JoeJoeJoe ha scritto:
Te lo dico semplicemente gente che Weinstein e Louis CK (mannaggia la zozza quanto mi ha deluso) fa parte della categoria degli "stupratori seriali" che se non si fosse alzato lo scandalo non sarebbero stati mai sospesi dal lavoro.
E rimangono a tutt'oggi impuniti di fronte alla legge, tanto per dire che le donne non denunciano perché sanno che probabilmente non servirà a nulla e che le uniche a rischiare saranno loro, d'altra parte quando gli stupratori gli dicono "non denunciare che non servirà a niente" lo sanno che è vero.
E d'altra parte la maggior parte delle violenze si svolge in casa o a lavoro e chi le compie sono mariti, padri o datori di lavoro tutte persone che esercitano un potere spropositato sulle loro vittime.
In linea di massima evito comunque di ingaggiare discussioni con gli idioti ma te mi sembri proprio una persona che può farmi divertire una mezzora per cui sentiti pure libero di continuare a discutere con me.
Già parti in fallo da solo, con quel "se non si fosse alzato lo scandalo". Il caso del giudice di cui parla la Rousey è l'opposto, lo scandalo si è alzato ma lui è/era rimasto al suo posto. Weinstein e Louis CK sono impuniti di fronte alla legge perchè di fronte alla legge siamo tutti uguali e abbiamo tutti diritto a un processo equo e corretto, non mediatico e via twitter. Dunque diamo tempo alla giustizia di fare il suo corso, e arrivieranno le ripercussioni legali su Weinstein. Su Louis CK il discorso è diverso perchè le dinamiche delle molestie son diverse e le interazioni con le vittime son diametralmente opposte a quelle di Weinstein.
Come detto c'è rischio e rischio, non esistono da un lato molestie/stupri/ricatti/violenze e dall'altro le anime pure. Non esistono da un lato le vittime e dall'altro i carnefici. E' una scala di grigi. E' qui che fallisce lo sdegno PC e il pensiero radical chic. Il fatto di volere imporre una via giusta, utilizzando i media come mezzo per l'imposizione del pensiero "corretto", senza riuscire a valutare caso per caso, persona per persona.
Le donne non sono vittime in generale. Ci sono donne che sono vittime, come lo è ad esempio quella ragazza sfregiata dall'acido, o la turista polacca stuprata a Rimini. Le donne non vivono in un clima di terrore, ma alle donne (come agli uomini) possono capitare cose spiacevoli. Le donne hanno il potere e il diritto di dire no se vogliono dire no e il dovere di denunciare, per loro, per le altre donne e per gli uomini onesti. Perchè non tutti gli uomini sono violenti e molestatori. Perchè non tutto è una molestia mentre in realtà si vuol far passare il messaggio diverso e, ripeto, per capirlo basta leggere uno dei tantissimi tweet puttanata #metoo.
Io condanno Weinstein, rispetto e celebro la sconosciuta che ha fatto partire tutto, schifo e non mostro compassione o dispiacere per le donne che hanno sfilato e festeggiato al suo fianco per 20 anni e adesso raccontano la loro esperienza di "terrore". Quelle sono a tutti gli effetti prostitute, gran parte delle quali donne che non avevano neanche bisogno di Weinstein per l'aggancio a Hollywood, donne che non solo hanno banchettato a suon di milioni in cambio di un pompino ma son state zitte per decenni condannando altre donne con minori possibilità a diventare vittime di Weinstein e togliendo opportunità lavorative a chi si è rifiutata. E per carità, io rispetto le prostitute, perchè se (nome a caso, non so se è una vittima di W.) la Lawrence viene davanti ai microfoni e dice "Son stata a letto con Weinstein perchè mi ha fatto comodo" io la rispetto perchè è stata una sua scelta. Ma se fai quella scelta e dopo anni salti al collo del cane morente, non solo ti sei prostituita ma sei anche scorretta.
Al contrario, stando al racconto di Louis CK, non lo condanno pienamente, perchè è una situazione borderline, in cui le donne erano ammiratrici, e perchè comunque lui, a quanto dichiara, lo ha sempre fatto con donne consenzienti che avevano una via di uscita. Lui si autocondanna per aver sfruttato la sua posizioni nei confronti di queste "ammiratrici". Per la serie, condanniamo qualsiasi calciatore, rockstar, wrestler che si è scopato una fan.
Non rispetto chi ha lanciato le accuse su Brizzi usando le Iene, centellinando le dichiarazioni per comparire in più servizi, esponendolo prima al processo mediatico e poi al processo reale, rovinando di fatto una persona che fino a prova contraria è innocente (funziona così in Italia). Rispetto invece le due americane che hanno accusato i due carabinieri, perchè lo hanno fatto nelle sedi corrette e senza il timore ingiustificato del "potente". E non apprezzo il teatrino mediatico che ne è conseguito, chi ha torto o ragione lo stabilirà il processo. Condanno sia chi critica le ragazze e mette in dubbio la loro versione a prescindere, sia chi ha già etichettato i carabinieri come violenti stupratori.
Quindi, come puoi vedere, io da "idiota" giudico caso per caso, do il mio rispetto a chi secondo me lo merita, non mi faccio travolgere dallo sdegno e dalle mobilitazioni popolari, ancora peggio se via twitter e sulla scia di quanto accade negli USA, uno degli stati più bigotti e contraddittori del mondo.
L'imposizione del pensiero "corretto" ha recentemente fatto suicidare una pornostar, aggiungendo il carico ai problemi preesistenti. L'intero 1900 di battaglie per il freespeech e nel 2017 si cerca di dividere il giusto dallo sbagliato senza distinzioni, senza analizzare il singolo caso, generalizzando e annientando le individualità