One for the money, two for the show: soldi vs passione

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John Smith
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One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da John Smith »

Mi andava di aprire un topic che può generare una discussione comunque interessante.
In un ambito unico nel suo genere come è il pro-wrestling, dove di sicuro vi è una vena di follia in ogni atleta, che rischia il collo su base quotidiana per cachet milionari così come per un panino e una birra dell'Eurospin, vi chiedo: chi lo fa per vera passione e chi è esclusivamente un maiale attratto dal vil denaro?

Bene accette tutte le fonti, da estratti di interviste, a vicende contrattuali, a opinioni del tutto personali, così come discussioni su nomi di qualsiasi federazione. Non risparmiatevi, io scaldo i popcorn.

E se volete un nome da cui partire, boh, partiamo da Paul Wight che è un hot topic.



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Backbone Crusher
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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da Backbone Crusher »

Vado molto a memoria, ma mi pare che Warrior fosse un vero e proprio "cercatore d'oro". Se non sbaglio, pretese un aumento di paga ai livelli (o poco inferiore) di Hogan, con meno date, minacciando anche di non presenziare ad un ppv importante se McMahon non avesse acconsentito alla richiesta.
Ma ripeto, sto andando a memoria e non ricordo i dettagli.

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Jeff Hardy 18
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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da Jeff Hardy 18 »

Backbone Crusher ha scritto: 10/03/2021, 19:59 Vado molto a memoria, ma mi pare che Warrior fosse un vero e proprio "cercatore d'oro". Se non sbaglio, pretese un aumento di paga ai livelli (o poco inferiore) di Hogan, con meno date, minacciando anche di non presenziare ad un ppv importante se McMahon non avesse acconsentito alla richiesta.
Ma ripeto, sto andando a memoria e non ricordo i dettagli.
Sisi, minacció McMahon, obbligandolo a pagarlo un bottondi soldi per SummerSlam 91. Fu pagato e mandato a fanculo il giorno dopo per evitare casini col PPV.
Come Jarrett a No Mercy 99.

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ChiliPunk
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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da ChiliPunk »

Mah considera che la maggior parte guadagna uno schifo per i rischi a cui si sottopongono e per il tenore di vita a cui sono costretti, senza neanche assicurazione sanitari tra l’altro.
Quindi per forza per intraprendere un percorso del genere devi comunque avere un grande amore per la disciplina perché prima di farti un nome devi proprio farti il culo.
Basta vedere anche un po’ di insights nella loro vita, Sammy Guevara nei suoi vlog iniziali si fa centinaia di km per pochi spicci e per non saltare le date delle poche volte in cui viene bookato lotta anche da infortunato, per esempio mi è rimasto particolarmente impresso quando ad uno show avevano dimenticato il ring all’ esterno la sera prima e si era creata tutta una muffa il giorno dopo. Ovviamente nessuno voleva lottare in condizioni del genere però Sammy per non perdere i soldi della benzina del viaggio decide comunque di workare con uno senza usare il ring e facendo tutto all’aperto per metà del cachet. La sera stessa poi torna a Houston praticamente nudo perché per combattere non ha usato il suo ring gear per non rovinarlo.
I Bucks nel loro libro parlano proprio di cifre e a metà della loro carriera non sono quelle che qualcuno si aspetterebbe eppure lottavano in PWG e in DragonGate a quei tempi. In Giappone poi con Pac aiutavano pure a montare e smontare il ring, figurati.
O lo stesso Janela che per uno spot con Zandig vola da un tetto per 50 persone in croce.
Quindi per gli esempi che conosco io almeno c’è sempre un fortissimo amore per il pro wrestling prima di pensare di intraprendere questa carriera.
È per questo che mi affascinano tantissimo le vite di queste persone, ed è anche quello che rende bellissimo lo sport.

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Barrett Garage
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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da Barrett Garage »

ChiliPunk ha scritto: 10/03/2021, 21:11ed è anche quello che rende bellissimo lo entertainment.
Fixed

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Black MePhil
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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da Black MePhil »

Barrett Garage ha scritto: 12/03/2021, 12:54 Fixed
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Darth_Dario
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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da Darth_Dario »

Chiedo, ma secondo per chi lo volesse sarebbe possibile per qualcuno entrare solo per i soldi? Un conto è quando ha cominciato Lesnar o Nash che il Wrestling era inondato di soldi, ma oggi? Hanno ragione i vecchi che i motivi per cui il Wrestling non prospera è che solo pieno di gente che è contenta di stare lì?

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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da gnort esplanade »

Per me la passione c’è sempre...impossibile che non ve ne sia...non è una cosa che si fa perché obbligati o perché questo passa il convento: te lo devi andare a cercare tu di tua sponte un lavoro del genere. Poi ovviamente una volta che si ingrana e si inizia ad avere succcesso è chiaro che si inseriscono altri pensieri, ma imho avviene sempre dopo...all’inizio deve per forza essere la passione a farti intraprendere questa strada.

