Rap italiano
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Re: Rap italiano
Fedez mi ha deluso parecchio, rispetto a Pensiola che non c'è fa testi sdolcinati e da checca, anche Faccio brutto poteva andar bene per dire, ora piace solo alle quattordicenni con gli ormoni a duemila.
È che non c'è più tecnica, i flow sono tutti uguali, la gente si sente che respira mentre rappa (Kill, Marra, un po' tutti insomma), un mezzo schifo insomma.
Non conosco gli artisti meno famosi, quindi non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma non penso sia una situazione particolarmente felice, basti vedere i nuovi volti oltreoceano: Tyga spacca ma i testi non valgono, Lamar é bravo ma è troppo tranquillo, Big Sean è sparito dopo un primo disco ottimo, Lil' Wayne alterna pezzi decenti a canzoni da fighetta, Kanye West non mi ha entusiasmato troppo con Cruel Summer e Meek Mill è ancora troppo poco conosciuto in Italia.
Definire rapper Caparezza, J-Ax, Jovanotti e Macklemore è un insulto alla cultura hip-hop, né più né meno.
È che non c'è più tecnica, i flow sono tutti uguali, la gente si sente che respira mentre rappa (Kill, Marra, un po' tutti insomma), un mezzo schifo insomma.
Non conosco gli artisti meno famosi, quindi non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma non penso sia una situazione particolarmente felice, basti vedere i nuovi volti oltreoceano: Tyga spacca ma i testi non valgono, Lamar é bravo ma è troppo tranquillo, Big Sean è sparito dopo un primo disco ottimo, Lil' Wayne alterna pezzi decenti a canzoni da fighetta, Kanye West non mi ha entusiasmato troppo con Cruel Summer e Meek Mill è ancora troppo poco conosciuto in Italia.
Definire rapper Caparezza, J-Ax, Jovanotti e Macklemore è un insulto alla cultura hip-hop, né più né meno.
Re: Rap italiano
Qualcuno di voi ascolta i Disturbati dalla CUiete?
io l'ultimo disco lo adoro, peccato che il cantante si sia suicidato l'anno scorso.
Respect per Dubito!!!!
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io l'ultimo disco lo adoro, peccato che il cantante si sia suicidato l'anno scorso.
Respect per Dubito!!!!
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Re: Rap italiano
Ho qualche curiosità sul rap italiano e contemporaneo in particolare.
Premetto che per motivi generazionali non ne so praticamente nulla, però qualcosina negli anni volente o nolente mi è capitato di ascoltarla e mi sono fatto un'idea anche sull'evoluzione, magari sbagliando, ma vorrei capirlo da chi lo segue.
Io credevo che l'enorme successo che sta avendo tra i giovanissimi fosse dovuto soprattutto al ribaltamento o al disinteresse della visione sociale delle generazioni precedenti.
Come in effetti accade ciclicamente più o meno ogni decade nei messaggi che la musica diffonde.
A me sembra che anziché combatterlo o cercarne le cause, adesso del disagio sociale se ne faccia un punto d'orgoglio. Persino quando tale disagio nemmeno lo si è vissuto.
E questa mi sembra la medesima differenza tra quello dei primi anni 90 e quello contemporaneo di rap.
Sbaglio?
Il mio discorso esula totalmente dall'essere "commerciali" o meno, primo perché è totalmente fuorviante e poi perché non c'è messaggio che non necessiti di esserlo per diffondersi.
Premetto che per motivi generazionali non ne so praticamente nulla, però qualcosina negli anni volente o nolente mi è capitato di ascoltarla e mi sono fatto un'idea anche sull'evoluzione, magari sbagliando, ma vorrei capirlo da chi lo segue.
Io credevo che l'enorme successo che sta avendo tra i giovanissimi fosse dovuto soprattutto al ribaltamento o al disinteresse della visione sociale delle generazioni precedenti.
Come in effetti accade ciclicamente più o meno ogni decade nei messaggi che la musica diffonde.
A me sembra che anziché combatterlo o cercarne le cause, adesso del disagio sociale se ne faccia un punto d'orgoglio. Persino quando tale disagio nemmeno lo si è vissuto.
