
Alchimie #4 - Hulk Hogan vs. Antonio Inoki
- Greg Valentine
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
A giorni lo avrei riuppato, almeno per il commento su Starrcade '83. Il discorso è che come autore non riesco ad essere costante (invidio fortemente Paguro), e non è mancanza di voglia altrochè, e che in questo periodo ho pochissimo tempo per visionare incontri, e in più senza un bacino d'utenza attivo rimane un "One Man Show", cosa non proprio stimolante diciamo, non solo per me. Inoltre il periodo (80s) è ancora troppo vago per la maggiorparte dell'utenza, e fin quando non si arriverà ai Bret, ai Michaels, agli Angle dubito che avrà maggiore seguito.Geno ha scritto:E' andato tutto a vacche??
Quando avrà tempo lo manderò avanti, sia chiaro, non mi sono arreso, è solo che i miei tempi non sono proprio i migliori per garantire continuità. Per il resto, è un topic continuo, chiunque volesse può aggiornare le medie già analizzate, e/o commentare un match random di quelli considerati.
Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
Io non mi ero accorto che ci fosse una nuova faida da commentare 

Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
NWA - Starrcade - "A Flair for a Gold" - 01/23/1983: ****1/2
Questo è il match che da una definizione perfetta alla parola "intensità". Il match non è stato impostato sulla tecnica, ma semplicemente sull'intensità. I due lottatori hanno mostrato un lato violento e sadico, che ha reso epico questo Cage Match. Il sangue che sgorga come un fiume in piena, gli innumerevoli reversal, l'arbitro che si interessa in prima persona, il vecchio leone che vuole battere il giovane leone. Quel giovane leone che vuole privare il capo branco del suo posto da leader. Questi sono piccoli particolari, che hanno reso questo incontro indimenticabile. Avrò visto questo match almeno 25 volte, ma a dire la verità, lo rivedrei altre 50 volte e non mi stancherai mai. Brividi. Grazie leggende.
Questo è il match che da una definizione perfetta alla parola "intensità". Il match non è stato impostato sulla tecnica, ma semplicemente sull'intensità. I due lottatori hanno mostrato un lato violento e sadico, che ha reso epico questo Cage Match. Il sangue che sgorga come un fiume in piena, gli innumerevoli reversal, l'arbitro che si interessa in prima persona, il vecchio leone che vuole battere il giovane leone. Quel giovane leone che vuole privare il capo branco del suo posto da leader. Questi sono piccoli particolari, che hanno reso questo incontro indimenticabile. Avrò visto questo match almeno 25 volte, ma a dire la verità, lo rivedrei altre 50 volte e non mi stancherai mai. Brividi. Grazie leggende.
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
NWA - Starrcade - "A Flair for a Gold" - 01/23/1983 - 8.5
Per comprenderne la grandezza, non basta la visione del match a sè, ma è necessario calarsi completamente nel contesto. Il più celebre Showdown della storia moderna dell'NWA (che aprirà le porte alla terza Era NWA per importanza, quella di Flair), a vostra scelta, l'ultimo baluardo dell'Era Classica o il primo Classico dell'Era Moderna. Questo match è sicuramente la spaccatura storica più evidente insieme a Sheik/Hogan del '84 ovvero la nascita dell'Hulkamania.
La faida Flair/Race si pone come modello classico di tutti i successivi "passaggi di consegne" che si sono successi nella storia dello sport-entertainment nord-americano. Fu questa la prima vera esplosione di popolarità di questa disciplina, non solo limitata ad un territorio, ma un feud seguito da milioni di americani, questo match riesce a coniugare gli elementi più noti della classicità con i più caratteristici must che caratterizzeranno poi questo sport-spettacolo. La faida Race/Flair fu enormemente seguita, Harley era il "King" assoluto dell'NWA, era l'uomo da battere, colui che ormai da un decennio dominana la federazione nazionale più conosciuta e rispettata e Flair era semplicemente Flair, il futuro, colui che dal debutto non aveva fatto altro che rinnovare questa federazione, l'uomo ideale insomma per prendere il suo posto. Per l'occasione Race interpretò magistralmente il ruolo di heel, attirando su di sè un'enorme heat, interpretando perfettamente il ruolo di Re ormai stanco e decadente, che si ritrova a difendere con ogni mezzo (vedi la taglia sulla testa di Flair), il suo regno. Flair l'agitatore dei Young Lions ( i nuovi talenti della federazione che volevano emergere, prendersi ciò che gli spettava di diritto), il nuovo predestinato, a furor di popolo, a prendere le redini nell'NWA.
