
Bisogna fare i complimenti ai vincitori, innanzitutto. Sono 4 di LeBron. MVP delle Finals meritatissimo rispetto ad un AD traballante.
Nonostante l'odio che ho provato per questo roster e per come è stato strutturato, la season 20-21 ripartirà (prima c'è bisogno di una data certa) dalle certezze Lakers ma soprattutto con l'affermazione dei Miami Heat pronta a migliorarsi per rimanere al vertice.

Non sarà una grande free agency, non ci sono grandi nomi. Grandi attrattive come i Miami Heat per esempio quest'anno, devono evitare di stipulare contratti che possano bloccare lo spazio salariale per la grande free agency dell'anno successivo.
Si possono puntare a scommesse come Cousins a basso prezzo, ma per il resto poco o nulla.
L'unico grande nome, ovvero costui sopra in foto, è una certezza la permanenza Lakers. Da capire se affiliarsi nella stessa fascia di tenpo del contratto di LeBron o legarsi a tutto termine.


Sarà una stagione all'insegna di due grandi novità, in quella che può essere una fattibilissima finale della stagione 20-21.
I Warriors torneranno forti e di prepotenza, con un team che potrà contare su Curry, Thompson, Wiggins, Green, Looney e la scelta al draft 2020, con la possibilità sempre di poterla scambiare assieme a uno dei big 4 tranne Curry e Thompson per poter arrivare ad una stella. Ma è una possibilità remota.
Dall'altra poi c'è l'attesa dei Nets di Irving e Durant, con Steve Nash alla guida del super team che può mettere a soqquadro l'Est.
Ma c'è ancora tanto da capire. In primis il supporting cast, con LeVert e Jordan uniche certezze. Il resto tutto dipende dallo spazio salariale per rifirmare alcuni elementi del roster attuale.



Per il resto una rapida analisi di quello che ci prospetta delle due Conference.
Le due finaliste 2020, dunque si avviano a ritrovarsi in due situazioni completamente opposte di Conference.
I Lakers torneranno nella solita tonnara dell'Ovest a combattere, sempre con la curiosità di vedere quei piccoli cambiamenti a roster per cercare di puntellare una squadra già solida, che non avrà più Bradley dopo i fatti pre bolla. Con i Clippers già stretti al limite, dovendo sfruttare al massimo l'ultimo anno di Kawhi e Paul George e non perderli nella Free Agency 2021. E fare dunque le mosse giuste.
I Nuggets giustamente lanciati, pronti con un pacchetto con Harris e scelte per arrivare ad un giocatore che possa migliorare un roster che è arrivato ad un passo dalle Finals (si fa sempre il nome di Holiday) da unire al trio Murray (giocatore clamorosamente consacrato dopo questi PO), Jokic e Porter Jr.
Ovviamente poi ci saranno tutte le altre dietro a riscattarsi, dai Rockets di Westbrook/Harden con un'altra stagione da volersi giocare assieme con qualche modifica, ai Jazz che vorranno giocarsi le loro carte con un Bogdanovic in più nel motore per supportare quel fenomeno di Mitchell. E infine i Blazers che al completo (Hood e Nurkic su tutti) e con qualche accorgimento (e da capire il destino di Melo), rimane una squadra competitiva e da finale di Conference potenzialmente.
In cerca di un posto playoff, Suns davanti a tutte dopo quanto fatto intravedere nella bolla, ma aspettative importanti per i Pelicans e i Kings, e ovviamente gli Spurs di Popovich rimarranno sempre una mina vagante.
In tutto ciò Oklahoma cercherà di cedere i suoi big, prendersi i suoi anni di pausa con Presti voglioso di premere il tasto rebuilding.
Dall'altra come già detto gli Heat dovranno stare attenti a come muoversi, ms rientrano nonostante il miracolo di quest'anno, dietro alle gerarchie.
Lo spauracchio Nets può fondare realmente del panico negli equilibri di una Conference abbastanza instabile. Rimangono i Bucks, con la permanenza di Giannis quasi certa e voglioso di rivincita, ai Celtics alle prese con la free agency di Hayward e la necessità di allungare le rotazioni per arrivare finalmente allo step definitivo. I campioni uscenti dei Raptors dovranno affrontare una Free Agency dolorosa con VanVleet, Ibaka e Gasol in scadenza.
Per il resto i Sixers di Rivers puntano a rilanciarsi e lo faranno sempre con Embiid e Simmons assieme, le altre onestamente un'incognita. L'unica notizia da tenere in considerazione è il ritorno di Wall in quella che è ormai la squadra di Beal, nonostante il disagio a roster.


