Il luogo di dibattito sugli eventi calcistici... Serie A, Champions League, campionati esteri e tutte le altre competizioni. Se volete dire la vostra sullo sport più famoso in Italia... questo è il luogo giusto!
Nella giornata di ieri, dopo il match contro la Roma, Samuel Eto'o e Goran Pandev sono arrivati a Skopje, in Macedonia, con un volo privato. I due interisti guideranno infatti l'amichevole internazionale tra le rispettive rappresentative nazionali, Macedonia e Camerun appunto, in programma il prossimo 9 febbraio proprio alla Filip II Arena di Skopje. Di entrambi si è potuta notare l'eleganza che non meraviglia, soprattutto nel caso di Samuel Eto'o (vedi foto), un uomo che adora vestirsi bene come già svelò al Chiambretti Night.
Un piccolo retroscena è stato svelato però da Roberto Scarpini di Inter Channel, nel post Inter-Roma. I due, chiacchierando prima della partenza, si sono presi in giro a vicenda. In questa simpatica chiacchierata sul match con le Nazionali dove saranno rivali per 90', Eto'o ha detto a Pandev: "Ti faccio marcare io da uno alto, fortissimo, ho già deciso tutto, così non tocchi un pallone!".
MILANO - Riparte il tour italiano 2010-2011 del Centro Coordinamento Inter Club. Dopo i grandi successi di pubblico e critica per le prime undici tappe, che hanno visto la partecipazione di oltre 10mila persone, torna "In Viaggio con la Champions per Inter Campus con l'UNICEF". Primo appuntamento del nuovo anno in Emilia: venerdì 11 febbraio 2011 a Modena, in piazza Giovani di Tien An Men. E tutti potranno regalarsi una foto ricordo regalando solidarietà, incontrandosi sotto il segno nerazzurro.
Per festeggiare il mezzo secolo di attività, grazie alla volontà di Massimo Moratti e del Presidente Onorario degli Inter Club, Bedy Moratti, il C.C.I.C anche in quest'occasione porterà a casa vostra, nella vostra città, a pochi passi da voi, la Uefa Champions League, ovvero la coppa vinta e alzata sotto il cielo di Madrid. Trentacinque tappe, in giro per l'Italia, con lo spirito di portare la coppa fra la gente interista e non solo (la visita è aperta a tutti), seguendo la traccia segnata, nel 1960, da Angelo Moratti, che creò gli Inter Club proprio per veicolare la passione comune, per renderla sempre più forte e trasformare i tifosi in ambasciatori dello spirito sportivo e del senso di appartenenza a una grande famiglia.
La grande famiglia degli Inter Club oggi può contare, in Italia e nel Mondo, 114.438 soci adulti e 14.313 bambini, distribuiti in 1060 club, tutti pronti a dimostrare che, attraverso il calcio e la passione nerazzurra, si è amici e testimoni di solidarietà abbattendo il muro delle distanze geografiche. Mettersi in posa, come hanno fatto Javier Zanetti e compagni il 22 maggio 2010, darà felicità a tutti i cuori nerazzurri e a tanti, tantissimi bambini già seguiti da Inter Campus e dall'UNICEF, compagni di viaggio fedeli dell'iniziativa: il ricavato della raccolta fondi sarà infatti devoluto ai progetti di protezione dei bambini che il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia realizza nei Paesi dove è già attiva F.C. Internazionale con il suo programma di intervento sociale e sportivo non agonistico.
- 5 euro per i soci senior e junior iscritti al Centro Coordinamento, ai gruppi collegati con le scuole locali o con le scuole calcio nel territorio;
- 5 euro per tutti gli under 10;
- 10 euro per un gruppo composto dai camponenti della stessa famiglia soci Inter Club e da singoli tifosi non iscritti a Inter Club;
- 20 euro per nuclei di famiglia non iscritti a Inter Club.
È consigliato presentarsi per lo scatto con la propria macchina fotografica o fotocamera.
TI ASPETTIAMO:
Venerdì 11 febbraio 2011, MODENA,
Baluardo della Cittadella - Piazza Giovani di Tien An Men; da h. 12 a h. 22.
Impegnato con la sua nazionale in amichevole contro Cipro, l'attaccante svedese del Milan Zlatan Ibrahimovic lancia un grido d'allarme sulle proprie condizioni fisiche che non mancherà di destare una certa preoccupazione nell'ambiente rossonero: “Ho giocato quasi tutte le partite quest'anno, tranne un match di coppa, quando ebbi un sovraccarico a livello inguinale. Ma ora mi sento distrutto. E le mie ultime due apparizioni in campionato, in cui non mi sono espresso al 100%, lo dimostrano.”
