Una vittima sacrificale a parti invertite, se preferite. Col Draft si era presentata una situazione piuttosto strutturata e insieme aperta ad un'evoluzione continua e ricca di variazioni. La veterana, Natalya, a rappresentare l'ostacolo per la prima consacrazione - comunque certa - di Becky Lynch quale capitana della divisione del nuovo Smackdown. A secco di allori sia nella breve ma notevole esperienza ad NXT che nel primo anno nel main roster, a Becky si doveva riconoscere (perfino una dirigenza miope come quella della WWE per il lottato femminile doveva averlo riconosciuto) di aver tenuto banco lo scorso inverno come sfidante credibile di Charlotte nonostante il vero e proprio collasso creativo. Tra storie grottesche di padri che rivivono le proprie ambizioni (frustate, seppur storicamente soddisfatte oltre l'immaginabile) nelle figlie e amicizie che finiscono in screzi liceali, finali di match da manuale dell'anti-wrestling e sottutilizzo di talento, Becky è comunque riuscita a co-trainare la divisione fino all'ultima parte della Road to Wrestlemania e oltre. Poi qualche mese di transizione poco allettante e infine eccola, prima scelta femminile del manager che è la vera e propria incarnazione della ricompensa ad anni di duro lavoro e spettacolo in-ring, completezza tecnica e rischi assunti ai propri danni, costruita su successi a discapito di sfavori del pronostico e scetticismo gerarchico che si estende ben oltre la kayfabe, con l'appoggio tonante di un pubblico costantemente infervorato.Ora non ci sono Charlotte, Sasha e Paige a poter invocare acclamazioni e contestazioni, manca quel carisma naturale che in principio sembravano voler costruire intorno a Becky dalla puntata del Draft e che invece, in modo sempre più inquietante, si delinea come un vero e proprio cavallo di Troia allo scopo di isolare Nikki da tutte quelle wrestler che avrebbero mostrato platealmente i suoi limiti e regalarle una terra di facile conquista.
Insomma, la consacrazione era a portata di mano, impreziosita dalle piacevoli note a contorno di Alexa Bliss e Carmella, innesti di NXT in costante crescita da qualche anno. Forse non tutti ci eravamo dimenticati di Nikki Bella e degli annunci del suo rientro. Ma molti di noi probabilmente pensavano che avrebbe calcato la scena (secondaria) per gli ultimi mesi, qualche anno al massimo, sancendo il passaggio di consegne: un ritorno a Raw per reclamare il titolo che un tempo era suo, per scoprirlo come inarrivabile oramai. La mancata collocazione nel Draft poteva premettere a questo o altro, comunque in tempi più dilatati e a seguito della consacrazione di Becky. Fino ad allora era difficile capire se il ritorno a Summerslam fosse voluto fin da principio, con o senza la violazione di Eva Marie. Tra parentesi, a mio avviso il suo personaggio che faceva leva sulla sua molesta e vanesia ostentazione d'incapacità ed uno stereotipo amplificato all'ennesima potenza non costituiva un punto debole della divisione, poteva invece essere un elemento d'equilibrio, una gimmick che garantiva partecipazione del pubblico e predilezione verso le avversarie.
Ora il discorso è completamente diverso. Con l'arrivo di Nikki Bella, portata in pompa magna al nuovo titolo e accompagnata dai rinnovati strepiti pre ed adolescenziali, viene da chiedersi se non fosse tutto studiato a tavolino per escludere dal suo orizzonte tutte quelle performers che hanno dato mostra di poterla surclassare in ogni frangente. Becky da questo punto di vista manca ancora del carisma necessario per mantenere un alto tenore di presenza scenica in continuità: ha avuto qualche picco notevole, anche nel main roster e nonostante il poco spazio, ma nulla che possa soverchiare la somma di
1) popolarità televisiva della Bella, maturata in questioni che con il wrestling hanno poco o nulla a che fare;
2) status gerarchico e peso creativo acquisiti grazie alla relazione affettiva con il volto della compagnia;
3) stereotipo dell'immagine ideale della pro-wrestler (precedentemente "diva") ben radicato nella concezione del team creativo (? vedi sotto) e soprattutto della dirigenza.
A sostegno di quest'idea, si veda il turn di Carmella, probabilmente inutile per futuri sviluppi (l'assegnazione del titolo è alle porte, dunque non si capisce come possa proseguire il feud), ma utilissimo per consolidare il ruolo della Bella in preparazione ad un regno senza contestazioni.
In tutto questo gioca un ruolo fondamentale anche un pubblico fondamentalmente "inerte - che dà per scontato che le sequenze femminili siano tempo perso o quasi e che tristemente si abituerà a quest'idea", che sta accogliendo con calore solamente le novità della divisione maschile e che tenderà a farlo sempre di più, indirizzando il proprio affetto e le proprie aspettative solo alle performer di Raw.Forse Carmella aveva qualche chance di prevalere con l'interpretazione, ma il turn e la probabile brevità della faida giocano entrambi a favore (neanche a dirlo) della Bella, che verrà schermata dai quei poco partecipi ma convinti fischi che si erano sentiti a Summerslam, visto che la maggior parte ora saranno deputati alla principessa di Staten Island, con la kayfabe ad assordare la valutazione reale dello spettacolo.
Ma è davvero tutto già orientato a questo obiettivo?
Becky non sembra nella condizione di uscirne per propria sponte, di costituirsi una nicchia allargata di estimatori attiva e che si fa sentire (che a mio parere dovrebbe essere la totalità di coloro che apprezzano il miglior lottato), vedi anche solo quella di Cesaro. La dirigenza può avere in mente di finalizzare la divisione femminile di Smackdown ad un'appendice di Total Divas o della prossima Total Bellas, ma che ne pensa Steven Guerrieri, che da Becky ha tratto ottime cose in quel di NXT? E ancora, conta davvero il suo parere nella nuova suddivisione e nella fattispecie?
Gradirei confrontarmi con qualcuno di voi, specie i più addentro l'analisi del processo creativo e dell'influenza della dirigenza in WWE, oltreché appassionato di vero pro-wrestling femminile, sulla possibilità di questo eventuale cavallo di Troia e sulle sorti della divisione femminile in Smackdown.