Ecco, questa è la parte della storia che spesso si tende a dimenticare. Eppure è probabilmente la parte della storia più evidente (al di là di ciò che ci è rimasto impresso dell'Attitude "on-screen" e non dietro le quinte). La ribellione della ECW contro i personaggi cartooneschi che avevano caratterizzato la Golden Era della WWF ed il successo che questa manovra portò tra il pubblico è il motore che fece capire a McMahon che proporre Mantaur piuttosto che Henry Godwin ed il cugino ritardato Pheanus non era il modo corretto di riproporre la società sul grande schermo. Perché spesso si tende ad estremizzare sul fatto che la WWF non cercasse (prima di Austin e Russo) di attingere alla realtà per creare i propri personaggi. Lo faceva, ma in modo decisamente sbagliato. Nel '95 ogni stereotipo del lavoratore americano era rappresentato alla corte di McMahon, dall'idraulico al netturbino, passando per il miliardario e l'uomo addetto al recupero crediti. Il problema? Erano stereotipi, appunto. Si prendevano personaggi in cui chiunque si sarebbe potuto riconoscere, ma si ignorava completamente la cultura pop dell'epoca. Non bastava dire "Ecco, abbiamo un rappresentante anche per gli idraulici" per poter attirare pubblico.Darth_Dario ha scritto:La ECW volendo è stata la prima, è stato il diamante grezzo, il nucleo dell'Attitude. Quando la federazione era in mano a Gordon la Eastern Championship Wrestling era un piccolo territorio della NWA, niente di più. Nel '94 le cose iniziarono a cambiare, con il famoso promo di Douglas che butta il titolo NWA per terra, e si dichiara campione della Extreme Championship Wrestling.
Ecco, quel titolo buttato a terra non era una solo una rivendicazione di indipendenza, era una dichiarazione, era l'alba del nuovo che si rifiutava di portarsi sulle spalle il peso morto degli strascichi degli anni '80, che ormai non funzionava più. E là iniziarono i cambiamenti. Basta pensare a Dreamer: fino al '94 "pompiere gay", odiato dai fan come manco il peggior Cena per il suo essere troppo bravo ragazzo, che arriva a chiedere a Sandman (pure lui, da surfista a alcolizzato, bel salto) altre mazzate con la Kendo Stick, per mostrare ai fan di che pasta era fatto. Era l'uomo che usciva dal personaggio, cavalcando tra l'altro fatti di cronaca recente, il caso di Michael Fay (qui il link di Wiki per chi non sa cosa sia: http://en.wikipedia.org/wiki/Michael_P._Fay). La realtà arrivava nel wrestling.
Il resto è roba più nota: Raven che catechizza il figlio di Sandman, disgustato dal padre, Pillman che saluta gli "Smart Marks" e Austin che sfanculizza Bischoff, ma anche i "nani svolazzoni", i "tecnici", i "jobber" eroi. La realtà, la crescita, la ribellione dei figli anni '90 ai genitori anni '80.
Il segnale che poi fece davvero capire che le due grandi majors stavano attingendo dalla ECW per creare quella che sarebbe stata la loro Attitude Era fu proprio il processo di compravendita di talenti dalla federazione di Heyman. Foley e Austin volarono a Nord, mentre il magico trio (Benoit, Guerrero e Malenko) presero la via per il Sud. E se si dà una rapida occhiata ai nomi e ai rispettivi luoghi in cui finirono a lavorare, si capisce immediatamente il perché la WWF riuscì a radicare il proprio successo. Mentre da una parte Austin si spogliava dalle vesti di Ringmaster e cominciava a sfanculare il proprio datore di lavoro (un'idea di Heyman, tra l'altro. Guarda te le coincidenze alle volte..) e Foley precipitava da una gabbia solo per poi rialzarsi con un sadico sorriso e tornare a lottare, dall'altra i 3 migliori worker sulla piazza (insieme a Mysterio) marcivano nel mid-carding a scapito di un Hulk Hogan che ebbe sicuramente grossa presa inizialmente, ma finì per diventare stantio.
Ma andando a monte, perché davvero si potè fare questo passaggio? La ECW ha sicuramente i suoi meriti (e su questo non ci piove), ma non basta un'idea di ribellione se non hai nulla alle spalle contro cui ribellarti. Alle spalle qualcosa di veramente importante con cui potersi scontrare e ribellarsi. Se, come ha detto Dario, la Golden Era rappresenta il genitore e l'Attitude Era l'adolescente che si ribella alle regole che gli vengono imposte, c'è anche da sottolineare che la fine dell'Attitude rappresenta un ragazzo diventato finalmente maggiorenne che prende sì le distanze dal genitore, ma si rende conto che è grazie ad esso che è diventato ciò che è diventato e quindi gli porta inevitabilmente rispetto (The Rock vs. Hulk Hogan). Ecco, alla generazione di fan manca quel passaggio fondamentale che fu il 2002. E di conseguenza tende ancora a vedere con occhi troppo smaliziati l'Attitude Era, senza rendersi conto che tra i mille motivi di ribellione c'era anche qualche difetto.
Da qui Lawler che vale una palla di Sting.