Nope. Era una cosa estemporanea.
TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Eh, buon per te. Ma nel film non parlano solo di temperamento, perché come in molte altre cose Pixar, riprendono dei concetti per farne tele a tratti grosse (vedasi Inside Out) formulando "teorie" un po' facilone. Sun un argomento del genere mi ci sono ritrovato poco, ma è un dettaglio facilmente trascurabile, considerando che loro stessi a riguardo rimangono ambigui nel film.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Sì, ma la personalità si sviluppa da un insieme di tratti genetici e tratti ambientali, il primo è il temperamento il secondo è il carattere [Cloninger]. QUindi non concordare che la personalità sia predisposta alla nascita, non è qualcosa di accettabile.Darth_Dario ha scritto: ↑26/12/2020, 23:43 Eh, buon per te. Ma nel film non parlano solo di temperamento, perché come in molte altre cose Pixar, riprendono dei concetti per farne tele a tratti grosse (vedasi Inside Out) formulando "teorie" un po' facilone. Sun un argomento del genere mi ci sono ritrovato poco, ma è un dettaglio facilmente trascurabile, considerando che loro stessi a riguardo rimangono ambigui nel film.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Quindi prima di nascere la personalità non è completa, cosa che accennano di sfuggita nel film (più per battuta che per vera convinzione).Jeff Hardy 18 ha scritto: ↑26/12/2020, 23:46 Sì, ma la personalità si sviluppa da un insieme di tratti genetici e tratti ambientali, il primo è il temperamento il secondo è il carattere [Cloninger]. QUindi non concordare che la personalità sia predisposta alla nascita, non è qualcosa di accettabile.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Beh per forza di cose, ogni aspetto è dovuto a una combinazione di G+E+A. Geni, ambiente condiviso, ambiente non condiviso.Darth_Dario ha scritto: ↑26/12/2020, 23:54 Quindi prima di nascere la personalità non è completa, cosa che accennano di sfuggita nel film (più per battuta che per vera convinzione).
Motivo per cui due gemelli, la correlazione che entrambi possano sviluppare un disturbo depressivo sia del .4
QUindi sì, anche la personalità si plasma su quello che è l'ambiente.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Veramente agghiacciante Soul. Fonda il suo discorso moralista su due contrapposizioni inspiegabilmente binarie: scopo/significato (la questione dello spark) e vivente/melanconico (la questione dei lost souls).
Il peccato mortale di Joe sarebbe l'ambizione, cioè nonostante non lo vediamo per nulla dipendente da questa e non è che lo renda più misero di un cazzo di posto fisso di merda, il suo peccato è non apprezzare abbastanza il posto fisso di merda e creare per questo un qualcosa al di fuori delle condizioni materiali per dirigere il proprio desiderio. Invece sto film ci dice che nonostante le condizioni materiali del desiderio non rendano così disperata l'esistenza, beh, bisogna in ogni caso disertare il desiderio e accettare il significato della totalità dell'esistente. Il discorso del significato sarebbe egualitario, mentre ogni ambizione è eccessivamente autoritaria rispetto all'esistente quindi bisogna destituire ogni potere del soggetto. Insomma, la rivoluzione è impossibile. Il fatto poi che il protagonista sia un jazzista e che il jazz sia l'arte più elitaria e in cerca di autonomia ci dice che è proprio il campo dell'estetico ciò che non può dettare legge, costituirsi al di là del significato, espletare insomma le sue normali funzioni simboliche. A un disertamento del desiderio è legato la desertificazione del simbolico.
