Parliamo del calcio Italiano

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MacheteKowalski
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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da MacheteKowalski »

AFM2000 ha scritto:
Io non dovrei prendere seriamente quello che dice Allegri, però tu prendi seriamente quello che dice Sarri. Oppure su Spalletti dato che si può mettere pure lui in mezzo.

Non ci siamo.
Dai Cheating, non puoi parlare così per assoluti, se a livello comunicativo Sarri è stato più volte criticato da tutti ci sarà un motivo.
Vuoi dire che quando si lamentava che si gioca prima/dopo non era mai serio? O quando parlava dello scudetto perso in albergo? E sicuramente ci sono altre situazioni da elencare, tutte cose che delegittimano parzialmente l'ottimo lavoro che ha sempre fatto sul campo.



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Michele d. Luffy
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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da Michele d. Luffy »

Mystogan ha scritto:Tra l'altro il Tottenham "gestito benissimo da quindici anni" al momento della firma di Pochettino nell'estate del 2014 era al decimo allenatore in dodici anni. Solo Redknapp ha lasciato una traccia in qualche modo memorabile del suo passaggio lì.

Wenger io non l'ho mai discusso, nel topic del ritiro scrissi questo:
Il mio discorso non era certo riferito a te,ma in generale, come non ho mai detto che gli spurs siano stati gestiti benissimo. Di certo non avevano dietro una gestione alla Zhang o alla fassone-Mirabelli. Comunque, tornando al discorso prettamente in topic, chi secondo te potrebbe, nel panorama italiano, portare avanti il discorso del gioco propositivo alla sarri? De Zerbi e poi? Io spero in qualche nuova uscita da Conegliano dei vecchi giocatori, ma ho paura siano troppo legati allo stile Lippi /capello

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christian4ever
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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da christian4ever »

Ad oggi nessuno, ma se non c'è scuola di pensiero è difficile che escano certi allenatori se non in alcuni rari casi. In Spagna, in Germania e persino in Inghilterra si sceglie una strada e si trasmettono fin dall'inizio principi generali che poi ogni allenatore declina in base alle proprie idee, mentre qui si tende a prepararsi generalmente per poi, nella maggior parte dei casi, proporre un calcio essenzialmente basato sugli avversari.

Sono culture e scuole di pensiero diverse, in Spagna pur partendo da una certa base oggi c'è grande versatilità comunque.

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Aaron Kirk
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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da Aaron Kirk »

Stavate pregando che Aaron Kirk intervenisse in questo topic, vero?
Mi dispiace, intervengo lo stesso.

Dice bene il Biondo quando dice che, Juventus esclusa, la differenza fondamentale fra Serei A e Liga/Premier è che di là hanno più soldi o hanno capito meglio come funziona il pallone rispetto a noi.
Questo ovviamente è dovuto a una serie di caratteristiche endemiche del nostro calcio di cui non ci siamo ancora liberati.

Faccio un primo cappello: rifiutiamo categoricamente la narrazione di Rocks, che sostiene che la Juve sia "l'unica società in Italia a ragionare con lungimiranza",è una palla, una favoletta che la proprietà di racconta per farvi credere di essere in cima solo e unicamente per le abilità della proprietà, ovviamente è falso e basta ragionarci mezzo secondo per capirlo.
Agnelli ha potuto lavorare con la mano liberissima, generose concessioni di società e comune, e in un sistema che premia sempre la stessa squadra e lotta per rimanere uguale a se stesso, questi sono fatti e derivano dall'enorme base di tifo che ha la Juventus in Italia. Se non volete accettare queste verità il problema è vostro e scegliete consciamente di tapparvi gli occhi.
Questo al di là delle indubbie capacità mostrate da Marotta e co. nel periodo di crescita vertiginosa del club.

Il problema col calcio italiano è un po' lo stesso che c'è in Italia a moltissimi livelli: a nessuno importa del conflitto d'interessi. I presidenti possono farsi le regole da soli e le fanno per favorire loro stessi e i loro amici, a danno dell'efficienza, di qualunque cosa sia venuta dopo gli anni '90 visto che le teste sono le stesse che tiravano le fila allora.
Niente va avanti.

