Per chi vuole dibattere e chiacchierare sulle serie TV, sui cartoni animati, su programmi televisivi o su film cinematografici... e ovviamente anche sui protagonisti dello schermo.
The Square
Figo. Una serie di scene che rappresentano la caduta morale e professionale di un protagonista abituato ad avere sè stesso come unico fulcro e si ritrova invece suo malgrado a dover gestire situazioni che lo portano quasi a voler cancellare i problemi che gli stanno attorno e che lo obbligano a dover prendere delle decisioni dalle quali vuole prendere la maggior distanza possibile, in piena contrapposizione con l'opera (appunto, The Square) che deve presentare, la quale si raffigura come una zona dove tutti hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri.
American Animals
Mi ha annoiato parecchio, l'unica parte interessante è quella della rapina, che finalmente fa vedere un gruppo di ragazzi normali alle prese con cose per le quali non sono minimamente preparati e, ovviamente, fanno finire in catastrofe e non il solito heist dove persone normali svaligiano Fort Knox.
Per il resto ampiamente skippabile.
Spoiler:
Arancia Meccanica
Don't look up
The Tender Bar
Jojo Rabbit
The Square
The Butler, un maggiordomo alla Casa Bianca
The Last Duel
Il sapore del successo
The house Jack built
I segreti di Wind River
Sir Gawain e il cavaliere verde
Mortal Kombat
The Matrix resurrection
Contagion
American Animals
Omicidio all'italiana
Wrath of a man
Documentario sulla sfida tra il programma AlphaGo e il campione coreano Lee Sedol.
Mi è piaciuto moltissimo.
Pensavo sarebbe stata una sviolinata sui successi della ricerca su AI, invece mi ritrovo un documentario su un dramma pieno di colpi di scena e con al centro il percorso del campione/difensore dell’umanità Lee Sedol.
Il racconto delle sfide è avvincente quasi ci fosse dietro una sceneggiatura, ognuna delle cinque partite racconta qualcosa di particolare e segna un nuovo passaggio nei percorsi dei personaggi.
Da quasi-appassionato del Go (per un certo periodo all’estero ho provato a giocare con membri di un club, con scarsissimi risultati), due momenti restano particolarmente impressi.
Nel secondo match, la mossa 37 di AlphaGo. È una mossa apparentemente sbagliata e svantaggiosa, secondo tutti gli esperti. Eppure, tutti iniziano a rendersi conto che quella mossa apre scenari inesplorati, costruzioni sul campo che erano precedentemente nascoste.
Sedol, che fino a quel momento era convinto di giocare contro una macchina incredibilmente efficiente ma insensibile alla creatività e alla bellezza del gioco, rimane immediatamente e profondamente turbato.
La difficoltà fino a quel punto era dovuta a giocare contro qualcosa di inumano (un semplice programma lontano dai reali intenti della AI quanto dai robot di Asimov), un avversario che non lasciava intravedere alcuna emozione e da cui non ci si poteva aspettare che un gioco logico, freddo, cinico.
Ma la mossa 37 è diversa. “Creativa”. Inaspettata. C’erano diverse possibilità vincenti, alcune delle quali avrebbero potuto portare AlphaGo ad un maggior guadagno di punti. Ma “lui” “sceglie” una mossa che apre maggiori possibilità di gioco, che gli garantirá maggiori possibilità di vittoria ma con un margine più ristretto.
Sedol è senza parole, ripensa alle fondamenta del suo gioco, alle nuove posso che si aprono per il Go a seguito di questa singola, meravigliosa mossa.
Poi, il quarto match.
Sedol ormai ha già perso il confronto con il programma, umiliato di fronte alla nazione di cui è l’eroe e di fronte a sua figlia. Emotivamente distrutto, ha già chiesto scusa pubblicamente a tutti per la sua debolezza, per la sua fragilità. È un personaggio tragico, umanissimo. E vuole vincere almeno una volta, solo una volta. Non per la nazione, non per la famiglia o l’umanità, ma per se stesso. Ha studiato giorno e notte le sue partite precedenti con AG, facendosi aiutare da altri campioni. E non ha più nulla da perdere.
A metà partita è in svantaggio. Poi, nella mossa 78 ha un’intuizione. Gioca una mossa che nessuno aveva visto. Rischiosa, estremamente aggressiva. La mossa verrà poi chiamata “God move”. AlphaGo prova a rispondere nelle mosse successive, ma continua a perdere terreno. Commette errori. E la sua percentuale di vittoria continua a scendere, fino alla resa.
È un delirio, Sedol è visivamente commosso, i coreani esultano. I programmatori non capiscono cosa sia successo. Controllando, vedono che AG aveva previsto che Sedol potesse giocare quella posizione. Ma la probabilità che questo accadesse era 7/100000. Troppo improbabile per preparare simulazioni accurate di questo percorso di gioco. La combinazione rarissima di una mossa improbabile ma potenzialmente efficace.
