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Delphi ha scritto:Discorso diverso perché lì era "facile": uccidevi i nazisti e liberavi le città con gli eserciti.
Qua il nemico sono le istituzioni, e non puoi sconfiggerle con le bombe (anche se hanno creduto di poterlo fare). Un conto è liberare i paesi da isis e boko haram, un altro da privati e istituzioni che legalmente (perché è questo il problema) danneggiano la popolazione locale.
Pero' bisogna intervenire partendo da qualche parte. Innanzitutto e' stata una cagata togliere mare nostrum per triton, poi, come già è stato detto, modificare i trattati di Dublino. Poi ha senso mandare agenti investigativi ad indagare in loco sui trafficanti.
uhmm no, non è vero...
la Nato, senza alcuna autorizzazione internazionale, è andata a bombardare ed a rovesciare uno stato sovrano regolarmente riconosciuto a tutti livelli (la Libia) senza farsi troppi problemi morali
...e Gheddafi non è che fosse proprio un santo con l'aureola!
semplicemente ci sono stati di "serie A" dove non si vuole/può intervenire (vedi l'Egitto di Mubarak che, nonostante fosse un dittatore sanguinario, è rimasto per decenni al suo posto perchè era un comodo alleato, o la Siria, che si trova sotto il protettorato russo) ed altri di "serie B" dove si è cercato per decenni un pretesto valido per sganciare bombe (vedi la Libia di Gheddafi, che era schifato da gran parte dei paesi)
Ma quello è chiaro, quello che dico io è che sono in troppi ad essere convinti che bombardando uno stato risolvi la sua situazione politica, sociale ed economica, perché le radici dei disagi sono più profonde e meno tangibili.
1) con gli sbarchi chi ci mangia ci sono le ccop rosse o chi gli da assistenza
2) manovalanza per le varie organizzazioni criminali
3) molto spesso le persone che vengono qui sono tutt'altro che stinchi di santo in america noi abbiamo esportato la mafia per chi se lo dimenticasse
come risolvere il problema?
1) blocco navale
2) stabilizzare la Libia
3) cercare di normalizzare l' Africa
ovviamente le radici del 'male' sono probabilmente da imputare al colonialismo europeo.
però la ricetta per fermare il tutto è molto più complicata dei tre punti che ho indicato.
Sobbarcarci noi tutto il carico è impossibile vista anche l'incapacità di creare lavoro, posti occupazionali, mancanza di infrastrutture adeguate al loro inserimento (coop rosse che ci lucrano sopra)
Ma la cagata del giorno l'ha detta (e chi se lo poteva immaginare?) Daniela Santanché: "I migranti sono pagati per invaderci. Gheddafi era un dittatore che riusciva a organizzare il suo popolo" e "Tutta questa gente dove li trova i soldi per pagare gli scafisti? Io ho un sospetto: molte di queste persone sono pagate perché vogliono farle venire in Italia per invaderci, per conquistarci".
Blocco navale comunque, bisogna dirlo, corrisponde ad un atto di guerra. E' quello che sta facendo adesso l'Arabia Saudita con lo Yemen. Significa non far uscire dai porti di un determinato paese NESSUNA nave.
Delphi ha scritto:Blocco navale comunque, bisogna dirlo, corrisponde ad un atto di guerra. E' quello che sta facendo adesso l'Arabia Saudita con lo Yemen. Significa non far uscire dai porti di un determinato paese NESSUNA nave.
Se non erro aveva le sanzioni e il blocco navale pure cuba se è per questo.
Non credo sia considerata un atto di guerra, ad ogni modo ci vuole l'avallo credo dell'onu
bosh23 ha scritto:
Se non erro aveva le sanzioni e il blocco navale pure cuba se è per questo.
Non credo sia considerata un atto di guerra, ad ogni modo ci vuole l'avallo credo dell'onu
Lo è, lo spiegava ieri sera un ammiraglio su Radio Capital. Per quello che probabilmente intendi tu occorrerebbe un concetto diverso da "blocco navale", perché in quel caso ci si riferisce al blocco di qualsiasi cosa cerchi di partire dalle coste del paese in questione.
.. magari ricordo male , ma il blocco di Cuba era esattamente il contrario di quello che dovrebbero fare qua . Là si trattava di "deviare" in mare aperto navi cariche di armamenti ma quasi arrivate a destinazione , qua si tratterebbe di nn farle proprio uscire dai porti e le acque di appartenenza, perchè quando sono in mare è già troppo tardi.
So che può sembrare una puttanata , ma invece è molto diversa la questione, anche xkè nn è che se una nave carica di migranti nn rispetta il blocco la possiamo tirare giù come avrebbero potuto fare (in teoria , mai in pratica per fortuna) gli USA a Cuba, nè possiamo semplicemente dirgli "da qui nn passi e dove vai adesso son cazzi tuoi"
Lord.Panzai. ha scritto:io non ho mai capito il senso di farne venire milioni ogni anno e tenerli a bivaccare negli hotel, sotto i ponti o nei parchi a non fare un cazzo.
in questo caso la colpa è della burocrazia italiana/europea, che di certo non favorisce una distribuzione efficace degli immigrati sul territorio nazionale/europeo
Comunque secondo me qui in germania cè il doppio di Turchi rispetot a tutti gli immigrati in italia e tutti stanno benissimo. Anzi almeno ci sono più Kebab
A dire il vero in Italia ci sono più di 3 milioni e mezzo di stranieri regolari, fai un conto con tutti gli stranieri senza permessi che ci sono...altro che 1 milione. E' in corso un invasione vera e propria.
Lord.Panzai. ha scritto:A dire il vero in Italia ci sono più di 3 milioni e mezzo di stranieri regolari, fai un conto con tutti gli stranieri senza permessi che ci sono...altro che 1 milione. E' in corso un invasione vera e propria.
Armati di spadone e scudo mio prode e ricacciali a casa con una crociata... ridacci il nostro futuro italiano fatto di vecchi, pensioni e zero prospettive di crescita!
Lord.Panzai. ha scritto:A dire il vero in Italia ci sono più di 3 milioni e mezzo di stranieri regolari, fai un conto con tutti gli stranieri senza permessi che ci sono...altro che 1 milione. E' in corso un invasione vera e propria.
Gli stranieri in Italia sono poco più di 5 milioni e mezzo, ossia l’8% della popolazione. Solo 300 mila sono gli irregolari. (novembre 2014)
il Libano è grande come la Puglia, ha 4 milioni e mezzo d'abitanti, un PIL trenta volte inferiore a quello italiano, e si trova ad avere a che fare con 3 milioni di profughi tra palestinesi e siriani.