
Son ovviamente d'accordo che indignarsi per sta cosa è da pazzi francamente, ma non mi stupisco più.
Mi piace questa definizione: "proiezioni emotivo identitarie"LowRyder ha scritto: ↑29/02/2024, 10:36 Io pensavo davvero che alcuni utenti stessero scherzando o parodiando il sentimento di indignazione costante che caratterizza il nostro tempo, invece è evidente che il progressismo e cultura dell'iperbole mi stanno spingendo da social-liberale verso una fase centrista o addirittura conservatrice della mia vita, come quando mio padre mi diceva "ti devi fare le spalle larghe" e io gli davo dell'insensibile.
È arte performativa ed è pretestuoso che si stia paragonando quello che viene detto nell'ambito della performance alla vita reale. Nulla delle reazioni del pubblico dovrebbe prendersi così sul serio: è intrattenimento in un contesto di tifoseria da stadio. Il pubblico e i wrestler non si dovrebbero prendere sul serio. Certamente non è l'equivalente dell'insultare qualcuno a lavoro come alcuni su Twitter hanno suggerito (dove sta che il pubblico firma un contratto in cui si riserva la rinuncia al turpiloquio?), o dell'essere picchiato da qualcuno a casa (in quale legislazione è accettabile?). C'è un patto narrativo alla base del tutto.
Questi fessi vanno dopo aver fatto il loro lavoro, o comunque dato dei soldi, a vedere gente pagata per intrattenerli e soprattutto per vederli reagire. Sono la fonte dei soldi pagati agli stessi wrestler e sono infine condizionati da chi promuove lo show, wrestler inclusi, a fare rumore: a mostrare disappunto o supporto per tutti. Se sono molto carini, considerano il fatto che il wrestler è inesperto, che gli potrebbe essere morto il cane, avere trovato traffico, eccetera. Se non lo fanno, il wrestler ci convive o -- se il wrestler o i promoter sono furbi -- cavalca le reazioni. Altrimenti non c'è altro. Il tutto è parte della caciara, parte del biglietto. Per me la mancanza di rispetto diventa solo verso il fan, qui.
Che i wrestler si dicano privatamente "ma che te ne frega di quegli idioti del pubblico" quando un wrestler vorrebbe una reazione diversa per consolarsi è una cosa -- ed è per sé apprezzabile e umano. Splendida e sana camaraderie. Tutt'un altro paio di maniche che vadano invece su Twitter a esternare insoddisfazione in pubblica piazza -- o, ancora peggio, aizzando la loro fanbase, redarguendoli o invitandoli (per via indiretta) a lottare intestinamente tra loro.D'altronde, secondo alcuni presenti all'house show, anche qui si tratta della classica bolla di sapone di uno scemo su Twitter che commenta un altro scemo particolarmente irritato da Maxxine. Tutti questi fischi per Maxxine sembra a detta di altri non si sono neanche sentiti, ma questo sarebbe un discorso a parte.Codice: Seleziona tutto
Non tutto nella vita che non ci piace deve diventare una battaglia per la quale prendere posizioni contro e reclutare un esercito. Su tante cose, in particolare nell'intrattenimento spicciolo (data la sua funzione catartica), si potrebbe tranquillamente riscoprire il piacere del sentirsi indifferenti e scevri di proiezioni emotivo-identitarie.
P.S. Non serve manco citare The Rock, perché abbiamo avuto un esempio importante e recente. Gable Stevenson ha debuttato sette mesi fa, ha avuto un pessimo match di debutto, seppur in un PLE. Nonostante fosse ancora più rookie di Maxxine in termini di numero di match, è stato blastato da tutto e tutti. A caldo e soprattutto a freddo; sui social media stessi si è beccato tantissimi "ha fatto schifo". Un contesto ben diverso, quindi, dalla reazione viscerale.
Tutte le sue ultime uscite compreso il Royal Rumble Match sono state imbarazzanti.
Chissà. Personalmente percepisco, molto a pelle e in modo aneddotico, anche qualche spinta nel senso opposto. Diversi indicatori di consumo, negli U.S., li vedono usufruitori di contenuti su piattaforme dove quelli testuali e quindi il dibattito sono meno predominanti (https://www.pewresearch.org/internet/20 ... -media-use). Mi piace pensare che i Gen Alpha saranno, almeno, non così succubi dell'inasprimento del discorso pubblico: quello legato alla claustrofobia e alla confusione dei Twitter e dei Facebook. Il problema, forse, è proprio che avranno ancora i più vecchi, cioè la mia generazione, con cui confrontarsi... ma magari non si parleranno così tanto online, però.Non credo affatto sia un problema generazionale come ho letto sopra ma potrebbe estremizzarsi nelle future generazioni, quelle che magari nasceranno e cresceranno con i social come unico mezzo di comunicazione e informazione.
In effetti non avevo pensato che nascere col predominio dei social può anche portare a maggiore padronanza e consapevolezza nell'utilizzo, e renderli un po' più immuni dagli effetti nefasti. In fondo quelli che si lasciano fagocitare siamo noi a cui sono stati offerti su un piatto d'argento ad un certo punto della nostra vita. Che poi l'incomunicabilità tra generazioni è un'altra cosa vecchia come il mondo.LowRyder ha scritto: ↑29/02/2024, 14:04 Intendiamoci, il discorso su "le wrestler vogliono solo dare supporto a una collega" va bene, è sacrosanto ed equilibrato. Però, il punto secondo me è ancora: vuoi fare il messaggio pubblico di sensibilizzazione su una piattaforma dove hai x decine di migliaia di fan adoranti? Perfetto. Usa il classico linguaggio positivo. "Maxxine è una brava ragazza e si sta impegnando tanto, datele una possibilità" o "tira dritto per la tua strada, Maxxine". Approvazione, classe, solidarietà, aplomb.
