La fine del sogno europeo?

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NotOnlyWWE
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La fine del sogno europeo?

Messaggio da NotOnlyWWE »

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L'anno appena passato, il 2015, a livello internazionale non è certo un anno memorabile, perlomeno non positivamente: due sono infatti le gravi emergenze che si sono manifestate prepotentemente, l'emergenza climatica, che, a dir la verità, non è certo qualcosa di nuovo, e la minaccia terroristica, che durante lo scorso anno si è rifatta sentire prepotentemente, seminando morti in quasi tutti i continenti del mondo, fra cui il nostro con gli indimenticabili attacchi terroristici di Parigi dello scorso 13 novembre; al terrorismo e non solo, è fortemente legato il fenomeno dei migranti, altra grave emergenza, che si può risolvere da una parte accogliendo, dall'altra però intervenendo diplomaticamente e, in casi estremi, militarmente nei paesi da dove fuggono queste persone disperate, affamate, impoverite, di sicuro l'indifferenza non è una valida soluzione, anzi. Il 2015 è stato un annus horribilis anche per quanto riguarda l'Unione Europea: il sogno europeo di De Gasperi, Monnet, Adenauer, Martino, mai come quest'anno è sembrato crollare su se stesso, colpito non solo dall'esterno, ma anche e soprattutto dall'interno; in seguito ai fatti del 13 novembre, la minaccia di possibili nuovi attentati ha blindato le principali città europee, ha reso i cittadini del vecchio continente dubbiosi e paurosi, favorendo anche il successo di movimenti politici anti - europei, che sostengono un nazionalismo a tratti esasperato e fuori tempo, come si è potuto vedere recentemente in Francia ed in Spagna, dove il popolo si è schierato a favore dell'egoismo e contro l'unità, quell'unità sognata e desiderata, ora diventata agli occhi del più un'ingombrante gabbia burocratica, un peso, non un aiuto. In tutto il continente prevale l'egoismo: l'anno scorso la Grecia è stata ad un passo dall'uscita dall'Unione Europea; quest'anno ci sarà un referendum popolare per il Brexit, che sarà scongiurato, non perché la Gran Bretagna tenga all'Europa unita, bensì perché sarebbe un salto nel buio decisamente rischioso considerando anche che l'economia inglese è solida; poco più in là, in Scozia, in Galles e nell'Irlanda del Nord, stanno prevalendo i movimenti secessionisti; il peso politico italiano in Europa e nel mondo è incerto, per alcuni inesistenti, per altri poco pressante. Questa debolezza interna, questo particolarismo crescente ha reso e sta rendendo l'Unione Europea debole, incapace di affrontare le gravi minacce mondiali che la interessano direttamente, chiusa in una morsa, da una parte ci sono gli Stati Uniti d'America, dall'altra la Federazione Russa, sono ancora loro a determinare le sorti dell'Europa, sono loro i giganti mondiali favoriti dal peso politico nullo (o pressoché nullo) dell'Unione Europea.

E' passato più di mezzo secolo dai Trattati del 1953, in questo arco di tempo abbiamo assistito a tanti piccoli cambiamenti che ci hanno condotto a questa Unione Europea, ora siamo ad un bivio: continuare il percorso europeo in modo radicale e trasformare questo ibrido in un'entità politica effettiva e concreta, gli Stati Uniti d'Europa, oppure fare un passo indietro nel tempo e tornare alle realtà nazionali, ignorando ciò che ci accade intorno, ignorando una globalizzazione, che può piacere o non piacere, ma c'è e si fa sentire sempre di più, che lo si voglia o no. Purtroppo negli ultimi anni e in particolar modo nell'ultimo, la linfa dell'Europa, i suoi cittadini, si sono dimostrati più propensi per la seconda svolta radicale, frantumando quindi quel sogno europeo, che i loro avi avevano tanto voluto. L'Europa certamente non si fa contro la volontà dei suoi cittadini, allora possiamo considerare finito quel sogno europeo? Il 2016 segnerà una svolta? Verso quale senso?



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best4busine$$
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Re: La fine del sogno europeo?

Messaggio da best4busine$$ »

NotOnlyWWE ha scritto: L'Europa certamente non si fa contro la volontà dei suoi cittadini, allora possiamo considerare finito quel sogno europeo? Il 2016 segnerà una svolta? Verso quale senso?
..premesso che io non ho mai creduto alla possibilità di una VERA unificazione europea , ai cosiddetti "Stati uniti d'Europa" che si identificano in una sola bandiera come gli USA (come se fossero davvero così uniti sti Usa , e fossero un esempio positivo poi ..bah)..

