Colosso ha scritto:
Puoi mantenere i lati buoni dell'essere un ragazzino (tifo, passione, entusiasmo per il prodotto) e integrarli con quelli del fan più stagionato (conoscenza della storia dei wrestler e capacità di fare confronti col passato).
Se segui da molto noterai, giocoforza, anche la differenza fra gli incontri belli e quelli brutti, ma il segreto è guardare i match non per lo spettacolo bensì per il tifo per i wrestler coinvolti. In questo caso resterai sempre contento anche se l'incontro non è stato un granchè.
I ragionamenti tipici da smart invece è meglio lasciarli sempre da parte perchè danneggiano la fruizione del prodotto, servono a farti provare rabbia, disprezzo e delusione e non a farti divertire di più.
Insomma anche se non si è più bambini bisogna sempre tenere presente che il wrestling è uno sport semplice per gente semplice, non va visto per fare ragionamenti complessi ma per vedere due uomini che si menano e sostenere il tuo preferito.
Si, ma subentra ugualmente la noia in un, che so, Mahal vs Corbin. Con tutta l'innocenza che ci puoi mettere.
Un pò come i videogiochi da piccoli... qualsiasi gioco ha caretterizzato la nostra infanzia lo ricorderemo sempre con affetto, ne parliamo con nostalgia e diciamo anche "era un giocone coi controcazzi". Discorsi che non si fanno solo con Mario 64, Final Fantasy 6 e 7, Tekken, ma anche con vere e proprie ciofeche come molti giochi su licenza, giochi platform di dubbia qualità e giochi di guida da mani nei capelli.
Perchè pur con gli occhi di un bambino, oggi di un Zelda Ocarina of Time riconosci il valore, ma di un gioco come Tarzan per PS1 obiettivamente c'è poco o nulla da salvare.