In conferenza stampa, alla domanda su perché abbia giocato una mossa così insolita, estremamente improbabile per il programma e totalmente invisibile per ogni esperto umano, Sedol risponderà che era l’unica mossa che aveva visto. Che sentiva dentro di sè che se avesse giocato una qualsiasi altra mossa avrebbe sicuramente perso.
Sedoll è l’unico che sia riuscito a sconfiggere questo programma in una fase avanzata. L’unico e ultimo umano che abbia vinto e mai vincerà contro di esso in questo gioco. La vicenda non è “commovente” per una sterile forma di sciovinismo antropico: non è l’umanità ad aver vinto contro la macchina, e dopotutto il programma vincente è il frutto della cooperazione di tante menti umane, così con il suo gioco può mostrare una forma terribilmente umana, come ha potuto constatare con iniziale turbamento il campione coreano. Ciò che rende commovente la vicenda è Sedol stesso, il suo percorso di caduta, turbamento, perdita, comprensione e rinascita. Noi vediamo attraverso i suoi occhi, viviamo lo scuotimento del suo essere di fronte a un avversario così alieno e la sua meraviglia di fronte al suo gioco. La sua vittoria, come lui stesso afferma, è soprattutto la riscoperta di cosa significhi per lui essere umano e delle ragioni che l’hanno portato a fare del Go il senso della sua esistenza.
Mi sono recuperato la versione cinematografica di Fanny ed Alexander.
Per farla breve ho trovato la prima ora semplicemente incredibile per l'atmosfera, la musica e la rappresentazione della famiglia Ekdhal, però il resto, seppur molto bello, mi è sembrato un po' troppo compiaciuto rispetto ad altri lavori suoi, però forse è un problema generale che io con film così autobiografici.
Non il mio Bergman preferito overall, però resta un filmone
Avevo una mezza di andare a vedere Assassinio sul Nilo (mai letto il libro, quindi non conosco la storia). So che non sarà come leggersi un'opera della Christie, ma volevo chiedervi: è troppo fottutamente Hollywood per essere apprezzato? Perché ho quel sentore.
Visto il nuovo Non Aprite Quella Porta, non condivido tutte le critiche supernegative che si leggono in giro. Una cafonata divertente che fa passare una buona oretta e mezza; cerca di riprendere l'Halloween del 2018 riuscendoci malino ma il risultato è tutto sommato godibile, sicuramente molto meglio delle merdate dei due film precedenti.
Vero che ti fa più parteggiare per Leatherface che per gli odiosi protagonisti ma non è un problema, stacchi il cervello e ti godi la mattanza sull'autobus. Il suo grosso problema invece è che chiamandosi Non Aprite Quella Porta certa gente l'ha visto come un insulto al primo film, ma non è che se questo è una cafonata allora rovina direttamente il primo; non vorrei che essendo un film apertamente contro la nuova generazione della cancel culture, delle tesla e dei social non sia stato apprezzato per quello. E' un film, chissenefrega.
Contro la sacrale ritualità della ripetizione, l'oceanica potenza dell'inconscio. Contro la sublimazione, l'infinito lavoro del lutto. Contro un arte come strumento di elaborazione, un arte che ci restituisca un mondo in accordo al desiderio.
L'esordio alla regia di Amalric, Stringimi forte, è la risposta squisitamente francese a Drive My Car e lo spazza via facilmente. Altrochè psicodramma, qua siamo a Je t'aime je t'aime di Resnais e al suo remake contemporaneo cioè ESOTSM di Gondry. Tra ricordo e speranza, tra melanconia e possibile, un film di disperata bellezza.
Michael Myers ha scritto: ↑21/02/2022, 8:27
non vorrei che essendo un film apertamente contro la nuova generazione della cancel culture, delle tesla e dei social non sia stato apprezzato per quello. E' un film, chissenefrega.
Snceramente questa è una delle poche cose che ho apprezzato del film, oltre alla mattanza sul bus
Non l'ho apprezzato per tutta la serie di forzature narrative e di sospensione dell'incredulità eccessive pure per un filmetto slasher, e per l'inutilità con cui è stato riproposto il personaggio di Sally.
John Smith ha scritto: ↑19/02/2022, 13:30
Avevo una mezza di andare a vedere Assassinio sul Nilo (mai letto il libro, quindi non conosco la storia). So che non sarà come leggersi un'opera della Christie, ma volevo chiedervi: è troppo fottutamente Hollywood per essere apprezzato? Perché ho quel sentore.
Io ho visto tutta la serie di Poirot con David Suchet, compreso questo film, e devo dire che vederlo in versione "da cinema" e con altri attori è stato bello, mi è piaciuto, approfondisce la storia di Poirot che nella serie non fa, non so nei libri, non li ho letti . Non l'ho trovato particolarmente Hollywood, te lo consiglio
Mi sono finalmente recuperato Tenet.
Tutto un susseguirsi di azione e spiegoni che in realtà spiegano poco (o lo fanno male, soprattutto quello relativo al pilastro portante del film ossia l'inversione del tempo).
