Pingu, ciò che Blaze cerca di farti capire è che vale più un Hogan-Warrior che fanno una presa di forza petto a petto che un Ospreay-Ricochet che zompettano.pingumen96 ha scritto: ↑27/12/2019, 16:17 Uh, l'appunto sulle espressioni facciali in effetti è molto rilevante, è fondamentale che queste risaltino. E che siano a favore di camera, possibilmente.
Non significa che non sia vero, abbiamo visto partorire una mano.
E lì non sono in grado di entrare nei dettagli, ho visto pochi match di tutti quei nomi. Solo ultimamente, nel limite del possibile, sto provando a farmi una cultura.
Da quel poco che ho visto e sentito, però (e da quel poco che posso vedere: mi rimane mezzo giga di internet, vorrei riprendere la discussione al più presto con i video alla mano), c'è una opinione abbastanza condivisa su come dovrebbe essere il selling in una major nel 2019 (a dirmelo sono stati più nomi).
In poche parole: a inizio match non si vende molto, il wrestler è un gladiatore e non sarà certamente il primo colpo quello che lo butta giù.
L'avversario connette uno strike? Al limite si fanno smorfie di stizza (del tipo "bastardo, m'hai colpito ora ma alla prossima non ce la farai"), ma non di più, si resta sempre in guardia. Man mano che il tempo passa la fatica inizia a subentrare, si cammina diversamente, si colpisce diversamente.
Poi ognuno si comporterà diversamente a seconda del personaggio.
Certamente, però, non si ricerca più la teatralità di Hogan, anzi. Non c'è più l'esasperazione di qualunque movimento.
In entrambi i casi è una storia che vuole raccontare un “chi ce l’ha più lungo” ma... una differenza la cogli sempre e comunque.
Non so se rendo l’idea.