Yourself is Steam ha scritto:
Eh beh, è la risposta canadese a secoli di prese per il culo, nel finale m'aspettavo che rivelassero che la vecchia in realtà era Robin Scherbatsky.
Tanto finché il Canada ha i Rush rimane migliore degli USA.
Comunque sì, piaciuto, ma non so ancora quanto. Se regia, fotografia e sceneggiatura son fatte bene, con tutti i limiti citazionistici, il montaggio è uno schifo, le musiche c'entravano il giusto, certe cafonate americane non se le è lasciate perdere e sì, pure certi simbolismi, mascherano l'incapacità d'esser diretti mostrando una prepotenza dopotutto ingiustificata.
Cast studiato alla perfezione con tutti gli archetipi americani e fincheriani in bella mostra. Speravo potesse superare il maestro ed invece sfrutta gli archetipi allo stesso modo.
Troppo, troppo derivativo. Son passati 18 anni da Se7en, cerchiamo d'andare oltre. Poi ovvio che sia meglio questo che un Argo, ma definire questo un film d'autore mi sembra comico.
O magari era un modo per mostrare che anche il regista è prigioniero di qualcosa
Parzialmente d'accordo, nel senso che il film gioca chiaramente con certe basi e strutture, gli archetipi per l'appunto, però la direzione che prende è piuttosto diversa da Se7en. Condividono l'elemento religioso, ma che viene trattato in modo diverso, nichilista e misantropo nella filosofia Fincheriana, introspettivo e personale in questo. Anche la narrazione mi appare piuttosto diversa, Fincher non è un regista che gioca troppo sui tempi, ha un montaggio elegante ed è molto diretto nei concetti, anche quando questi sono ostici (vedi il finale di Fight Club), mentre questo Prisoners è più intimo, classico dualismo tra peccato e fede, e per farlo si prende i suoi tempi e le sue pause.
La vera differenza è che se Fincher è un cecchino che sa perfettamente come chiudere un cult, Villeneuve non conclude niente, anzi, l'epilogo per certi versi m'ha dato pure fastidio, lì sottoscrivo in pieno la cafonata americana. Un tentativo di reinventare lo stile in chiave più umanistica, non totalmente riuscito. Quindi boh, prigioniero di codardia?
Visto pure io, la sceneggiatura è bruttarella. Il resto ok. Non il filmone che mi aspettavo sinceramente. Peccato. Gyllenhal col tic è cool.
Più che brutta, si perde in tante stronzate inutili di cui non ne se sentiva il bisogno. Come dramma funziona, ma come thriller, mah. Ci si poteva lavorare su, vedi tutta la sottotrama del medaglione che è abbastanza insulsa.
A mente fredda numericamente direi da 7/10, oltre non mi spingo. La cosa buffa è che tipo il miglior film che abbia visto al cinema quest'anno, bell'anno di merda direi. Meglio se mi faccio l'abbonamento all'Odeon.
Ora sono curioso per Enemy, se non altro per Jake che ha avuto una buona passerella.