E’ morto Antonio Inoki, leggenda del wrestling

L’Hall of Famer della WWE Antonio Inoki, uno dei più importanti wrestler professionisti mai esistiti, è scomparso poche ore fa all’età di 79 anni. Inoki era da tempo alle prese con dei seri problemi di salute, ed è apparso su una sedia a rotelle nelle sue più recenti apparizioni pubbliche.


Fondatore e leggenda della NJPW, Campione non ufficiale della WWE

Antonio Inoki ha fondato la New Japan Pro Wrestling nel 1972. A quei tempi era una delle star principali della JWA, altra promotion giapponese, e dopo essere stato licenziato a seguito di un tentativo fallito di rilevare quella compagnia, ha invece creato la NJPW. Inoki era il fulcro della sua federazione, il più noto babyface della stessa ed acclamatissimo dal pubblico, e fu coinvolto in diverse sfide internazionali con i più grandi campioni della sua epoca, da Loun Thesz a Bob Backlund, passando per Andre The Giant e le memorabili sfide con Hulk Hogan.

Sebbene questa vittoria non fu considerata ufficialmente dalla WWE nel proprio albo d’oro dei titoli, Inoki sconfisse Backlund per il titolo dell’allora WWF, oggi come sappiamo WWE, in Giappone nel novembre 1979. Backlund riconquistò la cintura una settimana dopo, ma fu poi dichiarata vacante a causa del coinvolgimento di Tiger Jeet Singh. Lo stesso Backlund riconquistò poi la cintura battendo Bobby Duncum Sr. al Madison Square Garden di New York City. I fan newyorkesi di fatto non seppero che il titolo era passato di mano e che Backlund non fosse campione prima di quell’incontro, e questi passaggi della cintura di fatto “sparirono” dagli archivi ufficiali.

Una parte importante dell’eredità di Inoki è e sarà sempre il suo incontro contro il famoso pugile Muhammad Ali. Il piano originale era per un finale in storyline, che però fu rifiutato da Ali, e questo portò ad un match reale tra i due, con regole particolari che di fatto fecero da apripista a quelle che oggi sono le arti marziali miste.

Idolo in Giappone, ma non solo

Antonio Inoki era l’idolo per eccellenza in Giappone, ma la sua popolarità si è estesa in tutto il mondo. Basti pensare che, agli inizi degli anni 80 e con l’avvio delle trasmissioni in italia del catch, su una serie di emittenti locali con il commento di Tony Fusaro, era lui il personaggio largamente più noto e amato di tutti.

Inoki ha usato la sua celebrità per promuovere l’idea di pace attraverso lo sport, organizzando eventi in tutto il mondo tra cui il World Wrestling Peace Festival a Los Angeles e l’evento dal vivo di due giorni a Pyongyang, in Corea del Nord, che è stato recentemente raccontato su Dark Side of the Ring, con Inoki che si trovò faccia faccia con Ric Flair. Il pubblico dal vivo che seguì i due match contro Flair fu spaventoso, si parla di poco meno di duecentomila spettatori.

Inoki fu eletto alla Camera dei Consiglieri del Giappone nel 1989, ricoprendo quella posizione fino alla metà degli anni ’90. Si è recato in Iraq per assicurarsi il rilascio dei prigionieri politici giapponesi lì, accettando di organizzare uno spettacolo di wrestling dal vivo come parte dell’accordo. Nel 2013, Inoki è stato eletto alla Dieta giapponese, ma una visita in Corea del Nord che non era stata autorizzata dal Giappone è stata tra le ragioni per cui è finito fuori dalla scena politica.

Inoki si ritirò ufficialmente dal ring dopo una serie di incontri di commiato nel 1996; successivamente vendette la sua quota di maggioranza della NJPW. FU inserito nella WWE Hall of Fame nel 2010 da Stan Hansen. Proprio la WWE ha voluto ricordarlo nel corso della puntata di ieri di Smackdown, sia con la consueta immagine di ricordo prima della sigla, sia in un segmento nel corso della puntata:

Andrea De Angelis
Andrea De Angelis
Appassionato di Wrestling da diversi anni, tra i suoi preferiti Undertaker, The Rock e Kurt Angle. Cura la sezione notizie del sito
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