MVP. EDIT: no cazzata mi sono confuso, volevo dire r-truthAnkie ha scritto:Però negli anni 2000 non abbiamo trovato esempi di riscatto sociale on screen, forse anche perchè ormai i personaggi sono poco caratterizzati...
Il riscatto sociale nel wrestling
- gigietto79
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
Ankie ha scritto:Però negli anni 2000 non abbiamo trovato esempi di riscatto sociale on screen, forse anche perchè ormai i personaggi sono poco caratterizzati...
Dico na cazzata: Zach Gowen?
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
Dici giusto. Il ragazzo menomato che corona lo stesso il suo sogno.Darth_Dario ha scritto:
Dico na cazzata: Zach Gowen?
Dico una cazzata se dico che l'Age Of The Fall simboleggiava un po la voglia di riscatto (almeno all'inizio)?
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
Mi son venuti subito Dusty Rhodes e R-Truth.
Ora, non un riscatto sociale, ma pur sempre un riscatto dal wrestling, lo ha avuto Primo Carnera. Elevato ad icona dalla propaganda fascista e poi, alle prime inevitabili sconfitte, cancellato e ignorato. Anche se aveva raggiunto il gradino più alto che un pugile può raggiungere (1933/34) la boxe non diede mai a Carnera una stabilità economica e nemmeno la gloria eterna, dal momento che aveva perduto con un pugile di colore, si preferì ignorarlo.
Solo con il wrestling, nel 1946, Carnera riuscirà a raggiungere il definitivo benessere economico e la popolarità sportiva mondiale. Grazie al manager ( Mondt ), alla moglie, ai frequenti match disputati all' Olympic Auditorium ( Il Madison Square Garden dell' epoca ) il gigante friulano girerà il mondo. Conquistò il titolo mondiale assoluto il 18-02-1957, a Melbourne, contro "King Kong".
Non so se ci azzecca col sociale, ma pur sempre di riscatto si tratta, non essendo riuscito a monopolizzare in termini di denaro e di gloria quanto fatto col pugilato.
Un altro esempio più calzante potrebbe essere New Jack.
Ora, non un riscatto sociale, ma pur sempre un riscatto dal wrestling, lo ha avuto Primo Carnera. Elevato ad icona dalla propaganda fascista e poi, alle prime inevitabili sconfitte, cancellato e ignorato. Anche se aveva raggiunto il gradino più alto che un pugile può raggiungere (1933/34) la boxe non diede mai a Carnera una stabilità economica e nemmeno la gloria eterna, dal momento che aveva perduto con un pugile di colore, si preferì ignorarlo.
Solo con il wrestling, nel 1946, Carnera riuscirà a raggiungere il definitivo benessere economico e la popolarità sportiva mondiale. Grazie al manager ( Mondt ), alla moglie, ai frequenti match disputati all' Olympic Auditorium ( Il Madison Square Garden dell' epoca ) il gigante friulano girerà il mondo. Conquistò il titolo mondiale assoluto il 18-02-1957, a Melbourne, contro "King Kong".
Non so se ci azzecca col sociale, ma pur sempre di riscatto si tratta, non essendo riuscito a monopolizzare in termini di denaro e di gloria quanto fatto col pugilato.
Un altro esempio più calzante potrebbe essere New Jack.
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
DenisPirola ha scritto:Mi son venuti subito Dusty Rhodes e R-Truth.
Ora, non un riscatto sociale, ma pur sempre un riscatto dal wrestling, lo ha avuto Primo Carnera. Elevato ad icona dalla propaganda fascista e poi, alle prime inevitabili sconfitte, cancellato e ignorato. Anche se aveva raggiunto il gradino più alto che un pugile può raggiungere (1933/34) la boxe non diede mai a Carnera una stabilità economica e nemmeno la gloria eterna, dal momento che aveva perduto con un pugile di colore, si preferì ignorarlo.
Solo con il wrestling, nel 1946, Carnera riuscirà a raggiungere il definitivo benessere economico e la popolarità sportiva mondiale. Grazie al manager ( Mondt ), alla moglie, ai frequenti match disputati all' Olympic Auditorium ( Il Madison Square Garden dell' epoca ) il gigante friulano girerà il mondo. Conquistò il titolo mondiale assoluto il 18-02-1957, a Melbourne, contro "King Kong".
Non so se ci azzecca col sociale, ma pur sempre di riscatto si tratta, non essendo riuscito a monopolizzare in termini di denaro e di gloria quanto fatto col pugilato.
Un altro esempio più calzante potrebbe essere New Jack.
Bella la storia di Carnera. Che titolo ha vinto nel '57? L'NWA?
Ps: no dai, New Jack no. Pazzo era, pazzo rimane, pazzo resterà.
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
Il titolo era il "Claims World Heavyweight Wrestling" che veniva assegnato dalla Georgia Championship Wrestling, la quale era comunque una filiale della NWA. Era un titolo che veniva usato per promuovere attorno al mondo il wrestling statunitense. Carnera, infatti, andò in Giappone, Australia, Brasile e Stati Uniti ( dove prese la cittadinanza): girava assieme ad un gruppo di altri lottatori per promuovere la NWA.
