Cattedra® 2017 Deluxe Edition: gigietto79
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Non apro il link perché le reazioni negative all'uscita de "La Dolce Vita" sono anedottica da rivista di costume, manco di cinema.
Secondo "TV Sorrisi & Canzoni" il film di Fellini è il sesto più visto nella storia delle sale italiane con 13.617.148 spettatori. Immagino senza contare eventuali proiezioni estive, riedizioni e retrospettive.
Va in onda continuamente su Iris in prima e seconda serata a 57 anni dalla sua uscita, e la Criterion Collection lo presenta come "the biggest hit of the most popular italian filmmaker of all time".
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Casomai che senso ha paragonare i soldi incassati da due film in due paesi diversi e ad oltre 20 anni di stanza con un'inflazione galoppante di mezzo?Karl Gotch ha scritto:
Che senso ha 'sta cosa?
E.T. ha incassato 359 millioni in America, molto più de La dolce vita in Italia
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Ma sei serio? E l'inflazione? E le proporzioni geografiche?Karl Gotch ha scritto:
Che senso ha 'sta cosa?
E.T. ha incassato 359 millioni in America, molto più de La dolce vita in Italia
Si fa la conta del numero di spettatori proprio perché è ovvio che i film di oggi incassino di più con il costo del biglietto più alto.
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Il problema è che metà di quei 13.617.148 spettatori usciti dal cinema sputavano a terra (o sulla faccia di Fellini, alle prime)
È stato uno dei film più popolari in Italia semplicemente perché ha creato una delle più grandi controversie in Italia. Non c'è bisogno che racconti l'aneddotica
Si può fare pure la proporzione tra i due film, ma ho detto che il vero confronto sarebbe tra tutta la carriera di Spielberg e Fellini. Che poi uso "Fellini" semplicemente come metafora per un artista, se vi piace di più posso usare Pasolini o Antonioni
È stato uno dei film più popolari in Italia semplicemente perché ha creato una delle più grandi controversie in Italia. Non c'è bisogno che racconti l'aneddotica
Si può fare pure la proporzione tra i due film, ma ho detto che il vero confronto sarebbe tra tutta la carriera di Spielberg e Fellini. Che poi uso "Fellini" semplicemente come metafora per un artista, se vi piace di più posso usare Pasolini o Antonioni
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Cazz la former an-ho-ka impantanata in discorsi da puro sistema circolare. 

Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Ankie ha scritto:Quindi si potrebbe proporre un Format che mixi "Giochi senza frontiere" e "Maggioranza assoluta".
Chi ga dito concept?

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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
La metà? Fonti?
No, ce lo vedo l'uomo del 1960, che ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale, che va a buttare i soldi al cinema solo per sputare in terra all'uscita. Quando potrebbe invece spendere quei soldi per divertirsi guardando Totò, Vianello & Tognazzi, Tina Pica o un peplum.
Ma poi non è compito dell'Artista quello di creare dibattito e di colpire allo stomaco?
"La Dolce Vita" ha fatto esattamente quello. Cioè, ti lamenti perché un'intera nazione ha discusso di un'opera cinematografica?
No, ce lo vedo l'uomo del 1960, che ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale, che va a buttare i soldi al cinema solo per sputare in terra all'uscita. Quando potrebbe invece spendere quei soldi per divertirsi guardando Totò, Vianello & Tognazzi, Tina Pica o un peplum.
Ma poi non è compito dell'Artista quello di creare dibattito e di colpire allo stomaco?
"La Dolce Vita" ha fatto esattamente quello. Cioè, ti lamenti perché un'intera nazione ha discusso di un'opera cinematografica?
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Anzi, è la conferma del fatto che gli artisti non piacciono indistintamente alla massa ma che vengono criticati quanto (se non più) lodati dalla stessa.
Questo comunque era il primo Fellini. Negli anni '80 l'interesse per i suoi film diminuirà parecchio
Oh, dati di Box Office Mojo alla mano, E.T. negli U.S.A. ha fatto il numero degli spettatori de La dolce vita in Italia moltiplicato per 10.
EDIT: La prima frase è scritta male, chi fa la lode dell'artista è soprattutto l'élite, oltre che una parte della massa
Questo comunque era il primo Fellini. Negli anni '80 l'interesse per i suoi film diminuirà parecchio
Oh, dati di Box Office Mojo alla mano, E.T. negli U.S.A. ha fatto il numero degli spettatori de La dolce vita in Italia moltiplicato per 10.