..visto l'andazzo generale la strada è piuttosto segnata, io sarei molto ,molto stupito che le cose migliorassero . Per me finirà che prima o poi alcune nazioni , su pressione dei cittadini, cominceranno ad uscire ,e a quel punto potrebbe succedere davvero di tutto.

Per quanto riguarda la moneta unica , io stando in Canada sia parlando con la gente ,sia ascoltando la tv , specialmente quest'estate quando c'era la crisi greca e l'argomento era "chiaccherato" da vari economisti nei tg, ho sempre avuto l'impressione che tutti qui considerino l'euro una moneta destinata a fallire.

Poi,se devo essere sincero , le volte che seguo i talk show italiani e c'è sempre quello che dice " nn si torna indietro dall'euro , nn esistono più i piccoli Stati , bisognava unificare l'Europa per competere nel nuovo millenio , ALTRIMENTI.." altrimenti cosa ,mi chiedo ? Arrivano crisi economica , mancanza di lavoro, gente che emigra altrove ? :trollface:

Io ve lo dico , poi fate come vi pare : SCAPPATE DA LI .Andate in un paese che nn abbia l'euro, per studio , lavoro , parenti , qualsiasi cosa, ma fate almeno qualche mese o meglio qualche anno ,e seguite i fatti da fuori .

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Depeche boy
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Re: La fine del sogno europeo?

Messaggio da Depeche boy »

Io direi più che altro, che in questi tempi dove l'egoismo e il razzismo aumentano a dismisura, anche all'interno dei singoli stati europei i movimenti secessionisti iniziano a rompere i golioni, appoggiandosi alla debolezza dell'Istituzione Europea e quella a loro dire vincolata dello stato di cui fanno parte. Mischiamo tutto questo poi a Internet e ai vari complottamenti e la frittata è fatta.
Io vorrei un'Europa più unita ma mi sa che ormai è finita.

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Delphi
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Re: La fine del sogno europeo?

Messaggio da Delphi »

Ma non c'entra una fava l'euro, se vai in Germania tutto sommato te la cavi bene, anche se è la "patria" dell'euro. Mi pare fosse FoleyIsGod (correggetemi se ricordo male) che vive in Baviera e si trova così bene. Se si vuole uscire dall'Italia per recarsi in un paese dove le condizioni di vita e di lavoro sono migliori, non è necessario andare fuori dall'eurozona.
Se non ci fosse stato l'euro? Io non sono un economista e non voglio dare conclusioni, però molti esperti affermano che con la lira la crisi l'avremmo avvertita molto di più. L'euro è una moneta infinitamente più forte della lira, e con il mercato internazionale non potresti competere.
Il mio sogno è proprio quello di una specie di "Stati Uniti d'Europa", anche se a livello culturale non sarà mai possibile (siamo troppo diversi, anche all'interno di uno stesso popolo; non che questo sia un male, ANZI, è un vantaggio, però non si arriverà mai ad una situazione simile a quella degli Stati Uniti d'America, poiché in quel caso si trattava di culture di migranti che miravano a crearne una nuova al di sopra di tutte, un melting pot [almeno idealmente]). Nelle questioni internazionali (vedi ISIS) siamo praticamente tagliati fuori, non rappresentiamo uno dei poli globali e siamo ben lontani dall'esserlo. Se ci separassimo e "tornassimo" (cosa ridicola anche solo da pensare in un contesto globale come quello attuale, ma, tant'è, riscuote molti voti elettorali) ad identità nazionali, saremmo ben lontani dall'"autonomia" politica in ottica internazionale (infatti i vari partiti antieuro propongono di accostarsi a Putin... praticamente, senza rendersene conto, propongono di fare lo stesso che si sta facendo ora con gli USA, ma con la Russia [che è peggio]).

Poi c'è da dire che le generazioni più giovani, come dicono in molti opinionisti di una certa età, oggi danno per scontata l'Europa, senza rendersene conto: un tempo la Francia era un po' come la Cina (iperbole), un paese straniero e diverso da noi, "lontano" (in senso culturale).

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Depeche boy
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Re: La fine del sogno europeo?

Messaggio da Depeche boy »

