Pochi giorni fa s'è spenta una persona che portava con sé la memoria di una delle pagine più intriganti e belle d'Italia e ...udite udite...dello scoutismo.
Non nascondo il mio passato scoutistico, oramai quasi abbandonato per dissapori etici. Io stesso rido di questi trani personaggi in pantaloncini e cappelli da scemo...soprattutto ora che ne ho saggiato con mano la componente "dirigenziale".
Ma non siamo qui a parlare di me, io volevo portare sotto i riflettori la figura di Mario Isella, ultimo componente delle Aquile randagie.
Chi erano le aquile randagie?
Bisogna partire da quella bella pagina di storia Italiana dove veniva bonificata la maremma, venivano fatti nascere i diritti e i privilegi dei lavoratori e alla guida del nostro paese c'era un grande capotreno e statista.
Nel mentre veniva massacrato ogni dissidente politico, ogni forma di libero pensiero, ci si preparava ad invadere anacronisticamente l'Africa con forme di guerra vietate e i treni continuavano ad arrivare in orario.
Fatto sta che nel 1928 lo scoutismo in forma ASCI viene ufficialmente disciolto con buona pace di quel papa che si dimostrò così combattivo nel osteggiare il fascismo.
In pratica prima della guerra si occupano di assistenza ai paesi tra Monza Milano e la Brianza, ma con l'armistizio dell'8 settembre si trovano a doversi muovere in un territorio molto pericoloso...per intenderci erano i territori invasi dai nazisti e l'RSI, forse la pagina più violenta della guerra in Italia.
In pratica si occuparono dell'espatrio di un gran numero di ebrei, dissidenti e soldati stranieri in territorio nemico. in 20 mesi le Aquile Randagie si occuperanno di più di 2000 espatri tra i quali, si dice, anche quello di Montanelli.
Si è spento qualche giorno fa "Bufalo" Isella, ebbi la fortuna di incrociarlo durante un'attività volta a scoprire quella fantastica pagina di scoutismo.
Mentre ora si discute se un capo Gay può essere un capo o deve essere allontanato...come un divorziato...
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