Il match fu l'epica resa dei conti che tutti aspettavano. Sin dalle entrate: il vecchio Race entrò, come suo solito, senza scenografia, senza musica, fischiato e odiato da quelli che per dieci anni furono i propri fan, l'eblema di quel glorioso quando duro passato. E fu da quel momento, di silenzio, fischi, di buio, che prese vita un bagliore, una piccola luce che diventò abbagliante, da quel piccolo spiraglio partirono le note della versione rivisitata del poema sinfonico di Richard Strauss (Così parlò Zarathustra. Da notare la perfezione dei dettagli, e dei riferimenti all'immaginario collettivo, una musica che accompagnava eventi straordinari, vedi in "2001" di Kubrick), entrava così The Nature Boy, Il Wrestler Moderno, Ric Flair!!!
L'analisi del workrate per questo classico è limitativo, ma non per questo non interessante. Fu il primo vero Steel Cage, quello che inaugerà una lunghissima tradizione in NWA (che continuerà in WCW, e ancor oggi con Lockdown in TNA), il capostipite di epici confronti nella gabbia, crudo non tanto per i due bladejob, ma per il concetto che ne rappresenta, da concepire nel più classico dei suoi significati: il definitivo regolamento di conti.
Lo storytelling è sicuramente l'aspetto che rese epico questo match (ad di là dell'atmosfera che si respirava, a partire dalla leggenda Gene Kiniski come arbitro speciale per l'occasione). Il rampante Flair prese subito in mano la situazione, dominando sin da subito l'avversario con numerose Sleeper Hold, e prese a terra, ma Race, esperto calcolatore quale era, gli avrebbe riservato poco dopo numerose insidie. La lezione per Flair fu quella di non abbassare mai la guardia, specie contro un saggio leone come Race, abile nello sfruttare ogni incertezza, e ogni opportunità, a suo favore (vedi quando Kiniski tentava di separarli). Con un suplex, Race ribaltò abilmente la situazione.
Mise notevolmente in difficoltà Flair, con il meglio del suo repertorio (ginocchiate cadenti, gomitate cadenti, e i Headbutt tipici del suo repertorio, aspetti che Race innovò dal repertorio classico anni '70). Questa parte è un capolavoro di psicologia. Race era un maestro nel condurre, ma Flair dimostrò in pieno di essere un qualcosa mai vista fino a quel momento. Il selling, oggi celebre, di Flair fu essenziale a rendere la narrazione del match, i classici urli e una serie di elementi che Flair introdusse in maniera originalissima (più volte emulati poi). Per il pubblico fu un momento sofferente, Flair sanguinante era in completa balia di Race, il piledriver in primis fu un durissimo colpo. Per Flair era tempo di dare il tutto per tutto, "To be the man, you gotta beat the man!", e lo fece. Race fu un muro difficile da abbattere, resistette fino all'ultimo (in maniera commuovente), uscì perfino dalla Figure 4, per orgoglio, per la leadership, una lotta contro il tempo, contro il destino. Un Body Press dall'altro della terza corda concluse questo epico match, Flair aveva finalmente sconfitto Race, Flair era l'NWA Champion, Ric Flair era finalmente diventato The Man.
L'immagine di un Race sconfitto e decaduto che guarda con rimpianto un Flair festante, amato, e tenuto alto dai colleghi, rimane una delle immagini più commuoventi che abbia mai visto. Il rivedersi giovani, un tuffo nel passato, l'accettazione per tutti che il tempo passa inesorabile.