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Michele d. Luffy
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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da Michele d. Luffy »

C'è poi da dire che il calcio, più forse di altri sport, vive tanto di cicli.ora la scuola spagnola è la più in voga.é indubbio che siamo stati una scuola che ha dato tanto al calcio, ma quasi sempre dal punti di vista difensivo, sacchi a parte. Infatti tutti i grandi moderni si riferiscono ancora in parte alle sue idee. Il problema del nostro sistema é, oltre che a livello di calcio propositivo, anche di scuole tecniche. Se vedete, la gran parte dei giovani emergenti hanno, oltre ad un'ottima base fisica, una grandissima tecnica di base, vedi foden, mbappe e altri, in Italia invece si parla tanto di chiesa, ma ha due piedi che negli anni in l'avrebbero relegato al ruolo di terzino. Manca secondo me questa scuola al calcio italiano.
Ultima modifica di Michele d. Luffy il 14/12/2018, 20:04, modificato 1 volta in totale.

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AFM2000
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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da AFM2000 »

MacheteKowalski ha scritto:
Dai Cheating, non puoi parlare così per assoluti, se a livello comunicativo Sarri è stato più volte criticato da tutti ci sarà un motivo.
Vuoi dire che quando si lamentava che si gioca prima/dopo non era mai serio? O quando parlava dello scudetto perso in albergo? E sicuramente ci sono altre situazioni da elencare, tutte cose che delegittimano parzialmente l'ottimo lavoro che ha sempre fatto sul campo.
E quali sarebbero i motivi per cui Allegri non andrebbe preso sul serio?
La sua è un'iperbole che però rispecchia il suo modo di vedere il calcio. Gestire in un certo modo la squadra sapendo di allenare la più forte.

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Mystogan
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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da Mystogan »

Michele d. Luffy ha scritto:Comunque, tornando al discorso prettamente in topic, chi secondo te potrebbe, nel panorama italiano, portare avanti il discorso del gioco propositivo alla sarri?
Ma il punto del topic é proprio questo: non c'é nessuno, perché nessuno ha insegnato niente. Tanto che alle porte del 2020 ancora parliamo di Capello come gioco difensivo, Zeman come gioco offensivo, Sacchi come gioco ordinato. Nel 2020! Mentre in Europa Guardiola ha fatto in tempo a nascere, crescere, declinarsi, rinnovarsi.

Chi é uscito dal coro in questi anni é stato trattato come un visionario, magari anche rispettato, ma mai pensato come modello. Come Gasperini la cui difesa a tre é stata vista come il male assoluto per anni, Conte di cui ci si é focalizzati sulla grinta e non sul gioco, Sarri che si bravo ma mai vinto un cazzo quindi merda.
E si é accettato l'abbraccio della morte che é il calcio di Allegri, nel suo significato che vince chi é più forte e gli altri non possono fare nulla a riguardo se non accettare la loro condizione d'inferiorità. Perché comporta molto meno lavoro accettare questa retorica che non lavorare per copiare Sarri.

De Zerbi é un altro che é uscito a caso dal mucchio. Quando arriverà in una grande (perché ci arriverà di sicuro, figa ci sta Gattuso), se dovesse far bene (e probabilmente farà bene, se non trova anche lui un pirla come il Moratti), lo accoglieremo come un modello da riprodurre, o sarà anche lui una sorta di alieno che fa robe belle ma inspiegabili? Se la mentalità sarà ancora quella di oggi, la risposta é chiara.

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Michele d. Luffy
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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da Michele d. Luffy »

Mystogan ha scritto:Ma il punto del topic é proprio questo: non c'é nessuno, perché nessuno ha insegnato niente. Tanto che alle porte del 2020 ancora parliamo di Capello come gioco difensivo, Zeman come gioco offensivo, Sacchi come gioco ordinato. Nel 2020! Mentre in Europa Guardiola ha fatto in tempo a nascere, crescere, declinarsi, rinnovarsi.

Chi é uscito dal coro in questi anni é stato trattato come un visionario, magari anche rispettato, ma mai pensato come modello. Come Gasperini la cui difesa a tre é stata vista come il male assoluto per anni, Conte di cui ci si é focalizzati sulla grinta e non sul gioco, Sarri che si bravo ma mai vinto un cazzo quindi merda.
E si é accettato l'abbraccio della morte che é il calcio di Allegri, nel suo significato che vince chi é più forte e gli altri non possono fare nulla a riguardo se non accettare la loro condizione d'inferiorità. Perché comporta molto meno lavoro accettare questa retorica che non lavorare per copiare Sarri.

