Il luogo di dibattito sugli eventi calcistici... Serie A, Champions League, campionati esteri e tutte le altre competizioni. Se volete dire la vostra sullo sport più famoso in Italia... questo è il luogo giusto!
Il 30 maggio 1994, a dieci anni esatti dalla finale di Coppa Campioni persa dalla Roma contro il Liverpool ai rigori, Agostino Di Bartolomei, storico capitano del secondo scudetto giallorosso, si tolse la vita, lasciando tutti nello sgomento. Attraverso una raccolta di interviste a familiari, amici, compagni e tifosi, arricchite da fotografie e immagini di repertorio inedite, il film racconta una personalità complessa, solo parzialmente nota al mondo dello sport. Una rievocazione emozionale nei luoghi a lui cari, ma soprattutto un ritratto intimo di un marito, padre, figlio, infaticabile professionista e grande amico. 11 metri è anche una riflessione su cosa vuol dire essere esclusi dal mondo che si è contribuito a costruire, caricare se stessi delle aspirazioni di un'intera squadra e ritrovarsi inadeguati quando il tempo ci passa addosso e cambia i connotati a tutto ciò che si ama
Grande uomo di sport.
Uomo complesso e tormentato, dimenticato troppo facilmente dal grande calcio, la moglie Marisa non perdeva occasione di attaccare soprattutto Franco Sensi per aver estromesso Ago dalla Roma (in veste dirigenziale o comunque nel quadro degli allenatori).
I fatti tra loro (Di Bartolomei e Sensi) ovviamente non li conosceremo mai con precisione e dovizia di particolari (per cui ogni giudizio sarebbe inutile) ma Ago non andava messo nel dimenticatoio, a prescindere.
Agostino Di Bartolomei è sicuramente un campione che ha avuto dal calcio molto meno di quello che realmente meritava.
Ma nonostante questo rappresenta una figura positiva di questo mondo, un monumento di serietà e di umanità in un calcio dominato dalle apparenze e dalla superficialità.