WWE Vintage Critic #5 – WrestleMania 3

Gene Okerlund intervista nuovamente André The Giant e Bobby Heenan. André promette che non ci vorrà molto prima che torni da “Mean” Gene con il titolo alla vita.


Segue quindi il riassunto della “faida del secolo”. Hulk Hogan e André erano diventati buoni amici col passare del tempo. Hogan è campione WWF da tre anni e la sua Hulkamania “is running wild”, se capite cosa intendo. Ma ad un certo punto, André, che era imbattuto da 15 anni, spinto tra l’altro da Jesse “The Body” Ventura, pretese un match titolato contro Hogan. Ma Hogan era riluttante, perché dopo tutto erano amici. André strappò dunque la maglietta e la collana con il crocefisso di Hulkster e lasciò il palco, passando di fatto tra le fila degli heel. Roddy Piper incitò dunque Hogan, così Hogan accettò la sfida con un drammatico “YEEEESSSSSS”.

“Mean” Gene Okerlund vuole sentire i pensieri di Hogan sul match che sta per seguire. Hogan sforna un altro promo dei suoi. Non gli importa degli oltre 90.000 fan al Silverdome, non degli spettatori a casa in tutto il mondo, ma dei tanti altri che NON vedranno Hogan mandare André al tappeto. Niente “Whatcha gonna do…?” questa volta.

IT’S MAIN EVENT TIME!!! Howard Finkel annuncia il guest ring announcer: “Mr. Baseball” Bob Uecker. Jesse Ventura lo chiama “Mr. Basketball” un paio di volte. Uecker ora dà il benvenuto alla special guest timekeeper: Mary Hart. Ella si toglie persino le scarpe per salire sul ring. Viene celebrata insieme a Bob Uecker. Poi arriva lo sfidante, trasportato sul mini-ring insieme al suo manager. I tifosi gli lanciano spazzatura addosso. Quindi vedete, se volete sfondare come heel, dovete solo volere affrontare Hulk Hogan. Jesse Ventura elenca tutte le misure del corpo di André.

Sulle note di “Real American”, il WWF Champion Hulk Hogan arriva senza l’ausilio del mini-ring.

WWF World Heavyweight Championship Match

Hulk Hogan © vs. André The Giant (con Bobby “The Brain” Heenan)

VC: Questo era senza dubbio il match più grande del secolo. Nessun match prima era stato preparato in pompa magna come questo. André era imbattuto nella sua carriera, ma non era mai stato campione del mondo. Era la più grande attrazione che il wrestling aveva da offrire. Quindi questo doveva essere il passaggio del testimone. Sebbene i due si fossero affrontati alcune volte negli anni ’70, Hogan non aveva ancora avuto lo status che aveva quella sera. Nessuno si aspettava un match di alta qualità, ma tutti volevano vedere cosa sarebbe successo. Anche questo match lo scriverò in play-by-play.

Hogan si strappa la maglietta. Inizia lo staredown più emozionante di tutti i tempi. Il pubblico è completamente in visibilio. Gorilla Monsoon: “The irresistible force meeting the immovable object!” L’arbitro è Joey Marella, figlio di Gorilla Monsoon. Hogan e André potrebbero fissare buchi nel muro. I commentatori evidenziano la differenza di dimensioni. Si dice, tuttavia, che André dovette indossare solette perché aveva perso parte della sua altezza a causa dell’andamento della sua malattia. Se questo fosse vero, non lo saprei dire. Hogan parla con André e i commentatori si chiedono cosa gli stia dicendo. Anni dopo, Hogan ci dirà che stava per farsela sotto, tanto era nervoso quando ha affrontato André.

André spinge Hogan, ma questi risponde con uno spintone da parte sua. Hogan blocca un colpo e scarica una raffica su André, poi prova un Bodyslam, ma crolla sotto il peso di André. André prende il controllo e colpisce Hogan. Il match è MOLTO lento. André aspetta quasi sempre che Hogan si rialzi per continuare l’attacco. Segue un Bodyslam contro il campione e André ordina a Hogan di alzarsi. Un altro Bodyslam contro il campione, poi André calpesta Hogan. Il pubblico incita Hulkster, ma egli non ha alcuna chance. Il francese lo lancia avanti e indietro negli angoli del ring e provoca il pubblico. André strozza Hogan nell’angolo e lo indebolisce con dei Shoulderblock, poi con alcuni Buttslam. I commentatori presumono che André sarà il prossimo WWF Champion. Hogan si libera dall’angolo. Si lancia alcune volte e riesce a mandare André all’angolo con alcuni attacchi in corsa. Poi segue una serie di 10 Headbutt contro l’angolo. Hogan si lancia di nuovo, ma si schianta contro il piede teso dello sfidante.