Ci sono ancora dei tasselli da comporre nel valzer delle panchine. Nella panchina lasciata da Doc Rivers (per poi firmare per Philly) ai Clippers, il nome forte al momento sarebbe Mike Brown, disposto a lasciare la Baia e il posto sicuro accanto a Steve Kerr per giocarsi le sue carte per un'occasione irripetibile con Kawhi e George.
Le altre due panchine calde sono quelle dei Rockets e dei Pacers. Da una parte spunta Kenny Atkinson fra i candidati, dall'altra per Mike D'Antoni quella degli Indiana Pacers può essere realmente l'unica opzione concreta per tornare in panchina. Di contorno c'è lo spauracchio Tyron Lue che potrebbe però accontentarsi dei Pelicans (Gentry entrerebbe a far parte dello staff di Rivers a Philly).
Nel frattempo dove ci sono da sottolineare movimenti importanti oltre a quello di Doc a Phila, come Billy Donovan che sfruttando quanto fatto vedere nell'ultima stagione, riesce a rifarsi con un bel contratto sostanzioso ai Chicago Bulls.
Il premio disagio però va sempre comunque ai Knicks. 5 anni a Tom Thibodeau.


E per gli scenari di trade? Oltre a quello possibile fra Jrue Holiday ai Denver Nuggets, ci sono due grossi scenari che possono prevedere due trade importanti.
Un anno dopo ci ritroviamo di nuovo Chris Paul di mezzo, dopo l'arrivo mancato agli Heat soprattutto dopo esser scambiato da Houston per arrivare a Westbrook. Una stagione sublime per far convincere possibili acquirenti a sostenere un contratto pesantissimo, ma che quanto visto nel contesto di Oklahoma, ha dimostrato di poterlo meritare. Chi riuscirà a mettere i giusti tasselli fra i Knicks, Bucks e Lakers?
E l'altra grande notizia è la quasi rottura certa di Oladipo coi Pacers, anche se tutto potrebbe rientrare con una guida tecnica disposta a riconoscere lo status di 'Dipo all'interno del processo di ricostruzione rapido di Indiana.

Del draft di quest'anno si sa molto poco, Anthony Edwards sembra essere il prescelto ad esser chiamato per primo, compito che spetta ai Twolves che però molto probabilmente cercheranno un terzo tassello pronto per farlo affiancare a D'Angelo e Towns e ripartire di nuovo.
Pronto un nuovo Ball al grande salto (le indicazioni danno gli Hornets pronti ad accollarselo).
Per i Warriors la scelta potrebbe ricadere su Wiseman, e qui da capire se può dar subito un contributo per la Baia.


Sarà un off season lunghissima anche per gli italiani. Per Melli però sarà tranquilla con uno status ormai acquisto nella lega e nelle rotazioni dei Pelicans.
Per il Gallo però sarà una scelta dura e importante dopo due anni a riprendersi le sue quotazioni dopo i numerosi infortuni, perché vuole competere per un team da titolo NBA e non sarà facile trovarlo con determinate condizioni.
Per il Beli potrebbe arrivare il difficile momento di accettare una realtà dove squadre NBA potrebbero non essere disposte ad accaparrarsi uno specialista come lui dalla panchina, dunque aprendo di fatto le strade per il ritorno in Europa. Strappare in contratto NBA in questo periodo sarebbe un niracolo.
E infine, ci sarà l'ingresso di Nico Mannion in NBA, anche se ormai le quotazioni su di lui sembrano abbassate di parecchio, addirittura si legge di secondo giro per lui. Chissà se potrà rivelarsi una steal per qualcuno disposto a credere nelle sue qualità.