-Miz- ha scritto:
ma hai ragione,ci sono match che vanno affrontati abbassando il baricentro,non sono zeman e ci vuole sempre equilibrio e intelligenza. dopo di che il catenaccio era il piu copiato e usato sistema di gioco tra i 60 e gli 80,benissimo,ma poi basta.l'italia e mourinho giocano TUTTE le partite importanti in quel modo.si fa presto a fare i fighi nelle qualificazioni,poi arriva il mondiale e le fasi a eliminazione e arrivano i 5-4-1..e li casca l'asino.perche?perche si ha paura in primis e poi uno come mourinho non ha la piu pallida idea di come organizzare la fase offensiva.
all'estero anni fa si sono chiesti "perche copiare gli italiani con il loro modulo e non provare ad inventarsi qualcosa di nuovo?"guarda la germania cosa ha fatto: mondiali 2002 con il 3-5-2..arriva in finale per meriti?assolutamente no e loro non sono cosi stupidi come noi da pensare che essere arrivati in finale con fortuna sia un incentivo per continuare cosi.
spendono per i settori giovanili,inseriscono bierhoff in federazione e klinsmann in nazionale e passano al 4-4-2 e alla ricerca del gioco fluido e fraseggiato.funziona?all'inizio no(pensa al 2004) e in europa scompaiono letteralmente eppure nasce una nuova generazione,un nuovo modo di fare calcio e le società invece di spendere per i calciatori e i loro super stipendi,preferiscono costruire strutture e stadi all'avanguardia. il bayern chiama van gaal e propone un calcio offensivo e tecnico,ma non basta..tuttavia con i bilanci in attivo,bellissimi stadi e un intero movimento che innova,si puo puntare piu in alto ed eccoci all'ultimo modello di bayern che rappresenta al meglio il concetto di società sana e che puo spendere ed ecco il modello borussia con klopp e i suoi giovani.nel frattempo la nazionale colleziona podi su podi con una nazionale sempre piu giovane e sempre piu forte e prima o poi la vittoria arriverà anche li.
e noi?noi siamo ancora li con gli stadi anni 70,con il ridicolo 3-5-2,con la mentalità sparagnina,con giovani mandati al macero e società con debiti enormi.questo succede a causa della mentalità anni 80 per cui si è sempre pensato che conta solo il risultato e non il contorno.all'estero se ne sono accorti e hanno capito che è solo con il contorno che poi arrivano i risultati.
3 uomini possiamo ringraziare oggi per il fatto che l'italia negli anno 90-primi 2000 abbia retto l'urto e continuato a vincere invece che affondare: berlusconi-sacchi-ancelotti. il primo ha capito prima di tutti come si vince nel calcio,mentre il secondo e il terzo hanno saputo scompaginare le carte e proporre un gioco totale,offensivo e tecnico che nessuno ha mai riproposto.non a caso il milan è la squadra meno "italiana" di tutta la serie a.
Che nel calcio conti solo il risultato è vero, ma è vero in Italia, in inghilterra, in Spagna e in Germania, è vero in tutto il mondo.
Basta vedere i soldi che investono le squadre spagnole e quelle inglesi, e perché lo fanno, lo fanno per il gusto del bel calcio?
No, lo fanno per vincere, perché vincere è quello che ti chiede la gente, ai tifosi del bel calcio interessa poco, o interessa soltanto se è funzionale alla vittoria.
La vittoria, oltre a soddisfare l'ego di presidenti e allenatori, porta con se prestigio, soldi, incassi, sponsorizzazioni, contratti milionari e un enorme giro di intrecci di interessi.
Proprio questa ricerca affannosa del successo ha portato le squadre straniere (le spagnole in particolare) ad essere realmente piene di debiti, mentre le italiane ormai hanno ripianato i loro bilanci.
Arriviamo al punto, la vittoria si raggiunge prevalentemente attraverso i campioni, non a caso le squadre più forti ne sono piene.
Il Milan di Sacchi al di là del gioco e della filosofia era strapieno di campioni: Gullit, Van Basten, Rikjaard, Baresi, Maldini, Donadoni, Ancelotti ... questi campioni probabilmente avrebbero vinto lo stesso con qualsiasi modulo o approccio.
Magari sarebbero stati meno spettacolari, ma avrebbero vinto lo stesso.
Fin quanto Berlusconi ha sostenuto il progetto di essere sul tetto del mondo, lo ha dovuto accompagnare con un' esborso economico notevole.
Ad un certo punto nel momento in cui questo impegno economico è finito, guarda caso è finito anche lo spettacolo ed il Milan è tornata ad essere la squadra che è oggi.
Il Bayern è sempre stata una squadra che ha investito tanti soldi: i vari Ribery, Robben, addirittura si possono permettere un allenatore milionario come Guardiola e guarda caso ogni grande giocatore che esplode in Germania va a finire al Bayern.
Lasciamo stare poi il discorso degli stadi, perché li è un discorso culturale e di civiltà che è meglio non affrontere in questo contesto.
Il Borussia è un episodio troppo limitato anche nel tempo per poterlo definire bene e prenderlo come esempio. Ciò non toglie che non è una squadra costruita sul nulla, é una squadra con individualità notevoli che solo il tempo ci dirà se sono o non sono campioni.