Darth_Dario ha scritto: ↑28/06/2019, 0:07
Ti sfrutto per una domanda: perché Aja Kong si porta un secchi di quadrato appresso? C’è una storia dietro?
Si tratta di un omaggio ad una delle sue mentori, Kaori "Dump" Matsumoto, ossia la leader della stable con cui aveva debuttato a metà degli anni 80 (adesso non ricordo se 86 o 87) le Gokuaku Domei.
Appena ho un po di tempo potrei postare uno dei loro match contro le crash gals
poppo the snake ha scritto: ↑27/06/2019, 22:42
Amazing Kong vs Aja Kong (GAEA 2004)
Quando un ring non basta a contenere due contenders: non fa in tempo a finire la theme di Aja che scattano subito le mazzate ed il sangue, poi tempo un paio di scambi e la stessa Aja si lancia con un dive fuori e daì giro panoramico fuori ring sulle gradinate e tra il pubblico.
La cosa divertente è che gli spot più dolorosi avvengono sul ring, il tavolo che si rompe in parte dopo lo splash della prossima Awesome Kong fa male solo a vederlo e anche lo splash successivo (probabilmente botchato) non è da meno.
Ma il bello di questo incontro sono le espressioni facciali: quelle di Aja bene o male sono quelle di repertorio (della serie "colpiscimi pure tanto appena mi riprendo ti ammazzo"), mentre l'altra Kong all'inizio nonostante il promo incazzoso da proprio l'impressione di starsi godendo questo incontro e con il passare dei minuti e l'aumentare della foga diventa un continuo sfidare l'avversaria a colpire più forte, lei vuole porsi sullo stesso livello di quel mostro sacro, di colei che aveva "rimpiazzato" poco tempo prima e con la quale condivideva già alcuni incroci di percorso (Hamada ad esempio, con la quale diventerà pure campionessa di coppia in TNA).
Guardatelo ora, mal che vada avrete un riferimento se le due si incroceranno nuovamente in AEW...
Una guerra fra kaiju, fantastico match!
In particolare sul secondo splash, quello che forse han botchato (ma comunque ne sono uscite pronte), ho provato anche io dolore fisico.
Joy Black ha scritto: ↑29/06/2019, 8:55
Una guerra fra kaiju, fantastico match!
In particolare sul secondo splash, quello che forse han botchato (ma comunque ne sono uscite pronte), ho provato anche io dolore fisico.
Eh si, o cerca di riposizionarsi all'ultimo o di evitare proprio lo splash, non è chiaro.
Kaiju si, ma va detto però che quello è stato l'apice della forma fisica per Kia, gli infortuni successivi l'hanno poi portata ad ingrossarsi
Crash Gals vs Gokuaku Domei
Volendo fare un parallelo con la storia recente, il trittico Crash Gals-Juping Bomb Angels-Gokuaku Domei è accostabile ai canonici Hardy boyz-E&C-Dudley Boyz.
Le Gals erano un tag team dei primi anni 80 formato dalla stelle nascenti Chigusa Nagayo e Lioness Asuka entrambe appena ventenni all'epoca di questo incontro, ma già militanti in AJW da un paio di anni, il tempo di mettere già in bacheca un titolo nel caso di Asuka (il Junior) e soprattutto l'AJW Championship nel 1983...
...Salvo poi perderlo contro Kaoru Dump Matsumoto, uno dei cardini delle Gokuaku Domei, stable marcatamente heel dove oltre a Condor Saito e Crane Yu (la sua partner in questo match) hanno militato una certa Bull Nakano e l'esordiente Aja Kong.
Due anni dopo le Gokuaku detengono i titoli di coppia vinti proprio contro le Gals grazie ad una serie di scorrettezze che portano all'immediato rematch: l'incontro è un best 2 of 3 falls ed è arbitrato da Shiro Abe, non propriamente un arbitro imparziale, anzi, praticamente un membro aggiunto al team delle campionesse e si vede subito in quanto nella prima caìda non fa altro che interferire aiutandole in tutti i modi possibili, ma le Crash Gals pur subendone le conseguenze si dimostrano letteralmente più forti (la facilità con cui sollevano le avversarie anche se non sono mastodontiche è davvero notevole) e portano a casa il primo pin.
La seconda fall è una formalità ed è facilmente archiviata delle Heel, mentre la terza non è nemmeno assimilabile all'incontro perchè è caos allo stato puro, si menano tutte e tutti (Dump ad un certo punto se la prende pure con il cameraman, così tanto per) e così la chiamata finale è praticamente obbligata.