Non gli basta però solo questo fascista e anti-marxista discorso, no, deve pure rompere il cazzo e costituirsi in contrapposizione ai depressi, coloro che non trovano più il significato della vita, i lost souls. Il discorso dello spark infatti prende forma non dagli eccessi dell'ambizione, ma dal rischio della caduta nel senza senso che deve essere assolutamente evitato. I depressi qua sono rappresentati nella iconografia classica della melanconia (inerzia, vagheggiamento, vita come peso, aggressività, cannibalismo) e non ci deve chiaramente essere alcun aspetto positivo, anzi gli unici atteggiamenti che si possono avere nei loro confronti è una pena distante e un timore per l'aggressività, cioè bisogna assolutamente essere in posizione di difesa per proteggere l'integrità del proprio significato. Quello che bisogna assolutamente evitare è piombare nel nichilismo, nell'assenza del significato, perchè lì ci si può atteggiare solo in maniera inerte, anti-vitale. Il melanconico è l'anti-vivente, infatti neanche sta nella Terra, è dato di essere nella Terra e di essere vivente solo chi acquisisce quel significato, quella volontà di vivere particolare. Cercando di coniugare le due contrapposizioni si potrebbe dire che ciò che bisogna, per legge morale, evitare è che l'ambizione detti legge perchè in caso di fallimento si rischia di cadere nel senza senso, nella depressione. Insomma, non bisogna rischiare, non si può fallire, ogni fallimento porta all'inerzia, non provarci neanche. Ma che l'uomo sia un soggetto che costitutivamente non può che fallire e costituisce le proprie ambizioni come finzioni simboliche per realizzare il proprio desiderio non passa manco per la testa a un film così convinto delle sue cazzate morali. Il confronto con Inside Out è doveroso: lì la tristezza aveva una funzione simbolica dettata da condizioni materiali, qua invece si è tornati alla condanna e assoluta contrapposizione alla tristezza per costituirsi come soggetti che accettano un tutto idealizzato. Anti-marxista, anti-nichilista, anti-lacaniano e infine anti-InsideOut. Un disastro completo.
Sceneggiatura veramente indecente. A parte che, come detto, si poteva mostrare all'inizio le possibilità di un eccesso dell'ambizione invece che dover entrare subito nell'avventura, il finale... che roba è. Confusissimo, troppo veloce, comedy indecente, non si sa neanche bene chi sia il pubblico che deve accontentare (probabilmente i man-child pixar-fag, ma che cazzo fai lo slapstick col gatto allora)
Il peccato mortale di Joe sarebbe l'ambizione, cioè nonostante non lo vediamo per nulla dipendente da questa e non è che lo renda più misero di un cazzo di posto fisso di merda, il suo peccato è non apprezzare abbastanza il posto fisso di merda e creare per questo un qualcosa al di fuori delle condizioni materiali per dirigere il proprio desiderio. Invece sto film ci dice che nonostante le condizioni materiali del desiderio non rendano così disperata l'esistenza, beh, bisogna in ogni caso disertare il desiderio e accettare il significato della totalità dell'esistente. Il discorso del significato sarebbe egualitario, mentre ogni ambizione è eccessivamente autoritaria rispetto all'esistente quindi bisogna destituire ogni potere del soggetto. Insomma, la rivoluzione è impossibile. Il fatto poi che il protagonista sia un jazzista e che il jazz sia l'arte più elitaria e in cerca di autonomia ci dice che è proprio il campo dell'estetico ciò che non può dettare legge, costituirsi al di là del significato, espletare insomma le sue normali funzioni simboliche. A un disertamento del desiderio è legato la desertificazione del simbolico.
Non gli basta però solo questo fascista e anti-marxista discorso, no, deve pure rompere il cazzo e costituirsi in contrapposizione ai depressi, coloro che non trovano più il significato della vita, i lost souls. Il discorso dello spark infatti prende forma non dagli eccessi dell'ambizione, ma dal rischio della caduta nel senza senso che deve essere assolutamente evitato. I depressi qua sono rappresentati nella iconografia classica della melanconia (inerzia, vagheggiamento, vita come peso, aggressività, cannibalismo) e non ci deve chiaramente essere alcun aspetto positivo, anzi gli unici atteggiamenti che si possono avere nei loro confronti è una pena distante e un timore per l'aggressività, cioè bisogna assolutamente essere in posizione di difesa per proteggere l'integrità del proprio significato. Quello che bisogna assolutamente evitare è piombare nel nichilismo, nell'assenza del significato, perchè lì ci si può atteggiare solo in maniera inerte, anti-vitale. Il melanconico è l'anti-vivente, infatti neanche sta nella Terra, è dato di essere nella Terra e di essere vivente solo chi acquisisce quel significato, quella volontà di vivere particolare. Cercando di coniugare le due contrapposizioni si potrebbe dire che ciò che bisogna, per legge morale, evitare è che l'ambizione detti legge perchè in caso di fallimento si rischia di cadere nel senza senso, nella depressione. Insomma, non bisogna rischiare, non si può fallire, ogni fallimento porta all'inerzia, non provarci neanche. Ma che l'uomo sia un soggetto che costitutivamente non può che fallire e costituisce le proprie ambizioni come finzioni simboliche per realizzare il proprio desiderio non passa manco per la testa a un film così convinto delle sue cazzate morali. Il confronto con Inside Out è doveroso: lì la tristezza aveva una funzione simbolica dettata da condizioni materiali, qua invece si è tornati alla condanna e assoluta contrapposizione alla tristezza per costituirsi come soggetti che accettano un tutto idealizzato. Anti-marxista, anti-nichilista, anti-lacaniano e infine anti-InsideOut. Un disastro completo.
