Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
- Avantard
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
Hbk è stato il volto della WWE a metà anni 90, comunque per poco tempo. Undertaker in fin dei conti IL volto non lo è mai stato, e su questo siamo tutti d'accordo.
Ma fra volto e simbolo c'è una bella differenza.
Esempio: Diesel è stato il volto della WWE nel 95, con un regno celebre per la sua lunghezza. Oggi Kevin Nash è un simbolo della WWE? Direi di no. Forse in WCW sì, ma non in WWE. E con questo non sto dicendo che hbk si trovi al livello di Kevin Nash.
Shawn Michaels quando è tornato nel 2002, lo potevamo considerare uno dei volti succedutisi negli anni 90, ma Undertaker nel 2002 era già considerato una delle colonne portanti della compagnia, un simbolo.
Hbk la sua aura di leggenda l'ha acquisita realmente negli anni 2000 con la seconda parte di carriera e tutto quello che ha fatto.
Che poi c'è anche un problema di uso dei termini secondo me: io di simboli della storia WWE ne vedo pochissimi, è di certo gente che ha rappresentato l'essenza della compagnia, da cui si è evoluta e i cui nomi vengono subito associati alla WWE quando viene nominata. E parlo di Hogan, il binomio Rock-Austin, Cena (inculcato a forza ma giudicheremo fra dieci anni) e Taker che ha avuto il pregio di attraversare tutte le ere dei simboli citati, evolvendosi di volta in volta e divenendo simbolo egli stesso. Oh è l'unico nella storia della compagnia ad aver fatto una cosa del genere.
E sinceramente io non me la sento di associare Hbk a questi nomi eccelsi.
Tutto sto pippone per dire che, essere stato il volto ed aver regalato più match qualitativi, è solo una parte della medaglia.
Io voterei Undertaker.
PS: ho.nominato i simboli WWE a partire dall'era più televisiva, ovvero da Hogan. Non per sminuire gli anni precedenti.
Ma fra volto e simbolo c'è una bella differenza.
Esempio: Diesel è stato il volto della WWE nel 95, con un regno celebre per la sua lunghezza. Oggi Kevin Nash è un simbolo della WWE? Direi di no. Forse in WCW sì, ma non in WWE. E con questo non sto dicendo che hbk si trovi al livello di Kevin Nash.
Shawn Michaels quando è tornato nel 2002, lo potevamo considerare uno dei volti succedutisi negli anni 90, ma Undertaker nel 2002 era già considerato una delle colonne portanti della compagnia, un simbolo.
Hbk la sua aura di leggenda l'ha acquisita realmente negli anni 2000 con la seconda parte di carriera e tutto quello che ha fatto.
Che poi c'è anche un problema di uso dei termini secondo me: io di simboli della storia WWE ne vedo pochissimi, è di certo gente che ha rappresentato l'essenza della compagnia, da cui si è evoluta e i cui nomi vengono subito associati alla WWE quando viene nominata. E parlo di Hogan, il binomio Rock-Austin, Cena (inculcato a forza ma giudicheremo fra dieci anni) e Taker che ha avuto il pregio di attraversare tutte le ere dei simboli citati, evolvendosi di volta in volta e divenendo simbolo egli stesso. Oh è l'unico nella storia della compagnia ad aver fatto una cosa del genere.
E sinceramente io non me la sento di associare Hbk a questi nomi eccelsi.
Tutto sto pippone per dire che, essere stato il volto ed aver regalato più match qualitativi, è solo una parte della medaglia.
Io voterei Undertaker.
PS: ho.nominato i simboli WWE a partire dall'era più televisiva, ovvero da Hogan. Non per sminuire gli anni precedenti.
Ultima modifica di Avantard il 19/11/2016, 15:58, modificato 2 volte in totale.
- AFM2000
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
Prendiamo il voto condizionale di sopra come definitivo.
Siamo 12-11 per Michaels.
Non c'è proprio nessuno che vuole votare per Taker e arrivare allo spareggio?
Siamo 12-11 per Michaels.
Non c'è proprio nessuno che vuole votare per Taker e arrivare allo spareggio?
- Avantard
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
Sì in realtà non è condizionale, ho usato quel tempo verbale per non dare l'impressione (sbagliata) che sia uno scontro a senso unico per Undertaker.
Ho appena notato di aver detto bene o male la stessa cosa di Saimas, e non le avevo ancora lette le pagine predecenti.