Non si tratta di un must see in senso stretto, non ci sono tecnicismi particolari degni di nota (anche se il duo Nagayo-Lioness è sempre un bel vedere in azione), ma per chi vuole recuperare questa parte di storia è l'ideale perchè consente di prendere familiarità con i personaggi e le storie in corso.
L'anno successivo porterà diversi cambiamenti, Kaoru farà un breve stint in WWF, mentre le Gals inzieranno il loro rinomato feud che proseguirà anche fuori dalla AJW, includendo la GAEA (fondata proprio dalla Nagayo e dove ci andrà anche Asuka dopo uno stint in ARSION), ma questa è un'altra storia.
Ah se non volete vedere il match guardate almeno gli ultimi secondi, ci sono un paio di pubblicità giapponesi tra cui quella dei Gremlins
Ultima modifica di poppo the snake il 02/07/2019, 22:34, modificato 1 volta in totale.
Minoru Suzuki vs Jay White - G1 Climax 28 Day 7 (Block A)
Quando Jay White era uno young lion nel dojo della NJPW, e "serviva" a bordo ring, Minoru Suzuki era bandito dalla federazione con tutto il gun. Jay White non ha mai conosciuto il terrore che prova ogni young lion per le mazzate e le torture che Suzuki sottopone loro quando deve sfogarsi dopo un match. Il neozelandese non ha quindi nessun timore reverenziale per il Re del Pro-Wrestling, e del resto perché dovrebbe averne in quel momento? A questo punto della 28esima edizione del G1 Climax, Jay White ha vinto tutti i suoi 3 match disputati finora, e non sono 3 vittorie con seconde linee ma contro il leader della "sua" stable "CHAOS" Kazuchika Okada, l'Ace of The universe Hiroshi Tanahashi, e Big Mike Michael Elgin. Suzuki invece ha iniziato il torneo in modo sorprendentemente pessimo, perdendo i primi due match (contro un Tanahashi ridotto ad una gamba sola e Makabe) e vincendo il terzo (contro YOSHI-HASHI, e ci mancherebbe pure...). Jay White è in cima al mondo, ed è quasi 30 anni più giovane del suo avversario (che per lui non è un "Re" ma un vecchio).
Il match dura poco più di 10 minuti, non è un classico, non è un match che si ricorda in un torneo strepitoso del G1, ma nella sua semplicità questo clash fra heel completamente diversi fra loro ha un suo fascino (quante volte capita di vedere Minoru Suzuki essere il face della situazione del resto). Jay White va lì per provocare Suzuki, lo fa fin da subito rifugiandosi alle corde e perdendo tempo fuori dal ring. Suzuki però resta inusualmente calmo (per i suoi standard), ma alla fine va a prendere White fuori dal ring, e quest'ultimo ne approfitta. L'età e la miglior condizione fisica, più qualche trucchetto viscido (come quando espone il petto a Suzuki invitandogli a dargli una chop che è solo una trappola per colpirlo alle gambe) gli consente di andare in vantaggio. Ma il giovane in tutta la sua arroganza commette l'errore di dare due schiaffetti alla nuca di Suzuki durante una submission, e lì parte il massacro.
Ce ne sono diversi di match contro Kana, in ognuno impersonava altre personalità, ma di fatto era la sua gimmyck (ed ogni tanto lo fa ancora, tipo qualche settimana fa nello show combinato ALL OUT).
Più o meno fa sempre le stesse cose, ma gli si vuol bene a prescindere.
Questo comunque è stato l'ultimo match di Kana in WAWE prima di andare in WWE.
Il mio personale road to G1 Climax continua con un match dalla 27esima edizione, incontro che è stato definito da Kenny Omega il migliore di quel torneo. Forse non è il migliore ma sicuramente uno dei match che è entrato nel mio cuore e che ricordo ancora (molto più di altri incontri piuù quotati di quel torneo).
Yugi Nagata è alla sua ultima partecipazione al G1 Climax, dove tira fuori, specie alla luce dei suoi 49 anni dell'epoca (se ricordo bene) una performance stellare dietro l'altra: non in termini di record vittoria sconfitte (che alla fine del torneo lo vedrà con un magro record 1-8), ma per quanto dato sul quadrato. E il pubblico in ogni arena è con lui e vuole vederlo vincere ad ogni costo, anche contro l'Ace amato da tutti Hiroshi Tanahashi, che qui viene sonoramente fischiato. Tana ovviamente sfrutta la situazione a suo vantaggio alla grande, facendo piccole azioni da heel atte a far tifare ancora più fortemente per il suo avversario (fantastico quando in un scambio di colpi, sta per colpire Nagata con un uppercard, ma si ferma a pochi centimetri dal mento, sorride e colpisce con un calcio la gamba di Blue Justice su cui ha iniziato a lavorare all'inizio del match).
