Chainer ha scritto: ↑27/11/2023, 22:21
Mah io non sono molto d'accordo con i discorsi di catastrofe generale, e ribaltamento delle percezioni
Premesso che qui dento la gente ha sbalzi umorali degni di una ragazzina di 14 anni in piena pubertà, che passa nel giro di 3 giorni dall'eccitarsi per il match di Page-Swerve e la firma di Ospreay (AEW Rulez!1! WWE merda!!), al: TripleH ha vinto, AEW morta tutti vogliono tornare di là, Tony merda.
Allora,
Io non seguo la WWE e non ho niente contro la top fed anzi, ma a sentire chi la segue il PPV lato match ha fatto pietà, ed infatti l'unica cosa di cui si parla sono i ritorni di Orton e Punk.
Cioè in un'ottica long-term quanto puoi campare solo di ritorni e shocking moment? Soprattutto quando gli shocking moment sono basati solo sul fattore nostaglia di wrestler che stanno terminando la propria carriera.
Quanto il web difenderà ancora HHH nonostante il workrate da quel che si dice non sia tanto migliore rispetto ad un anno fa? Prima o poi l'aura di santo salvatore la perderà per quanto amato.
Adesso che Punk torna e si dice prenda Rumble e uno dei main event, inizeranno di nuovo i malumori sui vecchi/part-timer che si prendono dal nulla gli spot più importanti? Mentre i prospetti nuovi che si portano sulle spalle lo show tutto l'anno di nuovo nell'ombra o a jobbare?
Reigns ha ancora in ostaggio il titolo presenziando e difendendo poco e niente, cosa c'è di diverso dal periodo in cui Lesnar era gestito allo stesso identico modo e tutti si lamentavano? (perchè vince era brutto e cattivo), mi ricordo bene le lagne sul roster sacrificato per il one-man show. Cosa c'è di diverso?
I problemi secondo me sono sempre gli stessi in WWE, solo una cosa è cambiata, hanno imparato a camuffarli meglio agli occhi del loro pubblico.
Per me la partita di lungo periodo la sta giocando meglio la AEW, certo nell'immediato ti pagano più un Punk o un Orton di Ospreay, White e Strickland, ma a tendere la situazione si ribalta, soprattutto quando l'effetto nostalgia/ritorni finirà, e finirà.
Evidentemente il workrate non è la chiave del successo. Nemmeno io seguo assiduamente la WWE, magari lo farò ora giusto per Punk (non tanto per lui in sé, beh un pochino sì perché per quanto mi stia sul cazzo come persona, rimane il mio preferito di sempre, ma perché i risvolti interessati sono tanti). Ho visto il WG maschile e mi ha annoiato. Avevo visto SummerSlam, e nulla mi aveva esaltato (qualcuno disse che, finale a parte, Jey-Reigns sia stato un capolavoro, ma a me ha fatto addormentare: evidentemente a noi piacciono prodotti diversi, ci sta, è pacifico). Ero esaltato da Rollins-Styles per il nuovo titolo, e mi è sembrato un match molto basic e privo dell'aura di epicità che mi aspetterei da un match per un titolo mondiale nuovo (cosa che già percepii nel match per il primo campione Universal).
Evidentemente non è il workrate che fa la differenza. E in effetti, in AEW ci sono tanti match settimanali per i quali sarei saltato dalla sedia anni fa, mentre oggi mi lasciano quasi indifferente proprio perché sono randomici e dimenticabili da un giorno all'altro.
E non è cambiato solo il nome del boss: le storylines sono migliori, il prodotto è presentato e impacchettato molto meglio (piccolo esempio: War Pigs come theme di War Games, mentre in era Vince avrebbero messo qualche cantante pop melenso da hit). C'è una gestione migliore dei talenti e più meritocratica.
I tre nomi da te citati sono poco futuribili se gestiti male, se li seguono in pochi. Ormai c'è un bias incurabile nei confronti di tutto ciò che riguarda, anche indirettamente, l'AEW, tant'è che ormai si ritengono Ospreay e Okada degli high flyers spot monkey.