EDIT: La prima frase è scritta male, chi fa la lode dell'artista è soprattutto l'élite, oltre che una parte della massa
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Ma quindi per te l'opera cinematografica vive solo nell'anno della sua uscita? No, perché chi è che oggi critica Fellini e "La Dolce Vita"?
Che poi l'anno successivo Totò ne fece la parodia citandola nel titolo, segno che quest'aura negativa così irrimediabile forse è più un'esagerazione che un dato di fatto.
Comunque ho commesso un errore, la classifica di Sorrisi è relativa ai soli film italiani. Sono stato ingannato perché nelle prime posizioni c'erano delle coproduzioni. Quindi non so quanti spettatori ha avuto "E.T." in Italia.
Ma il punto iniziale non era stabilire se Fellini fosse più popolare di Spielberg, ma che non fosse snobbato dalla massa come dici te.
Che poi l'anno successivo Totò ne fece la parodia citandola nel titolo, segno che quest'aura negativa così irrimediabile forse è più un'esagerazione che un dato di fatto.
Comunque ho commesso un errore, la classifica di Sorrisi è relativa ai soli film italiani. Sono stato ingannato perché nelle prime posizioni c'erano delle coproduzioni. Quindi non so quanti spettatori ha avuto "E.T." in Italia.
Ma il punto iniziale non era stabilire se Fellini fosse più popolare di Spielberg, ma che non fosse snobbato dalla massa come dici te.
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Il bello dell'An-Ho-Ka è proprio questo, con due membri che a rotazione vanno contro il terzo, una macchina praticamente perfetta.
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Grazie per l'attestato di stima, anche se ancora ne devo mangiare di puro/joshi per potermi solo avvicinare, e limitatamente per quanto riguarda questi campi, visto che il wrestling europeo qualche anno fa lo seguivo tanto ma ora massimo vedo Attack!Pro e FCP in ritardo di anni quando mi gira lo schizzo o il Carat.Karl Gotch ha scritto:C'è El Principe che è già un nuovo Sacher..
Due domade semplici che son più curiosità mie prima di chiudere:
- Come vedi nel panorama del puroresu lo stile della DDT? Sei più sul filone dei puristi che li considerano dei backyarder che con le loro bambole gonfiabili, oggetti bookati come lottatori ecc.. sono una disgrazia per il "wrestling serio" o riesci ad apprezzare comunque un bel Antonio Honda vs Invisible Mel Gibson o i match nei boschi?
- Dello stile lucharesu Doragon Gatettiano e della vecchia Toryumon invece cosa ne pensi?
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Emperador Horace ha scritto:Ma quindi per te l'opera cinematografica vive solo nell'anno della sua uscita? No, perché chi è che oggi critica Fellini e "La Dolce Vita"?
L'ultimo Fellini era abbastanza snobbato; ma comunque questa è una discussione che hai lanciato dal nulla, senza alcun legame con il wallpost che avevo fatto. Nel post dicevo molto semplicemente che gli artisti (e i wrestler migliori) saranno sempre meno popolari di altri personaggi che invece tendono a compiacere la massa, cosa che è un fatto comprovato da mille possibili esempi (da qui il paragone tra gli incassi di Fellini e Spielberg, che mi pare ovvio si risolva a favore del secondo, senza bisogno di andare a fare chissà quali calcoli). Che poi Fellini abbia avuti periodi di popolarità questo è certo; ma parte di questa popolarità era assolutamente negativa (e non solo da parte dalle massa, se hai letto recensioni giornalistiche dell'epoca sai cosa intendo)Colosso ha scritto:è stata un'impresa arrivare alla fine de La dolce vita
Diciamo che ogni tanto qualcuna di queste pagliacciate le guardavo e mi divertivano pure; ma anche nella stessa DDT mi piaceva di più quando facevano i seri, e infatti ogni tanto hanno tirato fuori delle perle mica da ridereEl Principe ha scritto:- Come vedi nel panorama del puroresu lo stile della DDT? Sei più sul filone dei puristi che li considerano dei backyarder che con le loro bambole gonfiabili, oggetti bookati come lottatori ecc.. sono una disgrazia per il "wrestling serio" o riesci ad apprezzare comunque un bel Antonio Honda vs Invisible Mel Gibson o i match nei boschi?