E questa mi sembra la medesima differenza tra quello dei primi anni 90 e quello contemporaneo di rap.
Sbaglio?
Il mio discorso esula totalmente dall'essere "commerciali" o meno, primo perché è totalmente fuorviante e poi perché non c'è messaggio che non necessiti di esserlo per diffondersi.
Re: Rap italiano
"La tipa del tipo" a parte, Marracash è una spanna sopra tutti, quando si impegna riesce a tirare fuori delle strofe degne di un poeta.
In ansia per l'album di fine anno.
P.S. Chi parla di Macklemore come un "insulto alla cultura hip-hop" non ha ascoltato The Heist e suoi precedenti lavori. Non si puo' giudicare un'artista da una canzone.
In ansia per l'album di fine anno.
P.S. Chi parla di Macklemore come un "insulto alla cultura hip-hop" non ha ascoltato The Heist e suoi precedenti lavori. Non si puo' giudicare un'artista da una canzone.
Re: Rap italiano
La penso proprio come teJohn Nada ha scritto:Ho qualche curiosità sul rap italiano e contemporaneo in particolare.
Premetto che per motivi generazionali non ne so praticamente nulla, però qualcosina negli anni volente o nolente mi è capitato di ascoltarla e mi sono fatto un'idea anche sull'evoluzione, magari sbagliando, ma vorrei capirlo da chi lo segue.
Io credevo che l'enorme successo che sta avendo tra i giovanissimi fosse dovuto soprattutto al ribaltamento o al disinteresse della visione sociale delle generazioni precedenti.
Come in effetti accade ciclicamente più o meno ogni decade nei messaggi che la musica diffonde.
A me sembra che anziché combatterlo o cercarne le cause, adesso del disagio sociale se ne faccia un punto d'orgoglio. Persino quando tale disagio nemmeno lo si è vissuto.
E questa mi sembra la medesima differenza tra quello dei primi anni 90 e quello contemporaneo di rap.
Sbaglio?
Il mio discorso esula totalmente dall'essere "commerciali" o meno, primo perché è totalmente fuorviante e poi perché non c'è messaggio che non necessiti di esserlo per diffondersi.
Re: Rap italiano
La penso proprio come te sul rap attuale,ed in particolare su quello made in italy.È una mia opinione personale eh.Ho molti miei coetanei veri appassionati di cotesto genere,ergo qualcosa mi capita di ascoltarla,non ne vado proprio matto.Se dovessi parlare di rapper preferito direi Eminem,ma non è italiano...forse MondomarcioJohn Nada ha scritto:Ho qualche curiosità sul rap italiano e contemporaneo in particolare.
Premetto che per motivi generazionali non ne so praticamente nulla, però qualcosina negli anni volente o nolente mi è capitato di ascoltarla e mi sono fatto un'idea anche sull'evoluzione, magari sbagliando, ma vorrei capirlo da chi lo segue.
Io credevo che l'enorme successo che sta avendo tra i giovanissimi fosse dovuto soprattutto al ribaltamento o al disinteresse della visione sociale delle generazioni precedenti.
Come in effetti accade ciclicamente più o meno ogni decade nei messaggi che la musica diffonde.
A me sembra che anziché combatterlo o cercarne le cause, adesso del disagio sociale se ne faccia un punto d'orgoglio. Persino quando tale disagio nemmeno lo si è vissuto.
E questa mi sembra la medesima differenza tra quello dei primi anni 90 e quello contemporaneo di rap.
Sbaglio?
Il mio discorso esula totalmente dall'essere "commerciali" o meno, primo perché è totalmente fuorviante e poi perché non c'è messaggio che non necessiti di esserlo per diffondersi.
- Cena 4 Ever
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Re: Rap italiano
Vorrei segnalarvi Nitro,che per me è una della giovani promesse del rap italiano(è un 93),che ha pubblicato il suo nuovo album: Danger.
Sinceramente lo apprezzo moltissimo,sia come basi che come musica.
Vi posto qualche canzone:
[youtube][/youtube]
[youtube][/youtube]
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Sinceramente lo apprezzo moltissimo,sia come basi che come musica.