Per comprenderne la grandezza, non basta la visione del match a sè, ma è necessario calarsi completamente nel contesto. Il più celebre Showdown della storia moderna dell'NWA (che aprirà le porte alla terza Era NWA per importanza, quella di Flair), a vostra scelta, l'ultimo baluardo dell'Era Classica o il primo Classico dell'Era Moderna. Questo match è sicuramente la spaccatura storica più evidente insieme a Sheik/Hogan del '84 ovvero la nascita dell'Hulkamania.
La faida Flair/Race si pone come modello classico di tutti i successivi "passaggi di consegne" che si sono successi nella storia dello sport-entertainment nord-americano. Fu questa la prima vera esplosione di popolarità di questa disciplina, non solo limitata ad un territorio, ma un feud seguito da milioni di americani, questo match riesce a coniugare gli elementi più noti della classicità con i più caratteristici must che caratterizzeranno poi questo sport-spettacolo. La faida Race/Flair fu enormemente seguita, Harley era il "King" assoluto dell'NWA, era l'uomo da battere, colui che ormai da un decennio dominana la federazione nazionale più conosciuta e rispettata e Flair era semplicemente Flair, il futuro, colui che dal debutto non aveva fatto altro che rinnovare questa federazione, l'uomo ideale insomma per prendere il suo posto. Per l'occasione Race interpretò magistralmente il ruolo di heel, attirando su di sè un'enorme heat, interpretando perfettamente il ruolo di Re ormai stanco e decadente, che si ritrova a difendere con ogni mezzo (vedi la taglia sulla testa di Flair), il suo regno. Flair l'agitatore dei Young Lions ( i nuovi talenti della federazione che volevano emergere, prendersi ciò che gli spettava di diritto), il nuovo predestinato, a furor di popolo, a prendere le redini nell'NWA.
Il match fu l'epica resa dei conti che tutti aspettavano. Sin dalle entrate: il vecchio Race entrò, come suo solito, senza scenografia, senza musica, fischiato e odiato da quelli che per dieci anni furono i propri fan, l'eblema di quel glorioso quando duro passato. E fu da quel momento, di silenzio, fischi, di buio, che prese vita un bagliore, una piccola luce che diventò abbagliante, da quel piccolo spiraglio partirono le note della versione rivisitata del poema sinfonico di Richard Strauss (Così parlò Zarathustra. Da notare la perfezione dei dettagli, e dei riferimenti all'immaginario collettivo, una musica che accompagnava eventi straordinari, vedi in "2001" di Kubrick), entrava così The Nature Boy, Il Wrestler Moderno, Ric Flair!!!
L'analisi del workrate per questo classico è limitativo, ma non per questo non interessante. Fu il primo vero Steel Cage, quello che inaugerà una lunghissima tradizione in NWA (che continuerà in WCW, e ancor oggi con Lockdown in TNA), il capostipite di epici confronti nella gabbia, crudo non tanto per i due bladejob, ma per il concetto che ne rappresenta, da concepire nel più classico dei suoi significati: il definitivo regolamento di conti.
Lo storytelling è sicuramente l'aspetto che rese epico questo match (ad di là dell'atmosfera che si respirava, a partire dalla leggenda Gene Kiniski come arbitro speciale per l'occasione). Il rampante Flair prese subito in mano la situazione, dominando sin da subito l'avversario con numerose Sleeper Hold, e prese a terra, ma Race, esperto calcolatore quale era, gli avrebbe riservato poco dopo numerose insidie. La lezione per Flair fu quella di non abbassare mai la guardia, specie contro un saggio leone come Race, abile nello sfruttare ogni incertezza, e ogni opportunità, a suo favore (vedi quando Kiniski tentava di separarli). Con un suplex, Race ribaltò abilmente la situazione.
