Il problema attuale è quasi paradossale: si critica la WWE perchè gestisce il roster come se fosse una serie TV, ma in realtà c'è carenza di personaggi che poi diventano famosi anche al di fuori della WWE. Vedo tanto lottato fine a sè stesso e poca storyline. Mi aspetterei il contrario se fosse gestita come una serie TV.
Il discorso è che tu hai copiato quello che fanno in TV, creando team di scrittura di X persone. Senza sapere cosa fare, senza tenere conto quanto questo sia infattibile nel wrestling, dato che 3/4 di chi ci sta dentro sia come writer che come wrestler è egomaniaco, soprattutto pensando che scrivere una sit-com da 20 minuti con 1 storyline, sia uguale a scrivere 2h20 con dentro una decina di storyline.
Jeff Hardy 18 ha scritto: ↑01/10/2020, 0:38
Ma quello è innegabilmente un'altro dei problemi dal 2001 in poi, assieme a Steph e la sua gestione del booking team.
Non a caso provarono a ricreare subito il discorso con la brand split, che doveva esserci fin dal 2001 e qui mi ricollego a
Ma perchè Steph fu aggiunta dopo.
L'idea era quella di portare a due roster già nel 2001, da un lato il roster WWE (a Raw) e dall'altro il roster WCW (al posto di SD).
Il problema nasce quando fanno il test generale, con il match tra Booker T e Buff Bagwell, match fatto in un'arena non WCW, che i due non sapevano chi fossero.
Così da far togliere l'idea stessa del doppio roster e puntando all'Invasion annacquata che si è vista.
La maggior parte di queste idee poi verrà riciclata nel 2002, sia con l'arrivo di Hogan e Hogan/Rocky, che poi con la brand extension con Vince a SD e Flair a Raw.
Quello l'avevo visto nel documentario sulla Ruthless Aggression in effetti