Sceneggiatura veramente indecente. A parte che, come detto, si poteva mostrare all'inizio le possibilità di un eccesso dell'ambizione invece che dover entrare subito nell'avventura, il finale... che roba è. Confusissimo, troppo veloce, comedy indecente, non si sa neanche bene chi sia il pubblico che deve accontentare (probabilmente i man-child pixar-fag, ma che cazzo fai lo slapstick col gatto allora)
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Rivisto Cape Fear di Scorsese.
E niente: il De Niro di sto film è e resta uno dei miei preferiti in assoluto. Interpretazione gigantesca.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Nom du père ha scritto: ↑27/12/2020, 18:00 Veramente agghiacciante Soul. Fonda il suo discorso moralista su due contrapposizioni inspiegabilmente binarie: scopo/significato (la questione dello spark) e vivente/melanconico (la questione dei lost souls).
Il peccato mortale di Joe sarebbe l'ambizione, cioè nonostante non lo vediamo per nulla dipendente da questa e non è che lo renda più misero di un cazzo di posto fisso di merda, il suo peccato è non apprezzare abbastanza il posto fisso di merda e creare per questo un qualcosa al di fuori delle condizioni materiali per dirigere il proprio desiderio. Invece sto film ci dice che nonostante le condizioni materiali del desiderio non rendano così disperata l'esistenza, beh, bisogna in ogni caso disertare il desiderio e accettare il significato della totalità dell'esistente. Il discorso del significato sarebbe egualitario, mentre ogni ambizione è eccessivamente autoritaria rispetto all'esistente quindi bisogna destituire ogni potere del soggetto. Insomma, la rivoluzione è impossibile. Il fatto poi che il protagonista sia un jazzista e che il jazz sia l'arte più elitaria e in cerca di autonomia ci dice che è proprio il campo dell'estetico ciò che non può dettare legge, costituirsi al di là del significato, espletare insomma le sue normali funzioni simboliche. A un disertamento del desiderio è legato la desertificazione del simbolico.
Non gli basta però solo questo fascista e anti-marxista discorso, no, deve pure rompere il cazzo e costituirsi in contrapposizione ai depressi, coloro che non trovano più il significato della vita, i lost souls. Il discorso dello spark infatti prende forma non dagli eccessi dell'ambizione, ma dal rischio della caduta nel senza senso che deve essere assolutamente evitato. I depressi qua sono rappresentati nella iconografia classica della melanconia (inerzia, vagheggiamento, vita come peso, aggressività, cannibalismo) e non ci deve chiaramente essere alcun aspetto positivo, anzi gli unici atteggiamenti che si possono avere nei loro confronti è una pena distante e un timore per l'aggressività, cioè bisogna assolutamente essere in posizione di difesa per proteggere l'integrità del proprio significato. Quello che bisogna assolutamente evitare è piombare nel nichilismo, nell'assenza del significato, perchè lì ci si può atteggiare solo in maniera inerte, anti-vitale. Il melanconico è l'anti-vivente, infatti neanche sta nella Terra, è dato di essere nella Terra e di essere vivente solo chi acquisisce quel significato, quella volontà di vivere particolare. Cercando di coniugare le due contrapposizioni si potrebbe dire che ciò che bisogna, per legge morale, evitare è che l'ambizione detti legge perchè in caso di fallimento si rischia di cadere nel senza senso, nella depressione. Insomma, non bisogna rischiare, non si può fallire, ogni fallimento porta all'inerzia, non provarci neanche. Ma che l'uomo sia un soggetto che costitutivamente non può che fallire e costituisce le proprie ambizioni come finzioni simboliche per realizzare il proprio desiderio non passa manco per la testa a un film così convinto delle sue cazzate morali. Il confronto con Inside Out è doveroso: lì la tristezza aveva una funzione simbolica dettata da condizioni materiali, qua invece si è tornati alla condanna e assoluta contrapposizione alla tristezza per costituirsi come soggetti che accettano un tutto idealizzato. Anti-marxista, anti-nichilista, anti-lacaniano e infine anti-InsideOut. Un disastro completo.
