Rocks ha scritto: Anderson
Che sia Wes o Paul?
Lech Majewski - Onirica (2014)
Che, come temevo, non mi è piaciuto per niente.
Non che aspettassi chissà che cosa, conoscendo Majewski, però i presupposti erano anche buoni. Purtroppo, il pretesto della Divina Commedia (che, in questo film, ne è solo il contorno, comunque) è utilizzato in un modo non del tutto convincente ai fini narrativi. Il film di per sé, soffre l'immediata comprensione di di ciò che sta accadendo. Alcune volte, sebbene il regista ci provi con i suoi espedienti simbolici, il risultato è quasi scolasticamente didascalico. Non è un film che richiede un impiego, né che richiede una particolare cultura per seguirlo ... anzi, ti da direttamente i punti di guida e le ispirazioni. Oltre al fatto che il film si smaschera in maniera fin troppo ingenua, c'è da chiedersi veramente se il piano del racconto del "viaggio" sia veramente ben gestito. Se da una parte ho apprezzato la frammentarietà e gli stacchi dei ritmi, dall'altro nutro non pochi riguardi per le scene in sé in quanto gestite: le comparse e gli attori seguono dei movimenti fin troppo meccanici e tragici per essere in un contesto, in facto, senza tempo ( e quindi tendo ad eliminare la gestualità a mo di Commedia). Parlando invece della messa in scena... beh, sicuramente sontuosa e curatissima (ma, d'altronde, è Majewski). Purtroppo, si è portati a chiedere se questa artificiosità voglia o no influire sulla trama o sia semplicemente un gioco di stile. Tuttavia, c'è un calo rispetto alla messa in scena del precedente film sul quadro di Bosch.
Tuttavia, la cosa che mi ha lasciato più basito è stata la scelta dell'inserire sequenza di veri e propri Found Footage (o, ricostruito come reale). E non so se è un bene o un male. No, perché tali sequenze rompono lo schema confusionario della narrazione e rendono più vivace il chiaroscuro tra l'anima del protagonista e quella della società. Per certi versi, è stata una buona trovata.
Il cuore del film è anche interessante per gli spunti filosofici. Tuttavia, sono gli stessi che trattavano già i Tarkovsky o i Bergman con più garbo e maestria.
PS: Il requiem di Mozart ha scassato la minchia.