Questo dipende, in genere i ritmi altissimi e gli incontri confusionari faccio fatica a seguirli. Ogni tanto però quando si danno una calmata oppure mi sforzo di seguire, riesco ad apprezzare, ad esempio ricordo un Takagi/YAMATO che avevo visto per caso l'anno scorso e che mi era piaciuto abbastanzaEl Principe ha scritto:- Dello stile lucharesu Doragon Gatettiano e della vecchia Toryumon invece cosa ne pensi?
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Entro a gamba tesa nella discussione, ma devo fare coming out: sono un forte appassionato di cinema, ma non sono mai stato uno di quelli che si bagna (o che fa finta di bagnarsi) davanti al nome di Federico Fellini.
Ci ho sempre trovato una discreta dose di esagerata rivisitazione storica, nella sua figura. Spesso anche del becero poseraggio.
Questo senza togliergli i meriti che un po' tutto il mondo gli riconosce, per carità.
Sarà giusto un mio problema di gusto, che volete che vi dica.
PS: e comunque alla Dolce Vita ho sempre preferito 8 e mezzo.
Ci ho sempre trovato una discreta dose di esagerata rivisitazione storica, nella sua figura. Spesso anche del becero poseraggio.
Questo senza togliergli i meriti che un po' tutto il mondo gli riconosce, per carità.
Sarà giusto un mio problema di gusto, che volete che vi dica.
PS: e comunque alla Dolce Vita ho sempre preferito 8 e mezzo.
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
Karl ci avevi concesso una gran bella cattedra, perché ti sei andato a infilare in questa discussione allucinante?
- Ma chi se ne frega di quello che scrivevano i critici italiani nel 1960? Già vent'anni fa la critica cinematografica del Belpaese parlava di quel periodo più o meno come se si stesse riferendo al Medioevo. Era opinione comune dell'epoca, ad esempio, che i film non andassero rivisti, roba che oggi farebbe ridere a crepapelle qualsiasi youtuber che si diletta a recensire. Oppure tutto il cinema che non aveva forti connotazioni sociali veniva automaticamente declassato, con distinzioni pure tra "registi" e "artigiani" che purtroppo sopravvivono ancora oggi, ripetute da pseudo-intellettuali che cercano di darsi un tono. Anche i famosi Dizionari come il Mereghetti, e soprattutto il Morandini, si basano ancora su questo schema.
Per dire, Adriano Celentano va in TV in prima serata a fare botte di 10 milioni di spettatori per volta (mai capito perché questo personaggio ha tutta 'st'influenza nel dibattito pubblico italiano), eppure nel 1960 la sua musica era considerata pericolosa e associata a entità infernali. Nonostante ciò mi pare che oggi si guardi alle polemiche sugli urlatori come a una roba ingenua superata dalla Storia (almeno quella occidentale), e nessuno si sognerebbe di prenderle sul serio. Da come scrivi tu invece sembra che l'umanità viaggi su una linea retta dal momento in cui gli uomini hanno cominciato a distinguersi dalle scimmie.
- Detto questo immagina quanta imporanza do all'opinione di Colosso sul cinema, che non mi pare abbia mai goduto di grande considerazione nell'ambiente. E comunque afferma quello che bene o male oggi diamo tutti per scontato, ovvero che "La Dolce Vita" rivisto nel 2017 è una mattonata e un film non invecchiato benissimo. È per questo che tutti conosciamo le reazioni negative alla sua uscita, perché guardarlo senza contestualizzarlo significa volersi torturare per tre ore.
- Sinceramente negli anni '80 non stavo a pensare a quale opinione girasse su Fellini (mi interessavano di più i Transformers e He-Man), comunque dalle teche Rai vengono fuori diverse interviste con lui protagonista, segno che non se lo erano dimenticato. Personalmente io lo conobbi nel '91 quando "Topolino" gli dedicò una storia ispirata a "La strada", con tanto di copertina e servizio abbinato in cui il regista e il film venivano presentati in pompa magna.