Mise notevolmente in difficoltà Flair, con il meglio del suo repertorio (ginocchiate cadenti, gomitate cadenti, e i Headbutt tipici del suo repertorio, aspetti che Race innovò dal repertorio classico anni '70). Questa parte è un capolavoro di psicologia. Race era un maestro nel condurre, ma Flair dimostrò in pieno di essere un qualcosa mai vista fino a quel momento. Il selling, oggi celebre, di Flair fu essenziale a rendere la narrazione del match, i classici urli e una serie di elementi che Flair introdusse in maniera originalissima (più volte emulati poi). Per il pubblico fu un momento sofferente, Flair sanguinante era in completa balia di Race, il piledriver in primis fu un durissimo colpo. Per Flair era tempo di dare il tutto per tutto, "To be the man, you gotta beat the man!", e lo fece. Race fu un muro difficile da abbattere, resistette fino all'ultimo (in maniera commuovente), uscì perfino dalla Figure 4, per orgoglio, per la leadership, una lotta contro il tempo, contro il destino. Un Body Press dall'altro della terza corda concluse questo epico match, Flair aveva finalmente sconfitto Race, Flair era l'NWA Champion, Ric Flair era finalmente diventato The Man.
L'immagine di un Race sconfitto e decaduto che guarda con rimpianto un Flair festante, amato, e tenuto alto dai colleghi, rimane una delle immagini più commuoventi che abbia mai visto. Il rivedersi giovani, un tuffo nel passato, l'accettazione per tutti che il tempo passa inesorabile.
Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
Mid-Atlantic Championship Wrestling - 8/31/1983: ****
A differenza del Cage Match, in cui Race dominò per la maggior parte del tempo, qui si ha una situazione di totale equilibrio. Un equilibrio precario, che tende ad entrambi le parti, infatti i primi 5 minuti sono di un intensità incredibile. Scambio di chop, Body Slam, ribaltamenti di fronte, tutti questi piccoli dettagli hanno riscaldato per bene il pubblico, che ha dato qualcosa in più al match. I due non si sono risparmiati e hanno instaurato un ritmo vivace e soddisfacente. Stona un pò l'overbooking finale, con l'intervento di Dick Slater (è lui vero?) e il tradimento di "Cowboy" Bob Orton. Con un finale chiaro e pulito, questo match, secondo me, poteva raggiungere tranquillamente il livello del Cage Match. Adesso vediamo come si comporteranno nel Sol Levante.
A differenza del Cage Match, in cui Race dominò per la maggior parte del tempo, qui si ha una situazione di totale equilibrio. Un equilibrio precario, che tende ad entrambi le parti, infatti i primi 5 minuti sono di un intensità incredibile. Scambio di chop, Body Slam, ribaltamenti di fronte, tutti questi piccoli dettagli hanno riscaldato per bene il pubblico, che ha dato qualcosa in più al match. I due non si sono risparmiati e hanno instaurato un ritmo vivace e soddisfacente. Stona un pò l'overbooking finale, con l'intervento di Dick Slater (è lui vero?) e il tradimento di "Cowboy" Bob Orton. Con un finale chiaro e pulito, questo match, secondo me, poteva raggiungere tranquillamente il livello del Cage Match. Adesso vediamo come si comporteranno nel Sol Levante.
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
Ho sbagliato la cronologia, quello del Mid-Atlantic Championship Wrestling viene prima (agosto '83), mentre la data di Starrcade è sbagliata (in realtà novembre '83), non a caso Race ha ancora la cintura.
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
Mid-Atlantic Championship Wrestling - 8/31/1983 - 8+
Che match, ragazzi. Un bellissimo match d'altri tempi, 16 minuti di wrestling pulitissimo, di ritmo incessanti, di chicche ripetute da ambo i lati. Se Starrcade inauguerà la tradizione degli Steel Cage a venire, specie da un punto di vista "psicologico", questo match è semplicemente il confronto dei due worker su tutti i fronti, funzionalissimo per lo scopo del topic. Entrambi partono dal meglio del repertorio classico NWA fine '70, ed entrambi riescono a rinnovarne ogni aspetto, entrambi presentano di base un repertorio simile (ginocchiate cadenti, gomitate, chop, vertical suplex, back body drop), entrambi lo hanno spettacolazziato o contaminato, specie da influenze giappones, entrambi hanno inventato un repertorio di taunt o sellate originali (vedi i "marchi di fabbrica": Race sospeso a metà tra le corde, o la classica caduta dal paletto di Flair), più innumerevoli dettagli narrativi che ad elencarli tutti sarebbe come spiegare la spontaneità, l'intuizione, l'arte che i due ci mettono in tutto ciò. Finale in piena faida (da li a poco ci sarebbe stato Starrcade), con Orton e Slater ad interferire ai danni di Flair (aiutato poi da Piper) per la soddisfazione di un sorridente Race, ovviamente mandante dei due, pronto con ogni mezzo a non cedere lo scettro. Assolutazione consigliato per capire lo stile NWA, e gli standard qualitativi degli 80s.