André ha in mano la situazione. Bearhug contro il leader di Hulkamania. È un resthold, ma dovete sentire la reazione del pubblico. Hogan cerca di liberarsi. Ma André non pensa nemmeno ad allentare la presa. Hulkster cerca di riacquistare forza con l’aiuto del pubblico, ma sta rischiando di perdere tutte le riserve. Joey Marella alza il braccio del campione, che cade due volte. Ma la terza volta, Hogan si riprende e si libera a suon di pugni, per la gioia del pubblico. Fa vacillare il gigante, che però non cade. Hogan arriva in corsa, ma André risponde con una Clothesline. Poi getta il campione fuori dal ring. Fuori, gli rifila alcuni Chop e lo strozza, ma Hulkster si abbassa e André va a sbattere con la testa contro il ringpost. Hogan rimuove i tappeti protettivi del pavimento e prova un Piledriver. Ma André lo schianta sul cemento con un Back Body Drop. Poi riporta Hogan sul ring. Hogan si abbassa sotto una Clothesline e si lancia con una Clothesline a sua volta, che finalmente manda lo sfidante al tappeto! Grandissimo pop! HULKING UP! Hogan si scuote e aspetta che il gigante di Grenoble si rialzi.

BODYSLAM!!! BODYSLAM DI HOGAN!!! IL PUBBLICO LETTERALMENTE

E – S – P – L – O – D – E!!!!

Non sentirete mai niente di più forte! È il Bodyslam che fu udito in tutto il mondo. Hogan prende la rincorsa e chiude con il Legdrop! 1, 2, 3!!!

Vincitore per schienamento e ancora WWF World Heavyweight Champion: Hulk Hogan (12:01 minuti)

VC: ** Qualitativamente, il match è stato brutto, ma l’avevo detto all’inizio. C’è stato, tra l’altro, un Bearhug che non finiva mai, e il match è stato generalmente lentissimo. Ma non sono questi i fattori che servono per valutare questo match particolare. Un’atmosfera mai vista né prima né dopo, in più indubbiamente questo è stato e sarà sempre il match più importante della storia del wrestling. È stato uno dei momenti più belli di sempre. Il corso del match stesso era tipico di un match di Hulk Hogan, che subisce per 90% del match per poi rimontare in grande stile e vincere il match. Atmosfera incredibile. E bisogna elogiare André, che ha preso un bump pesante per la sua stazza. Provate a farvi mandare a terra con un Bodyslam, non è certo una caduta da niente. André era in pessime condizioni fisiche, ma si è fatto il mazzo per Hogan questa sera, e merita dunque tanto di cappello. Hogan era già una superstar assoluta, ma questo momento lo portò a un nuovo livello. Fu dopo questa serata che cominciò ad essere accreditato come “Immortal” Hulk Hogan. Il che è vero: questo Bodyslam e la vittoria su André lo hanno reso immortale.

Jesse Ventura ribadisce che André The Giant è stato sconfitto per la prima volta in 15 anni. André è frustrato e lancia avvertimenti a Hogan mentre lascia l’arena con Bobby Heenan. Hogan posa per il pubblico per diversi minuti e festeggia la sua vittoria mentre risuona “Real American”. Gorilla Monsoon ripete ancora una volta che stasera è stata fatta la storia. Hulk Hogan festeggia per un po’, poi sale sul mini-ring per lasciare l’arena. Uscendo, posa nel mini-ring ancora un po’ mentre vediamo il replay del “Bodyslam heard around the world”.

Per finire, il team di commento ricapitola quanto visto nel corso della serata. Jesse Ventura ripete che la vittoria del titolo di Ricky Steamboat equivale a un furto. Tutto sommato, però, entrambi ringraziano per essere stati dei nostri e salutano gli spettatori da casa, lasciandoci poi con un montaggio degli highlight della serata, che è accompagnato nella versione originale dalla canzone di Aretha Franklin “Who’s zooming who?”. Nella versione del WWE Network, invece, sentiamo la sua versione di “America the Beautiful”. È così che si conclude WrestleMania 3.

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5 pensieri:

  • Tre cose hanno reso questa WrestleMania memorabile:
    • il pubblico gigantesco
    • il main event
    • lo showtealer tra Randy Savage e Ricky Steamboat

Tutto il resto era di livello standard o brutto e avrebbe potuto svolgersi a Prime Time Wrestling (show televisivo della WWF di allora) o in un altro show. Non che una WrestleMania dovrebbe essere composta di soli due match, ma non ci sono stati match di carattere speciale, forse a parte il “retirement match” di Roddy Piper.