De Zerbi é un altro che é uscito a caso dal mucchio. Quando arriverà in una grande (perché ci arriverà di sicuro, figa ci sta Gattuso), se dovesse far bene (e probabilmente farà bene, se non trova anche lui un pirla come il Moratti), lo accoglieremo come un modello da riprodurre, o sarà anche lui una sorta di alieno che fa robe belle ma inspiegabili? Se la mentalità sarà ancora quella di oggi, la risposta é chiara.
Io la vedo un po' meno nera. Sarri secondo me, tempo un paio di anni lo ritroviamo in Italia, con un maggior bagaglio di esperienza e potrebbe benissimo arrivare a vincere lo scudetto, de Zerbi non so, magari proprio a Napoli potrebbe imporsi, in altre piazze dipende dal tempo che gli darebbe la proprietà. E comu6allegri secondo me ora vive un po' di rendita, ma certe qualità le ha e non si può negare.

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Mystogan
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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da Mystogan »

christian4ever ha scritto:Ad oggi nessuno, ma se non c'è scuola di pensiero è difficile che escano certi allenatori se non in alcuni rari casi. In Spagna, in Germania e persino in Inghilterra si sceglie una strada e si trasmettono fin dall'inizio principi generali che poi ogni allenatore declina in base alle proprie idee, mentre qui si tende a prepararsi generalmente per poi, nella maggior parte dei casi, proporre un calcio essenzialmente basato sugli avversari.
Prendo questo ottimo spunto per portare qualche dato anagrafico:
- Di Francesco, 49 anni
- Emery, 47 anni
- Pochettino, 46 anni
- Simone Inzaghi, 42 anni

Anche volendo guardare solo al meglio dei nostri allenatori, non vedete un evidente disparità per cui Emery e Pochettino sembrano già allenatori fatti e finiti data la complessità e la varietà del loro calcio, mentre Inzaghi e Di Francesco sembrano due ragazzini con (poche) idee buone ma tutte su cui lavorare, probabilmente arrivati troppo presto in una grande? Eppure l'età é quasi la stessa.

La differenza sta lì nel post di Chris, che DiFra e Inzaghi si sono formati praticamente da soli e non sono pronti ai grandi livelli, Emery e Pochettino hanno già avuto una base forte su cui lavorare e in pochi anni sono già allenatori pronti (e infatti in Europa spesso gli é mancato solo il carattere perché sono ancora giovanissimi).

EDIT: E Guardiola ha 47 anni ADESSO! NEL 2018! Al Barcellona ha cambiato il calcio quando aveva 40 anni come Gattuso!
Di certo lui é un genio, ma non pensate ci sia dell'altro un po' meno dipendente dall'uomo in sé se una persona di 40 anni riesce a cambiare il calcio? Oltre a Messi in campo, s'intende.
Michele d. Luffy ha scritto:E comu6allegri secondo me ora vive un po' di rendita, ma certe qualità le ha e non si può negare.
I meriti di Allegri stanno in prima pagina (quarto post), così come sempre in prima pagina ho spiegato perché nonostante i meriti non può essere il punto di riferimento degli allenatori in Italia.

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AFM2000
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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da AFM2000 »

Allegri nel Napoli comunque non farebbe niente di diverso rispetto all'attuale gestione di Ancelotti. Forse con qualche punto in meno in classifica.

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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da Aaron Kirk »

Michele d. Luffy ha scritto:C'è poi da dire che il calcio, più forse di altri sport, vive tanto di cicli.ora la scuola spagnola è la più in voga.é indubbio che siamo stati una scuola che ha dato tanto al calcio, ma quasi sempre dal punti di vista difensivo, sacchi a parte. Infatti tutti i grandi moderni si riferiscono ancora in parte alle sue idee. Il problema del nostro sistema é, oltre che a livello di calcio propositivo, anche di scuole tecniche. Se vedete, la gran parte dei giovani emergenti hanno, oltre ad un'ottima base fisica, una grandissima tecnica di base, vedi foden, mbappe e altri, in Italia invece si parla tanto di chiesa, ma ha due piedi che negli anni in l'avrebbero relegato al ruolo di terzino. Manca secondo me questa scuola al calcio italiano.
Comunque Sacchi ha indubbiamente dato più alla difesa di quanto non abbia dato all'attacco. Non facciamo confusione guaglionz. Giocare un calcio offensivo non significa avere un attacco più "sofisticato" della difesa.
Stessa cosa Sarri adesso, il suo forte è la fase difensiva.

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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da christian4ever »

Alla fase offensiva ha dato molto di più Zdenek, una volta scrivesti a riguardo un bellissimo post che quando avrò tempo vedrò di recuperare.

