Some_Organism ha scritto:!
Tranq, avevo capito che non era uno sfogo.
Piuttosto, qua si può aprire una bella parentesi.
Perché la WWE stagna e fa fatica a proporre un prodotto di qualità continuativa? Troppe ore settimanali? Forse, ma sono fermamente convinto che quello non sia il problema principale, ma solo una parte di esso.
A mio avviso, ciò che davvero affligge la WWE è una mancanza di evoluzione, il voler testardamente restare legati al passato, anziché aprire le porte al futuro. E non parlo solo di questioni tipo i part timers e cose così: basta guardare l'impostazione stessa degli show, il booking di certe contese, la gestione di alcuni talenti. E ok, hai nel roster praticamente il meglio che una federazione possa offrire, i pezzi da 90 come Styles, Owens, Zayn, Nakamura, Cena, Rollins, Ambrose, Lesnar, Cesaro, vuoi far capire alla gente che al futuro ci guardi. Intanto, però, a fare i main event di Wrestlemania ci mandi Roman Reigns, il tuo prototipo di face gestito con idee vecchie di un trentennio, per il quale ti ritrovi pure costretto a tirare fuori dalla nafta un Triple H ultraquarantenne che spacca ancora i culi (il passato, guardacaso), solo perché l'altro l'hai provato in millemila modi diversi, tutti modi bolliti e che puzzano di morte, ed hai toppato, con annessa la "collaborazione" del wrestler in questione, ovviamente.
Tutto questo perché hai un'assurda concezione di parametri per il wrestler che dovrebbe essere il tuo volto, parametri che già schricchiolavano due decenni fa, figurarsi oggi. E anche qui..."the face of WWE", un altro concetto che castra. Perché è necessario UN volto? Perché invece non superare questa convinzione e affidarti al meglio che hai, facendoti rappresentare globalmente dal tuo prodotto con più "facce"?
Se qualcuno venisse a chiedermi chi è il volto di Lucha Underground risponderei "nessuno", per il semplice fatto che in LU non si sono fossilizzati su un solo talento, ma hanno espanso la scrittura a tutto il roster, gestendolo con criterio. Diavolo, sono riusciti a rendere funzionale e non indigesto persino uno come Ezekiel Jackson, roba che in WWE era solo un tizio nero forzuto che faceva le bodyslam a Big Show. Hanno dato, e continuano a dare, una costruzione importante a molteplici soggetti, costruendo quindi un'identità a chiunque ma soprattutto all'intero prodotto, che è il vero fattore che ad oggi rappresenta Lucha Underground.
E poi, cosa fondamentale: il sapere cosa stai proponendo.
La WWE vuole avere più sfumature, cerca di accaparrarsi tutte le fette di pubblico, ma lo fa (come detto prima) con una mentalità retrograda, col risultato di non riuscire mai ad amalgamare bene il tutto e facendo un disastro.
Lucha Underground attinge un po' dovunque: dalla Lucha messicana con tutte le sue tradizioni, dal wrestling americano, dal cinema, dai videogiochi, dalla tv, dai fumetti, dalla mitologia. E da qui uniscono il tutto con storie, performer giusti al posto giusto, taglio cinematografico ai segmenti, impostazioni tecniche di scena ottime e quant'altro e ti propongono un prodotto con un contesto, una continuità logica e al passo coi tempi.
Questo è secondo me il fulcro di tutto.
E un po' me ne dispiaccio per Stamford, perché con l'organico che ha a disposizione, se fosse gestito a dovere, potrebbe davvero diventare una compagnia stellare sotto tutti i punti di vista.