Attacchi di panico
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Re: Attacchi di panico
Da studioso della materia la bibliografia consiglia caldamente una terapia cognitivo-comportamentale breve (10-12 sedute) focalizzata sulla modifica dei bias cognitivi ed attentivi unita ad un rinforzo delle strategie di coping. É uno dei disturbi di ansia più clinicamente significativi e può dipendere fortemente da eventi di vita negativi, ma credo fortemente che con una buona terapia le condizioni di vita possano essere fortemente migliorate.
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Re: Attacchi di panico
Ma è una novità o ne soffri più o meno regolarmente?
Perché se si tratta di uno-due attacchi recenti si può aspettare e vedere, potrebbero andare via da soli.
Il resto l'ha detto tutto Marco, se ti condizionano pesantemente ti consiglio assolutamente di ascoltarlo perché se non si reagisce si evita qualunque situazione possilmente complicata, e ne viene fuori un quadro decisamente più complicato.
Anche senza volerlo rivelare qua, sapresti indicare un momento in cui sono iniziati? È comune che le crisi vengano dopo traumi o comunque eventi spiacevoli.
Perché se si tratta di uno-due attacchi recenti si può aspettare e vedere, potrebbero andare via da soli.
Il resto l'ha detto tutto Marco, se ti condizionano pesantemente ti consiglio assolutamente di ascoltarlo perché se non si reagisce si evita qualunque situazione possilmente complicata, e ne viene fuori un quadro decisamente più complicato.
Anche senza volerlo rivelare qua, sapresti indicare un momento in cui sono iniziati? È comune che le crisi vengano dopo traumi o comunque eventi spiacevoli.
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Re: Attacchi di panico
Ho finito praticamente adesso la triennale a Firenze con due mesi di anticipo perché mi ero messo in testa di dover preparare il test per entrare a Bologna o Cesena, ad ora l'idea sarebbe quella di intraprendere qualcosa di relativo alla clinica ma é ancora abbastanza presto per decidere e preferisco lasciarmi quasi tutte le porte aperte.Corilo1 ha scritto:Si ci sto pensando da diverso tempo, grazie per la risposta.
Studioso della materia, quindi vuoi diventare uno psicoterapeuta?
Raffaele osserva giustamente che se la cosa ti é capitata qualche volta all'improvviso dopo una situazione traumatica (in forma acuta, diciamo) é ben diverso da una situazione più cronica che può associarsi, per esempio, alla paura per situazioni non familiari o ritenute poco sicure (agorafobia).
Sebbene sia consigliato pressoché ovunque parlarne anche per fare il punto della situazione, il primo caso può essere gestito anche senza una terapia: una mia amica ebbe un paio di attacchi conseguenti alla scoperta di un tumore del padre ma adesso che é riuscita a "convivere" con la notizia non ha più avuto grossi problemi e non penso neanche abbia fatto ricorso agli ansiolitici (che, a differenza di altri "colleghi", non disprezzo assolutamente in quanto le esigenze e la volontà di affrontare un colloquio sono diverse per ciascuno di noi e in certi casi i farmaci sono più utili della psicoterapia).
É una cosa comunque abbastanza frequente, non ho a portata di mano il libro di clinica dove ho trovato il tasso di incidenza ma non credere assolutamente di essere grave o in minoranza perché tante persone neanche ne parlano apertamente e già averlo chiesto qui (dove almeno il sottoscritto non é un luminare ma ci sono almeno due professionisti di psichiatria e psicoterapia che potranno risultare più precisi) ti fa onore secondo me.
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Re: Attacchi di panico
Prima di tutto vi ringrazio per l'attenzione.
Ne soffro da anni, e come un coglione ho provato a gestirli da solo, ma non ci sono riuscito. Sono diventato agorafobico, non mi piace andare in posti affollati, non mi piace andare in posti che non conosco, ormai faccio anche molta fatica a mangiare con altre persone a meno che non sia a casa mia, a casa dei miei amici o in un paio di posti in cui mi sento più a mio agio perchè frequento da anni. In situazioni estranee perdo totalmente l'appetito e ancora peggio non riesco a digerire il cibo, sento come se dovessi vomitarlo (cosa mai successa), e ho i classici sintomi di questa fobia con dei momenti di distacco dalla realtà che sto vivendo in quel momento.