Ray magini
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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da Ray magini »

ChiliPunk ha scritto: 10/03/2021, 21:11 sport.
:perplesso: :perplesso: :perplesso:

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John Smith
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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da John Smith »

Per rispondere agli ultimi messaggi, posto che l'intenzione mia era di aprire una diacussione a cui avrei solo assistito, la domanda nasceva anche dal fatto che un po' mi è sempre parso che il wrestling (e mi si perdoni un esempio che sarà forse esclusivamente WWE centrico) fosse talvolta una sorta di ripiego per bodybuilder e giocatori di football la cui carriera non ha decollato, e/o un trampolino di lancio per il mondo dello spettacolo. In particolare per quanto riguarda questo aspetto, negli ultimi anni la presenza a Hollywood dei vari The Rock (ormai Dwayne Johnson), Cena e Batista è palese e marcata (il primo ha toccato livelli di popolarità davvero inimmaginabili fino a 10 anni fa) e in effetti mi chiedo se in tal senso a Hollywood stessa non faccia comodo attingere per i ruoli d'azione da una piazza quale il wrestling, con personaggi già popolari che si mettono in mostra a livello settimanale, e che seppur probabilmente molto più scarsi a livello recitativo rispetto ai loro colleghi attori professionisti hanno di fatto il proprio storytelling personale da esibire sulla pellicola (quando ad esempio si strizza l'occhiolino con una finisher riportata in una scena). Cioè, io pur non essendo un fan del genere action mi immagino che a nessun maschio eterosessuale interessi particolarmente il nuovo film d'azione di Jason Momoa e di Chris Hemsworth proprio perché ci sono loro (considerazioni del tutto personali, e riconosco la forza dell'attore-feticcio anche nell'action, però in generazioni passate, con forse ultimi rilevanti in tal senso Vin Diesel e forse Jason Statham), mentre la presenza di un wrestler popolare un po' di curiosità la porta.

Oddio, rileggendo questo stesso messaggio che sto per inviare mi verrebbe da rispondermi da solo che dovrei considerare che i fan del wrestling sono solo uno spicchio del pubblico del cinema action; però insomma, mi sembra che il discorso del wrestling come scorciatoia nel mondo dello spettacolo (e perché no, anche in altri campi) o per il successo in generale per gente che ha fallito nello sport o che in generale aveva un buon atleticismo ma poco altro da portare sul piatto/poche chance di emergere possa valere lo stesso. Forse meno oggi, proprio per quanto esposto da Darth Dario?

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Misterraza
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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da Misterraza »

Darth_Dario ha scritto: 12/03/2021, 13:44 Hanno ragione i vecchi che i motivi per cui il Wrestling non prospera è che solo pieno di gente che è contenta di stare lì?
Questo è diventato un problema solo sul lungo termine.

L'intero movimento indy degli anni '00 mi pare ne abbia giovato tantissimo come immagine dall'essere un mondo per wrestling fans fatto in primis da wrestler-wrestling fans con le categorie destinate ad alimentarsi a vicenda.

Andava benissimo se eri una fed indipendente finché una WWE faceva acquisizione presso il grande pubblico dell'entertaiment. Ma diventa tragico se la stessa WWE ci rinuncia, ricalibra la sua offerta e ti mangia quel pubblico che prima transitava oltre.

PS. Non ne faccio un discorso di condizioni lavorative, ma solo di impatto e pubblico.

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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da Darth_Dario »

Misterraza ha scritto: 13/03/2021, 7:34 Questo è diventato un problema solo sul lungo termine.

L'intero movimento indy degli anni '00 mi pare ne abbia giovato tantissimo come immagine dall'essere un mondo per wrestling fans fatto in primis da wrestler-wrestling fans con le categorie destinate ad alimentarsi a vicenda.

Andava benissimo se eri una fed indipendente finché una WWE faceva acquisizione presso il grande pubblico dell'entertaiment. Ma diventa tragico se la stessa WWE ci rinuncia, ricalibra la sua offerta e ti mangia quel pubblico che prima transitava oltre.

PS. Non ne faccio un discorso di condizioni lavorative, ma solo di impatto e pubblico.
Ma è la WWE che ci ha rinunciato o semplicemente in questa generazione ha trovato il terreno fertile per compiere quello che è sempre stato il suo piano, spingere il brand e non il singolo?

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Misterraza
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Re: One for the money, two for the show: soldi vs passione

Messaggio da Misterraza »

Darth_Dario ha scritto: 13/03/2021, 8:23 Ma è la WWE che ci ha rinunciato o semplicemente in questa generazione ha trovato il terreno fertile per compiere quello che è sempre stato il suo piano, spingere il brand e non il singolo?
Ma spingere il brand e non il singolo prodotto è un'evoluzione logica del marketing moderno, non ha a che fare con il dove lo spingi.

E il dove non ho pretese di dirglielo io da dietro un PC. Tanto più che la WWE opera in contemporanea nel business degli eventi del vivo, degli show televisivi, dei Pay Per View, come servizio streaming...

Da fan, però, posso dire che qualcosa è accaduto.

La WWE degli anni '00 aveva una voglia evidente di consolidarsi come media company a 360°, tra l'altro abbandonando gli ultimi residui di Attitude Era e riposizionandosi come show per tutta la famiglia. Film, uscite discografiche, apparizioni, e un prodotto che nelle intenzioni è ancora pensato per il grande pubblico e distante dalle fantasie della IWC.

La WWE degli anni 10 si apre invece al mercato dei wrestling fans e promuove a volti riconoscibili i Punk, Bryan e compagnia. Ma piuttosto che restare fedele a sé stessa e usare tali risorse per rinnovarsi, la WWE è sembrata piegarsi alle logiche del circolo dei wrestling fans con un prodotto sempre più a loro uso e consumo.

E poi da lì uno streaming service che espande l'esperienza WWE (quindi di chi già segue), consente di rivedersi vecchi show (quindi vecchi fan), proporre prodotti pseudo-alternativi al main brand (quindi NXT, NXT UK, i tornei, ecc.) o persino altre fed.

Poi magari è tutto un trip e ci sono dati che dimostrano come la WWE oggi sia ancora capace di attrarre il grande pubblico, e a quel punto sarei effettivamente curioso di capire le dimensioni del fenomeno.

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