bosh23 ha scritto:
purtroppo non ho strumenti adatti per trovare una valida alternativa all'emissione di titoli pubblici ( non sono un'economista e dovrei documentarmi meglio per trovare una valida alternativa [euro bond?]) e quindi piuttosto che dire cagate sto zitto.Non ho detto che bisogna abolire i titoli di stato, però ho detto che non si può usare come strumento del terrore sempre lo spread per mettere su governi 'che piacciono all'europa'. se no il concetto di sovranità nazionale va a farsi benedire. Spero che su questo concordi pure tu, un principio fondamentale dovrebbe essere che è la politica che fa l'economia, non l'economia che fa la politica, mi spiego meglio dovrebbe essere la politica ad attuare scelte economiche e non l'economia che sceglie chi governa un paese.
Questa cosa che lo spread lo decide l'Europa è una fantasia che i grillini agitano spesso, più per ignoranza che per convinzione.
Lo spread è influenzato dalle valutazioni che fanno certi soggetti economici, come agenzie di rating o grandi fondi internazionali, che ben poco hanno a che fare tanto con l'Europa quanto con la politica.
Ed in nessun modo lo spread influenza la scelta del governo di uno stato. Come ho ripetuto in ognuno dei miei post, gli investitori stranieri in questo momento sono preoccupati dall'instabilità politica, non certo da Grillo direttamente.
Instabilità politica che renderebbe un governo incapace di agire a livello di riforme o di legiferare in modo da salvaguardare la fragile ripresa economica in divenire. Quando Grillo dice che Renzi se perde le Europee deve dimettersi e si vada a nuove elezioni, crea negli investitori l'aspettativa di nuova instabilità qualora m5s fosse primo partito alle Europee. Ergo, non possono poi i Grillini lamentarsi se i loro avversari politici sfruttano strategicamente l'aumento dello spread durante la campagna.
Quanto alla frase successiva, sinceramente mi sembra fin troppo "naive". Politica ed economia sono per forza di cose collegate, visto che la prima legifera sulla seconda e la seconda finanzia la prima. Tutte le riforme fatte dai governi hanno conseguenze sulla vita economica di un paese, così come le oscillazioni del mercato (prima di colpire i singoli cittadini a livello microeconomico) hanno delle ripercussioni a livello macro sulle disponibilità e sull'amministrazione economica dello stato. Che la seconda non abbia ripercussioni sulla prima, visto e considerato come si finanzia la spesa pubblica, francamente mi sembra impossibile.