Voi borghesi che banalizzate il cinema

Per chi vuole dibattere e chiacchierare sulle serie TV, sui cartoni animati, su programmi televisivi o su film cinematografici... e ovviamente anche sui protagonisti dello schermo.
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Yourself is Steam
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Voi borghesi che banalizzate il cinema

Messaggio da Yourself is Steam »

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Ultima modifica di Yourself is Steam il 03/12/2014, 3:56, modificato 2 volte in totale.



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SaintJust
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da SaintJust »

Gaetano? :horrific:

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Yourself is Steam
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Yourself is Steam »

:bargiggia:

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Archer
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Archer »

Immagine
Chi prende i popcorn al caramello con me?

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SaintJust
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da SaintJust »

MI MASTURBO CON LA SUA VOCE.

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fREGNISSIMO.

POKE > BELA TARR

SPAMMALA AL CHRISTOPER NOLAN FANS ITALIA.

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Bleak
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Bleak »

Non ho capito il topic, però i fans sfegatati di Nolan spero muoiano tutti male, possibilmente soffrendo anche. Come tutti i fans sfegatati in generale.

Il film con sti continui richiami dei media a 2001 mi sta già in culo, non è nemmeno colpa sua poretto.

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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Giant92 »

A me un film di fantascienza con le palle piacerebbe molto, e non so cosa aspettarmi da Interstellar.
Mi sembra comunque sbagliato partire cosi' prevenuti perché Nolan è pieno di fanboy.

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Rocks
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Rocks »

Sopprimete quello che ha fatto il trailer piuttosto.

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Giant92
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Giant92 »

Rocks ha scritto:Sopprimete quello che ha fatto il trailer piuttosto.
Su questo concordo totalmente.

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Yourself is Steam
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Yourself is Steam »

Fusari e Bleak rosiconi che vorrebbero essere registi ma non ne sono capaci Immagine

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Bleak
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Bleak »

Mia morosa è in fibrillazione, quindi vado addirittura oggi stesso. Tanto mi piacerà, faccio tanto lo stronzo ma guardo con piacere anche TDKR.

Nel frattempo, Tarantino ci ha tirato dentro anche Tarkovskij :boh:

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Colosso
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Colosso »

Ritengo veramente assurdo essere blindmark e fanboy di un regista ed esaltare e difendere a priori tutto ciò che è fatto da lui.

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Cena 4 Ever
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Cena 4 Ever »

Prime impressioni di chi lo ha visto?

Sul web leggo di un filmetto random.

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SaintJust
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da SaintJust »