Poi non capisco perchè in altre situazioni tengo saldamente il controllo, tipo l'anno scorso sono andato in ferie una settimana in calabria al matrimonio di un mio amico e a parte qualche momento di difficoltà sono stato benissimo, ho fatto la bella vita e non ho mai avuto momenti di panico seri.
Invece un paio di mesi prima per una serata normalissima e tranquillissima con i miei amici, mentre andavo a prendere una mia amica, senza alcun motivo ho avuto l'attacco di panico più devastante della mia vita, praticamente sono scappato da sotto casa sua (ero in macchina) sono entrato in una via laterale e sono rimasto li per cinque minuti prima di riprendere il controllo, poi sono tornato da lei (non era ancora scesa, tipico) e sono uscito con loro ma per gran parte della serata sono stato male, mi sentivo la testa scoppiare e tremavo e sudavo freddo, solo dopo un paio d'ore ho ripreso totalmente il controllo.
Penso che siano la situazione famigliare e lavorativa ad influire sulla mia psiche, tra le cause che leggo su internet l'unica che manca è la scarsa autostima, non che pensi di essere chissà chi ma sono una brava persona e so di aver fatto molto più del bene che del male nella mia vita, sicuramente mi voglio bene e se potessi cambiare e diventare qualcun'altro non c'è nessuno che sceglierei, al limite cambierei il mondo intorno a me ma non me stesso nella maniera più assoluta.
Vabbè, non vi faccio perdere altro tempo, a settembre cercherò un bravo psicoterapeuta.
Ne soffro da anni, e come un coglione ho provato a gestirli da solo, ma non ci sono riuscito. Sono diventato agorafobico, non mi piace andare in posti affollati, non mi piace andare in posti che non conosco, ormai faccio anche molta fatica a mangiare con altre persone a meno che non sia a casa mia, a casa dei miei amici o in un paio di posti in cui mi sento più a mio agio perchè frequento da anni. In situazioni estranee perdo totalmente l'appetito e ancora peggio non riesco a digerire il cibo, sento come se dovessi vomitarlo (cosa mai successa), e ho i classici sintomi di questa fobia con dei momenti di distacco dalla realtà che sto vivendo in quel momento.
Poi non capisco perchè in altre situazioni tengo saldamente il controllo, tipo l'anno scorso sono andato in ferie una settimana in calabria al matrimonio di un mio amico e a parte qualche momento di difficoltà sono stato benissimo, ho fatto la bella vita e non ho mai avuto momenti di panico seri.
Invece un paio di mesi prima per una serata normalissima e tranquillissima con i miei amici, mentre andavo a prendere una mia amica, senza alcun motivo ho avuto l'attacco di panico più devastante della mia vita, praticamente sono scappato da sotto casa sua (ero in macchina) sono entrato in una via laterale e sono rimasto li per cinque minuti prima di riprendere il controllo, poi sono tornato da lei (non era ancora scesa, tipico) e sono uscito con loro ma per gran parte della serata sono stato male, mi sentivo la testa scoppiare e tremavo e sudavo freddo, solo dopo un paio d'ore ho ripreso totalmente il controllo.
Penso che siano la situazione famigliare e lavorativa ad influire sulla mia psiche, tra le cause che leggo su internet l'unica che manca è la scarsa autostima, non che pensi di essere chissà chi ma sono una brava persona e so di aver fatto molto più del bene che del male nella mia vita, sicuramente mi voglio bene e se potessi cambiare e diventare qualcun'altro non c'è nessuno che sceglierei, al limite cambierei il mondo intorno a me ma non me stesso nella maniera più assoluta.
Vabbè, non vi faccio perdere altro tempo, a settembre cercherò un bravo psicoterapeuta.
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Re: Attacchi di panico
Direi allora che la terapia sia la giusta soluzione: sei entrato in un circolo in cui arrivi ad aspettarti una crisi e la sola aspettativa diventa un motivo d'ansia, con il sono diventato agorafobico mi sembra di capire che l'agorafobia sia un passaggio successivo alle prime crisi, magari vedilo come un tuo tentativo di razionalizzare e indirizzare le crisi su una causa esterna abbastanza ovvia che può essere evitata.