Ho appena notato di aver detto bene o male la stessa cosa di Saimas, e non le avevo ancora lette le pagine predecenti.
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
Voto Undertaker 
Quasi vite parallele. Michaels ha più Motyc, Taker apici assoluti e momenti storici che ritengo più rilevanti.
Taker ha fatto più cagate perché troppo spesso è ricaduto nel cliché del top face vs i ciccioni, ma ha egualmente scritto pagine indimenticabili. Non ritengo la gimmick marcata un limite. Nella cultura di massa Taker sta ben sopra Michaels proprio perché è il deadman. Unica gimmick cosi marcata ad essere entrata di prepotenza nell'immaginario collettivo.
Non ci vedo affatto una vittoria netta di Taker eh. Ma prolungo il giochino

Quasi vite parallele. Michaels ha più Motyc, Taker apici assoluti e momenti storici che ritengo più rilevanti.
Taker ha fatto più cagate perché troppo spesso è ricaduto nel cliché del top face vs i ciccioni, ma ha egualmente scritto pagine indimenticabili. Non ritengo la gimmick marcata un limite. Nella cultura di massa Taker sta ben sopra Michaels proprio perché è il deadman. Unica gimmick cosi marcata ad essere entrata di prepotenza nell'immaginario collettivo.
Non ci vedo affatto una vittoria netta di Taker eh. Ma prolungo il giochino
- THEREALUNDERTAKER
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
THEREALUNDERTAKER ha scritto:shawn micheals-undertaker ha l apice della loro sfida personale nei 10 minuti di rumble 2007. La loro storia è quella.
Voglio specificare meglio il senso di questo post.
La contrapposizione tra i due è storica: entrambi anche nelle interviste off air lo hanno sempre confermato. Due personalità totalmente diverse, con una visione del business totalmente diverse e lettura delle politiche di backstage totalmente diverse.
Due personaggi totalmente diversi, con un modo di porsi al pubblico totalmente diverse, con due finalità narrative totalmente diverse.
Eppure.. cosi' incredibilmente compenentranti l'un l'altro.
E questa cosa, traspariva.. anche nel pubblico. Coloro che hanno sempre apprezzato Micheals, difficilmente riuscivano ad apprezzare il Becchino.. e viceversa.
Dal ritorno di Micheals nel 2002, ed al ritorno di Taker nel 2004 come becchino, anche la scelta del brand di riferimento è stata diversa. Micheals a Raw, Taker a Smackdown.
Un equilibrio anche in tal senso nel non intaccarsi e calpestarsi i piedi. La zona di interesse di entrambi non è avere il titolo a tutti i costi, anzi. Ma semplicemente essere il perno, il centro dello show.. dovunque e comunque.
Undertaker era più abituato di Micheals ad essere l'attrazione in tal senso, a prescindere dalla card. Micheals ha sempre sofferto il suo non essere un main eventer in passato, brigando e giocando politicamente in tal senso: la sua contrapposizione con Hart, la creazione della Cliq, il giocarsi il posto con Austin con la DX per chi fosse più antieroe e quant altro. QUando Micheals si rese conto che non avrebbe avuto lo show alla sua mercè.. si fece da parte.
Quel periodo di lontananza, lo ha fatto cambiare: aveva capito una cosa: che diventare leggenda era più remunerativo, di diventare il volto di una compagnia.
Nel 2002 ha iniziato a lavorare in tal senso. la wwe colse questa occasione; non c era più la corsa all'oro, a quell ultimo pubblico della wcw. La guerra era finita, tutto era in mano di McMahon, il quale ora aveva l'esigenza di riscrivere la storia. I suoi cavalli di battaglia.. erano i migliori.
Austin, che a breve si sarebbe ritirato per l infortunio.. colui che ha fatto guadagnare alla wwe cifre mai viste.
The Rock, il megafono, colui che aveva messo la wwe al centro del villaggio sul piano mediatico extra ring con il suo istrionismo.
Foley, il pazzo, il nuovo momento iconico della wwe disposta a tutto pur di vincere, anche a voli assurdi ed andare contro gli infortuni.
HHH, il prediletto, colui che stava già studiando come capo del baraccone
e c era lui.. Undertaker: la colonna.
