-Leon- ha scritto: ↑08/02/2024, 11:50
Il problema è che Ari Emanuel non vede la WWE come una serie o un film ma come un live event più vicino ad un evento sportivo, per quanto predeterminato, che ad uno show televisivo e di conseguenza applica la logica dello star power.
Nel mondo della boxe una situazione simile è capitata di recente con l'unificazione dei titoli mondiali dei pesi massimi (che non capita dal 2002, a proposito di "finish the story"). Fury e Usyk avrebbero dovuto affrontarsi a fine 2023 in Arabia Saudita ma l'incontro è stato posticipato perchè Fury, i promoter e gli arabi hanno preferito dare priorità all'esibizione interdisciplinare contro Ngannou, ex campione UFC. Ovviamente i puristi della boxe sono impazziti e riempito di insulti Fury sui social per questa scelta ma nulla è cambiato perchè con i "casual" funzionava di più la narrativa del "vediamo chi è davvero il
Baddest man on the planet" visto che Usyk è un atleta poco propenso allo spettacolo e poco noto fuori dal ristretto circolo degli appassionati.
Emanuel non era coinvolto in questa storia ma la logica che applica, che io non condivido sia chiaro, immagino sia la stessa: meglio un incontro apparentemente illogico ma ricco di fascino e capace di generare interesse mediatico che una sfida lineare e sensata che però rischia di non risultare appealing fuori dalla bolla dei fan.
Questa è la ricostruzione più ragionevole sulla storia. Apparentemente, aggiungo, con l'approvazione diretta di The Rock, il quale gode di eccellenti relazioni con gli executive. Cornette ha condiviso un'opinione simile, benché in modo insolitamente moderato.
L'ironia sta nel fatto che sì, stanno generando l'interesse e le discussioni che volevano, ma sembra che si sia realizzato con le modalità della zampa di scimmia e non del genio della lampada. O forse no? Cioè, la mamma di Colosso dà ragione a loro (e anche dire questo, insolitamente, non è un insulto).
Se deciderò di guardare 'Mania con questo Main Event, sarà solo sperando che il pubblico riesca a smantellare le loro pretese logiche stile UFC con una reazione glaciale, portando potenzialmente a un malcontento tra gli azionisti, o almeno a una presa di coscienza che "questa volta è andata bene, ma non è sostenibile nel lungo termine". L'approccio "si freghi la storia, inserisci il nome più grande possibile" è un precedente pericoloso, un caso unico nella storia, almeno contemporanea, che spero non venga validato nel tempo. Poteva funzionare nella NWA degli anni '50, certo, ma il wrestling si è evoluto con la narrativa. La logica del payoff e dell'heel-babyface-top guy sono sempre stati concetti cardinali che -- proprio per serendipità -- erano stati ricostruiti nel breve-medio periodo con Rhodes.