Interstellar (USA, 2014, 169'), l'ultimo lavoro di Nolan, è una pellicola fortemente umanista, ma di un umanesimo sciatto, improponibile, che senz'altro si percepirà più come un peso, una fatica, un fardello e non come una sorta di speranza edificante, e questo perché Nolan, di fatto, ha davvero troppa fiducia nell'umanità, e dicendo questo non intendo sostenere che l'umanità sia spacciata quanto, piuttosto, che proprio perché nella pellicola l'umanità è presentata come spacciata a causa di se stessa e riesca comunque a trovare la salvezza non in se stessa ma fuori di sé e grazie a se stessa che risulta infine ineluttabile considerare l'umanesimo nolaniano come una giustificazione delle azioni umane, le stessi azioni, peraltro, che in Interstellar hanno portato l'umanità al tracollo. Certo, riuscirà facile criticare Nolan per essere stato così banalmente prevedibile e poco capace di svolgere sapientemente una narrazione (si pensi, per esempio, al montaggio alternato nel pre-finale, dove Murph, che aveva appena dato fuoco al campo di grano del fratello, scompare improvvisamente di scena, disperdendo buona parte della suspense), così come gli si potrà rimproverare il fatto di aver realizzato il classico film hollywoodiano in cui tutto ciò che conta è la morale, per la quale il cinema stesso è piegato (l'onda gargantuesca che uccide un membro dell'equipaggio, inquadrata per mezzo di una macchina a mano tremante, quasi si dovesse sottolineare il timore di fronte a un evento così epocale, o ancora il predominio per l'intera durata del film di una musica extra-diegetica eccessivamente didascalica, atta giusto a sottolineare e ribadire pleonasticamente le situazioni in atto) e trasformato in veicolo, o, ancora, il fatto di non aver saputo gestire l'atmosfera filmica (non c'è sense of wonderful, e questo è un problema nettissimo, perché, Cristo, questi sono nello spazio, cioè nell'eternità, e sono soli, a volte spacciati, quasi sempre disperati, e, insomma, questo senso di angoscia non si respira, non ci si perde né si annulla in quello spazio, al massimo si prova un po' di apprensione nelle scene più tirate o di commozione nei momenti più catartici, ma non basta e anzi è banalizzante della materia trattata, tutto ciò, perché, di nuovo, quello è lo spazio e i nostri sentimenti dovrebbero assumere un carattere quantomeno cosmico, come i deliri di Schreber), ma queste, appunto, sono facilonerie che gli spettatori di Nolan, e per spettatore di Nolan intendo i fan accaniti di Nolan, non riusciranno a digerire perché, di fatto, i film di Nolan non permettono loro di penetrare questa cornice epistemologica, sicché risulta più interessante riflettere - brevemente, perché questo blog è incentrato sul cinema - sullo statuto ontologico di Interstellar. È infatti perspicuo che Interstellar sia un film fortemente ideologico, ma qual è l'ideologia che lo fonda e lo struttura? L'abbiamo detto, è l'umanesimo: l'umanità è alle prese con un cataclisma che segnerà la sua fine, qualora non trovasse altri spazi da colonizzare (è la mentalità americana: non tentare di risolvere la situazione e, magari, riformulare la propria mentalità ma procedere con l'imperialismo), e di per sé l'intero lungometraggio è incentrato sulla ricerca di questi spazi. Spazi che sono, appunto, da colonizzare, quindi che aprono a un fascio di possibilità eclatante, denso di implicazioni etiche ed esistenziali; 'sti cazzi. Nolan, infatti, è più preoccupato di portare a termine la missione e finire il film piuttosto che riflettere su queste implicazioni, e il risultato è una banale avventura cosmica risolta con mezzi umani, troppo umani: l'umanità è spacciata e si trova dunque nella situazione di dover sopravvivere, ma questa condizione è data da Nolan come obbligo, tant'è che non può sorgere, nell'economia della narrazione, l'impressione che, qualora la colonizzazione di altri pianeti in cui vivere fosse effettuata, questi pianeti si ritroverebbero nella situazione terrestre, e cioè annientati da organismi alieni attenti esclusivamente alla propria realtà, alla propria vita. La conseguenza necessaria di questa visione dell'umanità è traslata nel film da Nolan in termini ben più radicali e incomprensibili, oltreché fattualmente inaccettabili; la salvezza dell'umanità, infatti, è data dall'umanità stessa, ma non è un'umanità immanente all'umanità da salvare: è, piuttosto, un'umanità altra, trascendente, che ha le sembianze di un Dio. Mediante salti temporali, l'umanità del futuro salva l'umanità del passato grazie all'umanità del passato, che quindi giustifica se stessa e la propria condotta. Non solo Nolan trasforma l'umanità (del futuro) in Dio, ma fa in modo che questa trasformazione avvenga grazie all'umanità stessa (del presente), e questo è palesemente un gesto conservatore, reazionario, politicamente inammissibile, specie se con una tale operazione così vistosamente viziosa giustifica l'umanità presente, cosa che tra l'altro arriva a fare per mezzo di una cosa che Nolan, banalizzando il tutto e aprendo a un finale davvero stucchevole, chiama amore. Ma amore di chi? Naturalmente, degli statunitensi, e prova ne è la parte incentrata sul dr. Mann, che colla menzogna raduna tutti gli astronauti intorno a sé e poi li tradisce per salvare se stesso, salvo poi crepare come l'ultimo dei miserabili - altro che fisico - nonostante coloro che aveva tradito l'avessero avvertito: il dr. Mann, già dal nome, non rappresenta altro che la Germania, e naturalmente tocca agli astronauti della NASA, dunque agli americani, salvare la situazione, annientando il nemico. Insomma, e tralasciando il nazionalismo più becero, Interstellar si configura come una pellicola abietta, più ideologica che cinematografica, e nonostante il fatto che già ne Il cavaliere oscuro - Il ritorno (USA, 2012, 165') Nolan avesse dimostrato le sue simpatie per lo stato di polizia e la sua restaurazione attraverso il potere di un ente superiore (Batman) emerge qui più chiaramente ancora questa volontà di trascendenza (Batman, la NASA) grazie alla quale il popolo, sia esso quello di Gotham City o l'umanità intera, possa essere emancipato e salvato da se stesso, cosa che naturalmente premette a una nuova forma di schiavitù e/o di catastrofe. Ma tant'è, in fondo, forse, non ci meritiamo che questo: la schiavitù e non la libertà, Nolan e non Benning.

FORZA YORIK.

TOCCA AL C(H)IAVONI.

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Archer
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Re: La nuova speranza del cinema ***Pre, Live & Post Affogo*

Messaggio da Archer »

Yourself is Steam ha scritto:Fusari e Bleak rosiconi che vorrebbero essere registi ma non ne sono capaci Immagine
Ma io parlavo più che altro di Cristoforo, che ha fatto di male il povero Pochesci.

Hype per vedere del sano, vecchio flame.

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