Vi posto qualche canzone:
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Re: Rap italiano
I rapper italiani di questo millenio prendono tutti ispirazione da quelli americani senza cercare un proprio stile. Basta vedere l'ultimo mixtape di Madman, ha ri - proposto le stesse ritmiche delle voci originali. Sentitevi Bitch, Don't Kill My Vibe di Kendrick Lamar e poi confrontatela con Tutti Kings Online, la canzone di Mad è UGUALE ma fa schifo!
E Nitro è un poser del cazzo, bambino viziato che si lamenta sempre dei suoi "haters".
E Nitro è un poser del cazzo, bambino viziato che si lamenta sempre dei suoi "haters".
- Kris the smoker
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Re: Rap italiano
Per caso Sai cos'è un Mixtape ?Rock Fognak ha scritto:I rapper italiani di questo millenio prendono tutti ispirazione da quelli americani senza cercare un proprio stile. Basta vedere l'ultimo mixtape di Madman, ha ri - proposto le stesse ritmiche delle voci originali. Sentitevi Bitch, Don't Kill My Vibe di Kendrick Lamar e poi confrontatela con Tutti Kings Online, la canzone di Mad è UGUALE ma fa schifo!
E Nitro è un poser del cazzo, bambino viziato che si lamenta sempre dei suoi "haters".
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Re: Rap italiano
Si, questo non giustifica il fatto che in canzoni come Tutti Kings Online, Molly, Freaks e Gas Pedal Madman ricalca spudoratamente le parti vocali degli artisti originali, cambiando solo le parole ma copiandone il ritmo. E il risultato è stato 'na ciofeca, lo dice uno che considera Escape From Heart un album grandioso.Kris the smoker ha scritto: Per caso Sai cos'è un Mixtape ?
Faccio un esempio, Che Ne Sai con Diluvio e Gemitaiz nel Mixtape Haterproof. La base è Hustlin di The Game, ma Madman non segue lo schema vocale imposto da The Game, anzi, ne crea uno tutto suo, e crea una delle sue migliori strofe. Sempre nello stesso mixtape, Low Budget è un esempio perfetto, non segue la base vocale imposta da Tinie Tempah e crea una strofa killer.
- MarioMariaMario
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Re: Rap italiano
Con permesso, riesumo il topic.
L'affermazione che qualche utente ha postato nelle pagine precedenti, sul fatto che l'Hip Hop italiano non esista o una cosa del genere non è del tutto errata. O meglio, secondo me esiste, ma non è quello che pensano molti, per intenderci quello Mainstream dei vari Club Dogo, Emis Killa, Fedez e compagnia bella.
Peraltro tutti rappers di indiscusso talento, che però hanno ormai banalizzato e standardizzato uno stile nato da tutt'altre basi ed obiettivi: di certo non quelli attuali; ecco perché esponenti validissimi come i Dogo, firmato il contratto della vita con la major, 'svoltata' la carriera, come si dice in gergo, si sono appiattiti su testi che di Rap hanno poco ed un cazzo onestamente: basi dance, autotune (che per carità io non critico), i soliti testi 'spacco tutto, entro nel club, viva la figa e la droga', che oltre ad essere una scopiazzata dei tipici stereotipi del rap americano, paragonati a quelli di un tempo (vi invito a ascoltarvi 'Sacre Scuole', mi stupisco che nessuno abbia postato un tubazzo, nient'altro che il Guercio (Guè), Fame o Jake la Furia ed 'Il corvo', il futuro Dargen D'Amico) sono davvero imbarazzanti. Magari posterò qualche esempio per darvi l'idea del confronto, che è davvero ingeneroso.
Ora, nessuno, vuol fare l'ipocrita e dire che per i soldoni di una major, che per due testi di discutibile contenuto riempie di soldi i Dogo così come Marracash o altri, questi non facciano bene a fare quello che fanno. Sono degli 'arrivati', è vero, sono partiti dal nulla e dai concertini nei baretti della Barona (senza offesa) ed ora riempiono i palazzetti, ma è normale che gli 'originals' del genere storcano il naso e che in molti vedano questo atteggiamento come una sorta di tradimento.