É il classico film che ti dovrebbe far dire "devo rivedermelo per capire meglio", solo che qui non mi ha minimamente lasciato la voglia di rivederlo (come Memento, per intenderci), perché la storia di fondo è così banale (il solito terrorista russo che si impossessa di una tecnologia che può cancellare l'esistenza) e a tratti perfino stupida (il suddetto terrorista vuole cancellare il mondo perché ha un cancro. Ooook) da risultare noiosa, scontata e i piccoli plot twist disseminati qua e la nel film sono perfettamente prevedibili.
Sarà che forse Nolan ha voluto usare la storia come pretesto per dare una dimostrazione di quanto può essere cazzuto e, in un certo senso, rivoluzionario, ma qui onestamente si è fatto prendere la mano restituendo un'opera grezzotta che verrà ricordata giusto come "il film incasinato di Nolan, tipo Memento ma con il tempo".
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Ha un po' i difetti tipo del sequel, ovvero un richiamo continuo all'originale, il più esagerato dei quali è quello alla (leggendaria) bicchierata. Tuttavia ha qualche spunto interessante che in qualche modo completa la visione sui problemi che il primo capitolo denuncia. Apprezzabile Spud che dice "cosa avrei dovuto farci con quattromila sterline?", Sick Boy che lo perdona perché in fondo per un tossico gli amici sono solo un'altra categoria di persone da fregare, Renton che non ha magicamente avuto una vita brillante per il fatto di aver "scelto la vita" (o forse ha proprio avuto quello che si aspettava: una vita comune, con problemi comuni, di lavoro, famiglia e domande esistenziali), e soprattutto il medesimo disagio adolescenziale che si ripropone, nell'uomo di mezza età, in forma più matura e consapevole. È un film dignitoso, seppur non faccia faville; ma probabilmente non sarebbe potuto andare più in là di così.
Finalmente mi sono preso la briga di vedere l'uomo senza sono... e devo dire Davvero bello.
IL finale tostissimo Un Bale magistrale. Davvero consigliatissimo! la foto grafia che svaria dal giallo al blu/blu scuro, la perenne ansia e senso di 'disturbo' che è è pervaso il film che ti stai sempre li a chiedere cosa sta succedendo?
Come già anticipato, la prima ora è terrificante per come rendano macchiettistico e grottesco il personaggio di Holland, nel suo essere dodicenne mestruato dentro.
Terribile come abbiano letteralmente bullizzato Strange per come si fa mettere i piedi in testa da quelli che alla fine sono degli adolescenti, lui che era un maniaco del controllo e della perfezione che si ritrova a fare cose a caso per dare ascolto a Parker.
Dopo un'ora il livello si alza un po', complice la salita in cattedra di Goblin e l'interazione con gli altri Spiderman, ci sono però troppi personaggi che fungono solo da contorno e risultano inutili (Lizard e Sandman soprattutto), ottimo invece il finale con (si spera) Parker che finalmente esce dalla pubertà ed inizia ad affrontare la vita.
Il miglior cinecomic Marvel dell'ultimo periodo (ma ci vuole poco a far meglio di BW, Shang Chi ed Eternals), ma troppo troppo teen anche nel suo continuo cercare la battuta ad ogni costo.
Ned = Olaf.
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Spiderman: No way home
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Tenet
Omicidio all'italiana
Wrath of a man
La prova di Michela Cescon secondo me è degna di nota, dove a fianco a quella recitativa c'è quella fisica nel vero senso della parola, immediatamente paragonabile a Christian Bale ne L'uomo senza sonno.
Il parlato fa pena. Non sopporto davvero i film in cui mi devo sforzare a capire i dialoghi perché sono registrati di merda.
Ritorno da un periodo di pausa dopo aver letto troppi commenti positivi, nelle ultime pagine, su quella monnezza di Jojo Rabbit. Quindi vai con qualche aggiornamento su visioni più o meno recenti:
• Madres Paralelas, e che dire ero un po' scettico su sto film, invece mi è piaciuto parecchio e sono contento di averlo aspettato e visto in sala. Molto bene la parte sui desaparecido inserita nel contesto famigliare. Benissimo la Cruz. La sua prestazione mi ha fatto venir voglia di vedere un altro film con lei e questo ci porta al prossimo lavoro.
• Wasp Network, l'avevo in lista da tempo. Una Cruz fantastica, viene comunque vittimizzata da quella mega diva della De Armas. Altra bella prova di Assayas.
• The Batman, solito film d'azione, non mi sento di stroncarlo, direi che si lascia guardare tranquillamente, anche se è decisamente troppo lungo.
• L'ultimo di Del Toro, invece, un discreto bust piuttosto approssimativo e dozzinale. Mi sembra molto allineato allo stile del regista e sinceramente ha un po' stancato. Comunque non è del tutto da buttare e l'ho preferito a the shape of water, quantomeno mi ha dato l'idea di essere un po' meno disgustoso e più maturo.
• Assasinio Sul Nilo, visto con gli amici, consigliato giusto per chi ama il genere, suggestiva l'ambientazione che è resa bene nel film. Gal Gadot sempre fantastica.