Ma non è tipo vietata dalla costituzione una cosa del genere? Ora, capisco che non vadano bene quelli che quando li voti dicono A e poi quando governano fanno B, capisco che si debbano impedire le infiltrazioni della malavita o di persone corrotte, ma quanto fatto dai 5 Stelle (o meglio, da Grillo e Casaleggio) è veramente autocratico. Sarebbe negativo se facesse riferimento a dei punti stabiliti assieme, ma qua affermano esplicitamente (come per qualsiasi cosa del movimento) che tutto sta nelle mani di quei due, e se non ti va bene non iscriverti al movimento (non ricordo chi l'abbia detto, ma comunque un parlamentare 5 stelle: le cose stanno così, il movimento è regolato da loro due, e a chi critica questo sistema dico che non sono obbligati ad entrare nel partito).
Qua veramente si mette nelle mani di due soli uomini il potere della seconda forza politica del paese, che potenzialmente può anche diventare la prima e governare.
Ancora peggio di Roma credo sia la situazione di Torino, dove anziché 150000 euro in una botta sola, i dissidenti riceveranno 2000 euro di multa per ogni mese nel quale saranno in carica ma fuori dal movimento. PAZZESCO. Una cosa da usura (loro che sono i primi a dare contro alle banche).
La situazione è veramente grave: se un giorno Grillo e Casaleggio si svegliano e decidono che il movimento deve fare una cazzata, i militanti devono obbedire altrimenti multa salata.
Qua si ledono i principi della democrazia: io devo essere libero di cambiare opinione, anche se questa va contro alcuni dei principi del mio partito/movimento o con la linea politica del leader. La stabilità in senso assoluto non è mai una cosa positiva, e senza il cambiamento di idee e schieramenti saremmo ancora alla DC ed al PCI. Certo, quando si cambia poltrona per soldi o per andare dove fa più comodo non fa bene, però se uno fosse obbligato a non cambiare mai idea ed opinione non ci muoveremmo più. Per dirne una, Renzi anni fa aveva partecipato al family day, ma per fortuna ha cambiato idea (o è stato costretto a farlo).
Ma poi, altra questione, una realtà locale, come quella di Roma, può essere realmente compresa a livello LOCALE, non secondo i dettami di gente dall'alto che non vive nella città in questione. Che ne sanno Grillo e Casaleggio che a Roma si debba fare questo anziché quello? Solo il sindaco può capire le esigenze specifiche e particolari della propria città, e agire di conseguenza. Non si può applicare un modello universale convinti che vada bene ovunque, a Roma come a Milano, a Venezia come a Palermo, a Napoli come a Torino eccetera. Questo sì che sarebbe autocratico. Se il sindaco di Roma, in appoggio con i cittadini, comprende che è più corretto agire in un determinato modo per soddisfare la situazione particolare, nessuno dall'esterno o dall'alto può dirgli di no o punirlo.
Ma la Dalla Chiesa come candidata del centro destra a Roma?