Ribadisco che nessuno vuole discutere del cammino e dell'evoluzione di questi artisti, ma c'è chi ai soldi ha anteposto dei 'valori', dei capisaldi del tipo 'non faccio il testo che la major vuole che faccia, resto povero e meno famoso ma libero': Kaos, Inoki, Bassi Maestro (che collabora con artisti del Mainstream ma certamente non si identifica con i loro testi), lo stesso Dargen che continua su uno stile sublime ed unico, sono alcuni di questi esempi, che vi invito a conoscere e scoprire, per farvi un'idea di quella che è la 'reale' cultura.
Su Fibra il discorso è leggermente diverso, perché nel suo caso si parla secondo me di una vera e propria evoluzione di stile e non di una costruzione forzata per esigenza di marketing e/o per attirare il nuovo pubblico. Quindi, anche se preferisco il Fabri di 'Sindrome di fine millenio', guardo con un certo rispetto anche ai suoi lavori più attuali, da 'Tradimento', che lo ha consacrato nel Mainstream, ad altre collaborazioni, mi viene in mente 'Rapstar' assieme al fortissimo Clementino.
Parere mio, libero di discuterne con chi non sia d'accordo.
Gruppo semi emergente, ma cazzutissimo che vi consiglio, della mia città, senza dubbio i 'Fratelli Quintale'. Presto posterò dei video comunque.
L'affermazione che qualche utente ha postato nelle pagine precedenti, sul fatto che l'Hip Hop italiano non esista o una cosa del genere non è del tutto errata. O meglio, secondo me esiste, ma non è quello che pensano molti, per intenderci quello Mainstream dei vari Club Dogo, Emis Killa, Fedez e compagnia bella.
Peraltro tutti rappers di indiscusso talento, che però hanno ormai banalizzato e standardizzato uno stile nato da tutt'altre basi ed obiettivi: di certo non quelli attuali; ecco perché esponenti validissimi come i Dogo, firmato il contratto della vita con la major, 'svoltata' la carriera, come si dice in gergo, si sono appiattiti su testi che di Rap hanno poco ed un cazzo onestamente: basi dance, autotune (che per carità io non critico), i soliti testi 'spacco tutto, entro nel club, viva la figa e la droga', che oltre ad essere una scopiazzata dei tipici stereotipi del rap americano, paragonati a quelli di un tempo (vi invito a ascoltarvi 'Sacre Scuole', mi stupisco che nessuno abbia postato un tubazzo, nient'altro che il Guercio (Guè), Fame o Jake la Furia ed 'Il corvo', il futuro Dargen D'Amico) sono davvero imbarazzanti. Magari posterò qualche esempio per darvi l'idea del confronto, che è davvero ingeneroso.
Ora, nessuno, vuol fare l'ipocrita e dire che per i soldoni di una major, che per due testi di discutibile contenuto riempie di soldi i Dogo così come Marracash o altri, questi non facciano bene a fare quello che fanno. Sono degli 'arrivati', è vero, sono partiti dal nulla e dai concertini nei baretti della Barona (senza offesa) ed ora riempiono i palazzetti, ma è normale che gli 'originals' del genere storcano il naso e che in molti vedano questo atteggiamento come una sorta di tradimento.
Ribadisco che nessuno vuole discutere del cammino e dell'evoluzione di questi artisti, ma c'è chi ai soldi ha anteposto dei 'valori', dei capisaldi del tipo 'non faccio il testo che la major vuole che faccia, resto povero e meno famoso ma libero': Kaos, Inoki, Bassi Maestro (che collabora con artisti del Mainstream ma certamente non si identifica con i loro testi), lo stesso Dargen che continua su uno stile sublime ed unico, sono alcuni di questi esempi, che vi invito a conoscere e scoprire, per farvi un'idea di quella che è la 'reale' cultura.
Su Fibra il discorso è leggermente diverso, perché nel suo caso si parla secondo me di una vera e propria evoluzione di stile e non di una costruzione forzata per esigenza di marketing e/o per attirare il nuovo pubblico. Quindi, anche se preferisco il Fabri di 'Sindrome di fine millenio', guardo con un certo rispetto anche ai suoi lavori più attuali, da 'Tradimento', che lo ha consacrato nel Mainstream, ad altre collaborazioni, mi viene in mente 'Rapstar' assieme al fortissimo Clementino.