Sceneggiatura veramente indecente. A parte che, come detto, si poteva mostrare all'inizio le possibilità di un eccesso dell'ambizione invece che dover entrare subito nell'avventura, il finale... che roba è. Confusissimo, troppo veloce, comedy indecente, non si sa neanche bene chi sia il pubblico che deve accontentare (probabilmente i man-child pixar-fag, ma che cazzo fai lo slapstick col gatto allora)
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Rivisto dopo una vita Sleepers, e ancora oggi per me rimane un capolavoro, con un cast fenomenale e una storia che fa veramente male al cuore a pensare quanto possa esser vera
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Ho recuperato La Isla Minima su Prime Video.
Parto con i pregi: ambientazione splendida, la Spagna post-Franchista degli anni 80 è resa davvero bene a mio avviso, sia visivamente che socialmente, con tutte le contraddizioni e tutti gli umori che potevano percorrere un paesino rurale di provincia.
Bene anche i due protagonisti, caratterizzati in modo quasi perfetto per renderli reali e plausibili; dico quasi perché qualche contraddizione tra i due c'è ma ci si può passare sopra.
Mi sono piaciuti anche i personaggi secondari anche se alcuni rimangono solo sullo sfondo senza offrire molto alla storia.
Storia che però per me è stata scritta maluccio, se da un lato è apprezzabile il ritmo e lo sviluppo dell'indagine ragionato dei due protagonisti, dall'altro c'è troppo "tell" e troppo poco "show", senza dare la possibilità allo spettatore di essere coinvolto nella trama che sostanzialmente si dispiega davanti ai nostri occhi fino al finale che sembra messo li da un deus ex machina addirittura tagliando fuori alcuni personaggi che fino a quel momento sembravano molto coinvolti.
Peccato, sarebbe potuto essere un ottimo film con un po' più di attenzione.
Parto con i pregi: ambientazione splendida, la Spagna post-Franchista degli anni 80 è resa davvero bene a mio avviso, sia visivamente che socialmente, con tutte le contraddizioni e tutti gli umori che potevano percorrere un paesino rurale di provincia.
Bene anche i due protagonisti, caratterizzati in modo quasi perfetto per renderli reali e plausibili; dico quasi perché qualche contraddizione tra i due c'è ma ci si può passare sopra.
Mi sono piaciuti anche i personaggi secondari anche se alcuni rimangono solo sullo sfondo senza offrire molto alla storia.
Storia che però per me è stata scritta maluccio, se da un lato è apprezzabile il ritmo e lo sviluppo dell'indagine ragionato dei due protagonisti, dall'altro c'è troppo "tell" e troppo poco "show", senza dare la possibilità allo spettatore di essere coinvolto nella trama che sostanzialmente si dispiega davanti ai nostri occhi fino al finale che sembra messo li da un deus ex machina addirittura tagliando fuori alcuni personaggi che fino a quel momento sembravano molto coinvolti.
Peccato, sarebbe potuto essere un ottimo film con un po' più di attenzione.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
IT 2
Gli amanti dell'horror lo hanno odiato (tipo Frusciante), e capisco perchè. Chi ha letto il libro lo ha odiato, e qui non metto becco, non avendolo letto.
Detto questo, me ne sbatto i coglioni e ragiono con la mia testa. Mi è piaciuto, lo considero sulla falsa riga del primo. Un discreto film di avventura/horror/crescita, che è riuscito, almeno con me, a creare tensione, spezzata da momenti piuttosto ironici.
Poi se vogliamo parlare dei difetti, c'è parecchio da dire. Una lunghezza esagerata, ma veramente eccessiva. Troppi, troppi effetti speciali, il digitale in questo film è usato in maniera eccessiva e in più occasioni straborda, rendendo il film troppo gonfio e di plastica. Sceneggiatura nel complesso accettabile ma con qualche buco evitabile. Momenti che non hanno un senso logico di esistere, ad esempio l'aggressione omofoba ad inizio film, tristemente ben fatta ma senza un perchè di esistere in questo film.
Ecco, diciamo che per me la sufficienza la raggiunge.
Gli amanti dell'horror lo hanno odiato (tipo Frusciante), e capisco perchè. Chi ha letto il libro lo ha odiato, e qui non metto becco, non avendolo letto.
Detto questo, me ne sbatto i coglioni e ragiono con la mia testa. Mi è piaciuto, lo considero sulla falsa riga del primo. Un discreto film di avventura/horror/crescita, che è riuscito, almeno con me, a creare tensione, spezzata da momenti piuttosto ironici.