Le sedute che diceva Marco si basano sulla tua partecipazione attiva, gli ansiolitici a volte sono necessari ma sarebbero solo un mezzo per farti sentire più a tuo agio e parlare, la cura vera e propria sono le sedute ed è il tuo lavoro. Più che l'autostima (una scarsa valutazione di se stesso spesso è un sintomo anche connesso ad altri quadri) credo che centri la tua percezione di controllo: a fronte di situazioni, vuoi familiari o vuoi lavorative, sfavorevoli, la sensazione di impotenza, di non poter fare nulla per raddrizzarle, può essere una causa delle crisi e non implicare nessun difetto importante di autostima.
Ovviamente prendi tutto quello che dico con delle pinze che reggono un altro paio di pinze, l'unica diagnosi di cui eventualmente puoi fidarti è quella di un professionista con cui hai parlato.
Se ti può essere d'aiuto è una situazione comunissima e con la terapia di solito si guarisce completamente, basta solo rimboccarsi le maniche ed essere pronto a compiere un bel lavoro su te stesso.
Le sedute che diceva Marco si basano sulla tua partecipazione attiva, gli ansiolitici a volte sono necessari ma sarebbero solo un mezzo per farti sentire più a tuo agio e parlare, la cura vera e propria sono le sedute ed è il tuo lavoro. Più che l'autostima (una scarsa valutazione di se stesso spesso è un sintomo anche connesso ad altri quadri) credo che centri la tua percezione di controllo: a fronte di situazioni, vuoi familiari o vuoi lavorative, sfavorevoli, la sensazione di impotenza, di non poter fare nulla per raddrizzarle, può essere una causa delle crisi e non implicare nessun difetto importante di autostima.
Ovviamente prendi tutto quello che dico con delle pinze che reggono un altro paio di pinze, l'unica diagnosi di cui eventualmente puoi fidarti è quella di un professionista con cui hai parlato.
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Re: Attacchi di panico
Si hai ragione, l'agorafobia è arrivata con il tempo, e se so di essere costretto a fare una cosa che non voglio, una situazione che potenzialmente non posso controllare, vado in ansia già da diverse ore prima se non giorni prima addirittura.
Che vitaccia, aspetto la fine dell'estate e a settembre mi farò aiutare da un professionista.
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Re: Attacchi di panico
"Guarire" non vuol dire nulla.Corilo1 ha scritto:Qualcuno ne soffre? Siete riusciti a guarire, o perlomeno a trovare il modo di tenerli sotto controllo?
Non si "guarisce" da se stessi.
Imparare a gestirli è molto più semplice di quanto non si immagini.
Nulla che un buon terapeuta non possa aiutarti a risolvere in poche sedute; dando per scontato che l'ansia sia l'unico problema, ovvio.
Ah, per la cronaca, una terapia farmacologica seria per il panico è a base di antidepressivi serotoninergici.
Gli ansiolitici sono solo un palliativo, e non forniscono nessun aiuto effettivo (a meno che non sia uno stato ansioso davvero grave) : né farmacologico (a parte l'illusione di tener sotto controllo l'ansia), né coadiuvante alla psicoterapia.
- Jeff Hardy 18
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Re: Attacchi di panico
No. Sono psicologo specializzando in psicoterapia clinica.Corilo1 ha scritto: Per caso ne soffri?
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Re: Attacchi di panico
Funziona anche per ansia generalizzata (senza attacchi di panico)?KanyeWest ha scritto:Da studioso della materia la bibliografia consiglia caldamente una terapia cognitivo-comportamentale breve (10-12 sedute) focalizzata sulla modifica dei bias cognitivi ed attentivi unita ad un rinforzo delle strategie di coping. É uno dei disturbi di ansia più clinicamente significativi e può dipendere fortemente da eventi di vita negativi, ma credo fortemente che con una buona terapia le condizioni di vita possano essere fortemente migliorate.
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Re: Attacchi di panico
La radice è la stessa. Fai una visita e valuterà il terapeuta, sicuro non te lo possiamo dire su un forum.Der Alptraum ha scritto: Funziona anche per ansia generalizzata (senza attacchi di panico)?