Per descrivere Javier Zanetti sono finiti gli aggettivi. E allora la sua vita la facciamo raccontare direttamente a lui. Il Capitano durante questa intervista al mensile argentino Grafico, che FcInterNews vi riporta, racconta a 360° la sua esperienza all'Inter, tra aneddoti, ricordi e futuro.
Che cosa penserai quando arriverai a 1000 partite giocate (è a quota 968, ndr)?
Emozione e orgoglio per aver giocato così tanto. E soprattutto, ringrazio mio padre che mi ha dato questo fisico e che mi ha permesso di avere continuità. E grazie anche alla mia famiglia, che per me è fondamentale che sia in armonia. Ti puoi dedicare alla tua carriera al massimo solo sapendo che quando arrivi a casa trovi i tuoi figli e tua moglie che ti aspettano. Non ti danno nessun tipo di problema e ti fanno stare sempre tranquillo.
Il gol più importante della tua carriera? All'Inghilterra (Mondiali '98), alla Lazio in finale di Coppa Uefa, alla Roma nel 2008 o al Mondiale per Club?
Tutti e quattro sono stati importanti, perché tutti hanno aiutato a vincere. Quello all'Inghilterra ci ha permesso di andare ai rigori e di passare il turno. Contro la Lazio abbiamo vinto la Coppa Uefa. Quello con la Roma è stato la chiave per vincere lo scudetto. E quest'ultimo ha aiutato a vincere il Mondiale per Club, il titolo che ci mancava. Ognuno ha un significato importante.
"La fatica non si compra", dice Bielsa. La pensi allo stesso modo?
Sì, esattamente. Le cose che richiedono il massimo dello sforzo sono anche le più belle da ottenere.
Ci sono ancora le 12 statue al Meazza?
Sì, sono fatte di cera e una è mia. In realtà sono 12 dell'Inter e 12 del Milan. Sono i migliori giocatori della storia di entrambi i club. Quando l'hanno fatta, non ci potevo credere. E' anche abbastanza simile a me. Anche il taglio di capelli è lo stesso (ride). Un bel riconoscimento.
Perché non vuoi diventare allenatore?
Perché richiederebbe molto impegno, ma io preferisco stare con la mia famiglia. Ho dato tanto al calcio e il calcio ha dato tanto a me. Sicuramente Moratti mi darà un incarico importante per rimanere legato all'Inter e in modo che possa portare benefici a questa società.
Moratti aveva fatto un annuncio in cui chiedeva di localizzare i tuoi antenati italiani per darti la cittadinanza?
Si, è successo. Poi venne un avvocato e con mio padre andammo a registrare tutto.
Sogni di partecipare a un musical? Sei stato invitato a "Ballando con le stelle"?
No, il mio sogno è quello di cantare... non mi ci vedo a ballare.
Riesci a essere di buon umore per 365 giorni all'anno?
E' così. Bisogna iniziare la giornata in modo positivo, sentirsi bene. E mio figlio è uguale a me: si alza sorridendo e cantando. Mia figlia invece è un po' più come la madre, col risveglio difficile.
Per come sei fatto, sicuramente parleresti con Maradona se ne avessi la possibilità.
Certo, non ci sarebbe nessun problema.
Sembra che nessun allenatore sia capace di prendere l'eredità di Mourinho e Benitez è stato uno di questi.
Penso che ogni allenatore che arriva si debba dimenticare di quello che ha fatto Mourinho. Deve contare sulla sua esperienza e cercare di vincere il più possibile.
Ci sono leggende su come sia negoziare con Moratti. E' così facile?
Dipende con chi (ride)… Io quando devo discutere del contratto, la cosa di cui parlo meno sono le cifre.
Si dice sempre che l'Inter è una grande famiglia. Puoi spiegarlo meglio.
Per esempio, da quando sono arrivato il cuoco è sempre lo stesso. Anche i camerieri sono sempre gli stessi. Nella sede lavorano persone che il presidente conosce da anni. E ad Appiano Gentile anche i pensionati hanno la possibilità di fare qualcosa. Quando giochiamo fuori casa, loro portano le auto all'aeroporto. Quando la squadra vince festeggiamo tutti insieme e quando perde stiamo tutti male allo stesso modo. Impressionante.
Com'è un discorso tecnico di Mourinho?
Non lascia niente al caso, analizza tutti i dettagli. E quando si va in campo sa dove colpire la squadra rivale. In questo senso è molto simile a Bielsa.
Qual è stata la dimostrazione di affetto che ti ha sorpreso di più in questi anni all'Inter?