Poi se vogliamo parlare dei difetti, c'è parecchio da dire. Una lunghezza esagerata, ma veramente eccessiva. Troppi, troppi effetti speciali, il digitale in questo film è usato in maniera eccessiva e in più occasioni straborda, rendendo il film troppo gonfio e di plastica. Sceneggiatura nel complesso accettabile ma con qualche buco evitabile. Momenti che non hanno un senso logico di esistere, ad esempio l'aggressione omofoba ad inizio film, tristemente ben fatta ma senza un perchè di esistere in questo film.
Ecco, diciamo che per me la sufficienza la raggiunge.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Finito ora Rocketman. Il paragone con Bohémian Rapsody mi è naturale perché sono banale: film.diversi sicuramente, entrambi che mi sono piaciuti a loro modo. Ma questo nonostante la sua maggiore eccentricità è più umano e vivo rispetto alla favole cucita intorno a Freddie Mercury.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Old man and the gun, film insipido che vorrebbe essere un heist movie coi vecchietti ma in realtà poteva durare giusto i 10 minuti per salutare Redford.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
L'aggressione omofoba c'è tale e quale nel libro.Corilo1 ha scritto: ↑05/01/2021, 18:14 IT 2
Gli amanti dell'horror lo hanno odiato (tipo Frusciante), e capisco perchè. Chi ha letto il libro lo ha odiato, e qui non metto becco, non avendolo letto.
Detto questo, me ne sbatto i coglioni e ragiono con la mia testa. Mi è piaciuto, lo considero sulla falsa riga del primo. Un discreto film di avventura/horror/crescita, che è riuscito, almeno con me, a creare tensione, spezzata da momenti piuttosto ironici.
Poi se vogliamo parlare dei difetti, c'è parecchio da dire. Una lunghezza esagerata, ma veramente eccessiva. Troppi, troppi effetti speciali, il digitale in questo film è usato in maniera eccessiva e in più occasioni straborda, rendendo il film troppo gonfio e di plastica. Sceneggiatura nel complesso accettabile ma con qualche buco evitabile. Momenti che non hanno un senso logico di esistere, ad esempio l'aggressione omofoba ad inizio film, tristemente ben fatta ma senza un perchè di esistere in questo film.
Ecco, diciamo che per me la sufficienza la raggiunge.
Il difetto vero di sto film è che hanno messo dei momenti con ironia da 2 soldi che non servono a un cazzo, nemmeno a stemperare la tensione, proprio perché sono inseriti a cazzo (nello specifico, le parti con Eddie: l'incontro col lebbroso, l'aggressione di Bowers, la parte col cane). A me ste cose mi hanno ucciso tutto, poco da fare.
Poi va beh, personaggi chiave come Tom Rogan e Audra trattati come mere comparse o cose inserite perché si.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Il problema grosso è che il primo, ha una struttura horror mainstream che funziona anche, con quei due/tre jump scare, le parti coi lebbrosi o nella casa, che comunque funzionano in un contesto da film horror.Corilo1 ha scritto: ↑05/01/2021, 18:14 IT 2
Gli amanti dell'horror lo hanno odiato (tipo Frusciante), e capisco perchè. Chi ha letto il libro lo ha odiato, e qui non metto becco, non avendolo letto.
Detto questo, me ne sbatto i coglioni e ragiono con la mia testa. Mi è piaciuto, lo considero sulla falsa riga del primo. Un discreto film di avventura/horror/crescita, che è riuscito, almeno con me, a creare tensione, spezzata da momenti piuttosto ironici.
Poi se vogliamo parlare dei difetti, c'è parecchio da dire. Una lunghezza esagerata, ma veramente eccessiva. Troppi, troppi effetti speciali, il digitale in questo film è usato in maniera eccessiva e in più occasioni straborda, rendendo il film troppo gonfio e di plastica. Sceneggiatura nel complesso accettabile ma con qualche buco evitabile. Momenti che non hanno un senso logico di esistere, ad esempio l'aggressione omofoba ad inizio film, tristemente ben fatta ma senza un perchè di esistere in questo film.
Ecco, diciamo che per me la sufficienza la raggiunge.
Il secondo, hanno alleggerito i toni, dato che hanno visto che il film aveva fatto più soldi del previsto e quindi per renderlo più accessibile a tutti.