Che match, ragazzi. Un bellissimo match d'altri tempi, 16 minuti di wrestling pulitissimo, di ritmo incessanti, di chicche ripetute da ambo i lati. Se Starrcade inauguerà la tradizione degli Steel Cage a venire, specie da un punto di vista "psicologico", questo match è semplicemente il confronto dei due worker su tutti i fronti, funzionalissimo per lo scopo del topic. Entrambi partono dal meglio del repertorio classico NWA fine '70, ed entrambi riescono a rinnovarne ogni aspetto, entrambi presentano di base un repertorio simile (ginocchiate cadenti, gomitate, chop, vertical suplex, back body drop), entrambi lo hanno spettacolazziato o contaminato, specie da influenze giappones, entrambi hanno inventato un repertorio di taunt o sellate originali (vedi i "marchi di fabbrica": Race sospeso a metà tra le corde, o la classica caduta dal paletto di Flair), più innumerevoli dettagli narrativi che ad elencarli tutti sarebbe come spiegare la spontaneità, l'intuizione, l'arte che i due ci mettono in tutto ciò. Finale in piena faida (da li a poco ci sarebbe stato Starrcade), con Orton e Slater ad interferire ai danni di Flair (aiutato poi da Piper) per la soddisfazione di un sorridente Race, ovviamente mandante dei due, pronto con ogni mezzo a non cedere lo scettro. Assolutazione consigliato per capire lo stile NWA, e gli standard qualitativi degli 80s.
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
AJPW - 22/05/1984 - 7.5
Dopo Starrcade '83, Flair ebbe un ottimo regno di tre mesi partendo da babyface assoluto, e cambiando, come suo solito, il suo allineamento più volte in meniera più o meno marcata. Flair fu il tipico wrestler adattabile in qualsiasi situazione, capace di saltellare tra lo status di face e heel, senza risentirne in coerenza. Fu sicuramente il primo vero tweener della storia NWA. Race era ormai al tramonto, e la dirigenza NWA volle consegnargli ancora una volta, seppur per un giorno, la cintura NWA in una sorta di "premio alla carriera". Il 21 marzo 1984, infatti, Race conquistò l'ottavo, e ultimo, regno NWA della sua carriera, riconsegnandolo nelle mani del Nature Boy il 23 marzo. Da lì si ebbe una sorta di "Farewell Tour", in cui i due si affrontarono tantissime volte (e ahimè non trovo il materiale video), fino al 1986 in cui The King lasciò la propria casa, per firmare un contratto con la WWF. Questo match, si colloca nel maggio '84, periodo in cui Flair era stato spogliato del titolo dall'amatissimo Kerry Von Eric (all'apice, mai più ritornato, della sua carriera); regno che finirà proprio due giorni dopo il match in questione, che consegnerà a Flair il titolo per la quarta volta.
Quello del 22/05, disputato in AJPW, è il tipico match 'export', d'ambasciata: ovvero una sorta di riassunto del meglio della loro interazione, il tipico match di base che due performer imparano a memoria e combattono, seppur con qualche differenza, in giro per il mondo. Per farvi un esempio pratico, quando due wrestler combattono una serie di incontri negli House Show. E l'aver identificato ciò, sottolinea, ancor di più, la straordinaria alchimia che i due avevano. Con apparente estrema facilità, i due mostrano un match bellissimo. Un divertissment interessantissimo, in cui mostrano i già affrontati (vedi l'analisi dello scorso match) "marchi di fabbrica" ad un pubblico giapponese, molto coinvolto e divertito (vedi il divertimento con cui il pubblico accoglie la telefonata testata cadente di Race a metà incontro).
