado più al giudizio che al voto. Ma come fate a giudicare 22 giocatori e più? É un lavoraccio».
Com’è Ibra visto da vicino?
«Un martello. Ti richiama sempre, ma è un grande campione ed è giusto così. Del resto non è l’unico: qui al Milan, se fai nove passaggi giusti su dieci ti rimproverano perché ne vogliono dieci su dieci».
Chi la rimprovera? Nesta? Gattuso? Seedorf?
«Eh beh, Pantera (Seedorf, ndr) ne ha per tutti, e fa bene. Però noi giovani abbiamo portato grande energia. Prenda Boateng, una forza. Credo che il Milan ora sia un bel mix».
Cristiano Ronaldo come si troverebbe in questa squadra?
«Molto bene, credo. Magari venisse. Anche se qui in questi anni ho già giocato con tanti fenomeni. Se mi avessero detto che mi sarei allenato con Beckham non ci avrei creduto».
Nel calcio ama l’attacco o l’equilibrio?
«L’attacco, ma con giudizio. Attacco se tutti pressano e corrono bene, come fa il Barça. In questa stagione ci siamo avvicinati a quel modello. L’anno scorso attaccavamo e poi facevamo delle rincorse disperate di cinquanta metri».
Succede così all’Inter?
«Questo l’ha detto lei».
Sincero, ma non sprovveduto.
grande Ignazioooooooo (Cit.), frutto della nostra Primavera e vero Cuore Rossonero
Cmq Sheva non ti preoccupare del mercato e dei rinnovi... l'anno prossimo sarà un Milan ancora più forte.
«Sono a 7 giornate dal sogno: scudetto col Milan. L’assist per Pato? La verità è che volevo tirare»
Ignazio non è il tipo che racconta scemenze. «L’assist per Pato nel derby? Volevo tirare in porta. Però è venuto bene, eh?». Un assist eccellente, quasi quasi vale lo scudetto. E a Ignazio Abate, 24 anni, difensore figlio di portiere, in un momento così non viene in mente nient’altro da desiderare.
Magari la Champions.
«L’anno prossimo lotteremo. Uscire giocando come a Londra ci ha dato consapevolezza. É stata una prova di forza. Ci riproveremo presto».
In Champions si incontrano grandi campioni. E tanti dicono che dopo aver bloccato Cristiano Ronaldo a San Siro lei è diventato un altro giocatore.
«Forse è vero, anche perché prima non giocavo tanto. Lottare con un fuoriclasse del genere mi ha dato fiducia. Ho capito di essere stimato dall’allenatore e dai compagni, e questo è molto importante».
Al Milan ci sono molti adulti e pochi ragazzi. Chi le ha dato una mano a ambientarsi?
«Gattuso, il mio idolo sin da bambino. E poi ho costruito un rapporto bellissimo con Pirlo e Nesta: giocare accanto a Sandro rende tutto semplice».
L’anno prossimo magari giocherà meno.
«Non ci voglio pensare. Nesta è un numero uno. La sua presenza dà tranquillità a tutti».
Suo padre è stato in Serie A. Le ha fatto comodo essere figlio d’arte?
«Zero. Mio padre non mi ha influenzato in niente. Gli chiedevo consigli, ovvio, e mi ha sempre detto che avrei dovuto fare tanti sacrifici. Ed era fissato con la scuola».
Che scuola ha frequentato?
«Il liceo tecnologico».
Le piacerebbe andare all’università?
«Proprio no. So che farei bella figura se dicessi il contrario, ma non ci penso neanche».
Si parla tanto di giovani italiani, ma forse per lei la vita sarebbe più facile se si chiamasse Abatinho.
«Fa parte della nostra cultura. Giocare in un grande club per un ragazzino italiano è complicato, qui si vogliono risultati subito ed è difficile trovare chi ti dà il tempo di sbagliare».
Al Milan l’ha trovato.
«Sì, ma sono stato fortunato. Nella storia recente del Milan non ci sono stati tanti allenatori che lanciavano i giovani».
Si è meravigliato della brutta accoglienza riservata a Leonardo nel derby?
«Me l’aspettavo, si sapeva che sarebbe andata così. Però io a Leonardo dirò sempre grazie: mi ha dato la più grande opportunità della mia vita».
Poi con Allegri è migliorato.
«Ho avuto tempo di imparare a fare il difensore. Con Leo aveva cominciato la stagione da centrocampista. Ora mi sento un difensore e mi piace».
Si sente da Nazionale?
«Ci penso poco. Penso allo scudetto: sono a 7 giornate dal sogno. E abbiamo tutti una tale cattiveria dentro, una tale determinazione...».
Le dà fastidio sentir dire che al Milan servono terzini?
«Se vuoi giocare in una grande squadra ti devi abituare a queste situazioni. E se non ce la fai vuol dire che non sei adatto».
