Bloody Sunday ha scritto:Si parla solo di occidentali giusto? Perché altrimenti PCW, BJH e almeno uno fra Kim Ki Duk e Sono non possono non essere ancora stati citati.
Concordo su Payne.
La Coppola.

Oh bene un amante del cinema asiatico in 'sto forum, pensavo di essere l'unico.
Partiamo da Parky, in effetti il suo JSA lo ha gettato direttamente tra i migliori registi sud-coreani della sua generazione (la prima post-dittature), a cui la trilogia della vendetta dà una grande mano sicuramente, solo che i film dopo sono un po' decaduti, l'esperimento occidentale per ultimo, anche se Thirst visibilmente l'ho sempre trovato una gran opera.
Kim Ki-Duk nonostante già la sua opera prima Crocodile sia stata un'opera di un certo spessore è negli anni '00 che ha tirato fuori le vere perle da Primavera,... a Pieta passando per l'arco, Ferro 3, Soffio, Arirang,...
Menzione per Bong Joon-Ho che con Memories of Murder e The Host si è imposto ed è riuscito a fare un film occidentale molto buono, Snowpiecer (cosa per dire non riuscita a grandi quali Kitano, Kar-Wai, Woo,...) dei nuovi registi coreani lui è sicuramente quello da tenere d'occhio, come un Cianfrance in occidente.
Vorrei sottolineare la caduta del cinema di Hong Kong, ormai quasi del tutto venduto alla cina di cui si salvano pochi registi come Fruit Chan (volendo la sua trilogia sull'Handover lo farebbe rientrare in questo topic), poi in un periodo in cui si osanna un Dante Lam come nuovo genio dell'action hongkonghese viene quasi da piangere, così come registi storicamente venduti come Johnnie To (che oh, ogni tanto le perle te le tira fuori ancora chessò PTU, Election 1 e 2, Exiled ad esempio) oppure gente come Wong Kar-Wai (anche se i suoi capolavori primari sono degli anni '90 Honk Kong Express e Happy Togheter, ma in questi anni '00 ha tirato fuori In The Mood For Love e 2046) oppure la sempre verde Ann Hui (che vabbè ha iniziato negli anni '70, non conta).
Il cinema jappo si salva giusto con Sion Sono e un posticino lo lascherei anche a Satoshi Miki, nonostante nell'ultimo film si sia venduto all'idolatrazione degli Idol con (It's Me, It's Me).
Vorrei sottolineare la rinascita invece del cinema filippino, con registi affermati che mostrano di poter spaziare per più generi e tirare fuori perle non indifferenti tipo Chito Rono con il suo Dynamite Fishing o Brillante Mendoza, e una nuova generazione di registi indipendenti tipo Siege Ledesman (di cui ho visto a Udine l'opera prima stupenda Shift) o Marlon Rivera.