L'incontro parte subito dinamico, e si svolge in linea a tutti i loro innumerevoli precedenti. Da annotare qualche piccola chicca: due ottimi Gorilla Press di Race (wrestler a cui la forza non mancava di certo), e la ginocchiata cadente di Race abilmente reversata in Figure 4. Un incontro che intrattiene in maniera molto americana, e al tempo stesso mostra grande qualità in-ring. Leggermente al di sotto del precedente dell'agosto '83, ma son dettagli. Da ricordare per il job pulito di Flair in favore di Race, che trova una vittoria importante in Sol Levante, l'ennesimo tributo per il re, che allontana, almeno per quella sera, l'idea generale dei colleghi di un Flair despota e politicante.
Dopo Starrcade '83, Flair ebbe un ottimo regno di tre mesi partendo da babyface assoluto, e cambiando, come suo solito, il suo allineamento più volte in meniera più o meno marcata. Flair fu il tipico wrestler adattabile in qualsiasi situazione, capace di saltellare tra lo status di face e heel, senza risentirne in coerenza. Fu sicuramente il primo vero tweener della storia NWA. Race era ormai al tramonto, e la dirigenza NWA volle consegnargli ancora una volta, seppur per un giorno, la cintura NWA in una sorta di "premio alla carriera". Il 21 marzo 1984, infatti, Race conquistò l'ottavo, e ultimo, regno NWA della sua carriera, riconsegnandolo nelle mani del Nature Boy il 23 marzo. Da lì si ebbe una sorta di "Farewell Tour", in cui i due si affrontarono tantissime volte (e ahimè non trovo il materiale video), fino al 1986 in cui The King lasciò la propria casa, per firmare un contratto con la WWF. Questo match, si colloca nel maggio '84, periodo in cui Flair era stato spogliato del titolo dall'amatissimo Kerry Von Eric (all'apice, mai più ritornato, della sua carriera); regno che finirà proprio due giorni dopo il match in questione, che consegnerà a Flair il titolo per la quarta volta.
Quello del 22/05, disputato in AJPW, è il tipico match 'export', d'ambasciata: ovvero una sorta di riassunto del meglio della loro interazione, il tipico match di base che due performer imparano a memoria e combattono, seppur con qualche differenza, in giro per il mondo. Per farvi un esempio pratico, quando due wrestler combattono una serie di incontri negli House Show. E l'aver identificato ciò, sottolinea, ancor di più, la straordinaria alchimia che i due avevano. Con apparente estrema facilità, i due mostrano un match bellissimo. Un divertissment interessantissimo, in cui mostrano i già affrontati (vedi l'analisi dello scorso match) "marchi di fabbrica" ad un pubblico giapponese, molto coinvolto e divertito (vedi il divertimento con cui il pubblico accoglie la telefonata testata cadente di Race a metà incontro).
L'incontro parte subito dinamico, e si svolge in linea a tutti i loro innumerevoli precedenti. Da annotare qualche piccola chicca: due ottimi Gorilla Press di Race (wrestler a cui la forza non mancava di certo), e la ginocchiata cadente di Race abilmente reversata in Figure 4. Un incontro che intrattiene in maniera molto americana, e al tempo stesso mostra grande qualità in-ring. Leggermente al di sotto del precedente dell'agosto '83, ma son dettagli. Da ricordare per il job pulito di Flair in favore di Race, che trova una vittoria importante in Sol Levante, l'ennesimo tributo per il re, che allontana, almeno per quella sera, l'idea generale dei colleghi di un Flair despota e politicante.