Che posto poteva avere Micheals in tutto questo: a chi poteva assomigliare? A lui.. a Mark Calaway. Ed ecco che nel 2002 inizia la costruzione della seconda vera colonna della wwe
i Feud ad alto livello con Jericho, con HHH, con McMahon stesso (perchè per diventare leggendario DEVI feudare con il capo della baracca), il revival della Dx, Ric Flair; mancava l'ultimo tassello.
E quell ultimo tassello non poteva.. non poteva non passare, per la colonna portante dell intero baraccone.
Si arriva al 2007. Royal Rumble: siamo in Texas: i due performer giocano in casa. O meglio. A giocare ufficiosamente in casa è Shawn Micheals, di Sant Antonio (ma Hickenbottom è dell'Arizona), mentre Mark Calaway è Texano, ma Undertaker è della Death Valley (California).
10 anni prima, nel 1997, Shawn Micheals ed Undertaker erano stati protagonisti del primo HIAC della WWE, premiato con le 5 star da Meltzer (avremmo aspettato il 2011 per il prossimo five star wwe). Micheals a breve avrebbe perso il sorriso, si sarebbe ritirato come wrestler attivo, limitandosi a qualche comparsata come commissioner e come arbitro speciale, fino al suo ritorno per iniziare il suo cammino da leggenda.
Le dirette fanno tanto, nella percezione di un match. E le live ancor di più. Se c è un evento che rimpiango di non aver visto live, è proprio la Royal Rumble del 2007, ed in particolare quei dieci minuti.
Dieci minuti che hanno raccontato l'epicità, che sono stati la chiusura ideale del senso dei due performer, delle loro carriere, e che hanno anche avuto la capacità poi di costruire tutt altro. Dieci minuti definitivi che sono stati poi l'inizio di un altra storia, il ritiro di Hbk, la vera legittimazione di Hbk come leggenda: con il tributo finale a quel ritiro dato proprio da Undertaker, che significa tanto.
Ma come detto, tutto parte in quei dieci minuti. E tutto parte con l'andamento di quella rissa. Micheals che entra con il numero 23; vuole rimettersi al centro del villaggio, vincendo la sua terza Rumble: è dato tra i favoriti, nonostante Edge, nonostante Benoit, nonostante Orton.. e consapevole che sarebbe arrivato lui... il becchino, la sua nemesi, l unico vero grande scoglio tra lui e la storia.
Ed il destino è il miglior scrittore di una sceneggiatura.
Undertaker entra, il numero 30.. la maledizione di quel numero: mai nessuno ha vinto con quel numero. é un vantaggio, questo, ma se c è un essere in grado di andar contro le maledizioni... è il servo della morte, colui che è ineluttabile.
é l unico che può togliere da mezzo il mostro Khali. Nessuno delle 7 persone presenti nel ring era riuscito a farlo fuori. Ma Taker si. Taker può.. tutto.
Edge ed Orton, sanno.. sanno che quei due sono un pericolo per il loro intento: e vogliono contrastare ciò che il destino ha già scritto sulle tavole. Ma non sono cosi' forti.. non quanto la morte.. non quanto il destino. Puoi lottare per allontanare il momento della tua final destination, ma non puoi stoppare. E cosi' è stato.
la stanchezza si fa sentire: per tutti e quattro. Orton caccia Micheals fuori ring dalla seconda corda, Undertaker contro i due Rated Rko le prova tutte, Edge salva Orton con una Spear, e chiamano il con-chair-to per farlo fuori definitivamente... ma non si può far fuori colui che non può essere ucciso perchè.. non si può uccidere ciò che è già morto.
Ed il destino ha deciso. La bilancia pende per i due texani. Sono loro.. a dover scrivere il finale. Il finale perfetto.
Micheals si arranca alle corde, in silenzio, con quel poco di forze che gli restano. I due sono distratti. Perchè il loro focus è il becchino apparantemente cadavere. Micheals risale: le corde sono l'appiglio in un burrone, confine tra il diventar leggenda e lo sprofondo definitivo. Edge si accorge di Micheals, chiede ad Orton di finirlo, Orton vi si avventa: errore, Micheals abbassa la terza corda, Orton è out. Edge va di sedia, Micheals evita, e con un ultimo slancio lo accompagna fuori con un superkick. Edge è fuori. Micheals è dentro.
Energie finite. crolla. a Terra.
Cadavere.
Vicino a lui, un altro cadavere. Su una sedia. Insanguinato.