Delphi ha scritto:Ma non c'entra una fava l'euro, se vai in Germania tutto sommato te la cavi bene, anche se è la "patria" dell'euro. Mi pare fosse FoleyIsGod (correggetemi se ricordo male) che vive in Baviera e si trova così bene. Se si vuole uscire dall'Italia per recarsi in un paese dove le condizioni di vita e di lavoro sono migliori, non è necessario andare fuori dall'eurozona.
Se non ci fosse stato l'euro? Io non sono un economista e non voglio dare conclusioni, però molti esperti affermano che con la lira la crisi l'avremmo avvertita molto di più. L'euro è una moneta infinitamente più forte della lira, e con il mercato internazionale non potresti competere.
Il mio sogno è proprio quello di una specie di "Stati Uniti d'Europa", anche se a livello culturale non sarà mai possibile (siamo troppo diversi, anche all'interno di uno stesso popolo; non che questo sia un male, ANZI, è un vantaggio, però non si arriverà mai ad una situazione simile a quella degli Stati Uniti d'America, poiché in quel caso si trattava di culture di migranti che miravano a crearne una nuova al di sopra di tutte, un melting pot [almeno idealmente]). Nelle questioni internazionali (vedi ISIS) siamo praticamente tagliati fuori, non rappresentiamo uno dei poli globali e siamo ben lontani dall'esserlo. Se ci separassimo e "tornassimo" (cosa ridicola anche solo da pensare in un contesto globale come quello attuale, ma, tant'è, riscuote molti voti elettorali) ad identità nazionali, saremmo ben lontani dall'"autonomia" politica in ottica internazionale (infatti i vari partiti antieuro propongono di accostarsi a Putin... praticamente, senza rendersene conto, propongono di fare lo stesso che si sta facendo ora con gli USA, ma con la Russia [che è peggio]).

Poi c'è da dire che le generazioni più giovani, come dicono in molti opinionisti di una certa età, oggi danno per scontata l'Europa, senza rendersene conto: un tempo la Francia era un po' come la Cina (iperbole), un paese straniero e diverso da noi, "lontano" (in senso culturale).
Si ma poi su Internet (e non solo) ti imbatti in commenti del genere "Impossibile.. Purtroppo.. Sono 7 monarchie e una banca privata. Addirittura fa sorgere divisioni interne come i Borboni o i padani.. L'Europa salterà come l'urss per il bene dei popoli.. Con i quali si potrà collaborare comunque.. Ma in libertà e con la possibilità di discutere...L'Europa può vivere solo se esce la Germania.. Jean-Paul fitoussi Roma convention promotori finanziari..
Senza l'euro eravamo primi risparmiatori del mondo... Fuori dai coglioni subito è avanti a giochi di valuta con i BRICS.. Sara l'America ad implodere non noi.. "


Cioè, capisci cosa intendo?
Se si facessero elezioni di uscita dall'Unione Europea OGGI , credo che con la convinzione e 'sti individui che ci sta in giro l'UE crollerebbe molto più facilmente.

E di solito questi so' fascistelli che si nascondono dietro la libertà di parola dizendo "LA KOSTITUZIONE DA DIRITTO ALLA LIBERTA' DI PAROLA, KUINDI ANCHE SE E' PROIBITO FARE UN PARTITO FASCISTA SI POSSONO COMUNQUE PROMULGARE LE SUE IDEE111" cioè, s'attaccano e nascondono dietro una costituzione sulla quale sputano attaccandosi al diritto di libertà di parola proprio proprio loro che l'avevano soppressa nel ventennio...
E' pieno in giro di gente così.

L'UE va aggiustata non soppressa. Dal basso della mia ignoranza in materia penso ( e potrei sbagliarmi, ma mi disse ciò il mio prof. di economia) che dovremmo avere un unico modello d'economia ma ognuno ha il suo e quelli che stavano peggio hanno falsato i bilanci per entrare nell'Euro per forza che stiamo come stiamo se una moneta unica è in un calderone con economie che vanno a quarzi loro.

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Delphi
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Re: La fine del sogno europeo?

Messaggio da Delphi »

Tutto giusto.
Ma un PIL comunitario, no?

NotOnlyWWE
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Re: La fine del sogno europeo?

Messaggio da NotOnlyWWE »

Veti, ricatti, ma dov'è l'Europa? L'Unione Europea c'è e, benché si possa discutere sui modi e sul rapporto fra i singoli stati e l'UE, forse è necessario che ci sia, ma l'Europa non esiste, non esiste un'Europa unita, lo spirito europeo non c'è; sì, è la scoperta dell'acqua calda, però le gravi emergenze e le fondamentali questioni internazionali che stanno investendo il mondo e l'Europa, stanno mettendo in evidenza questo fatto. E questa non è una cosa da poco, è una realtà che ormai bisogna accettare, purtroppo. L'Unione Europea in un modo o nell'altro resterà, ci sarà sempre una collaborazione fra i singoli stati, è inevitabile, che piaccia o no, ma nient'altro, il che renderà il nostro continente meno forte rispetto ad altre realtà mondiali, succube a loro per quanto riguarda le questioni mondiali, l'abbiamo visto in passato e lo stiamo vedendo ora. Non siamo cittadini europei e non lo saremo mai.

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Re: La fine del sogno europeo?

Messaggio da Smoker »

A me sembra che più che frammentata l'europa sia divisa, ancora, in base alle sue antiche divisioni.