- Greg Valentine
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
Top 10 Matches Of The 80s (visionati in questo topic, in aggiornamento):
1] Ric Flair vs. Jumbo Tsuruta - AJPW - 2/3 Falls - 6/8/83 - 9
http://www.tuttowrestling.com/phpbb/vie ... &start=150
2] Dynamite Kid vs. Tiger Mask - NJPW - 21/04/83 - 9
http://www.tuttowrestling.com/phpbb/vie ... 7&start=60
3] Harley Race vs. Ric Flair - NWA Starrace 1983 - 8.5
http://www.tuttowrestling.com/phpbb/vie ... &start=210 (pagina corrente)
4] Dynamite Kid vs. Tiger Mask - NJPW - 05/08/82 - 8.5
http://www.tuttowrestling.com/phpbb/vie ... 7&start=45
5] Harley Race vs. Ric Flair - Mid-Atlantic Championship Wrestling - 8/31/1983 - 8+
http://www.tuttowrestling.com/phpbb/vie ... &start=210 (pagina corrente)
1] Ric Flair vs. Jumbo Tsuruta - AJPW - 2/3 Falls - 6/8/83 - 9
http://www.tuttowrestling.com/phpbb/vie ... &start=150
2] Dynamite Kid vs. Tiger Mask - NJPW - 21/04/83 - 9
http://www.tuttowrestling.com/phpbb/vie ... 7&start=60
3] Harley Race vs. Ric Flair - NWA Starrace 1983 - 8.5
http://www.tuttowrestling.com/phpbb/vie ... &start=210 (pagina corrente)
4] Dynamite Kid vs. Tiger Mask - NJPW - 05/08/82 - 8.5
http://www.tuttowrestling.com/phpbb/vie ... 7&start=45
5] Harley Race vs. Ric Flair - Mid-Atlantic Championship Wrestling - 8/31/1983 - 8+
http://www.tuttowrestling.com/phpbb/vie ... &start=210 (pagina corrente)
- gigietto79
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
per la serie "e chissenefrega", nello stesso show c'è un ottimo jumbo-kerry von erich per il titolo NWAGreg Valentine ha scritto:AJPW - 22/05/1984 - 7.5
- Greg Valentine
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
Altrochè, Kerry Von Eric di quel periodo è da recuperare, oltre a quello da te citato, ce ne sarebbero un bel po di interessanti con Flair. Anzi, a dire il vero potremmo perfino soffermarci (specie considerando che, da un occhiata veloce, il materiale sul tubo si trova). L'unica cosa è che tra Steamboat, Whindam, Funk e Rhodes, questo topic , almeno per la parte degli 80s, rischia di diventare troppo "Flair centrico".gigietto79 ha scritto:
per la serie "e chissenefrega", nello stesso show c'è un ottimo jumbo-kerry von erich per il titolo NWA
[youtube][/youtube]
- Greg Valentine
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
Aggiunto (pag 14) il match di Meadowlands dell'85. Per completare, ecco alcuni pezzi del puzzle:
La vittoria di Harley Race pre Starrace del titolo NWA (7°)
[youtube][/youtube]
Il promo della taglia sulla testa di Flair
[youtube][/youtube]
Atlanta
[youtube][/youtube]
La vittoria di Harley Race pre Starrace del titolo NWA (7°)
[youtube][/youtube]
Il promo della taglia sulla testa di Flair
[youtube][/youtube]
Atlanta
[youtube][/youtube]
- Greg Valentine
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
AJPW - Meadowlands 2-24-85 - 7
Match molto piacevole, con i soliti scambi celebri. Data la durata più risicata, lo reputo il minore tra quelli visti, su per giù al livello del precedente in AJPW. L'inizio è stato uguale ai precedenti, partenza veloce, ritmo sostenuto e solite ottime manovre d'effetto come la Gorilla Press di Race, e suplex vari, da notare forse uno svolgimento più spiccatamente brawl, sia dentro che fuori dal ring, che ho molto apprezzato. Vittoria per Flair, questa volta, in un remake a parti invertite del finale di Starrcade '83, con il Re che tenta il Body Press su un Flair che non si lascia sorprendere, e vince con un pin veloce ribaltato.
Match molto piacevole, con i soliti scambi celebri. Data la durata più risicata, lo reputo il minore tra quelli visti, su per giù al livello del precedente in AJPW. L'inizio è stato uguale ai precedenti, partenza veloce, ritmo sostenuto e solite ottime manovre d'effetto come la Gorilla Press di Race, e suplex vari, da notare forse uno svolgimento più spiccatamente brawl, sia dentro che fuori dal ring, che ho molto apprezzato. Vittoria per Flair, questa volta, in un remake a parti invertite del finale di Starrcade '83, con il Re che tenta il Body Press su un Flair che non si lascia sorprendere, e vince con un pin veloce ribaltato.
