

Roma non è circoscritta da fiumi, monti o mari.
Roma non è un fatto di razza, sangue o religione:
Roma è un ideale.
Roma è la più sublime personificazione della libertà e della legge mai realizzata dal genere umano da quando, diecimila anni fa, i nostri antenati sono scesi da quei monti e hanno imparato a vivere in comunità obbedendo alla legge
Nel 1926, nel mondo calcistico capitolino, predominava il classismo più acceso. Ogni squadra romana di prima divisione possedeva qualcosa che all'altra mancava e, singolarmente, rappresentavano una piramide sociale stratificata. Incollate insieme avrebbero, però, fatto germogliare e crescere il fenomeno testaccino e radicato, nell'animo degli sportivi romani, la passione giallorossa. L'aver compreso la reale situazione calcistica di Roma e l'aver gettato le basi per un sostanziale rinnovamento sono stati i vantaggi dell'operazione condotta da Italo Foschi, organizzatore di notevole prestigio e di onestà a tutta prova.
Italo Foschi ricopriva, in quel periodo, la carica di federale e, contemporaneamente, era membro del C.O.N.I. e presidente della Fortitudo Pro Roma.
I vecchi borghigiani rivendicano l'apporto più sostanziale alla fondazione dell'Associazione Sportiva Roma, dato che la Fortitudo fornì alla nascente squadra capitolina 12 giocatori, di cui ben cinque avevano indossato la maglia della nazionale.
Essi sostengono che la fusione, voluta dall'avv. ItaloFoschi, fu un atto d'imperio; altri che, data la situazione economica dei diversi sodalizi e l'impossibilità di gareggiare ad armi pari con le formazioni settentrionali, fu una necessità.
La ragione principale è proprio quest'ultima, cioè la necessità, ma scaturita da diverse cause concomitanti: la capitale d'Italia doveva salire, nei valori calcistici nazionali, ai livelli di Torino, di Genova, di Milano, ma anche di Bologna.
I grandi clubs del norditalia si erano rafforzati attraverso l'apporto di circoli cittadini, che si erano integrati o costituivano delle appendici dei granata, dei bianconeri, dei neroazzurri, dei rossoneri, dei rossoblu ecc. . Roma, questo movimento di unione non lo aveva, soprattutto perchè i diversi grappoli di tifosi non intendevano abbandonare le rivalità rionali che, nel '26, erano ancora profonde. La rivalità rionale significava anche una rivalità di classe e un distacco sociale tra gli abitanti di un rione e gli abitanti di un altro. Il movimento unitario del calcio romano cominciò molto prima della data di fondazione dell'A.S. Roma. Come punto emblematico di partenza occorre attestarsi - per meglio intendere le finalità desiderate da Italo Foschi - al 1922, anno in cui militavano nella prima divisione regionale otto squadre capitoline: la Lazie (che non era un grosso club), il Roman, la Juventus, la Fortitudo, l'Alba, l'Audace, la Pro Roma, l'U.C. Romana. In quell'anno la Fortitudo riuscì a giungere in finale nazionale con la Pro Vercelli (la squadra romana si era affermata nel girone della Lega Sud e quella piemontese nel girone della Lega Nord). La Pro Vercelli diveniva campione vincendo i due incontri che l'opponevano alla Fortitudo: per 3-0 il primo e per 5-2 il secondo. Pur non essendo discutibile il risultato, il fatto che la Fortitudo fosse giunta a una lunghezza dallo scudetto aveva provveduto a caricare l'ambiente, e si ricercavano opportunità per rendere più solide le formazioni. Così l'U.C. Romana si fondeva nella Pro Roma. La Pro Roma, poi, si amalgamò alla Fortitudo, mantenendo la doppia ragione sociale (Fortitudo Pro Roma).
Sull'altro versante l'Alba assorbì la sezione calcio dell'Audace, oltre a cartellinare i pochi giocatori rimasti liberi della disciolta Juventus. I due movimenti collaterali, anche se rivali, di unione delle forze calcistiche della capitale preludevano, ovviamente la fusione finale. Italo Foschi, in quel periodo, aveva assunto la presidenza della Pro Roma, la cui ragione sociale era Associazione Sportiva Fascista Pro Roma.
Praticamente, nel momento in cui si realizza il piano di Foschi, nella capitale sopravvivono quattro sodalizi calcistici: la Lazie, la FortitudoPro Roma, il Roman e l'Alba.
