WWE Planet #979 – The show must go on

Senza ombra di dubbio la notizia della settimana che ha scosso il mondo della WWE è stata quella che ha visto coinvolto Vince McMahon e che lo ha portato a sospendersi dal ruolo di CEO della federazione in favore della figlia Stephanie. Una notizia che ha avuto risonanza anche all’infuori del mondo del wrestling e che potrebbe creare non pochi grattacapi alla WWE e soprattutto alla famiglia McMahon.


Le accuse per quanto possano sembrare irrilevanti lo diventano considerando che la WWE è una società quotata in borsa, e simile notizie non si limitano a macchiare la reputazione e credibilità del proprietario ma anche quella della società stessa.

Si comprende quindi per quale motivo Vince, spinto anche probabilmente dai maggiori azionisti della federazione (tra cui un Kevin Dunn che sembra aver venduto le proprie quote lo scorso mese) abbia deciso di farsi da parte almeno per il momento, in attesa di uno sviluppo delle indagini. Indagini che da parte di McMahon sono iniziate addirittura due mesi fa, e che sono uscite alla luce del sole solamente negli scorsi giorni.

Diciamoci però la verità e ammettiamo che questo è un segreto di Pulcinella e che tutti erano al corrente di tale eventualità. E non sarebbe una sorpresa venire a conoscenza di ulteriori situazioni di questo tipo tra dipendenti sotto contratto con la federazione e i vari nomi che siedono ai piani alti. Non mi stupirebbe proprio per nulla ad esempio che spunti fuori il nome di John Laurinaitis. Sembra infatti che il fu Johnny Ace sia invischiato in questa storia ma siamo anche tutti a conoscenza della sua relazione con la madre delle Bella Twins, e di come in brevissimo tempo, quasi dall’oggi al domani, le due Hall of Famer siano diventate il volto di punta della divisione femminile partendo praticamente da zero.

Sebbene la situazione a qualcuno potrebbe sembrare non particolarmente grave, possiamo trovare due motivi che spingono i dirigenti della WWE, e soprattutto VinceMcMahon in persona, a temere per il proprio futuro. In primo luogo il pagare un dipendente ben tre milioni di dollari affinché tenga nascosta una relazione extraconiugale porta in una semplicissima situazione si svantaggio: sei ricattabile.

In secondo luogo ci potrebbero persino essere gli estremi per intentare una causa per mobbing o in ogni caso per lasciar intendere che questo sia un comportamento diffuso nei rapporti tra i piani alti della compagnia e i dipendenti. E questo porrebbe l’intero roster in una situazione, se non di caccia alle streghe, a domandarsi se il proprio comportamento poco accondiscendente nei confronti di X non abbia portato a un depush o a un licenziamento.

In tutto questo però the show must go on, e l’ha fatto probabilmente nel modo peggiore possibile. Vince McMahon avrebbe potuto tranquillamente rimanere in disparte nel corso della puntata di SmackDown e nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Invece con l’annuncio della sua presenza ci si aspettava delle scuse, una presa di posizione o quantomeno un angle per giustificarne la scomparsa dalle scene o la creazione di un suo sostituto. La sua apparizione invece non ha compreso altro che le solite frasi di circostanza di apertura di un qualsiasi show in una qualsiasi città americana. E ciò potrebbe portare qualcuno, non a torto, a pensare che per Vince McMahon è più importante cavalcare ogni occasione piuttosto che comprendere quando è il momento di fare un passo indietro anche per il bene della sua creatura.

Davide Procopio
Davide Procopio
Scrive per TuttoWrestling dal 2016. Laureato in sociologia dei processi culturali e comunicativi, analizza criticamente i vari tipi di media presenti nel mondo, wrestling compreso.
15,941FansLike
2,666FollowersFollow

Ultime notizie

Ultimi Risultati

Articoli Correlati