Non è mezzogiorno di fuoco, è sera, quasi sul tardi. Non ci sono rovi spostati dal vento, ma urla dannate, del pubblico, che non aspettava altro.
il C'era una volta, l'inizio di ogni fiaba che si rispetti..... il destino lo aveva appena impresso sulla carta gialla con il suo bel pennino d'oca.
E come ogni c'era una volta che si rispetti, deve introdurre la storia nel migliore dei modi.
Specie quando la storia, deve farsi leggendaria.
C'era una volta... un ring, e due cadaveri sul ring. O meglio.. cosi' sembrava. Erano due cadaveri di due atleti, due gladiatori, talmente spompati dalla loro vita vissuta su quel quadrato, che sembrava avessero voluto finire i loro giorni li, come a testimoniare: siamo nati qua sopra, siamo morti qua sopra.
Ma in realtà, era solo l'inizio della storia.
Il destino voleva iniziare a scrivere il tutto, non terminare il tutto. per quello c è tempo.. ancora. Ed il tempo sarebbe partito proprio da li. Da quei due cadaveri su quel ring.
E cosa migliore, se non farli resuscitare.. insieme... con i loro sguardi, il loro senso.. il loro significato: da far percepire anche a quelle persone che magari non li conoscevano.. o che ne avevano perse le tracce.. o che non erano a conoscenza.. di cosa significassero.. quei due su quel ring.
Sit Up... il primo cadavere si alza: ha la fronte insanguinata, lo sguardo cupo, di chissà che è tornato a respirare solo per uno scopo: l unico vero scopo della sua vita: mietere vittime, fare la storia.. ancora una volta: creare un capitolo finale che non avrà mai fine finchè non sara lui stesso.. a piazzarla sul librone.
Subito dopo, il tempo di un sospiro, il secondo cadavere si alza: e lo fa alla sua maniera. Con un salto, come a dire... io la morte la scavalco, perchè anche quando spezzi i cuori, hai in qualche modo superato la morte.
Si alzano.. face to face.. Si guardano.. si chiamano.. ed inizia la lotta.. quella definitiva. Di chi non intende cedere, di chi non intende fare una brutta fine.
Il resto.. lo lascio a quei dieci minuti... da rivedere. Con l'intensità, le urla, gli sguardi, i sospiri.. di chi tiene scritto LEGGENDA vivente, di questo business.
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
Vorrei sottolineare che alla Rumble 2007, è stata l'unica volta dove in un face vs face il pubblico era con HBK (non tutto ovviamente). Quella Rumble, però, era nella home town di HBK. Due leggende così grandi che nei match di WM 25-26, il pubblico era estasiato da qualsiasi cosa facessero entrambi.
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
Scontro difficile
Importanza storica: Taker ha 26 anni di carriera condita da bassi (specialmente all'inizio) e alti, questione già affrontata nella sfida con Savage.
HBK è stato meno presente tra infortuni e ritiro ma anche nel suo caso alti e bassi.
Entrambi sono stati usati più come uppercarder in tempi recenti (Batista per Michaels, Punk per Taker per fare due dei nomi che mi vengono subito in mente. Vado con Taker causa longevità oltre a essere conosciuto anche da chi non segue la disciplina.
Mic: Taker è forse sottovalutato in questo campo. Non è il suo punto di forza e non lo deve nemmeno essere ma è comunque in grado di tenere un microfono in mano, capacità acquisita anche con l'esperienza.
Michaels al contrario fa delle capacità recitative il suo punto di forza, impeccabile sia in promo normali sia nel comedy. voto Michaels.
Carisma e caratterizzazione: Qui non posso dare il voto a Taker che ha sviluppato la gimmick del becchino per tutta la sua carriera evolvendo a seconda dell'evoluzione della necessità e del periodo, passando dal primo Taker al lord of darkness, fino al Taker attuale, senza dimenticare la parte da biker. Oltre a questo Taker ha proprio un'aura di sacralità dovuta in parte anche alla sua entrata.
Michaels si difende bene avendo dalla sua un carisma naturale ma credo che in pochissimi possano raggiungere il livello del becchino.
In ring: Michaels penso che abbia vinto il premio come miglior match sul forum dal 2005 all'end of an era. Ha tirato fuori dei classici sia nella sua prima parte di carriera che nella seconda, prendendo parte a quello che i più definiscono il miglior main event di WM, oltre che a due capolavori quali il già citato end of an era e la serie completa con Taker, la serie con Angle, i match con e contro Triple H e vari match lodevoli in quasi tutta la sua carriera. Taker dalla sua ha bisogno dell'avversario giusto o rischia di ritrovarsi impantanato in un match di merda con Henry, che si è una merda, ma non solo per demerito suo. Anche alla fine della sua carriera ha difficoltà a tirare fuori il bel match da chiunque, basti pensare al match con Wyatt a WM (quello di Survivor Series la ritengo solo una passerella.
