ma si figurati, mica discuto Bryan in sè, che per come è andata ispira pure simpatia umanamente. E nemmeno per il fatto che, come dice Ankie, gioco ad atteggiarmi a fare l'èlitario di 'sta ceppa (che per carità, non avrebbe nemmeno tutti i torti). Non sono contro i fenomeni di massa in sè, ma c'è una netta distinzione tra un fenomeno alla Austin (qualcuno li ha paragonati), o anche uno alla Punk, rispetto a quanto si è avuto con Bryan.Ruxan ha scritto: Se ci fermiamo a giudicare questo,possibilmente puoi aver ragione nel dire che osannare così Bryan sembra esagerato.Ma penso invece che le emozioni ,le sensazioni che ha fatto provare siano un plus che pochissimi altri hanno saputo far provare ai fan..a me,ad esempio,ha dato sempre l'impressione di essere una persona umile,ma che col suo grande talento e la sua genuinità è riuscito a farsi valere e ad entrare nel cuore dei fan,sennò non si spiegherebbe la grandissima spinta del pubblico nella road to WM XXX
Daniel Bryan (così come scriptato dalla WWE) è stato fondamentalmente una caricatura. Che poi sia riuscito anche così (insieme ad una serie di eventi) a porsi a simbolo della protesta smart(k), non toglie il fatto che non ha mai potuto esprimere la sua personalità come wrestler (quella che, perfino più del suo talento in-ring, lo rese iconico in ROH). Punk già, pur essendo stato trattato di merda, ha avuto modo di crearsi una sua dimensione congeniale. Se poi questa generazione (non tu precisamente, ovvio) vuole illudersi di aver vissuto un altro Austin 3:16 faccia pure.
Il vero cult fu Danielson nella sua dimensione indy, e furono in molti a prevedere quello che sarebbe successe sin dal giorno in cui firmò per la WWE (emblematico il post di Lisergic che rende un po l'idea di come la pensa chi lo ha vissuto al tempo). E secondo me, proprio il fatto che oggi sia conosciuto da chiunque per quella parodia di sè stesso che è stato Daniel Bryan, forse è perfino una beffa maggiore che di quanto era ritenuto un nano da palestra.