Ci sono gli stati "nobili" ovvero quelli che per anni (in vari assetti territoriali) hanno determinato la storia mondiale. Germania, Inghilterra e Francia sono in testa seguite dalle più piccole come Spagna, Italia, Olanda e altri.

Poi ci sono le nazioni del nord europa, che dal secondo dopo guerra non avevano più avuto cazzi per la testa e solo ora se li ritrovano e giustamente si chiedono cosa li spinga a rimanere nell'unione.

Poi ci sono le nazioni dell'est che già non erano di certo le nazioni più stabili del mondo e ora con questa gigantesca migrazione si ritrovano ancora più in difficolta.

Queste sono le 3 fazioni in cui si sta dividendo l'unione e, per quanto l'idea di un unico stato europeo sia bello, mi chiedon se non sia meglio tornare al piano iniziale e unificare la sola parte nobile dell'europa.

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Re: La fine del sogno europeo?

Messaggio da DolphFF »

Non possiamo paragonare USA e UE.
Gli Stati americani hanno una storia talmente breve (rispetto alla nostra), hanno avuto molti meno conflitti interni, persino crogiuolo di etnie e cultura sono stati "forzati" al credo di "America is better" sin dal loro arrivo sul territorio oltreoceano.
Tutt'ora sono mediaticamente bombardati ogni giorno, dovunque guardi trovi bandiere americane e inni nazionali, è un lavaggio del cervello continuo (attenzione, non leggetelo per forza in tono dispregiativo).

L'Europa vanta un passato glorioso, sicuramente, ma lo è stato anche grazie alle divisioni interne. Da ogni crisi è nato un "risorgimento", che fosse culturale e/o economico, che ci ha portato ad essere dominanti per oltre un secolo.
Attualmente siamo un insieme di stati che cerca di prevalere sull'altro con accordi, sotterfugi, dazi. Che provocano per forza di cose un dispendio di risorse maggiore del dovuto.

Condivido l'idea di un'Europa divisa in tre/quattro "macro-sezioni", ognuna della quale con le sue forze e debolezze.
Bisognerebbe sedersi ad un tavolo e stringere accordi equi, accettando l'idea del sacrificio di una parte della propria economia in cambio dei vantaggi in un'altra.
Esempio molto banale, per rendere l'idea: inutile cercare di contrastare il resto dell'europa nel settore delle auto (non di lusso); rinunciamo e destiniamo tali risorse alla crescita turistica del territorio e allo "sfruttamento" bonario della nostra cultura (che tutto il mondo ci invidia). Non produciamo la Fiat e compriamo la Opel; sviluppiamo ed ospitiamo i tedeschi anche in luoghi incantevoli nel Sud tuttora sconosciuti anche agli italiani.
Questo vuol dire anche modificare le fondamenta, sin dalla scuola, in direzione turistica e ricettiva (per stare in linea con l'esempio precedente).

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Delphi
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Re: La fine del sogno europeo?

Messaggio da Delphi »

La proposta di un ministro del tesoro unico come la trovate?
Io non me ne intendo molto, ed è per questo che chiedo a voi. Ma davvero non si potrebbe giungere ad un PIL europeo, e fare in modo che non esistano discrepanze fra, esempio, Germania e Grecia? Capisco che certi stati abbiano il dovere di sacrificarsi tanto quanto lo hanno fatto altre nazioni (capisco l'incazzatura dei paesi dell'est nei confronti della Grecia, dopo gli sforzi ed i sacrifici da essi compiuti), però non mi sembra che questo sia poi così tanto "comunitario"... alla fine una comunità è finalizzata proprio ad unirsi per fronteggiare assieme i bisogni di tutti, per affrontare le difficoltà ed i problemi in modo unitario. Il classico "l'unione fa la forza". Qual è l'obiettivo attuale dell'Unione? Fare in modo che tutti i paesi membri, in futuro, siano economicamente eguali alla Germania? Che tutti gli spread arrivino a zero? E solo allora si potrebbe ragionare seriamente in termini di "comunità"? Per me questo è utopico. La Grecia non raggiungerà MAI la Germania. Figuriamoci paesi come l'Estonia o la Slovenia, o ipotetici nuovi membri come, per dire, la Macedonia. Secondo me l'obiettivo dell'Unione dovrebbe proprio essere quello di aiutare paesi in difficoltà come la Grecia, anche sottraendo qualcosa di proprio (che in realtà non sarebbe una sottrazione, ma un aiuto comunitario).
La mia idea è che se ci mettessimo per davvero assieme potremmo non dipendere più così tanto da altre forze mondiali.
Poi magari ho detto una marea di cagate, ma se l'ho fatto ditemelo, che vorrei proprio fare chiarezza su questi aspetti.

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