  • Randy Savage e Ricky Steamboat hanno disputato lo showstealer. Se ancora qualcuno avesse dubbi sulla bravura di Randy Savage, vedendo questo match, capirà perché Randy Savage è stato uno dei lottatori più popolari e migliori del 20° secolo. Era un garante di qualità, sia come lottatore che come intrattenitore, sia come face che come heel. Ricky Steamboat era a sua volta una garanzia sul ring. È un peccato che Steamboat non abbia mai beneficiato di questa grande serata.
  • Di tanto in tanto, nella storia della WWF, ad alcuni presunti geni veniva l’idea di mettere i midget in mixed tag team match con wrestler “di dimensioni normali”. È stata una buffonata già questa sera e nessuno ha imparato la lezione, perché fu ripetuto alcune volte negli anni a venire, due volte già solo nel 1994, generando match che facevano pietà. Non ho nulla contro i midget, ci sono alcuni che sanno lottare abbastanza bene. Ma allora perché non costruirli e lasciarli combattere tra di loro? Almeno non si rischia di farne una pagliacciata che non fa ridere nessuno.
  • La definizione di “WrestleMania moment” viene perfettamente spiegata quando mostri a qualcuno il Bodyslam di Hogan contro André The Giant. Un momento che sarà ricordato per l’eternità e che ancora oggi stupisce. Negli anni successivi, hanno sempre cercato di ripeterlo o di superarlo. Anche Ultimate Warrior riuscì nell’impresa, proprio contro André. Lex Luger mandò al tappeto Yokozuna nella storica “Bodyslam Challenge” il 4 luglio 1993, e quello era molto più pesante e più “ingombrante” di André. Poi non parliamo di tutti i giganti lanciati a destra e a sinistra da Brock Lesnar. Giustissimo. Ma questo momento non se lo aspettava nessuno, anche se si sperava. Ha generato esattamente la reazione che avrebbe dovuto generare e quindi è passato alla storia per sempre.
  • Roddy Piper si ritirò ufficialmente dopo il suo match di WrestleMania 3. Il motivo era che voleva tentare una carriera da attore. Tra le altre cose, ha girato “Apocalisse a Frogtown – La città delle rane” e mancò dal mondo del wrestling per due anni. A WrestleMania 5 (preferisco i numeri arabi a quelli romani) tornò a condurre il suo talk show “Piper’s Pit”. In seguito, tornò anche sul ring e ci rimase fino agli inizi del 21° secolo. Ecco perché “retirement” non è proprio errato, ma è una parola da prendere con le pinze nel mondo del wrestling. Non molti lottatori che si ritirano, rimangono ritirati per sempre. Alcuni si lasciano convincere a tornare per il famoso “one more match”, altri semplicemente tornano in pianta stabile. Piper, ne sono convinto, sapeva bene che un giorno sarebbe tornato.

Qui potete farvi un idea del main event. Se volete saltare la fase noiosa, andate al punto 11:15, ma secondo me vale la pena vederlo tutto.

Mi sarebbe piaciuto anche farvi vedere il match di Steamboat e Savage, ma purtroppo su Youtube non esiste la versione integrale (legale). Quindi, accontentatevi di un video riassuntivo.

Statistica

Match più lungo e migliore:

“Macho Man” Randy Savage vs. Ricky “The Dragon” Steamboat (14:35 minuti) / *****

Match più corto e peggiore:

Hillbilly Jim, Haiti Kid & Little Beaver vs.King Kong Bundy, Little Tokyo & Lord Littlebrook (3:25 minuti / DUD)

Moment of the Night:

Il Bodyslam di Hulk Hogan

3 star della serata:

  1. Hulk Hogan – A causa del Bodyslam, è semplicemente la star in assoluto della serata. Pop ineguagliabile del pubblico.
  2. Randy Savage – Anche se ha perso il match, dobbiamo ricordare la sua prestazione impeccabile. È anche merito suo se Steamboat ha fatto bella figura.
  3. Ricky Steamboat – Fantastico promo prima del match e prestazioni fantastiche in un match memorabile.

Risultato:

6/10

La media complessiva delle mie valutazioni è di 4,46, ma dato che questo è probabilmente il PPV più importante di sempre, alzo il voto di 1,5 punti e vado con il 6 su 10. Per chi non avesse visto questo PPV, consiglio vivamente di farlo. Chi si considera un fan di wrestling, deve per forza aver visto questo PPV. Magari potrebbe non essere carico di match di qualità, ma l’atmosfera che accompagna lo show intero è un’esperienza mai vista, né prima né dopo. Detto questo, consiglio di saltare al massimo il match dei midget. Ma non perdetevi per nessun motivo il match Savage vs. Steamboat, vi prometto che non ve ne pentirete!

E anche per oggi abbiamo dato. Per lodi, critiche, minacce, percosse, tangenti, domande, suggerimenti o parolacce potete utilizzare i commenti oppure contattarmi via FacebookTwitterInstagramTumblrTwitch oppure via E-Mail scrivendo a wwevintagecritic@gmail.com

Per chi volesse lasciare un like al mio blog tedesco, faccia un salto qui. Spero vi sia piaciuto. A presto!

La prossima tappa del nostro viaggio è la prima edizione del secondo PPV piu longevo della storia: Le Survivor Series 1987. Non perdetevi l’appuntamento!

Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro!

Fabio Barbuscia
Fabio Barbuscia
Da quando vidi The Undertaker chiudere Ultimate Warrior in una bara, sono rimasto legato a vita a questo mondo magico. Sono quello che accompagna i nostalgici sia in italiano che in tedesco. Sono il WWE Vintage Critic e viaggio nel tempo al posto vostro.
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