Ma si sente sottostimato?
«No»
Lei è uno di quelli che si arrabbiano per i voti in pagella?
«No. E bado più al giudizio che al voto. Ma come fate a giudicare 22 giocatori e più? É un lavoraccio».
Com’è Ibra visto da vicino?
«Un martello. Ti richiama sempre, ma è un grande campione ed è giusto così. Del resto non è l’unico: qui al Milan, se fai nove passaggi giusti su dieci ti rimproverano perché ne vogliono dieci su dieci».
Chi la rimprovera? Nesta? Gattuso? Seedorf?
«Eh beh, Pantera (Seedorf, ndr) ne ha per tutti, e fa bene. Però noi giovani abbiamo portato grande energia. Prenda Boateng, una forza. Credo che il Milan ora sia un bel mix».
Cristiano Ronaldo come si troverebbe in questa squadra?
«Molto bene, credo. Magari venisse. Anche se qui in questi anni ho già giocato con tanti fenomeni. Se mi avessero detto che mi sarei allenato con Beckham non ci avrei creduto».
Nel calcio ama l’attacco o l’equilibrio?
«L’attacco, ma con giudizio. Attacco se tutti pressano e corrono bene, come fa il Barça. In questa stagione ci siamo avvicinati a quel modello. L’anno scorso attaccavamo e poi facevamo delle rincorse disperate di cinquanta metri».
Succede così all’Inter?
«Questo l’ha detto lei».
Sincero, ma non sprovveduto.
grande Ignazioooooooo (Cit.), frutto della nostra Primavera e vero Cuore Rossonero

Cmq Sheva non ti preoccupare del mercato e dei rinnovi... l'anno prossimo sarà un Milan ancora più forte.

Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Halo8 ha scritto:
[youtube][/youtube]
secondo me uno del genere in Italia dura tipo trentadue secondi.
Alla seconda finta lo stendono brutalmente.
se incontra samuel che non ha scopato il giorno prima gli parte la tibia al 2° minuto.
Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Secondo quanto riportato dall'autorevole quotidiano francese "L'Equipe", il laterale nigeriano del Marsiglia, Taye Taiwo, è stato a Milano all'inizio di questa settimana. Il terzino, oltre a visitare le strutture rossonere, si sarebbe incontrato anche con la dirigenza milanista: un indizio, considerando il suo status da svincolato, che è più che una prova. Lo stesso giornale transalpino parla anche di una probabile concorrenza del Real Madrid, con un ulteriore incontro che potrebbe avvenire a giorni tra il giocatore e Valdano. Taiwo, tuttavia, sembra aver già effettuato la sua scelta: a Madrid, infatti, il posto da titolare non sarebbe affatto garantito e, viceversa, il Milan necessita di un rinforzo di livello sulla fascia mancina.
Fonte:Milannews
Fonte:Milannews
Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Io non mi capacito del perchè allegri voglia Lazzari con tutta questa insistenza.
Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
Gattuso ha ripreso a correre, a Firenze potrebbe esserci
Da Milanello arrivano ottime notizie per Massimiliano Allegri. Gattuso ha ripreso a correre è potrebbe essere regolarmente in campo domenica sera a Firenze. Non è da escludere che però venga comunque concesso un turno di riposo al mediano rossonero con Flamini titolare. Intanto ieri il tecnico rossonero ha provato la coppia Ibrahimovic-Pato, ma schierando il brasiliano in posizione di prima punta con lo svedese in appoggio. Questa soluzione potrebbe aiutare il duo rossonero a trovare l'intesa giusta. Intanto Robinho che ha Firenze partirà dalla panchina si è allenato al tiro per cercare di migliorare la sua media realizzativa.
Da Milanello arrivano ottime notizie per Massimiliano Allegri. Gattuso ha ripreso a correre è potrebbe essere regolarmente in campo domenica sera a Firenze. Non è da escludere che però venga comunque concesso un turno di riposo al mediano rossonero con Flamini titolare. Intanto ieri il tecnico rossonero ha provato la coppia Ibrahimovic-Pato, ma schierando il brasiliano in posizione di prima punta con lo svedese in appoggio. Questa soluzione potrebbe aiutare il duo rossonero a trovare l'intesa giusta. Intanto Robinho che ha Firenze partirà dalla panchina si è allenato al tiro per cercare di migliorare la sua media realizzativa.
- IBRAHIMOVIC 11
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Re: I Diavoli Rossoneri ***AC Milan Official Topic***
gattuso pure se gli sparassero si riprenderebbe in 4 giorni
cmq è snervante quando sei in testa e manca poco..non me la ricordavo sta sensazione lol(son 7 anni...)
cmq è snervante quando sei in testa e manca poco..non me la ricordavo sta sensazione lol(son 7 anni...)