
Qualcuno qui è proprio un corvaccio eh...
Indubbiamente.Depeche boy ha scritto:
Sempre detto io che la vita è una malattia trasmissibile mortale al 100%![]()
Fermo restando che le cose belle nella vita son comunque di solito più effimere delle cose brutte. Una cosa bella può finire facilmente, una cosa brutta tipo una malattia se debilitante te la devi portare appresso e sopportare per sempre se non muori.
Anche quando noi saremo cenere, la Juve continuerà ad esistere e vincerechrisy2j ha scritto:Basta che non ci sia la Juve dopo la morte.
Comunque concordo con Greg.
Senza dubbio, quelli che vengono definiti piaceri, che poi sono cose fisiologiche, possono anche avere un'altra chiave di lettura e la percezione dei piaceri , quello che lo è o no può cambiare da persona a persona. Per esempio il sesso, può essere un grosso limite e può incappare in altri meccanismi che altro che piacere, mettono in croce l'animo di un povero cristo .Milkit ha scritto:
Indubbiamente.
E senza contare che volendo spingersi un altro po' in là, quelli che chiamiamo "piaceri" sono a ben vedere soddisfazioni di bisogni, soddisfazioni per l'appunto estemporanee e peraltro non sempre raggiungibili, piuttosto che piaceri in quanto tali.
Ma anche senza bisogno di sviscerare la questione "piacere", rimane il fatto che eventi indiscutibilmente tragici come la propria morte, o ancora prima, come faceva notare già qualcuno, la morte dei propri cari, sono realtà ineluttabili alle quali tutti saremo sottoposti.
Se per assurdo si potesse dire a un nascituro, prima della sua venuta al mondo, "guarda, l'esistenza è così e cosà, ti sta bene?" allora il problema etico sarebbe risolto. Ma nell'ovvia assenza di questa possibilita la procreazione diventa un forzatura nei confronti nel futuro esistente.
D'altra parte, al di là delle nostre pretese di essere "speciali" e "qualcosa di più" rispetto alle altre specie viventi, in realtà il basico e universale istinto di procreazione (arricchito da ulteriori componenti prettamente umane) continuerà a farla da padrone.
Corilo1 ha scritto:Moriamo, tutti i nostri ricordi, pensieri, le nostre abitudini, vizi e virtù, tutto smette di esistere. Non c'è inferno, non c'è paradiso, non soffriamo e non gioiamo, perchè non esistiamo. La nostra coscienza è nel nostro cervello, non nel cuore, e quando anche quello si spegne, non esistiamo più.
Il mondo va avanti, ma noi non lo sappiamo perchè non ci siamo più. Come se non fossimo mai esistiti.
Questo pensiero è terrificante. Qualcuno può smentirmi?
Per favore.
Puoi raccontare il motivo della quasi morte, o sono fatti personali?Depeche boy ha scritto:Io che l'anno scorso sono stato a un passo dalla morte questo argomento lo comprendo molto bene. Anche io ci penso spesso.
Lo racconterei pure ma so che nel caso qui ci fosse poi qualche screzio con un qualsivoglia utente ciò poi si sarebbe utilizzato contro e pure come motivo di dileggio.Corilo1 ha scritto:
Puoi raccontare il motivo della quasi morte, o sono fatti personali?
Concordo, pure a me è successoDepeche boy ha scritto: Lo racconterei pure ma so che nel caso qui ci fosse poi qualche screzio con un qualsivoglia utente ciò poi si sarebbe utilizzato contro e pure come motivo di dileggio.
Scusami ma stando da anni su questo forum e i suoi derivati ho capito che è meglio raccontare poco o niente dei fatti propri ...
Non c'è problema, ci mancherebbe.Depeche boy ha scritto: Lo racconterei pure ma so che nel caso qui ci fosse poi qualche screzio con un qualsivoglia utente ciò poi si sarebbe utilizzato contro e pure come motivo di dileggio.
Scusami ma stando da anni su questo forum e i suoi derivati ho capito che è meglio raccontare poco o niente dei fatti propri ...