Vado quindi con Michaels che vince esclusivamente per la preferenza personale, dove comunque è stato combattuta come sfida ma preferisco la completezza di Michaels al personaggio e storia di Undertaker.
Importanza storica: Taker ha 26 anni di carriera condita da bassi (specialmente all'inizio) e alti, questione già affrontata nella sfida con Savage.
HBK è stato meno presente tra infortuni e ritiro ma anche nel suo caso alti e bassi.
Entrambi sono stati usati più come uppercarder in tempi recenti (Batista per Michaels, Punk per Taker per fare due dei nomi che mi vengono subito in mente. Vado con Taker causa longevità oltre a essere conosciuto anche da chi non segue la disciplina.
Mic: Taker è forse sottovalutato in questo campo. Non è il suo punto di forza e non lo deve nemmeno essere ma è comunque in grado di tenere un microfono in mano, capacità acquisita anche con l'esperienza.
Michaels al contrario fa delle capacità recitative il suo punto di forza, impeccabile sia in promo normali sia nel comedy. voto Michaels.
Carisma e caratterizzazione: Qui non posso dare il voto a Taker che ha sviluppato la gimmick del becchino per tutta la sua carriera evolvendo a seconda dell'evoluzione della necessità e del periodo, passando dal primo Taker al lord of darkness, fino al Taker attuale, senza dimenticare la parte da biker. Oltre a questo Taker ha proprio un'aura di sacralità dovuta in parte anche alla sua entrata.
Michaels si difende bene avendo dalla sua un carisma naturale ma credo che in pochissimi possano raggiungere il livello del becchino.
In ring: Michaels penso che abbia vinto il premio come miglior match sul forum dal 2005 all'end of an era. Ha tirato fuori dei classici sia nella sua prima parte di carriera che nella seconda, prendendo parte a quello che i più definiscono il miglior main event di WM, oltre che a due capolavori quali il già citato end of an era e la serie completa con Taker, la serie con Angle, i match con e contro Triple H e vari match lodevoli in quasi tutta la sua carriera. Taker dalla sua ha bisogno dell'avversario giusto o rischia di ritrovarsi impantanato in un match di merda con Henry, che si è una merda, ma non solo per demerito suo. Anche alla fine della sua carriera ha difficoltà a tirare fuori il bel match da chiunque, basti pensare al match con Wyatt a WM (quello di Survivor Series la ritengo solo una passerella.
Vado quindi con Michaels che vince esclusivamente per la preferenza personale, dove comunque è stato combattuta come sfida ma preferisco la completezza di Michaels al personaggio e storia di Undertaker.
- Saimas
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
Non voleva essere un paragone ma un appunto all'utente sullo status di iconagigietto79 ha scritto:
E che differenza ci sarebbe rispetto a Taker? Lui l'hanno pompato all'inverosimile fin dal debutto
- gigietto79
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
niente giustificazioni, bisogna alimentare il flame!Saimas ha scritto:
Non voleva essere un paragone ma un appunto all'utente sullo status di icona

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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
Ritornando al drawing power e a un bello spunto lasciato qua e là, secondo me l’approcciate male, intendendolo come un criterio tecnico che quasi non ha a che fare con la disciplina, se non appunto per i promoter il cui intento è fare soldi. Ma un atleta che vende è uno che attira, interessa, che in definitiva ha legato col pubblico in maniera tale che quest’ultimo sia disposto a pagare per vederlo, comprargli il merchandise o l’evento che lo vede protagonista. In una disciplina che, a differenza di altri media (utilizzando una definizione larga di media), non esiste senza il pubblico.
Perché il mio romanzo, il mio brano musicale o il mio corto cinematografico esistono al di là che qualcuno legga, ascolti o guardi, il wrestling no. Come ricordato pagine fa il wrestling non nasce con intenti artistici ma come attrazione per un pubblico, e quel pubblico costituisce parte essenziale del wrestling. Non a caso annoveriamo tra le abilità di un atleta quella di leggere la platea, interpretarla, coinvolgerla, tenere viva la sua attenzione (sto discorso nel turno di Michaels capita alla perfezione), stabilendo che il cuore dell’esibizione stia nell’intrattenere chi guarda, e se lo fai tremendamente bene magari tiri fuori un qualcosa perfino di artistico. Che esista il wrestling al di là del pubblico è la domanda da farsi e vedere con cosa se ne esce.
