È possibilissimo, quando si vede un'opera a posteriori magari si colgono pure le innovazioni apportate, ma non si riescono ad apprezzare fino in fondo perché già viste in una fase ancor più matura.Greg Valentine ha scritto: Secondo me, il fatto di aver visto prima Pulp Fiction e poi Le Iene, ha inciso tantissimo sul mio giudizio. Non so, ma con in testa Pulp Fiction, Le Iene mi è sembrato "solo" un ottimo sperimento. La predominanza dei dialoghi (che amo in molti film, se non li amassi non potrei apprezzare un Woody Allen ad esempio) nelle Iene l'ho trovata alla lunga di stanca, stessa idea che ho avuto per Grindhouse (anche se oggettivamente non c'è paragone con quelli presenti ne Le Iene con quelli). Mentre in Pulp Fiction li ho trovati non solo più geniali, ma anche meglio amalgamati con il tutto.
Kill Bill invece è l'apice del suo citazionismo, fine a sè stesso con l'intenzione di essere fine a è stesso, e paradossalmente (data la natura stessa dello stile che suggerirebbe una mancanza di originalità) riesce a vincere la sfida più difficile che gli era richiesta, ovvero una pellicola dallo stile innovativo e mai visto prima.
Innovativo sicuramente, grazie anche all'immensa quantità di influenze esterne, soprattutto sul versante orientale. Però lo trovo limitato, ancorato proprio al suo stesso obiettivo quasi a diventare un esercizio di stile, la dimostrazione di quanto il regista possa spingersi in là. Poi per carità, tutti gli elementi presi a se stanti sono apprezzabili: la regia, la fotografia, le scene d'azione, la trama, la caratterizzazione della sposa e del gruppo di Bill. Ma manca il filo per me.