Blingo ha scritto:Che poi, ribadisco: le attenuanti.
Partiamo dal fatto che le sconfitte con Stakhovsky e Delbonis sono le sue due uniche sconfitte contro un giocatore al di fuori della Top 100 dal 2005 (8 anni fa), quando venne sconfitto a Monte-Carlo da un giovanissimo e promettente Richard Gasquet. In 14 anni di carriera, questa è solo la 12esima volta che perde con un giocatore fuori dai primi 100 del mondo (e le prime 9 sono arrivate tutte prima del 2002, ossia dell'ascesa definitiva, e solo quella contro Gasquet arrivava da numero 1 del mondo). Questo significa che vanno giustificate? Ovviamente no, è anzi la prima volta che viene sconfitto da due giocatori fuori dalla Top 100 nello stesso anno, dal 2003. Sicuramente diventano fisiologiche col passare degli anni, ma non è solo questo il punto.
Prendiamoci qualche momento per analizzare la stagione 2013 di Federer:
- Australian Open: Semifinal [def. by Murray 46 76(5) 36 76(2) 26]
Sconfitto da Murray solo al quinto set e giocando un torneo tutto sommato più che buono.
- ATP World Tour 500 Series, Rotterdam: Quarterfinals [def. by Benneteau 36 57]
Una delle poche sconfitte (poi capiremo perché) che non dovevano avvenire, perché Benneteau era sempre stato in grado sì di metterlo in difficoltà, ma Roger giocò veramente male.
- ATP World Tour 500 Series, Dubai: Semifinal [def. by Berdych 63 67(8) 46]
Una partita che poteva vincere e sul momento la sensazione era che l'avesse buttata via. Col senno di poi, ha perso contro Berdych che è notoriamente la sua bestia nera (al di là delle fisiologiche sconfitte con gli altri Fab 3).
- ATP World Tour Masters 1000, Indian Wells: Quarterfinals [def. by Nadal 46 26]
Qua cominciano i problemi alla schiena che, dettaglio importante, gli impediranno di allenarsi nelle settimane successive di pausa che aveva preso per allenarsi sulla terra rossa.
- ATP World Tour Masters 1000, Madrid: 3rd Round [def. by Murray 46 61 26]
La precarietà dei suoi allenamenti sulla terra si palesa in un match giocato ottimamente da Nishikori. È l'inizio reale della fase declinante, perché qua perde anche punti importanti (più della sconfitta ad IW).
- ATP World Tour Masters 1000, Roma: Final [def. by Nadal 16 36]
Quando ritrova la forma sulla terra, si infortuna nuovamente alla schiena prima della finale (complice la scelta scellerata di farlo giocare tutte le sessioni serali nella umida Roma). Si presenta in finale con un preciso piano d'attacco contro Rafa, ma purtroppo è condizionato e i colpi non entrano.
- Roland Garros: Quarterfinals [def. by Tsonga 57 36 36]
Da un lato la seconda vera sconfitta che gli si può imputare, dall'altro anche qui la sfortuna ci mette la sua. Recuperati i problemi alla schiena, che comunque anche in questo caso gli condizionarono gli allenamenti pre-torneo (fortunatamente aveva già trovato la forma sulla terra), nel match precedente è costretto a giocare cinque set ed in più rischia anche di farsi male seriamente ad una caviglia, con quella bruttissima caduta a metà secondo set.
- ATP World Tour 250 Series, Halle: WIN [def. Youzhny 67(5) 63 64]
Finalmente torna sulla sua amata erba e non fallisce: primo titolo stagionale tra il tripudio di chi finalmente lo vede risalire la china. La settimana successiva è di riposo ma Federer preferisce utilizzarla per prepararsi a Wimbledon e, attenzione, spunta fuori un prototipo Wilson con un piatto corde più grande.
- The Championships, Wimbledon: 2nd Round [def. by Stakhovksy 76(5) 67(5) 57 67(5)]
Anche qui, sprechi a gogò in una partita tirata che il Re poteva tranquillamente portarsi a casa (contro uno Stakhovsky stratosferico, ricordiamolo). Le prime ombre sulla stagione di Federer si palesano, ma nessuno ancora sapeva dell'allenamento con la nuova Wilson la settimana precedente, che non presentò a Wimbledon per ovvi motivi.