Per il resto in questo match c'è un'intesità incredibile, che cresce sempre di più. Bello sia nelle fasi a terra, nello scambio nella figure 4 (mamma mia che bello è quel punto), fino agli scambio di ceffoni (con tanto di guancia sanguinante), senza dimenticare la proiezione impressionante dal paletto.
Fantastico!
Impact Wrestling World Tag Team 5150 Street Fight match: LAX (c) w/Konnan vs The OGz w/Kingston @ Slammiversary 2018
Ne avevo sentito parlare, è apparso, l’ho visto. Molto ben fatto, un evento di Impact che sembra avere la giusta importanza e presentazione. La storia è semplice ma funziona. Momento lacrime da mark per l’entrata del team #vecchidimmerda e per la prestazione fenomenale di Hernandez, che è sempre stato un mio guilty pleasure. Finale un po’ scemo ma ben fatto (meno male che Homicide non ha fatto la Gringo Killer che sembrava ci stesse rimanendo solo a sollevarlo). La theme degli LAX fa cagare, dove sono gli spari iniziali?
Ultima modifica di Darth_Dario il 03/07/2019, 17:25, modificato 1 volta in totale.
Ogni tanto lo riguardo, infatti sicuramente lo avrò già postato in passato, però nella sua semplicità rimane uno dei miei match preferiti. Due bestioni che si ammazzano di botte, un Samoa Joe nell'ultimo grande anno della sua carriera ed un Morishima che si prospettava a diventare un top player dell'allora ROH.
Stasera parte il G1 Climax 29, per la prima volta dagli USA, e lo farà con un altro capitolo tra Tanahashi vs Okada, che per la prima volta si scontreranno 1 vs 1 sul suolo americano. Quale modo migliore di prepararsi all'evento rivedendo il loro confronto dello scorso G1 Climax, al Nippon Buddokan (anche qui una prima volta per loro) dove si decidevano le sorti del blocco A.
Okada per vincere il blocco A deve fare quello che non è riuscito a fare in tutti questi anni: battere Tanahashi in meno di 30 minuti. E' riuscito a batterlo pochi mesi prima (sempre in una durata superiore al tempo limite del Climax) a Dontaku fissando il record di 12 difese titolate (togliendo il primato proprio al vecchio Ace), da allora sono cambiate un po' di cose e Okada dopo aver perso il titolo non ha passato un bel periodo. Infatti il suo climax era iniziato con due sconfitte consecutive, da allora è stato un lungo inseguimento e ora è ancora una volta di fronte a Tanahashi, che gli è avanti di 2 punti. Al 1/100 talent basterebbe un pareggio, ma lo conosciamo Hiroshi, per lui non può essere un risultato soddisfacente. Non batte Okada da quasi 4 anni, da Wk 10, e se non lo farà (anche se dovesse poi vincere il torneo) sarà una vittoria con un asterisco sopra.
Insomma nessuno dei due è lì per temporeggiare.
Match che fin da subito vede Okada visibilmente impaziente (vista la sua situazione), con Tanahashi che riesce a prendere la gamba destra di Okada e a lavorarci (chi conosce la storia dei due, sa quanto questo schema ricorre nella loro rivalità e quanto è stato importante questa strategia in passato, specie nei primi match). Per qualche minuto è dominio di Tana, fino a che Okada non trova un'apertura rubando il Dragon screw del rivale ed iniziando anch'egli a lavorare alla gamba del rivale (quella che risente del passato infortunio). Inizia un crescendo, l'intesità assurda, selling da manuale da parte di entrambi. Le citazioni sono tante ed è difficile citarle tutte: ad esempio un puno di svolta è Tana va a segno con la tombstone riversando quella di Okada, con successiva HFF fuori dal ring. Eccezionale sequenza con diversi dragon crew di Tana, con Texas Clover che diventa poi Styles Clash, e poi HFF mancata (sequenza che ricorda quella dei precedenti confronti del G1, solo che questa volta Okada si sposta e non alza le ginocchia, visto le condizioni in cui impersa la sua gamba).
La sequenza finale poi (che non riassumo per non spoilerare chi dovesse vederlo per la prima volta) è assolutamente da cardiopalma, magnifica in tutto: emozioni, psicologia, fighting spirit e intensità.
Insomma l'ennesimo capolavoro.