Per me la risposta è no, poi per carità, potete considerare wrestling ugualmente due che provano da soli in un quadrato e valutare un MOTY quello che fanno, oppure gli show con il pubblico pagato. Ma significherebbe legittimare una visione in cui il wrestling esiste al di là di chi guarda, eliminando il complesso e genuino gioco di azione-reazione tra atleta e fan, sostanzialmente il cuore della disciplina. Detto questo, se il pubblico è parte integrante della disciplina allora risulta evidente come un wrestler che abbia saputo catturarne l’attenzione abbia svolto egregiamente il suo lavoro, soprattutto se il legame è duraturo. Per questo Hogan non è trattabile come il corrispettivo di uno Star Wars (e potevo dire di peggio) di turno nella storia del cinema, ma rimane una figura centrale, malgrado la qualità del lavoro sia discutibile (ma sulle valutazioni ho già detto come siano relative). Tutto ciò tenendo ben presente come pure i numeri vadano sempre interpretati e siano figli dei molteplici fattori esistenti nel mondo del wrestling: push, feud in corso, avversari, momento della fed, momento economico del settore e del paese, ecc. Voglio vedere chi avrebbe fatto soldi nella WCW dei primi anni novanta, altro che Sting.
Andrebbe pure fatto un altro, enorme discorso, sulla dimensione hic et nunc del wrestling, perché se ammettiamo che il pubblico sia centrale e parte costitutiva, allora va precisato che si tratti del pubblico localizzato in una certa epoca. Banalmente, è una problematica seria relazionarsi al wrestling sapendo che chi lo produce, chi lo fa, lo realizza per intrattenere un pubblico reale o potenziale, ma esistente in quel momento e non vent’anni dopo. Si potrebbe pure obbiettare che altri prodotti culturali siano pensati per i contemporanei, tuttavia ricollegandomi a quanto sopra vedo la cosa in maniera più sottile: il wrestling non è semplicemente creato per i contemporanei, ovvero esiste ed è rivolto a un qualcuno più o meno ampio numericamente. A mio parere senza quel qualcuno non esisterebbe proprio, e tale legame indissolubile rende problematico approcciarsi alla materia a posteriori.
Mi godo l’Attitude, ma anche se la stessi guardando no spoiler il non essere (anche solo a livello potenziale, eh) tra coloro per i quali è prodotta…mi lascia spettatore passivo. E come detto, ciò che caratterizza il wrestling è proprio la non passività e la dinamica azione-reazione.
Perché il mio romanzo, il mio brano musicale o il mio corto cinematografico esistono al di là che qualcuno legga, ascolti o guardi, il wrestling no. Come ricordato pagine fa il wrestling non nasce con intenti artistici ma come attrazione per un pubblico, e quel pubblico costituisce parte essenziale del wrestling. Non a caso annoveriamo tra le abilità di un atleta quella di leggere la platea, interpretarla, coinvolgerla, tenere viva la sua attenzione (sto discorso nel turno di Michaels capita alla perfezione), stabilendo che il cuore dell’esibizione stia nell’intrattenere chi guarda, e se lo fai tremendamente bene magari tiri fuori un qualcosa perfino di artistico. Che esista il wrestling al di là del pubblico è la domanda da farsi e vedere con cosa se ne esce.
Per me la risposta è no, poi per carità, potete considerare wrestling ugualmente due che provano da soli in un quadrato e valutare un MOTY quello che fanno, oppure gli show con il pubblico pagato. Ma significherebbe legittimare una visione in cui il wrestling esiste al di là di chi guarda, eliminando il complesso e genuino gioco di azione-reazione tra atleta e fan, sostanzialmente il cuore della disciplina. Detto questo, se il pubblico è parte integrante della disciplina allora risulta evidente come un wrestler che abbia saputo catturarne l’attenzione abbia svolto egregiamente il suo lavoro, soprattutto se il legame è duraturo. Per questo Hogan non è trattabile come il corrispettivo di uno Star Wars (e potevo dire di peggio) di turno nella storia del cinema, ma rimane una figura centrale, malgrado la qualità del lavoro sia discutibile (ma sulle valutazioni ho già detto come siano relative). Tutto ciò tenendo ben presente come pure i numeri vadano sempre interpretati e siano figli dei molteplici fattori esistenti nel mondo del wrestling: push, feud in corso, avversari, momento della fed, momento economico del settore e del paese, ecc. Voglio vedere chi avrebbe fatto soldi nella WCW dei primi anni novanta, altro che Sting.
