Scusate, qui si sta volutamente ignorando il percorso del personaggio Edge per parlare di pattern e situazioni generali. Guardate quello che stanno raccontando: Edge, uno dei performer e delle icone più amate della WWE è costretto ad abbandonare ciò che ama di più al mondo mentre si trova ancora al top, senza apparente speranza di poter tornare. Si fa il culo per dieci anni con l'obbiettivo di tornare un'ultima volta a fare quello che ama (George Foreman vibes qui
). Molti qui stanno dimenticando quello che è sempre stato il tratto caratteristico di Edge, ossia l'ossessione di raggiungere i suoi scopi, un tratto che lo distingue ad esempio dal personaggio Goldberg. Il racconto di quest'ultimo aveva senso, il discorso di far vedere al figlio chi era suo padre (di cui al wwe universe può fregare fino a una certa, ma tant'è), il "you are last" a Lesnar. Tutto questo andava benissimo, e infatti io ho apprezzato molto la costruzione del match con Lesnar. E tutto quello che è successo dopo che narrativamente non c'entra un cazzo, l'affossare i giovani, l'andare per il titolo a caso o il "dream match", in cui infatti il figlio non c'azzeccava niente e non sono mai stati giustificati.Qui è diverso. Edge torna alla Rumble, dimostra il suo valore e si sente pronto a tornare per un'ultimo stint. Arriva Orton, con le cattive gli fa "ok, sei stato bravo, ti voglio bene, ma torna a casa e restaci, non è più il tuo posto e rischi solo di farti male" (in pratica è il fan medio di TW). Edge non ci sta, è ossessionato e vuole dimostrare che non è così, è incazzato con Orton che vuole toglierli il suo grande ritorno. DEVE vincere a WM a tutti i costi, o sarà tutto inutile, e porta a casa il risultato, anche in modo piuttosto cattivo (vedasi l'acting di Edge a fine match). Rivincita con Orton, sconfitta e infortunio, il sogno sembra finito ancora una volta. Ma Edge non ci sta più, torna ancora perché è ossessionato, perché deve dimostrare a tutti (e probabilmente anche a se stesso) di non essere ancora finito, che quel titolo che non ha mai perso è ancora suo. L'ossessione lo spinge, lo fa sopravvivere un'ora nel match (d'accordissimo con chi dice che il match è stato scritto male, non c'è dubbio) e non gli permette di arrendersi nemmeno quando nel finale Orton prova a fregarlo. Piccola nota, trovo molto intelligente il modo in cui gli hanno fatto vincere il match, una rinascita dell'ultimate opportunist che non si fregare ma al contrario riesce a sfruttare l'ultimo momento disponibile per portare a casa il risultato.
Ancora, siamo tutti d'accordo sulla questione gestione, part timers, giovani senza status, etc. Però, una volta constatato questo, non si può dire che quella di Edge non sia una grande storia, che sia l'ennesimo part timer che arriva per vincere a caso e affossare chiunque o che non generi empatia, perché questo è semplicemente falso.
P.S. 50 PAGINE!!!!
