Ten Times ha scritto:
Non penso che la percentuale di "crolli psicologici" (estremizzando banalmente) sia minimamente incisiva su un discorso del genere. Anzi, penso sia proprio l'ultima cosa da considerare.
E spulciando qualche sito, leggo che:
"
Dalla nostra casistica clinica relativa ai pazienti con attacchi di panico, emerge che l'intervento psicologico nei confronti dei pazienti che fanno uso di cannabinoidi ha la stessa efficacia terapeutica, in termini sia di effetti che di durata del trattamento, dell'intervento clinico con pazienti che non fanno uso di sostanze"
(
http://www.psicologiapsicoterapia.com/domande/a003.htm a cura del Dott.
http://www.srmpsicologia.com/baranello/)
Poi parliamo di soggetti già instabili. Puoi dirmi, con assoluta certezza, che quei sintomi non si sarebbero mai manifestati?
Negli stessi Stati dove è legale l'uso ricreativo, dati alla mano, gli psichiatri non riscontrano picchi (quello che più o meno dice Degenhardt)
Esperto non sono, mi limito a leggere tesi di Dottori.
Parlo proprio a livello sociale, non psicologico.
Un alcolista (e li vedo tutti i giorni) hanno un impatto devastante rispetto al ragazzino che si sfonda di canne per la società.
Per il resto del tuo discorso, ni, molto superficiale.
Innanzitutto è una sostanza psicotropa che può attivare dei fenomeni di alterazione, ma non è la causa scatenante, non vuol dire che se io sia geneticamente portato ad avere attacch di panico allora da quel momento in poi io soffrirò di attacco di panico, ma che se sono una persona portata ad avere attacchi di panico è più facile che io sviluppi in quel momento un attacco di panico.
La citazione che metti dice semplicemente che l'utilizzo di cannabis non incide con un percorso terapeutico.
Sia chiaro che io non sono contrario, ma ci sono alcuni fattori da tenere conto, ma è lo stesso discorso che vale per alcol o per il gioco d'azzardo patologico, dovresti fornire gli strumenti e le capacità ad una persona di conoscere queste abitudini volutarie e tenere conto comunque che spesso queste abitudini siano sintomo di disagi più importanti.
Anche se sarebbe interessante vedere quando l'utilizzo di cannabis in ragazzi con disturbo di personalità antisociale in paesi dove c'è la legalizzazione della sostanza sia presente o meno.
Per dire l'alcolismo in Italia viene ben diviso tra alcolismo sociale ed alcolismo in solitaria.