Andrebbe pure fatto un altro, enorme discorso, sulla dimensione hic et nunc del wrestling, perché se ammettiamo che il pubblico sia centrale e parte costitutiva, allora va precisato che si tratti del pubblico localizzato in una certa epoca. Banalmente, è una problematica seria relazionarsi al wrestling sapendo che chi lo produce, chi lo fa, lo realizza per intrattenere un pubblico reale o potenziale, ma esistente in quel momento e non vent’anni dopo. Si potrebbe pure obbiettare che altri prodotti culturali siano pensati per i contemporanei, tuttavia ricollegandomi a quanto sopra vedo la cosa in maniera più sottile: il wrestling non è semplicemente creato per i contemporanei, ovvero esiste ed è rivolto a un qualcuno più o meno ampio numericamente. A mio parere senza quel qualcuno non esisterebbe proprio, e tale legame indissolubile rende problematico approcciarsi alla materia a posteriori.
Mi godo l’Attitude, ma anche se la stessi guardando no spoiler il non essere (anche solo a livello potenziale, eh) tra coloro per i quali è prodotta…mi lascia spettatore passivo. E come detto, ciò che caratterizza il wrestling è proprio la non passività e la dinamica azione-reazione.
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
Il Wrestling è Intrattenimento.
I Wrestler ed i Match vanno valutati in base al nostro Grado di Intrattenimento.
Nel Grado di Intrattenimento di un Wrestler ci sono la somma (dove però 1+1 non è =2) di tutte le Emozioni derivanti dalle loro Gesta.
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
Io includo (tendenzialmente) questi aspetti nel carisma (e nello storytelling) e rigetto i discorsi sul drawing power proprio perché...Misterraza ha scritto:Non a caso annoveriamo tra le abilità di un atleta quella di leggere la platea, interpretarla, coinvolgerla, tenere viva la sua attenzione (sto discorso nel turno di Michaels capita alla perfezione), stabilendo che il cuore dell’esibizione stia nell’intrattenere chi guarda, e se lo fai tremendamente bene magari tiri fuori un qualcosa perfino di artistico.
Se si valutano i wrestler (e credo sia quello che si sta facendo qui), il drawing power é un fattore troppo indipendente da loro per poter essere un parametro determinante.Misterraza ha scritto:Tutto ciò tenendo ben presente come pure i numeri vadano sempre interpretati e siano figli dei molteplici fattori esistenti nel mondo del wrestling: push, feud in corso, avversari, momento della fed, momento economico del settore e del paese, ecc. Voglio vedere chi avrebbe fatto soldi nella WCW dei primi anni novanta, altro che Sting.
Chi stabilisce che John Cena sia un drawer migliore di... boh, CM Punk?
I dati delle vendite? La WWE che ha spinto il primo più del secondo?
E io in base alle scelte di una compagnia (che può sbagliare come indovinare), devo attenermi a Cena drawer migliore di Punk (e quindi dargli questo vantaggio nella valutazione dei due wrestler)?
A me non sembra corretto.
Già lo stesso "carisma" é un concetto molto discutibile. Si può mostrare carisma senza esserne messi in condizione (se non in condizioni proprio avverse)? Sì e no.
Ultima modifica di Mystogan il 19/11/2016, 17:52, modificato 1 volta in totale.
- THEREALUNDERTAKER
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Re: Il Nuovo Torneo del Pro-Wrestling
il problema sta nel dover quantificare un emozione per dargli un peso.Ankie ha scritto:Il Wrestling è Intrattenimento.
I Wrestler ed i Match vanno valutati in base al nostro Grado di Intrattenimento.
Nel Grado di Intrattenimento di un Wrestler ci sono la somma (dove però 1+1 non è =2) di tutte le Emozioni derivanti dalle loro Gesta.
il che è ovviamente assurdo, se non impossibile, essendo l emozione intangibile.
Ed è il motivo base per cui paragonare le narrazioni per stabilire un ordine gerarchico.. non ha alcun senso.