Facciamo un’analisi passo a passo, i minuti si riferiscono al video sotto spoiler.
Fino al minuto 17 circa: fase tecnica, brutta, ma equilibrata. Il break arriva quando Omega parte con pugni all’angolo (lasciamo stare la fattura dei suddetti).
Fino al minuto 18:10: breve fase in ring, cose a caso. Il match è iniziato da tre minuti e c’è già una black hole slam e un lariat con cappottamento dall’apron, funzionali a Moxley che prende il dominio. Ci si sposta fuori dal ring.
Fino al minuto 19:20: come non detto, è Omega che prende il vantaggio, lanciando per primo Mox contro le transenne. Altro minuto equilibrato, ancora Mox prende il vantaggio con il suplex. Lo terrà o è l’ennesimo spot a caso come quelli del minuto precedente? Lo scopriremo.
Fino al minuto 22:15: fase ignobile. Si va in giro per l’arena, ma non viene sfruttato niente. Sono solo pugnetti. Avrebbero potuto essere da qualunque parte e non sarebbe cambiato niente. Niente variazioni, niente peculiarità. La cosa peggiore è che la fase è completamente senza un fine, di solito queste cose si fanno per due motivi: esaltare il pubblico con un’azione ravvicinata o preparare uno spot importante in un punto preciso fuori dal ring (tipo i moonsault dalla balconata). Qua niente, è stata giusto una passeggiata. Quando parlo di problemi nella struttura questo è un esempio lampante, perchè c’è una fase inutile. Omega prova a reagire, lanciato contro il paletto per il disturbo.
Fino al minuto 23: ok, qua siamo al ridicolo. Come buttare via un minuto di match. Omega non rientra, Moxley esce, lo butta dentro, perde una marea di tempo a caso, giusto per farsi attaccare la gamba da Omega. Livello di naturalezza e credibilità sotto zero. In tutto ciò, siamo a zero accelerazioni, zero fiammate, tutto piatto. Le fasi non sono solo heel/face/heel/face tipo rima baciata. Le fasi si dovrebbero per ritmo e tipo di azione (fateci caso shine/heat/false comeback/heat/comeback è tutto un alternarsi di fase veloci e lente, così da far risaltare le prime e dar significato alle pause).
Fino al minuto 26:15: il legwork. Omega passa ad un legwork fatto male e sellato peggio. Tre mosse in croce, Mox che sembra gli abbiano sparato, il tutto culminato in una sottomissione alla gamba sbagliata, con evidente imbarazzo di Mox che non sa più che cazzo sellare. Best bout machine!
Fino al minuto 30:30: completamente #acaso, riprende Moxley il controllo. Anche qua, il ritmo è sempre lo stesso, la piattezza è sempre la stessa, non si avverte un vero cambiamento. Poi si passa ad una fase ancora più statica delle precedenti, in mezzo giusto un ridicolo scambio di pin che nulla c’entra con i due, ma va beh.
Fino al minuto 31;30: si torna allo striking, con una sequenza di chop. Finalmente sta tortura a velocità nulla sembra finire, il break lo dà Omega con il tope con hilo. Il match si accenderà e prenderà velocità?
Fino al minuto 33: la risposta alla domanda di prima è no. Mox riprende il controllo, esce dal ring (ancora?!) e prepara lo spot delle sedie. In un minuto e mezzo numero di mosse di wrestling = 1. Alla faccia della velocità e del ritmo. Almeno Mox ha già smesso di sellare quell’improbabile legwork.
Fino al minuto 34:30: dello spot delle sedie ho già parlato. Omega riprende il vantaggio, ma l’offensiva non è abbastanza ritmata da imporre un vero e proprio cambio di fase. Siamo sempre in regime di piattezza. Alla fine dello scambio i due sono praticamente alla pari. C’è sempre tempo per accelerare, ma se non lo hanno fatto fino ad ora comincio a dubitare che lo faranno.
Fino al minuto 35: e infatti Mox va di finisher, con Omega che rompe ancora il ritmo uscendo dal ring (ancora parte 2)
Fino al minuto 36:15: ok, hanno costruito lo spot del vtrigger sul suicide dive. Questo è figo. Si torna sul ring, altre mosse di Omega, il ritmo è sempre basso. Potrei omettere l’orrore del dropkick alla spalla, ma mi ha davvero fatto tristezza.
Fino al minuto 38: Omega continua a dominare, continua il ritmo basso. Le citazioni a Okada mi hanno messo ancora più tristezza. Sarebbero stati fighi in un match figo, così puzzano di sfiga in maniera allucinante, mettendo in risalto per l’ennesima volta quanto questo Omega sia distante anni luce da quello della New Japan.
Fino al minuto 40: va beh, qua è l’imbarazzo. Cannano completamente lo spot dell’infortunio, con la Best bout machine che cade dalla terza corda da solo e devono improvvisare l’ennesima sequenza fuori dal ring. L’infortunio non se lo beve nessuno, Omega è caduto perfettamente, in modo pienamente safe.
Comunque ci sta una pausa, visti i ritmi forsennati dell’intero incontro. Ah, no?
La fine neanche la commento.
Tutto questo perchè?
Per mostrare effettivamente come non ci sia una struttura. Ok, prima domina uno poi l’altro, ma la famosa “struttura” è più di questo.
Guardate come hanno impostato i vari Okada vs Omega. Lì c’era uno schema molto chiaro: ogni fase era equilibrata, poi veniva interrotta da uno spot importante e si passava ad un’altra fase equilibrata, ma a ritmo e intensità maggiori e sempre crescenti. Questo dona ordine e chiarezza.
Se invece, come hanno fatto qua, tengono sempre lo stesso ritmo, il tutto risulta piatto. Il fatto che non ci sia una struttura lo si capisce dal fatto che puoi prendere i pezzi in cui ho diviso il match, scombinarli, rimetterli insieme in modo casuale e non cambierebbe praticamente nulla.