In effetti il quotidiano "Il Messaggero", già il 20 giugno del 1927 pubblicava un articolo intitolato "L'Associazione Sportiva Roma, le dichiarazioni di Italo Foschi sull'organizzazione del nuovo ente" e già il 17 luglio 1927 la Roma giocava al Motovelodromo Appio contro l'UTE
(2-1 con reti di Cappa e Heger).
In occasione dell'80° anniversario della Roma, l'A.S. Roma riconosceva la sua reale data di fondazione.
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L'annuncio dell'8 giugno 1927:
"Gli sportivi romani esulteranno certamente di legittima soddisfazione apprendendo che finalmente è stato raggiunto l'accordo fra tre delle massime associazioni calcistiche. Accordo raggiunto per quella tanto desiderata fusione di forze e di valori che dovrà dare al calcio romano un nuovo assetto ed una nuova forza vivificatrice. L'ormai avvenuta fusione delle tre società <<Alba>>, <<Fortitudo>> e <<Roman>> è quanto di più desiderabile, nell'interesse dello sport romano, potevano augurarsi le folle sportive. Al di sopra di interessi minimi di entità personale è stato posto finalmente un unico e grande interesse:
quello dello sport.
Di ciò va data ampia lode ai benemeriti dirigenti le tre Associazioni ed in principal modo ai presidenti comm. Italo Foschi, anima dell'auspicata fusione, on. Ulisse Igliori e avv. Vittorio Scialoja.
LA RIUNIONE DI IERI SERA
Ieri sera si sono riuniti i presidenti delle tre società Alba, Fortitudo e Roman nelle persone dell'on. Ulisse Igliori, del comm. Italo Foschi e dell'avv. Vittorio Scialoja, i quali riconoscendo la necessità di dotare Roma di una grande squadra di calcio, e di dare incremento a tutti gli sports atletici, hanno deciso, anche in ossequio al desiderio delle superiori gerarchie del Partito, di fondere gli Enti da loro presieduti e di costituire un nuovo organismo che prenderà il nome di
Associazione Sportiva Roma.
L'accordo è stato raggiunto con rapidità fascista e la fusione è ormai un fatto compiuto ed avrà inizio non appena cessati gli attuali impegni dei vari campionati in corso.
La nuova squadra giuocherà con la maglia dai colori di Roma, fregiata dallo scudo verde sormontato dalla lupa e dal fascio littorio.
Il campo sportivo sarà quello del Motovelodromo Appio, al quale saranno apportati notevoli miglioramenti. Il nuovo Ente disporrà anche di un campo di allenamento al Testaccio".

undici atleti Roma chiamò
e sott'ar sole der Cuppolone
'na bella maja e du' colori je portò.
Li du' colori de Roma nostra
oggi signora der futtebbal,
non più maestri né professori
mo' sò dolori
perché "Roma" ce sa fà.
C'è Masetti ch'è primo portiere;
De Micheli scrucchia ch'è 'n piacere;
poi c'è quer torello de Bodini;
cor gran Furvio Bernardini,
che dà scòla all'argentini.
Poi c'è stà Ferraris er mediano,
granne nazionale e capitano;
Chini, Fasanelli e Costantino,
cò Lombardi e cò D'Aquino;
Vorche (Volk, n.d.r.) è 'n mago pe' segnà!
Campo Testaccio
ciai tanta gloria,
nessuna squadra ce passerà.
Ogni partita
è 'na vittoria,
ogni romano è n'bon tifoso e sà strillà.
Petti d'acciaio, astuzia e core
corpi de testa da fa 'ncantà.
Passaggi ar volo co' precisione
e via er pallone che la rete và a trovà.
Quanno che 'ncomincia la partita
ogni tifosetta se fà ardita,
strilla Forza Roma a tutto spiano
co' la bandieretta 'n mano,
perchè cià er core romano.
L'ala centra e Vorche (Volk, n.d.r.) tira e segna,
questo è er gioco e "Roma" ve lo 'nsegna!
Cari professori appatentati
sete belli e liquidati
perché Roma ce sa fà.
Semo giallorossi e lo sapranno
tutti l'avversari de st'artranno.
Fin che Sacerdoti ce stà accanto
porteremo sempre er vanto
Roma nostra brillerà