Doko ha scritto:
non è così, la riforma costituzionale prevede esplicitamente l'obbligo per il pubblico ministero di esercitare l'azione penale secondo i criteri stabiliti dalla legge, e dunque non solo nei mezzi e nelle modalità, ma anche nel merito.
per il resto, posso essere d'accordo sulla separazione delle carriere, ma sono estremamente contrario per quanto riguarda le proposte di modifica alla obbligatorietà dell'azione penale, alla responsabilità dei magistrati ed alle nuove modalità di elezione dei CSM e del nuovo organo di disciplina.
riforma nel complesso molto negativa, in questi termini andrà senza dubbio al referendum, ma confido che si possa sistemare almeno qualcosa nei due anni che ci vorranno per approvarla.
l'obbligatorierà dell'azione penale non viene toccata in alcun modo. si tocca l'organizzazione degli uffici giudiziari impedendo che sia il pm discrezionalmente a scegliere quali reati perseguire e quali no.
si afferma un principio molto semplice. Se tu pm riesci a perseguire tutti i reati, perchè hai un'organizzazione tale che ti permette di farlo, potrai tranquillamente continuare a farlo senza limitazione alcuna. Tu pm che per ragioni di tempo, mole di lavoro, mole di reati, incapacità o altro non riesci a perseguire tutti i reati che avvengono nella tua zona, avrai dei criteri stabiliti dal parlamento (non dal governo) che ti indicheranno quali sono secondo la percezione comune i reati che vanno perseguiti con celerità e preferenza rispetto ad altri.
a questo va, a mio avviso, aggiunta una forte azione depenalizzatrice che riduca ad illecito amministrativo una serie di reati cosiddetti bagatellari che incidono molto sulla mole di processu arretrati che intasa la giustizia penale.