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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da Ankie »

Ma poi non ho capito perché ancora si parli di "calcio italiano", come se nel 2018 ancora esistessero le varie Scuole dei vari Paesi, è come se si stesse dicendo che negli ultimi anni non si sono più affermati Allenatori entro dei limiti territoriali immaginari.

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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da Aaron Kirk »

Ankie ha scritto:Ma poi non ho capito perché ancora si parli di "calcio italiano", come se nel 2018 ancora esistessero le varie Scuole dei vari Paesi, è come se si stesse dicendo che negli ultimi anni non si sono più affermati Allenatori entro dei limiti territoriali immaginari.
Infatti da quanto ho capito la polemica era verso la Serie A più che verso un'ipotetica scuola italiana di allenatori.
Poi è ovvio che gli allenatori italiani vanno in Serie A e se il contesto blocca avranno difficoltà.
christian4ever ha scritto:Alla fase offensiva ha dato molto di più Zdenek, una volta scrivesti a riguardo un bellissimo post che quando avrò tempo vedrò di recuperare.
Yes, Zeman è stato uno dei primi a coniugare la fluidità di certe posizioni (ali, terzini, mediano) con l'aderenza cieca ai dogmi, ma soprattutto ha fatto passi da gigante nella preparazione fisica, se ancora adesso i calciatori hanno paura di lui immaginate negli anni '80.
Oggi è abbastanza superato ma vabbè, ha 3 dogmi che non cambiano da 30 anni, ci sta.

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Re: Parliamo del calcio Italiano

Messaggio da Der Metzgermeister »

Mystogan ha scritto:Prendo questo ottimo spunto per portare qualche dato anagrafico:
- Di Francesco, 49 anni
- Emery, 47 anni
- Pochettino, 46 anni
- Simone Inzaghi, 42 anni

Anche volendo guardare solo al meglio dei nostri allenatori, non vedete un evidente disparità per cui Emery e Pochettino sembrano già allenatori fatti e finiti data la complessità e la varietà del loro calcio, mentre Inzaghi e Di Francesco sembrano due ragazzini con (poche) idee buone ma tutte su cui lavorare, probabilmente arrivati troppo presto in una grande? Eppure l'età é quasi la stessa.

La differenza sta lì nel post di Chris, che DiFra e Inzaghi si sono formati praticamente da soli e non sono pronti ai grandi livelli, Emery e Pochettino hanno già avuto una base forte su cui lavorare e in pochi anni sono già allenatori pronti (e infatti in Europa spesso gli é mancato solo il carattere perché sono ancora giovanissimi).
Emery per me non può essere messo a paragone con gli altri 3 (manco Pochettino).
Parliamo di un allenatore che allena già da quasi 15 anni e che ha conquistato promozioni (dalla C alla B e dalla B alla A) in Spagna, 3 Europa League, coppe nazionali (col PSG) ed uno scudetto (col PSG, che vabbè, forse non vale molto perchè anche Blanc ha vinto scudetti con il PSG :almostlaughing: ma con l'aggravante di non averne vinto un altro, andato al Monaco).
So bene che a te del palmares frega poco ma fidati che influisce quando si parla della formazione (ed anche della personalità) di un allenatore.
Pensa ad Ancelotti: di recente si è lanciato in proclami ottimistici sul fatto che il Napoli potesse superare i gironi di CL, la cosa non è avvenuta ma nessuno lo ha criticato dandogli dello sborone (prima della gara di liverpool) o attaccandolo per aver parlato troppo presto (dopo l'eliminazione).
Questo perchè lui con la sua carriera si è costruito un'attenbilità ed anche una sorta di rispetto da parte dei giornalisti.
Pensa se quelle dichiarazioni le avessero fatte un Sarri o anche solo un Mazzarri...gangbang prima e dopo la partita in questione.
Ed Ancelotti secondo te gode di stima e rispetto nell'ambiente solo per l'idea di calcio che propone o anche (se non soprattutto) per gli obiettivi raggiunti in carriera?
Emery è ancora giovane e per questo forse pare che possa ancora migliorare come allenatore ma all'atto pratico non è nè un novellino e nemmeno un allenatore che il grosso dell'esperienza deve ancora farlo (parere personale eh).
Su Pochettino concordo, pur non avendo ancora ottenuto grossi risultati da l'idea di essere un allenatore più "sgamato" ed esperto di Di Francesco (nonostante abbia raggiunto una semifinale di CL) ed Inzaghi proprio per i motivi da te elencati.

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