Nicolasblaze ha scritto:
Certamente.
Allora, in pratica bisogna vedere dove stanno sul campo i giocatori avversari e capire come si può mettere in crisi il loro modulo.
Spesso è una scelta di compromesso: lasciare qualche spazio al centro ma essere in maggioranza sulle fasce o il contrario? Impostare un modulo che consenta una buona difesa oppure optare per una scelta rischiosa, perfetta per quando si è in possesso ma sbilanciata quando si perde palla?
Poi dipende anche dalle proprie qualità: che tipo di giocatore sei? Recuperi subito palla o tendi a farti schiacciare e ripartire in contropiede? Tieni molto il possesso o fai azioni rapide?
Esempio banale banale: alla prossima partita ho il Chievo, che gioca con un 3-5-2 a grandi linee. Il modulo che ho impostato è un 4-2-4. Perché?
Partiamo dal presupposto che sarò io a fare la partita: il Chievo è più debole, non ha buoni palleggiatori e io al contrario ho sempre percentuali di possesso palla alte. Difenderanno spesso a 5, e 4 vs 5 è buon equilibrio: gli attaccanti non saranno affogati nelle marcature. Un trequartista sarebbe costantemente picchiato dai 3 di centrocampo loro, quindi escluso il mio amato 3-3-1-3 (che sarebbe la scelta rischiosa, visto che in contropiede si rischia sulle fasce). A centrocampo so che devo far giocare Viviani e Giandonato (turnover, giochiamo ogni tre giorni), che possono reggere in 2 vs 3 e possono essere aiutati dai terzini.
Ma la mia scelta dipende, appunto, da come gioco in attacco: continui tagli con e senza palla dall'interno all'esterno e dall'esterno all'interno, tikitaka al limite dell'area finché non si crea il varco. Un giocatore rapido magari preferisce un 3-4-3.
La chiave è osare, se ne si ha la possibilità. E di solito conviene osare nelle grandi partite, perché se si ha una big contro le piccole è più un fatto di trovare i varchi ('sti maledetti catenacciari). Certo, sfidare un attacco a 3 con una difesa a 3 è da scriteriati...per questo lo consiglio. La CPU è "analitica", tende a giocare in modo sì creativo ma secondo i suoi schemi: si può, passami la parola inappropriata, "sorprendere".
Per rispondere alla domanda:me la cavo abbastanza nel recuperare il pallone,e quando lo riconquisto,non eseguo molti tocchi,anzi il mio gioco è piuttosto semplice:io,da giocatore non espertissimo,come già detto,nel campo della tattica,ho scelto un modulo dall'inizio del gioco,e non ho fatto altro che usare quello:il 4-3-3.L'ho usato con la Juve,col Bari,e lo sto utilizzando con la Sampdoria.
I risultati sono sempre stati molto alterni,infatti col Bari ho raggiunto il terzo posto che mi ha portato in A,ma ho avuto anche periodi dove non ne azzeccavo una.
Con la Samp idem,son riuscito a rimontare fino al 2-2 il Milan,ma ho perso col Pescara.La stagione è ancora in corso.
Quindi,mi affido moltissimo alle fasce.Quando inizio l'azione dal portiere,faccio così:palla ad un centrale,che poi la passa ad un terzino,che a sua volta serve l'esterno d'attacco sulla stessa fascia,corsa su di essa,e cross in mezzo all'area.
A metà campo invece giro pochi palloni,mi rivolgo ai centrocampisti solo quando sugli esterni sono molto marcato o pressato,ma non gioco mai per vie centrali,perchè poi,alla fine,servo sempre una delle due ali.
Questo per far capire come non sia un fenomeno,ed abbia un gioco piuttosto simile,in tutte le partite.E come detto,a volte mi fa bene,ed altre mi va male.
Mi sembra di aver capito che,avere una maggioranza in determinate zone del campo,o quantomeno un numero pari(tipo la difesa a 3,contro un tridente d'attacco),sia consigliabile.
Grazie per la spiegazione,quando giocherò vedrò di attuare alcune di queste mosse.