Ultima modifica di Greg Valentine il 08/05/2013, 11:33, modificato 1 volta in totale.
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Re: Alchimie #3 - Harley Race vs. Ric Flair
Harley Race vs. Ric Flair Series - 9
Flair/Race è stata la rivalità più importante della prima metà degli anni '80 nel panorama nord-americano. Il feud fu unico, e ispirò tutte le generazioni successive, la storia di due naturali antagonisti, due pesci troppo grossi nello stesso lago, l'eterna battaglia tra il nuovo che vuole spodestare il vecchio.
A conti fatti (e non li ho trovati nemmeno tutti), ho visionato 5 incontri di assoluto livello. Non sarà rivoluzionaria quanto Dynamite/Sayama, che ha lanciato la categoria junior in Giappone, ma in compenso presenta quella completezza che gli manca, mantendosi sempre su un livello eccellente (il peggiore dei match visionati è comunque un buonissimo match), al contrario di un Flair/Jumbo con molti più alti e bassi. Rivoluzionari, in questo caso, furono i due protagonisti, nonchè i due wrestler nord-americani per eccellenza degli anni 70 e 80. Questa serie (anche se è una forzatura, dato che è stato un feud fatto e finito con qualche remake slegato in Giappone) riesce a coiugare in una formula perfetta (la loro alchimia) il meglio di ciò che aveva reso grande il wrestling americano nei 70s, intenso quanto un brawl di Sammartino, tecnicamente valido quanto i vecchi capolavori di Dory Funk Jn.
I "marchi di fabbrica", che più volte ho rimarcato, aggiungono a quelli che sarebbero già straordinari mix di tecnica e brawling, quella firma, quella personalità, che arriva a nuove vette di intrattenimento, di coinvolgimento del pubblico, riuscendo al tempo stesso a sopperire al gusto classico, ovvero quello di vedere un ottimo match di wrestling. Ed è proprio in ragione dell'assoluta garanzia di ogni loro incontro, che non riesco a dare meno di 9.
Flair/Race è stata la rivalità più importante della prima metà degli anni '80 nel panorama nord-americano. Il feud fu unico, e ispirò tutte le generazioni successive, la storia di due naturali antagonisti, due pesci troppo grossi nello stesso lago, l'eterna battaglia tra il nuovo che vuole spodestare il vecchio.
A conti fatti (e non li ho trovati nemmeno tutti), ho visionato 5 incontri di assoluto livello. Non sarà rivoluzionaria quanto Dynamite/Sayama, che ha lanciato la categoria junior in Giappone, ma in compenso presenta quella completezza che gli manca, mantendosi sempre su un livello eccellente (il peggiore dei match visionati è comunque un buonissimo match), al contrario di un Flair/Jumbo con molti più alti e bassi. Rivoluzionari, in questo caso, furono i due protagonisti, nonchè i due wrestler nord-americani per eccellenza degli anni 70 e 80. Questa serie (anche se è una forzatura, dato che è stato un feud fatto e finito con qualche remake slegato in Giappone) riesce a coiugare in una formula perfetta (la loro alchimia) il meglio di ciò che aveva reso grande il wrestling americano nei 70s, intenso quanto un brawl di Sammartino, tecnicamente valido quanto i vecchi capolavori di Dory Funk Jn.
I "marchi di fabbrica", che più volte ho rimarcato, aggiungono a quelli che sarebbero già straordinari mix di tecnica e brawling, quella firma, quella personalità, che arriva a nuove vette di intrattenimento, di coinvolgimento del pubblico, riuscendo al tempo stesso a sopperire al gusto classico, ovvero quello di vedere un ottimo match di wrestling. Ed è proprio in ragione dell'assoluta garanzia di ogni loro incontro, che non riesco a dare meno di 9.