Se il livello della discussione passa subito a "che comportamento orribile: reagiscono così solo perché non possono bere l'acqua della tua vasca da bagno" (cit.), o "(se fischiate certi wrestler in particolare) meritate di essere coperti di ridicolo al vostro primo giorno di lavoro" (altra cit.), il messaggio si perde subito. La reazione è già peggio dell'azione; la seconda è giustificata dal contesto farsesco a cui appartiene.
Insomma, almeno Drew McIntyre o The Rock trollano su Twitter con l'ammiccatina che sono in-character.
Chissà. Personalmente percepisco, molto a pelle e in modo aneddotico, anche qualche spinta nel senso opposto. Diversi indicatori di consumo, negli U.S., li vedono usufruitori di contenuti su piattaforme dove quelli testuali e quindi il dibattito sono meno predominanti (https://www.pewresearch.org/internet/20 ... -media-use). Mi piace pensare che i Gen Alpha saranno almeno, non così succubi dell'inasprimento del discorso pubblico: quello legato alla claustrofobia e alla confusione dei Twitter e dei Facebook. Il problema, forse, è proprio che avranno ancora i più vecchi, cioè la mia generazione, con cui confrontarsi... ma magari non si parleranno così tanto online, però.
No, uno che paga il biglietto a teatro non può mettersi ad insultare un attore a scena aperta perchè recita male. Nessuno di quelli che va al circo fischia un numero eseguito non perfettamente.Lonewolfzen ha scritto: ↑29/02/2024, 13:02 Ma infatti, tutto questo "volemose bene" non fa altro che fomentare l'altra parte della barricata, oltre a non aiutare lei a farle capire che non é ancora pronta.
Che poi diciamocelo, uno che paga il biglietto ha il sacrosanto diritto di esprimere la propria disapprovazione se sul ring ti propongono merda.
Se iniziamo anche in questo settore a non poter più fare nulla perché tutti si offendono chiudiamo tutto a questo punto.
LowRyder ha scritto: ↑29/02/2024, 14:04 Intendiamoci, il discorso su "le wrestler vogliono solo dare supporto a una collega" va bene, è sacrosanto ed equilibrato. Però, il punto secondo me è ancora: vuoi fare il messaggio pubblico di sensibilizzazione su una piattaforma dove hai x decine di migliaia di fan adoranti? Perfetto. Usa il classico linguaggio positivo. "Maxxine è una brava ragazza e si sta impegnando tanto, datele una possibilità" o "tira dritto per la tua strada, Maxxine". Approvazione, classe, solidarietà, aplomb.
Se il livello della discussione passa subito a "che comportamento orribile: reagiscono così solo perché non possono bere l'acqua della tua vasca da bagno" (cit.), o "(se fischiate certi wrestler in particolare) meritate di essere coperti di ridicolo al vostro primo giorno di lavoro" (altra cit.), il messaggio si perde subito. La reazione è già peggio dell'azione; la seconda è giustificata dal contesto farsesco a cui appartiene.
Colosso ha scritto: ↑29/02/2024, 17:30 Cito la news da Spazio Wrestling che riportava l'avvenimento:
"Si sa, a volte, purtroppo c’è sempre un “lato negativo” in ciò che ci piace, in ciò che guardiamo, seguiamo e ci appassiona. Il wrestling non fa eccezione e una parte di fan, si può tranquillamente definire fanbase tossica e sfoga inutilmente e ingiustamente il proprio “odio” verso una determinata superstar sia per preferenza personale o sia per altro. È successo poco tempo fa con Ava Raine a “causa” di The Rock e purtroppo la cosa si è ripetuta nelle ultime ore con protagonista sfortunata Maxinne Duprì.
Povera Maxinne
Come detto Maxinne nelle ultime ore è stata vittima di diversi commenti poco gradevoli sulle sue abilità in-ring, soprattutto in un recente live event è stata pesantemente criticata e fischiata dai fan che poi hanno continuato a criticarla pesantemente sui social. Bisogna ricordare che Maxinne è sì un’atleta WWE, ma è comunque partita da zero ed è da poco su un ring e dei miglioramenti si sono visti soprattutto con l’affiancamento a Chad Gable e Otis, ma ovviamente è ancora un pochino acerba, ma non per questo meritevole di tanto odio. Non vorrei sfociare in una considerazione che si discostata dalla news, ma Maxinne è anche una fan della disciplina e spesso e volentieri viene apprezzata per i suoi modi e la sua disponibilità con tutti, colleghi e fan. Quegli stessi fan che ora invece, la disprezzano per qualche prestazione incolore e qualche botch, ricordando che capitano anche ai più esperti e dimenticandosi che, magari, quando sono presenti ad un evento è la stessa Maxinne, come raccontato da più persone è la prima a fermarsi a chiacchierare e scherzare con i fan stessi regalando bellissimi momenti. Detto ciò molte colleghe sono intervenute a difesa di Maxinne mostrandole tutto il supporto possibile fra di loro ci sono Rhea Ripley, Zelina Vega e anche dalla AEW arriva il supporto di Britt Baker. Anche noi per quanto possibile, esterniamo tutto il nostro supporto a Maxinne Duprì sperando che la situazione migliori. Ricordando che criticare e insultare un’altra persona, soprattutto mentre sta cercando di fare il proprio lavoro e sta cercando di migliorare ogni giorno non rende di certo migliori ma fa capire quanto sia facile parlare a sproposito soprattutto dietro uno schermo e quanto anche una fanbase può diventare facilmente tossica, non tutta ovviamente."