Parere mio, libero di discuterne con chi non sia d'accordo.
Gruppo semi emergente, ma cazzutissimo che vi consiglio, della mia città, senza dubbio i 'Fratelli Quintale'. Presto posterò dei video comunque.
- john1094
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Re: Rap italiano
Mah, anche io la pensavo come te...Poi però vai a vedere il lavoro che hanno fatto i Dogo, Marracash (anche se secondo me è il meno commerciale dei commerciali), Fibra e altri, e ti rendi conto di come possa essere giustificata la loro scelta.MarioMariaMario ha scritto:Con permesso, riesumo il topic.
L'affermazione che qualche utente ha postato nelle pagine precedenti, sul fatto che l'Hip Hop italiano non esista o una cosa del genere non è del tutto errata. O meglio, secondo me esiste, ma non è quello che pensano molti, per intenderci quello Mainstream dei vari Club Dogo, Emis Killa, Fedez e compagnia bella.
Peraltro tutti rappers di indiscusso talento, che però hanno ormai banalizzato e standardizzato uno stile nato da tutt'altre basi ed obiettivi: di certo non quelli attuali; ecco perché esponenti validissimi come i Dogo, firmato il contratto della vita con la major, 'svoltata' la carriera, come si dice in gergo, si sono appiattiti su testi che di Rap hanno poco ed un cazzo onestamente: basi dance, autotune (che per carità io non critico), i soliti testi 'spacco tutto, entro nel club, viva la figa e la droga', che oltre ad essere una scopiazzata dei tipici stereotipi del rap americano, paragonati a quelli di un tempo (vi invito a ascoltarvi 'Sacre Scuole', mi stupisco che nessuno abbia postato un tubazzo, nient'altro che il Guercio (Guè), Fame o Jake la Furia ed 'Il corvo', il futuro Dargen D'Amico) sono davvero imbarazzanti. Magari posterò qualche esempio per darvi l'idea del confronto, che è davvero ingeneroso.
Ora, nessuno, vuol fare l'ipocrita e dire che per i soldoni di una major, che per due testi di discutibile contenuto riempie di soldi i Dogo così come Marracash o altri, questi non facciano bene a fare quello che fanno. Sono degli 'arrivati', è vero, sono partiti dal nulla e dai concertini nei baretti della Barona (senza offesa) ed ora riempiono i palazzetti, ma è normale che gli 'originals' del genere storcano il naso e che in molti vedano questo atteggiamento come una sorta di tradimento.
Ribadisco che nessuno vuole discutere del cammino e dell'evoluzione di questi artisti, ma c'è chi ai soldi ha anteposto dei 'valori', dei capisaldi del tipo 'non faccio il testo che la major vuole che faccia, resto povero e meno famoso ma libero': Kaos, Inoki, Bassi Maestro (che collabora con artisti del Mainstream ma certamente non si identifica con i loro testi), lo stesso Dargen che continua su uno stile sublime ed unico, sono alcuni di questi esempi, che vi invito a conoscere e scoprire, per farvi un'idea di quella che è la 'reale' cultura.
Su Fibra il discorso è leggermente diverso, perché nel suo caso si parla secondo me di una vera e propria evoluzione di stile e non di una costruzione forzata per esigenza di marketing e/o per attirare il nuovo pubblico. Quindi, anche se preferisco il Fabri di 'Sindrome di fine millenio', guardo con un certo rispetto anche ai suoi lavori più attuali, da 'Tradimento', che lo ha consacrato nel Mainstream, ad altre collaborazioni, mi viene in mente 'Rapstar' assieme al fortissimo Clementino.
Parere mio, libero di discuterne con chi non sia d'accordo.
Gruppo semi emergente, ma cazzutissimo che vi consiglio, della mia città, senza dubbio i 'Fratelli Quintale'. Presto posterò dei video comunque.
Anche Fibra ha fatto un'intervista su questo argomento, e lui ha preferito avere soldi e diventare famoso, dopo aver passato 10 anni nell'underground...E secondo me non ha del tutto sbagliato, quando arrivi a quel punto della carriera, ti attirano la fama e i soldi.