- ATP World Tour 500 Series, Hamburg: Semifinal [def. by Delbonis 67(7) 67(4)]
Federer accelera i tempi sul debutto della nuova racchetta e decide di partecipare ad Amburgo dopo 5 anni dall'ultima partecipazione (quando poi venne estromesso dai Masters 1000), visti i risultati deludenti dovuti anche alla condizione fisica precaria - gli infortuni lo hanno condizionato fino a Roma, cioè maggio inoltrato. Ovviamente con una racchetta nuova non giochi come se nulla fosse dall'oggi al domani e difatti, faticando, mette su qualche match che può aiutarlo a prendere confidenza con il nuovo strumento prima della stagione sul cemento americano.
Ecco, premesso che ovviamente parte delle colpe vanno sicuramente imputate ad un Federer, in generale, impreciso nella programmazione di quest'anno (troppe pause quando non ne necessitava) e, nel particolare, impreciso nel convertire i punti fondamentali nei match che ha perso (specialmente le ultime due), non è che sia stata esattamente una stagione costellata da fortuna e prosperità per lo svizzero, che anzi per 5 mesi è stato tormentato da infortuni che aveva sì avuto già in passato, ma che quell'anno in più sulla
schiena fanno sentire maggiormente. In particolare, ad Amburgo, ha avuto una serie di coincidenze astrali assurde, tra cambi di racchetta e cambio erba-terra.
Se si fa il paragone con un'altra stagione non propriamente "felice" per lo svizzero, ossia il 2011 (primo anno senza vincere almeno uno Slam dal 2003), i risultati cambiano in termini di piazzamenti (qualche quarto di finale/semifinale in più, oltre alla famosissima finale del Roland Garros persa da Nadal), ma a conti fatto a questo esatto punto della stagione aveva vinto un solo torneo (Doha, prima degli Aussie Open) ed era uscito prematuramente e male da Wimbledon contro Tsonga (in una partita, tra l'altro, già vinta). Successivamente fece terzo turno in Canada, quarti di finale a Cincinnati e semifinale agli US Open. Il risultato? Dal post-US Open in poi, sul "suo" Indoor Hard, massacra chiunque gli si pone davanti, vincendo tre tornei consecutivi (Basilea, Parigi Bercy e World Tour Finals) e nel farlo, in 15 incontri, lascia per strada solo 3 set.
Questo non significa che da ora in poi saranno rose e fiori per lo svizzero, anzi ci saranno momenti di sconforto in cui rimpiangerà di aver cambiato racchetta - che lo costringerà a ridurre le sue mire di conquista per questo anno, dato che ci vorrà ancora del tempo per abituare il suo gioco al piatto corde più grande - e sicuramente, in conseguenza di tutto quanto detto, arriveranno altre cocenti sconfitte. Ma le somme si tirano a fine stagione e con il quadro completo, non a metà di una stagione tra l'altro condizionata molto da fattori esterni e solo in minima parte dal fatto che le gambe non corrono più come un tempo (dato che ha alternato prestazioni eccellenti ad alcune sottotono da questo punto di vista).
Tutto ciò per dire che non penserà mai al ritiro prima di aver provato la sensazione di non poter più vincere
con le sue forze. E non è un caso che si sia fissato un obiettivo così ambizioso come Rio 2016, perché lui sa meglio di chiunque dove il suo corpo può arrivare se rimane sano. Fintanto che avrà queste attenuanti (e ci sono, non sono scuse), nessuno gli toglierà dalla mente l'idea di poter ancora vincere ad alti livelli (vedasi unica parte di stagione non condizionata, sconfitto solo al quinto da Murray agli Aussie Open). Da fan di Federer, comunque deluso da questa stagione, io lo dico a gran voce esattamente come lo dissi nel 2012:
"They said he's too old: he'll prove them wrong, once again"