Non è facile, tante cose. L'altro giorno abbiamo fatto una cena della Fondazione Pupi e un ragazzo, alto quasi due metri, aveva tatuata sulla schiena l'immagine di me che alzo la Champions. Non ci potevo credere. Mi ha detto che ci ha messo cinque giorni per farlo. Tremendo. Mi ha chiesto di firmare e si è tatuato anche la firma. "Giuro che non riesco a crederci" -mi ha detto. Beh, io ho firmato.
C'è un coro dei tifosi che ti paragona a Pelè?
Ti giuro che non ci potevo credere quando me l'hanno spiegato. Però dissi: "Bene, ragazzi, se vi piace cantarlo, cantatelo".
Sta crescendo la Fondazione Pupi? Quante persone beneficiano del vostro lavoro?
Ormai più di mille persone.
Hai un museo personale?
Si, lo sto facendo in Italia. Ho molte cose di valore, tra cui una maglietta di Marangoni dell'Independiente e una di Baggio della nazionale.
Come ti sei sentito quando hai conosciuto il Papa?
Mi tremavano le gambo, è stata una grande emozione, un momento unico. Una personalità che non si vede tutti i giorni. Una sensazione davvero molto bella.
Burdisso, Samuel, Cruz, Cambiasso, Solari… tutti leader silenziosi di basso profilo come te.
Si, sono venuti all'Inter molti argentini, con una personalità abbastanza simile alla mia, che hanno vinto e lasciato un grande ricordo. Se posso aiutare qualcuno, per me è motivo d'orgoglio.
Il compagno che ti ha fatto più ridere?
Sono stati tanti, però dico Roberto Carlos. Anche se è stato solo un anno all'Inter mi sono divertito molto con lui. Ma era un'altra epoca, gli unici stranieri eravamo noi due, Rambert e Ince.
Impegnato con la nazionale del Marocco, Houssine Kharja ha rilasciato un'intervista in patria, tracciando un bilancio dei primi giorni all'Inter. Il numero 14 nerazzurro inizia dall'allenatore: "La prima impressione che ho avuto di Leonardo è stato solo: magnifico. Parla molto con i giocatori, è molto simpatico ed è molto giovane, ha quasi l'età di alcuni giocatori. Poi è sempre sorridente".
Internazionale non è solo un nome, ma qualcosa di più. Lo conferma Kharja: "Qui si parla si parla in francese, in inglese, in italiano... In tutte le lingue (ride). Il gruppo mi ha accolto molto bene, conoscevo già qualcuno, ma sono stato accolto bene da tutti. Poi il fatto di conoscere sei lingue mi permette di parlare con tutti". In particolare, Kharja ha un buon rapporto con Eto'o: "Da tre anni conosco Samuel Eto'o. E quando sono arrivato siamo andati a cena insieme. E' un po' il mio fratello maggiore e mi ha aiutato appena sono arrivato. Poi conoscevo altri giocatori come Maicon e Zanetti, che avevo già incontrato diverse volte".
Bobby realdeal ha scritto:Impegnato con la sua nazionale in amichevole contro Cipro, l'attaccante svedese del Milan Zlatan Ibrahimovic lancia un grido d'allarme sulle proprie condizioni fisiche che non mancherà di destare una certa preoccupazione nell'ambiente rossonero: “Ho giocato quasi tutte le partite quest'anno, tranne un match di coppa, quando ebbi un sovraccarico a livello inguinale. Ma ora mi sento distrutto. E le mie ultime due apparizioni in campionato, in cui non mi sono espresso al 100%, lo dimostrano.”
Bene, la cosa si fa interessante...
impossibile...non si rompe mai lo zingaro :marcomasini:
Bobby realdeal ha scritto:
Burdisso, Samuel, Cruz, Cambiasso, Solari… tutti leader silenziosi di basso profilo come te.
Si, sono venuti all'Inter molti argentini, con una personalità abbastanza simile alla mia, che hanno vinto e lasciato un grande ricordo. Se posso aiutare qualcuno, per me è motivo d'orgoglio.
FcInterNews
direi che ci sono due nomi di troppo.....non devono nemmeno stare in una frase con gli altri 3
Bobby realdeal ha scritto:Impegnato con la sua nazionale in amichevole contro Cipro, l'attaccante svedese del Milan Zlatan Ibrahimovic lancia un grido d'allarme sulle proprie condizioni fisiche che non mancherà di destare una certa preoccupazione nell'ambiente rossonero: “Ho giocato quasi tutte le partite quest'anno, tranne un match di coppa, quando ebbi un sovraccarico a livello inguinale. Ma ora mi sento distrutto. E le mie ultime due apparizioni in campionato, in cui non mi sono espresso al 100%, lo dimostrano.”