- Darth_Dario
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
DenisPirola ha scritto:Il titolo era il "Claims World Heavyweight Wrestling" che veniva assegnato dalla Georgia Championship Wrestling, la quale era comunque una filiale della NWA. Era un titolo che veniva usato per promuovere attorno al mondo il wrestling statunitense. Carnera, infatti, andò in Giappone, Australia, Brasile e Stati Uniti ( dove prese la cittadinanza): girava assieme ad un gruppo di altri lottatori per promuovere la NWA.
Capito, grazie.
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
Molto bella la storia di Carnera, non la conoscevo. Direi che calza a pennello in questo topic.
Ma è sbagliato considerare l'intera ECW un'intera esperienza di riscatto sociale? Vado oltre alla definizione data da Dario (ottimamente calata nell'ambito professionistico: dei wrestler "minori" che diventano leggende) e rimango proprio nella vita sociale: il roster ECW, assieme a grandi professionisti, ospitava una quantità di drogati, criminali, psicopatici e personaggi instabili che solo a pensare che qualcuno riuscisse a tenerli insieme è da diventare pazzi. Gente che probabilmente senza il wrestling (anzi, senza QUEL wrestling: chi si vede New Jack da McMahon, che manco l'ha considerato materiale da dark match?) sarebbe finita/tornata per strada a fare cose poco piacevoli per sé e per gli altri. Si parla spesso di Heyman come di un genio di booking, ma pure per tenere insieme per anni quell'incredibile ammasso di personaggi servono delle doti sul filo del sovrumano.
Diamine, sono l'unico a pensare che un film sulla storia della ECW sarebbe qualcosa di spettacolare, anche per i non appassionati di wrestling?
Ma è sbagliato considerare l'intera ECW un'intera esperienza di riscatto sociale? Vado oltre alla definizione data da Dario (ottimamente calata nell'ambito professionistico: dei wrestler "minori" che diventano leggende) e rimango proprio nella vita sociale: il roster ECW, assieme a grandi professionisti, ospitava una quantità di drogati, criminali, psicopatici e personaggi instabili che solo a pensare che qualcuno riuscisse a tenerli insieme è da diventare pazzi. Gente che probabilmente senza il wrestling (anzi, senza QUEL wrestling: chi si vede New Jack da McMahon, che manco l'ha considerato materiale da dark match?) sarebbe finita/tornata per strada a fare cose poco piacevoli per sé e per gli altri. Si parla spesso di Heyman come di un genio di booking, ma pure per tenere insieme per anni quell'incredibile ammasso di personaggi servono delle doti sul filo del sovrumano.
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
Un film sull' ECW ?Silent ha scritto:Molto bella la storia di Carnera, non la conoscevo. Direi che calza a pennello in questo topic.
Ma è sbagliato considerare l'intera ECW un'intera esperienza di riscatto sociale? Vado oltre alla definizione data da Dario (ottimamente calata nell'ambito professionistico: dei wrestler "minori" che diventano leggende) e rimango proprio nella vita sociale: il roster ECW, assieme a grandi professionisti, ospitava una quantità di drogati, criminali, psicopatici e personaggi instabili che solo a pensare che qualcuno riuscisse a tenerli insieme è da diventare pazzi. Gente che probabilmente senza il wrestling (anzi, senza QUEL wrestling: chi si vede New Jack da McMahon, che manco l'ha considerato materiale da dark match?) sarebbe finita/tornata per strada a fare cose poco piacevoli per sé e per gli altri. Si parla spesso di Heyman come di un genio di booking, ma pure per tenere insieme per anni quell'incredibile ammasso di personaggi servono delle doti sul filo del sovrumano.
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
You know me as Rob ha scritto:
The Wrestler è un film infatti stupendo, descrive megli odi ogn ialtro la parabola di vita di un wrestler.
Riguardo alle gimmick, direi che le due figure più popolari di top face negli anni '90 (Austin e sting) descrivono alla perfezione il desiderio di riscatto sociale.
Probabilmente anche per quello la figura del top face negli anni '90 funzionava e ora no.
secondo te come dovrebbe essere ora il prototipo da top face?
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
Ho detto una porcheria?
Ne hanno già fatto uno?
In qualche intervista superfamosa qualcuno ha detto che non si farà mai?
Ne esce uno domani e solo io non lo sapevo?

Ne hanno già fatto uno?
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
no, non sei di certo il solo.Silent ha scritto:
Diamine, sono l'unico a pensare che un film sulla storia della ECW sarebbe qualcosa di spettacolare, anche per i non appassionati di wrestling?
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
Hornswaggle ,Santino Marella secondo voi possono starci?
Hornswaggle piu alla persona reale che al personaggio
Santino Marella piu al personaggio.
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Santino Marella piu al personaggio.
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Re: Il riscatto sociale nel wrestling
L'unico film che renderebbe un bel servizio al wrestling sarebbe uno sulla carriera di Hogan.Silent ha scritto: Diamine, sono l'unico a pensare che un film sulla storia della ECW sarebbe qualcosa di spettacolare, anche per i non appassionati di wrestling?