- ALI, infatti quelle considerazioni le avevo fatte anche io in un'altra occasione in cui parlavamo dell'argomento. Figurati che esiste pure una certa critica cinematografica, a essere sincero volutamente cazzonesca, che snobba quasi del tutto Fellini proprio perché comunque sdoganato all'interno dellq massa non cinefila. Così come pure Bergman (evidentemente ce l'hanno con Karl). Salvano però Nino Rota, per cui esiste un culto piuttosto diffuso.
- Ma chi se ne frega di quello che scrivevano i critici italiani nel 1960? Già vent'anni fa la critica cinematografica del Belpaese parlava di quel periodo più o meno come se si stesse riferendo al Medioevo. Era opinione comune dell'epoca, ad esempio, che i film non andassero rivisti, roba che oggi farebbe ridere a crepapelle qualsiasi youtuber che si diletta a recensire. Oppure tutto il cinema che non aveva forti connotazioni sociali veniva automaticamente declassato, con distinzioni pure tra "registi" e "artigiani" che purtroppo sopravvivono ancora oggi, ripetute da pseudo-intellettuali che cercano di darsi un tono. Anche i famosi Dizionari come il Mereghetti, e soprattutto il Morandini, si basano ancora su questo schema.
Per dire, Adriano Celentano va in TV in prima serata a fare botte di 10 milioni di spettatori per volta (mai capito perché questo personaggio ha tutta 'st'influenza nel dibattito pubblico italiano), eppure nel 1960 la sua musica era considerata pericolosa e associata a entità infernali. Nonostante ciò mi pare che oggi si guardi alle polemiche sugli urlatori come a una roba ingenua superata dalla Storia (almeno quella occidentale), e nessuno si sognerebbe di prenderle sul serio. Da come scrivi tu invece sembra che l'umanità viaggi su una linea retta dal momento in cui gli uomini hanno cominciato a distinguersi dalle scimmie.
- Detto questo immagina quanta imporanza do all'opinione di Colosso sul cinema, che non mi pare abbia mai goduto di grande considerazione nell'ambiente. E comunque afferma quello che bene o male oggi diamo tutti per scontato, ovvero che "La Dolce Vita" rivisto nel 2017 è una mattonata e un film non invecchiato benissimo. È per questo che tutti conosciamo le reazioni negative alla sua uscita, perché guardarlo senza contestualizzarlo significa volersi torturare per tre ore.
- Sinceramente negli anni '80 non stavo a pensare a quale opinione girasse su Fellini (mi interessavano di più i Transformers e He-Man), comunque dalle teche Rai vengono fuori diverse interviste con lui protagonista, segno che non se lo erano dimenticato. Personalmente io lo conobbi nel '91 quando "Topolino" gli dedicò una storia ispirata a "La strada", con tanto di copertina e servizio abbinato in cui il regista e il film venivano presentati in pompa magna.
- ALI, infatti quelle considerazioni le avevo fatte anche io in un'altra occasione in cui parlavamo dell'argomento. Figurati che esiste pure una certa critica cinematografica, a essere sincero volutamente cazzonesca, che snobba quasi del tutto Fellini proprio perché comunque sdoganato all'interno dellq massa non cinefila. Così come pure Bergman (evidentemente ce l'hanno con Karl). Salvano però Nino Rota, per cui esiste un culto piuttosto diffuso.
Ultima modifica di Emperador Horace il 21/06/2017, 14:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: Cattedra® 2017 Deluxe Edition: Karl Gotch
No, Bergman non si tocca.
Li facessero oggi dei film come "Il posto delle fragole" o "Un'estate d'amore", cristo.
Altro su cui non transigo è Orson Welles, sebbene mi renda conto che su di lui il discorso è più ampio e si basi più sull'iconicità della sua persona/personaggio (nonostante filmoni ne abbia fatti eccome). Voglio dire, semmai dovessi avere un figlio, un giorno, "Orson" sarebbe tra i papabili nomi del nascituro.
Li facessero oggi dei film come "Il posto delle fragole" o "Un'estate d'amore", cristo.
Altro su cui non transigo è Orson Welles, sebbene mi renda conto che su di lui il discorso è più ampio e si basi più sull'iconicità della sua persona/personaggio (nonostante filmoni ne abbia fatti eccome). Voglio dire, semmai dovessi avere un figlio, un giorno, "Orson" sarebbe tra i papabili nomi del nascituro.